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Autore: Berry Depp    05/02/2014    5 recensioni
"Non poteva permettersi di continuare con quella storia per altro tempo, doveva per forza dirle tutto quello che provava per lei."
Credo che Knuckles mi sia venuto un po' OOC, ditemi voi ;)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Knuckles the Echidna, Rouge the Bat
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quattordici e ventisette. Mancavano tre minuti. Questa volta non le avrebbe permesso nemmeno di dire una parola, avrebbe detto tutto quello che sentiva di doverle dire da sempre. Avrebbe detto ciao al suo solito orgoglio che lo distingueva e avrebbe esternato i suoi sentimenti.
Knuckles era in piedi a braccia conserte davanti al Master Emerald con sguardo corrucciato. Erano le quattordici e ventotto. Meno due minuti. Rouge arrivava sempre alle quattordici e trenta per cercare di rubare lo Smeraldo Gigante sempre senza risultati. Ormai era diventata una routine e, anche se prima d’ora non lo avrebbe mai ammesso, all’echidna cominciava a non dispiacere. Era diventato divertente vedere arrivare la pipistrella e scambiare con lei battute sarcastiche, prima di cacciarla facendo finta di non riuscire a colpirla con i suoi pugni.
Quattordici e ventinove. Un minuto. Bene, allora, doveva ripassare il discorso che si era preparato. Sotto i guanti cominciavano a sudargli le mani e si sentiva accaldato. Ma doveva pur farlo, prima o poi! Non poteva permettersi di continuare con quella storia per altro tempo, doveva per forza dirle tutto quello che provava per lei. Ma ecco che dei pensieri poco piacevoli cominciarono a insinuarsi nella sua mente. E se avesse detto che per lei non era la stessa cosa, che non provava gli stessi sentimenti? Se a lei interessasse solo il Master Emerald e non fosse per nulla attratta da lui?
Quattordici e trenta. Non poteva più pensarci, perché proprio in quel momento vide sbucare dagli alberi delle ali nere che si libravano nel cielo.
La pipistrella atterrò elegantemente proprio davanti a lui.
  -Allora, possiamo iniziare?- disse, con la sua voce calda che faceva sempre sciogliere Knuckles, anche se non lo dava a vedere.
  -N... no- balbettò lui quasi impercettibilmente.
  -No?- ripeté lei sorpresa –Come no? Dai, ciccio, sbrighiamoci, ho altri impegni, sai?- sbuffò lisciandosi i guanti senza guardarlo in faccia. Knuckles fu grato per questo perché quando lo aveva apostrofato in quel modo divenne più rosso del solito
  -Beh, dovrai... dovrai rimandarli, temo- esclamò lui, cercando di rendere la voce più ferma –Sai, Rouge, io volevo... volevo parlarti.
  -Ah, si?- si interessò lei spiegando le ali eccitata. Questo fece battere il cuore dell’echidna a mille. Solo lui la trovava così adorabile?
Knuckles fece un profondo respiro. Poi aprì bocca e dovette sforzarsi perché le parole gli uscissero dalla gola dove erano rimaste bloccate a causa di un groppo: -Rouge, è da tanto che ci conosciamo, facciamo sempre le stesse cose: io sto qua, tu arrivi, combattiamo, ti caccio ed è finita. Poi la stessa cosa si ripete il giorno seguente. E quello dopo. E quello dopo ancora. Il punto è che tutto questo mi ha scocciato, ormai non facciamo altro e quindi...- disse tutto d’un fiato, ma venne bloccato da Rouge che alzò una mano e parlò: -No, aspetta, cioè tu mi stai dicendo di smettere di venire qui a romperti le scatole ogni giorno?
  -C...cosa? No, è solo che...- okay, Rouge aveva frainteso, ma non diede il tempo a Knuckles di spiegare: -Oh, va bene, come vuoi, mister Non-venire-più-qui-a-rompermi, ho capito!
  -Rouge, ascoltami, per favore!
  -E non dirmi quello che devo fare, sai?- sbottò l’altra. Spiegò le ali per riprendere il volo, ma riprese a parlare come se si fosse dimenticata qualcosa: -E comunque non pensavo che ti annoiasse tanto il nostro appuntamento quotidiano. Per quanto scorbutico e scontroso potessi sembrare non pensavo mi volessi cacciare seriamente. Credi che non mi sia accorta di come cercassi di non colpirmi quando ci provavi? Di come mi guardavi ogni volta quando ci prendevamo in giro? Beh, non so se te ne sei accorto, ma anche io ogni tanto ti guardavo di sottecchi. E non per cercare un tuo punto debole, se proprio non l’hai capito- terminò con la sua sfuriata e spiccò un balzo per prendere il volo, ma si sentì afferrare per un braccio e tirare giù.
Knuckles la teneva stretta per il braccio sinistro e il suo muso era vicinissimo a quello di lei, tanto che poteva sentire il suo respiro sulle labbra.
  -Ora posso parlare io?- sussurrò Knuckles arrossendo leggermente. Anche lei era arrossita un po’, ma cercava di staccarsi da quella presa. Knuckles roteò gli occhi: possibile che dovesse essere così cocciuta? La tirò a sé ancora di più e poggiò le sue labbra su quelle di lei che, sconvolta, sbarrò gli occhi e cercò di tirarsi indietro ancora e ancora. Poi, però, si rese conto di quanto fosse meraviglioso il modo in cui baciava Knuckles e si lasciò andare, ricambiando il bacio. Passarono così alcuni secondi, quando Knuckles si staccò per riprendere fiato e dirle tutto quello che le doveva dire: -Rouge, io...
  -Oh, zitto e baciami!- sussurrò lei, riattaccandosi a lui.
 
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Cabina del Capitano:
Loooool! Ciao, raga!
Vi è piaciuta la storiellina? A me no. Davvero! è solo che c'erano solo tre Oneshot sulla Knockouge (coppia che adoro! *^* ) e quindi poco fa, mentre era a tavola, ho pensato a questa, anche se, al solito, è uscita diversa da come me l'aspettavo. Mi sento stupida.
Come sempre vi chiedo di dirmi cosa ne pensate (tranquilli, anche io so che non è la migliore Fanfiction che mi sia venuta).
Bye bye! 
 
  
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