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Autore: Marie Claire    05/02/2014    1 recensioni
Kirino farà un incontro particolare in Francia, terra che in un modo o nell'altro gli porta alla mente Jeanne ...
crossover APH-accenni KirinoxJeanne-accenni FranciaxJeanne
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeanne D'Arc, Kirino Ranmaru
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo controllò di nuovo il volantino con la mappa del museo. Poi guardò il corridoio. Ricontrollò di nuovo la propria posizione. Poi fece due passi, ci ripensò e tornò indietro.
–Accidenti, ma questo museo è un labirinto!-sospirò con disperazione attorcigliandosi un codino rosa intorno al dito.
Si trovava in uno dei lunghissimi corridoi del Louvre, il più famoso museo francese, e, manco a dirlo, si era perso.
Ciliegina sulla torta, si era perso in un corridoio pieno di ritratti di nobili settecenteschi con l’espressioni più arcigne che avesse mai visto.
“Cavolo, ma cosa ti costava fare un sorriso?”pensò davanti a un signore ricciuto particolarmente corrucciato, “E poi dicono tanto della Gioconda …”
Si sedette su una panchina nera ed estrasse il cellulare.
Uno squillo. Due squilli. Tre. E …
-Ci dispiace doverla informare che il cliente chiamato non è raggiungibile. La preghiamo di lasciare un messaggio dopo il-
Chiuse la chiamata. Sua madre non aveva mai, MAI il telefono acceso, e , se anche lo avesse avuto, in quel momento probabilmente era troppo impegnata a trascinare suo padre per l’edificio in pura modalità ‘turista furiosa a caccia di ricordini’.
In una situazione normale ci avrebbe scherzato su, invece adesso lo esasperava.
“… beh, non ci guadagno niente a starmene qui. Meglio muoversi.” Si alzò e provò a rilassarsi-cosa che gli riusciva abbastanza bene, considerando la sua amicizia con uno che aveva smesso di piangere verso i quattordici anni-osservando le opere vicine.
Oltre ai sopracitati ritratti, c’erano piccoli cammei, sculture greche integre e non, e arte moderna.
Dopo essersi incantato di fronte al complesso marmoreo di  ‘Amore e Psiche’, si ritrovò di fronte a un quadro che lo lasciò di stucco.
Il titolo diceva che si trattava dell’incoronazione di Carlo settimo, ma tutta la sua attenzione si catalizzò in un angolo del dipinto.
Una giovane donna con abiti da soldato con lo sguardo ispirato fisso verso l’alto si trovava in quel punto, apparentemente incurante di ciò che accadeva intorno a lei. Jeanne D’Arc, l’eroina di Francia.
Un moto di tenerezza e di irritazione insieme si fecero strada dentro di lui, e strinse istintivamente i pugni.
–Ops! Pardon,Petit.
Si girò di scatto, sorpreso.
–Scusi?
L’altro lo guardò confuso, e Kirino capì di aver parlato in giapponese senza pensarci, così cercò di rimediare al lapsus.
–Oh, ehm, je-ehm …-balbettò sforzandosi di rispolverare quel poco di francese conosciuto.
–Non servi che ti sforzi, so parlare giapponese.-lo rassicurò l’uomo con un sorriso bonario, sorprendendolo.
–Oh.-Non trovando niente di meglio da dire, si immerse di nuovo nella contemplazione dell’opera,mentre quello faceva altrettanto. Quando calò il silenzio, Ranmaru, non riuscendo a trattenere la propria curiosità, gli rivolse la parola.
–Mi scusi, ma … Lei è giapponese?-chiese, osservandone i capelli biondi, gli occhi azzurri, e i lineamenti decisamente occidentali, e ritrovandosi poco capace nel credere una risposta affermativa.
–Io? Ah, sei in errore! Sono francese, Francis Bonnefoy è francese al cento per cento!-rise, per poi precisare,-Ma non disdegno di certo il Giappone, e tantomeno i suo abitanti! Soprattutto quando sembrano così simpatici …
–Ranmaru Kirino.-cercò di mettere il cognome dopo il nome, per non confondere l’interlocuore.
–Che bel nome! Significa ‘orchidea’, giusto?-rise di nuovo, spazzando via quel poco di timidezza rimasta nel ragazzo-Un mio amico è giapponese, e particolarmente appassionato della cultura del proprio Paese.
–È stato questo suo amico a insegnarle giapponese a insegnarle la lingua?
–Lui? Oh, no, quella l’ho imparata col tempo, per via del mio … Lavoro.Tossì, forse per l’imbarazzo? Il ragazzo si domandò il perché.
“Che problemi ci sono a dire di essere un magistrato o un impiegato dell’Ufficio degli Esteri? O … che sia un agente segreto? Sì, un agente segreto … Kirino, ora esageri!” ridacchiò fra sé.
 
–Ti piace questo quadro? Sebbene l’autore non sia molto famoso l’opera è sublime.
–Sì, ma non è questo ciò che mi interessa.
Francis seguì il suo sguardo e i suoi occhi si illuminarono.
–Oh.-gli occhi azzurri si fecero carichi di un’emozione strana, ma in qualche modo familiare, almeno per Kirino.-Certo. Sei appassionato alle vicende della Pulzella?
–non è … Solo questo.-Ranmaru ricordò il sorriso di Jeanne, la sua gentilezza e la sua timidezza, e il suo coraggio, il coraggio che l’aveva portata a compiere un’impresa all’apparenza disperata.
–Io … Non penso esista qualcuno di più ammirevole.
Le parole pronunciate uscirono dalla sua bocca con un tale fervore che per un attimo si chiese come avrebbe reagito Francis.
Una mano patteggiò amichevolmente la sua spalla, e fissò stupito il viso al quale apparteneva.
Il biondo aveva ancora quella strana luce negli occhi, e Kirino fu finalmente in grado di decifrarla: era … Tristezza? Comprensione?
“Ma … Cosa ..?”
–È vero. Vero fino in fondo. Non è esistita persona più ammirevole al mondo, né più pura o più gentile.
Lo guardò dritto negli occhi celesti.
–Sono sicuro … Che se fosse qui, vorrebbe ringraziarti per aver detto una cosa del genere.
Era folle, folle e stupido pensare che potesse averla conosciuta, o anche soltanto vista, si disse in seguito Ranmaru, ma il tono con cui aveva detto l’affermazione urlava il contrario.
Pur sapendolo, non potè fare a meno di esporre il cocente sospetto.
–Lei … Lei l’ha-
–Ranmaru!
Una donna dai capelli rosa si avvicinava nella loro direzione, sprizzando irritazione da tutti i pori.
–È un’ora che ti cerchiamo!
–Mamma! Ma dove eravate tu e papà?
–Nel negozio di souvenir, ovvio! Su, si è fatto tardi!
–Ok, ok.-prima di raggiungerla però si fermò, e lanciò un ultimo sguardo titubante a quell’uomo tanto misterioso … per scoprire che era svanito.
“Eh?! Che me lo sia .. Sognato?”
–Ranmaru!
–Arrivo!
 
“Francia! Sono contenta che siate arrivato!”
Jeanne gli rivolse un caldo sorriso.
“Jeanne, mia cara! Hai avuto problemi mentre non c’ero?”
“No … Non siate così in pensiero, non serve, sul serio!”
Si sedette sull’erba accanto a lei, osservando il viso della ragazza.
“Sembri pensierosa …”
“Io? Oh, stavo pensando a un mio amico …”
“Un amico?”
“Sì … un mio giovane amico, proveniente dal futuro!”
Francis sgranò gli occhi.
“Dal futuro?”
“Si chiama Ranmaru! È un ragazzino molto gentile e paziente! Mi ha aiutato molto nella mia prima battaglia!”
“Ranmaru …”
“Francia, posso chiedervi un favore?”
“Chiedi pure, se mi è concesso ti esaudirò!”
“Se mai lo incontrassi … Ringrazialo tanto da parte mia! Non dimenticherò mai … Il suo prezioso sostegno!”
  
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