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Autore: savemetommo    05/02/2014    4 recensioni
Non vi sto raccontando la storia di come William Shakespeare è riuscito a guadagnarsi un bacio da colei che gli ha rubato il cuore, vi parlo di Harry S. che strappa l’organo centrale del sistema circolatorio dal mio petto e se lo mette in tasca.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuti in LouisT91, fedele sostenitore dell’associazione “salviamo le fatine da perfidi bambini miscredenti”.


Introducing me: L’amore ai tempi di Shakespeare doveva essere più semplice di come lo viviamo noi adesso, in quell’epoca ti bastava scrivere una poesia e le donne le conquistavi, ora il massimo del risultato che può produrre il cervello di un uomo sono due rime in croce, e se sotto c’è pure una base per loro è già una canzone rap. E poi intendiamoci, oggi ci sono anche i rapporti uomo – uomo e donna – donna da tenere in considerazione, ma continuiamo a parlare in generale. Trovatemi ai giorni nostri un uomo, un ragazzo che per una dichiarazione ‘originale’ non si presenti con la rima cuore-amore-fiore e mi ricrederò, ripenserò alla mia completa perdita di fiducia nell’antica considerazione dell’arte del corteggiare. Quando si dice che la cavalleria è morta non si intende che al giorno d’oggi non trovi più uomini che ti spostino la sedia per farti sedere, che ti aprano la porta o che facciano il ‘primo passo’, no, ci sono anche i balli Sadie Hawkins a rivendicare il femminismo, figuriamoci; si intende che oggigiorno le persone hanno bisogno di essere coccolate con parole dolci, sussurrate vicino al viso prima di andare a dormire, necessitano di complimenti sinceri accompagnati da un sorriso quando entrano in cucina la mattina per bere il primo caffè della giornata, vogliono le mani ancora intrecciate dopo una notte d’amore, e si fa fatica a trovare qualcuno disposto a condividere tutte questa cose.
Ah, uomini, se pensate di fare i romantici e portare al vostro compagno-compagna una scatola di cioccolatini o un mazzo di fiori, accompagnateli con una poesia, vi è concesso anche riciclare quelle famose e consumate dalle tante volte che sono state utilizzate se non avete abbastanza creatività per scriverne una voi.

Con amore, Louis x

P.s. io credo nelle fate, lo giuro. Lo giuro!


“Ma tu chi sei che, avanzando nel buio della notte, inciampi nei miei più segreti pensieri?” Posted on Monday 25th, 04.36am.

Vedete? Shakespeare incontra una ragazza, probabilmente ci sbatte contro –ah no, quella è la mia storia, ci arriveremo non preoccupatevi – si scusa, le raccoglie piuma e pergamena e non sa nemmeno come si chiama. L’unica cosa che sa è che ha i capelli ricci e castani, gli occhi verdissimi e un sorriso che farebbe innamorare chiunque. Sta di fatto che la notte stessa la sogna, chiamatelo amore a prima vista, colpo di fulmine, rincoglionimento cronico o come volete ma il nostro caro William si era imbattuto da un lato in un angelo, ma dall’altro in una rovina. Non sapeva che a causa sua non sarebbe più riuscito a dormire, non sapeva che lo standard di bellezza delle donzelle sarebbe sparito vista la sicurezza che più belle di lei non ne avrebbe trovate, che si sarebbe logorato lo stomaco per cercarla solo per sapere come si chiamasse (e baciarle la mano, però zitti che avrebbe fatto scandalo), che girovagando per le vie della sua città avrebbe avuto il batticuore ogni volta che svoltava l’angolo dove l’aveva incontrata per la prima volta. Potremmo persino definirla una malattia, prendiamo in esame i sintomi: insonnia, allucinazioni (vedi effetti collaterali della droga), acidità di stomaco e ansia. Diagnosi? Un’infatuazione bella potente.

Detto questo, avete presente l’incrocio alla fine della fifth avenue? Quello grande dove c’è anche il negozio di ciambelle? Ecco, è lì che ho sbattuto contro la mia disgrazia, che in quel momento tanto disgrazia non mi è sembrata. Era come se qualcuno là in alto avesse deciso di lanciarmi addosso un premio, in effetti me lo meritavo, sono sulla lista dei bambini buoni di Babbo Natale quest’anno.
“Scusa” aveva balbettato cercando di pulire alla buona la mia sciarpa dagli zuccherini del donut che teneva in mano, era così impacciato che mi fece quasi tenerezza.
In ogni caso si dileguò così velocemente che non feci nemmeno in tempo a dirgli che se mi avesse sorriso ancora in quel modo l’avrei anche sposato in quello stesso istante.
E’ colpa sua se mi ritrovo a scrivere alle quattro del mattino su un blog che a quest’ora sarà popolato solo da me e qualche quarant’enne stempiato che o vive ancora con i genitori o è appena stato lasciato dalla moglie per un irrisolto complesso di edipo che lo fa sentire trasgressivo se va a cercarsi i porno e invece si imbatte nel diario di un’adolescente in preda ad una crisi isterica a causa della mancanza di sonno, beh cari poveracci, divertitevi pure, per stanotte ho finito, crogiolatevi nell’inutilità di questo post e ci risentiamo presto.

Con amore, Louis.



“Con la tua immagine e con il tuo amore, benché assente, sei ogni ora presente. Non puoi allontanarti oltre il confine dei nostri pensieri, perché noi siamo ogni ora con essi, ed essi, con noi.” Posted on Monday 25th, 03.15pm.


La sbadata e dal nome sconosciuto ragazza nella quale si era imbattuto Will non gli lasciava tregua, povera non lo faceva apposta, ma continuava a disturbarlo anche nei momenti meno opportuni. L’ora di fisica per esempio. Chissà come si sentiva Shakespeare quando durante la stesura di uno dei suoi sonetti questa arrivava a sciogliergli il cervello, cioè non si può proprio. L’aveva incontrata ancora, nel tragitto verso la locanda e poi l’ha vista sparire dentro alle sue porte, ma lui non poteva fermarsi quindi tirò dritto ripromettendosi che ci sarebbe tornato.
Già non sono un genio in fisica, se poi il ricciolino si fa una passeggiata fra i miei pensieri altro che bei voti, l’unica cosa che porto a casa è la valigia appena comprata che devo riempire in quattro nano secondi con le mie cose prima di scappare dalla furia omicida di mia madre. Loro non possono fare così vero? Non possono mandarti in trip quei due neuroni che ti rimangono senza neanche saperlo. Dai cavolo! Se uno deve fotterti il cervello che almeno abbia la decenza di farlo consciamente! A certi figaccioni dovrebbe essere vietato circolare senza un cartello appeso al collo con scritto ‘attenzione, potrei fotterti l’anima (o altro) con uno sguardo (o altro)’.

Stavo allegramente passeggiando nel corridoio dei laboratori di musica con un dolorosissimo mal di stomaco che mi impediva di seguire la lezione di biologia quando tadan! Una chioma riccia sparisce dietro l’angolo verso la stanza degli strumenti. Da bravo ragazzo cerco di mantenere un certo contegno e mi avvio a passo svelto in quella direzione e quando quasi lo raggiungo, non so bene cosa sia successo, ma non ho nemmeno avuto il tempo di battere le ciglia che lui se n’era già andato. Ma sì, magari un calo di zuccheri mi ha annebbiato la vista o peggio, potrei essere svenuto a causa dell’eccessiva velocità con cui batteva il mio cuore. Comunque, tutto assolutamente normale in uno studente che cade stramazzato al suolo e nessun paramedico attraente che lo aiuta ad alzarsi.
Ma facciamo un breve riassunto della giornata, non ho preso degli appunti decenti a fisica, ho saltato biologia e ho scoperto che Ricciolino frequenta la mia scuola, mica male.

Oggi sono di poche parole, ho mandato il mio amico alla ricerca del ricciolino sperduto e sto aspettando notizie. A voi ragazzi che fedelmente aspettate un mio aggiornamento, alzatevi da quella sedia e andate a cercare il vostro amichetto, so che tutti ne avete uno, non state al computer a scrivere di lui ad un pubblico composto da persone che nemmeno conoscete, o peggio, a leggere la storia di qualcun altro. Ah, vi amo cari lettori.


Era solo un consiglio da amico, Louis x


“Se la musica è l'alimento dell'amore, seguitate a suonare, datemene senza risparmio, così che, ormai sazio, il mio appetito se ne ammali, e muoia.“ Posted on Tuesday 26th, 02.23pm.


Will si è seduto nell’angolo più nascosto del piccolo locale e ha ascoltato la sua amata cantare, era talmente incantato che non si rese conto del momento in cui la voce smise di riempire le pareti intrise dei segreti degli ubriachi, e il suo tavolino era così lontano dalla porta principale che non fece in tempo a raggiungerla quando si accorse che la donna stava lasciando la locanda.
Preso da un attacco di coraggio raccolse le sue cose, lasciò due monete sul tavolo e si avviò col cuore in gola all’uscita della locanda e sbam! Ci sbatte contro un’altra volta.
Allora, sono quasi sicuro che non sia educazione fermarsi davanti ad una porta in quel modo. Ma torniamo indietro di una ventina di minuti.
Ah, le ore buche, fantastiche per farsi un giretto nel corridoio dei laboratori musicali. Teoricamente se non strimpelli una chitarra, suoni un qualsiasi strumento o sei dotato di particolari doti canore a quei laboratori ti è vietato l’accesso, ma in pratica se conosci le persone giuste puoi fare qualsiasi cosa.
“Forza Louis, sbrigati che stiamo cominciando” diedi una veloce pacca sulla spalla a Calum e andai a sedermi in fondo all’aula, in attesa. Effettivamente non ero mai entrato lì, sembrava un vero e proprio palco per un concerto, c’erano luci colorate, amplificatori, microfoni e tutti gli strumenti necessari. La band di Calum cominciò a suonare, sono bravi ma faceva tanto ‘riunione degli australiani anonimi’, però erano piacevoli. Finite le loro prove interpretai la parte della fan esaltata e poi cominciai ad alzarmi. Li precedetti nell’uscire fuori dall’aula sconsolato per non aver visto il mio ragazzo e mentre mi stavo chiudendo la porta alle spalle pam! Scontro frontale con l’amore dei miei ultimi giorni tanto cinematografico che ci mancava solo un bacio inaspettato.
Che dirvi, me la sono filata così in fretta che penso sia stata una delle mie figure di merda più colossali in assoluto. Roba da non presentarsi più a scuola, cambiare nome, ritirarsi su una collina e fare l’eremita con un gregge di capre. Le capre non mi giudicherebbero mai, sarebbero la compagnia perfetta.
Credo di avervi ammorbato con questa storia anche troppo per oggi, vado a pranzo perché lo giuro, anche gli adolescenti gay con una cotta di quelle spaventosamente imbarazzanti hanno bisogno di mangiare. Così, per nutrire il disagio interiore che li obbliga ad arrossire ogni volta che Ricciolino li guarda.

Buona giornata, Louis :)


“Ho superato quelle mura con le ali leggere dell'amore, poiché non v'è ostacolo di pietra che possa arrestare il passo dell'amore...” Posted on Friday 29th. 10.45 a.m.


Willy s’è fatto forza, nessuno sa se grazie ad un corso intensivo di auto incoraggiamento o se è merito dell’alzata di gomito di quella sera, ed è andato dall’oste a chiedere informazioni sulla ragazza che si era esibita qualche giorno prima. Il signorotto con i baffi alla venditore di popcorn nel luna park che si presenta in città una volta all’anno e che tu non riesci mai a ricordarti in quale periodo, gli ha risposto che lavorava poco distante da quello stesso luogo, in una “casa per i divertimenti dei bambini”, il che se l’avessero detto a me sarei stato indeciso fra la casa degli orrori (da dove avrei pensato essere fuggito l’oste dai baffi strani) e un asilo, che magari è anche più probabile.
Shakespeare allora che cosa fa, il giorno dopo, smaltiti i sex on the beach (esattamente) della sera prima, va a cercarsi la sua ragazza. Riesce effettivamente ad entrare nel famoso centro ricreativo per infanti accompagnati e tenuti per mano fino ad una futura pazzia, ma gli viene posta una domanda che mai nella vita si sarebbe aspettato. Poche parole che mettono in discussione tutto il suo progetto di chiederle la mano e crashano il sistema del suo cervello mandandolo in tilt, “quale bambino è venuto a prendere?”

Da bravo ometto uscito da un’infanzia terribile, costretto nei pantaloncini della divisa degli scout, tengo fede al codice d’onore delle giovani marmotte e difendo la mia integrità morale (o psicologica, perché ero davvero convinto di uscire pazzo da tutta questa cosa) andando a cercare Ricciolino.
Il fatto che il corridoio delle aule di musica sia sempre del tutto deserto è abbastanza inquietante, ho chiesto a Calum se sapesse dove lo avrei potuto trovare e mi ha risposto che Harry , suona la chitarra.
Apriamo una parentesi e concentriamoci sul nome. Harry. Harold, come il principe Harry, discendente della regina Elisabetta, quindi famiglia reale ergo un punto fisso del paradiso gay che si è creato il mio cervello. Mannaggia tua Harry Coso che suona la chitarra.
Comunque, Calum non ha saputo darmi uno strabenedettissimo numero con il quale cercare la sua aula.
Ho fatto irruzione in una classe di cinque ragazze mestruate facenti parte di un gruppo di canto coreografato che quasi mi lanciavano gli spartiti addosso, una stanza buia con delle candele accese che mi fecero pregare qualcuno lassù sperando di fermare una nascente setta satanica e infine, ultima prima della stanza delle chitarre, la stanza delle percussioni che mi ha programmato una visita alla veloce dall’otorino.
Non so nemmeno perché non ho bussato prima di entrare, l’ho fatto e basta, spalancando la porta e concentrando tutta l’attenzione dei presenti su di me. Idiota di uno sfigato che sono.
Non importa, andiamo avanti, rimango zitto impalato aspettando che qualcuno dica qualcosa o che improvvisamente saltino tutte le corde degli strumenti in modo da potermene andare. Sono effettivamente poco furbo, e me ne rendo conto quando “hai portato la chitarra?” mi domandano.

Penso seriamente di avere dei problemi, cioè, un minimo di preparazione santo cielo! Sono arrivato là con le ali sotto i piedi e tempo due secondi sono caduto come una patata lessa che ti scivola dal piatto quando, durante un pranzo in terrazza, qualcuno ti spinge e il cibo ti cade dal nono piano spiattellandosi al suolo. Se voi per fare il sugo lanciate pomodori dal tetto ben venga, ma io non ero ancora pronto a diventare purè. E per voi tutto questo non ha nemmeno senso! E diamine, non ce l’ha nemmeno per me, è tutto un casino.


Louis


“Succeda quel che succeda, i giorni brutti passano, esattamente come tutti gli altri.” Posted on Saturday 30th. 01.28 a.m.

Will si è preso del tempo per pensare, smaltire la vergogna e pensare ancora. Quella ragazza gli stava dando più grane che altro e nemmeno se ne rendeva conto. Quindi diamoci all’alcolismo e dimentichiamo gli inconvenienti della vita, via verso la locanda, testa bassa e sguardo affranto l’oste lo blocca.
“Non portar tristezza nel mio locale Sir,” lo rimprovera con la voce grossa marcando l’accento inglese, “e poi non ne hai motivo” aggiunge avvicinandosi al povero William che ora lo guarda perplesso, “una giovane ragazza ha chiesto di te oggi” e qui fuochi d’artificio, campane, colombe che spiccano il volo “sarà qui fra poco, aspettatela”.
Will tutto contento si sistema abito, barba e capelli e poi si siede, non al suo solito posto, ma ad un tavolo un po’ più in vista in modo da essere sicuro che appena entrata, la ragazza, l’avrebbe notato subito.
Entrata trionfale, lei bellissima, i capelli al vento e una luce dorata a colpirle la schiena, cherubini che le svolazzano intorno suonando arpe e il nostro caro Willy paralizzato su una sedia tanto da dimenticarsi di fare il galantuomo spostando quella di lei per farla sedere. Inutile dirvi quante notti passate a darsi schiaffi in faccia per quel gesto mancato.
Però non quel giorno, quello era un giorno felice.


Abbandonatomi alla vasca da bagno e alle bolle del bagnoschiuma per un giorno intero ho avuto modo di elaborare la faccenda. Magari non è storia, cioè mi sto mettendo in ridicolo ripetutamente a quanto ricordo, magari per nulla.
Mi sono preso il mio tempo e, come Shakespeare, ho pensato. Ho pensato davvero un sacco e l’unica conclusione sulla quale ricadeva sempre il mio subconscio era che io ho un ossessivo bisogno di avere le attenzioni di Harry, e non importa come, l’importante è che quei due bei occhioni guardino me.

Combatto una lotta interiore contro il mio Louis gay e non vado verso la zona musicale della scuola, alla seconda ora sto già tirando testate all’interno del mio armadietto, non sono bravo nemmeno con le tecniche di suicidio. Pazienza, significa che vivrò ancora a lungo.
Miracolosamente il mio telefono vibra ricordandomi per qualche secondo la sensazione che si prova ad essere considerato da qualcuno, guardo lo schermo e il nome di Calum lampeggia su una busta chiusa. Quando lo apro sono tentato di lanciare il piccolo oggetto contro qualcuno e imprecare fino a che non mi avessero espulso, invece me lo rimetto in tasca e con passo da maratoneta raggiungo l’aula delle chitarre.
Ci penso circa ventitré volte prima di entrare, prendo un gran sospiro, e quando sto per abbassare la maniglia della porta una voce dentro di me comincia ad urlare “no, no, no e no. Non può essere vero, dimmi che non sta suonando la chitarra proprio adesso perché tu, come me Louis, sai che non puoi e non potrai mai resistere ad un ragazzo che suona la chitarra”. Ridacchio perché pensandoci bene non è nemmeno necessario che la stia suonando, basta che la tenga in mano e il mio cervello fa il segno della croce e si butta di sotto.
Spalanco gli occhi quando non sento più nessuno suonare e una figura scura si sta avvicinando alla porta, dannate mezze porte di vetro con tendine. Non sapevo di aver trattenuto il fiato fino a che Harry Madonnaquantoèalto non mi ha sorriso a circa trenta centimetri dalla faccia. Non buono per me, buonissimo per qualsiasi altro essere umano sulla faccia della terra.
Avrei potuto limitare il crescente imbarazzo della situazione presentandomi, invece ho espirato fin troppo sonoramente facendo raggiungere alle mie guance una nuova tonalità di rosso. Rosso fosforescente livello epico. Lui ha riso, quindi in realtà non è andata malissimo.


“Se per baciarti dovessi poi andare all'inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci.” Posted on Friday 5th. 09.13 a.m.

Immagino che la cena fra Will e la ragazza sia andata bene, tanto da non rimanere stupito del fatto che nonostante lui l’avesse baciata al primo appuntamento, lei l’aveva cercato ancora. Ed è qui che voglio mettere un paletto e sfatare tutti i miti e gli imbecilli che dicono che se non lo baci alla prima uscita questo ti molla. No, tutto il contrario.
Forse fra me e Harry non è successo nel modo più convenzionale che c’è, non c’è stato quell’intenso cambio di sguardi d’intesa, non ci siamo sfiorati le mani o regalati dei sorrisi spacca anima, niente di tutto quella che dovrebbe precedere un bacio come quello delle favole.
Uno sguardo c’è stato, il suo, e mi sono sentito piccolo sotto le attenzioni che da tempo desideravo. Molle sotto quelli che sembravano occhi spara laser, belli da morire. Morire nel senso decedere, seppellitemi e lasciate il mio corpo a marcire.
Non vi sto raccontando la storia di come William Shakespeare è riuscito a guadagnarsi un bacio da colei che gli ha rubato il cuore, vi parlo di Harry S. che strappa l’organo centrale del sistema circolatorio dal mio petto e se lo mette in tasca.
Mandatemi pure all’inferno per aver baciato uno sconosciuto, ma quando Ricciolino ti prende per la maglietta, impedendoti di andare via correndo a causa dell’imbarazzo, e ti appoggia le labbra addosso, su una qualsiasi parte del corpo, tu non te ne vai. Lo fissi incredulo e poi ricambi allo stesso modo e ci aggiungi qualcosa, se ti da un bacio sulla bocca tu gli dai un bacio sulla bocca e infili la mano nei suoi capelli, se ti da un bacio sulla guancia tu gli dai un bacio sulla guancia e gli palpi il culo, se lui ti bacio il collo beh, abbassagli i pantaloni perché puoi direttamente fargli un pompino.
E’ una specie di legge cosmica, non puoi lasciar andare Harry S. senza avergli ricambiato il favore.

Una vocina nella mia testa mi sta dicendo “ringrazia Iddio Padre che sia per lo meno bisessuale, perché se fosse pure stato etero credo che a questo punto avrei fatto in modo che ti buttassi dal balcone”.
Il grillo, che chiameremo Grullo, che abita dentro di me mi istiga al masochismo un po’ troppo per i miei gusti però potrei anche dargli retta visto che non ho più sentito-incontrato-baciato-toccato-sognato (ahahahah bella battuta, quello ti tiene sveglio in continuazione) Harry da quel bacio.


Louis x


“Perdonami, perdonami di amarti e di avertelo lasciato capire.” Posted on Sunday 7th. 11.59 a.m.
Lasciamo da parte le pippe mentali che mi faccio su drammaturghi di altri tempi e concentriamoci un secondo su quanto io in questo momento mi senta una merda. E’ come se avessi rovinato tutto ancora prima che questo tutto cominciasse, ho un masso che mi preme sul petto e per quanto provi a spostarlo continuo a pensare che sia colpa mia. E se non avessi risposto al bacio? No, me ne sarei pentito per il resto dei miei giorni visto che con una buona probabilità avrebbe cominciato tipo ad odiarmi e evitarmi. Cosa che per altro sta facendo. E se invece avesse cominciato a cercarmi lui? Nel senso, se lo avessi rifiutato, sarei riuscito a scalfire il suo orgoglio da dio greco tanto da farmi inseguire?
Ma figuriamoci, Harry S. schiocca le dita e esseri umani di entrambi i sessi gli si prostrano ai piedi sperando di essere scelti da lui. Pensate perdere tempo dietro ad un ragazzino che si spaccia per un blogger che la sa lunga sulla vita quando invece vorrebbe piangere come un ragazzina mentre mangia kili di gelato agli oreo davanti ad una puntata di grey’s anatomy.
Non so se le cose cambieranno o se per Harry quel bacio non ha avuto lo stesso significato che ha avuto per me, ho comunque deciso di mettermi in pace con me stesso e non pentirmi di niente. Volevo quel bacio e l’ho avuto, come mi sento ora è del tutto irrilevante.


Louis


HStyles commented your post, 29 minutes ago

A me interessa come ti senti ora, e mi piacerebbe raccontarti la mia versione di una storia. Mi farebbe davvero piacere uscire qualche volta :)




Ehilà!
Quanto mi fa strano mettere delle vere e proprie note alla fine di una os, erano secoli che non ne scrivevo una che le meritasse.
Allora, parto dicendo che praticamente tutto quello che ho scritto su Shakespeare me lo sono inventata, non ci sono riferimenti storici precisi perché ritengo che vada bene anche così.
Questa os l’avevo cominciata quest’estate ed è nata come os het per la Alo, è ancora per lei ma il tipo di coppia è cambiato ahah

Ho provato a dare un’immagine di Louis abbastanza definita, nel senso che volevo fosse inquadrato sia come una ragazzina alle prese con una cotta che come una persona che alla fine capisce cosa sta facendo e riesce a ragionare. In sostanza Louis è la ragazza della coppia.
Ringrazio la Emi che, tranne questa volta, legge ciò che scrivo in anteprima, la Cami perchè sì, la Liv perchè è holapayne e le voglio bene e anche se già citata, ringrazio la Alo.
L'inutilità di queste note è disarmante, quindi vi lascio con la buonanotte!


Commenti di ogni tipo sono sempre ben accetti, sia come recensione o come tweet!
Grazie per averla letta, qua sotto vi lascio i link di twitter e ask :)

Un bacio, Chiara.

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