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Autore: Elenwen    05/02/2014    5 recensioni
Accadde tutto nella prima era. La guerra portò la stirpe degli elfi alla distruzione, la morte del re Fëanor lasciò una grande vuoto ai suoi figli e a re Oropher, il suo migliore amico. Re Oropher, per paura di perdere Thranduil, il suo unico figlio, decise di nasconderlo a Doriath a nord-ovest della Terra di Mezzo, nel Beleriad.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Thranduil, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 1

Accadde tutto nella prima era. La guerra portò la stirpe degli elfi alla distruzione, la morte del re Fëanor lasciò una grande vuoto ai suoi figli e a re Oropher, il suo migliore amico.

Re Oropher, per paura di perdere Thranduil,il suo unico figlio, decise di nasconderlo a Doriath a nord-ovest della Terra di Mezzo, nel Belerian.

Chiese disperatamente aiuto a Thingol, re di Doriath e fratello di Oropher per proteggere suo figlio.

Egli non fu molto contento di proteggere suo nipote, sapeva di correre un grosso rischio: un rischio che avrebbe portato alla distruzione definitiva degli elfi.

Oropher: Thingol, fratello ho bisogno del tuo aiuto!

Thingol: Non posso accettare un offerta simile, fratello. Non appena gli orchi scopriranno che tuo figlio non si trova più a Boscoverde, verranno a cercarlo…capisci ora?!

Oropher: Vuoi che io uccida mio figlio perché non vuoi che il tuo regno venga distrutto da quegli orribili orchi ? Sei un egoista!

Thingol: Guarda i miei soldati! Pochi sono riusciti a sopravvivere a questa guerra! E tu vieni qui dopo 200 anni a chiedermi aiuto? Devi essere davvero disperato per venire da me...

Oropher: è mio figlio e tuo nipote! Da che mondo è mondo questo è l'unico posto sorvegliato giorno e notte, Thranduil non può crescere in un posto pieno di sangue e morte.

Thingol: LUI NON PUO' RESTARE, ORA VATTENE!

Proprio in quegli istanti, la regina Melian passava nella sala adiacente a quella dove i fratelli discutevano, poiché voleva parlare con il re a riguardo della questione sulla protezione dei confini. Le voci dei due re però erano troppo alte ed ella non poté non ascoltare: parlavano di qualcosa che avrebbe potuto distruggere il suo regno, qualcosa che per qualche motivo gli orchi cercavano disperatamente. Si trattava di qualcosa che re Oropher avrebbe protetto anche a costo della sua vita. Entrando quasi di nascosto nel salone principale, Melian vide nascosto in un angolo, un bambino di circa 6 mesi che piangeva incessantemente, cercando l'attenzione di qualcuno.

Lo prese in braccio e cominciò a cullarlo dolcemente.

Melian: E tu chi saresti piccolino?

Oropher: Lui è Thranduil, mio figlio e futuro re di Boscoverde.

Melian rivolse un dolce sguardo al bambino, poi tornò a rivolgersi a suo padre: Ditemi Oropher, cosa vi ha fatto viaggiare tanto a lungo fino a qui con un bambino così piccolo? State bene?

Oropher: Non per molto regina Melian. come stavo appunto dicendo a mio fratello, gli orchi ci hanno attaccati, distruggendo il mio regno. Gli orchi sono troppi, il mio popolo non potrà respingerli ancora a lungo. Sono quindi venuto qui per implorarvi di salvare la cosa più importante che ho, più importante della mia terra, del mio popolo, più importante della mia stessa vita.

Disse guardando con amore il fagottino che la regina cullava tra le braccia.

Thingol: Mi dispiace fratello ma non è possibile. Presto si spargerà la voce che l'unico superstite di Boscoverde si è rifugiato qui e sai benissimo che gli orchi e chi li comanda, non aspetterà un istante prima di dichiararci guerra.

Oropher: e tu capisci che non posso permettere che uccidano mio figlio come hanno già fatto con mia moglie? Non sanno cosa sia la pietà, lo uccideranno e ne mangeranno le carni davanti ai miei occhi. Ti supplico Thingol!

Thingol: Ne abbiamo già parlato... Mi stai chiedendo troppo, anche se sei sangue del mio sangue! Dovrei anteporre la vita di un bambino a quella del mio popolo? Sai bene anche tu che non è possibile.

In quell'istante Melian ebbe un'idea. Un pensiero un po' sconsiderato forse, decisamente azzardato. Eppure c'era una minuscola possibilità di successo, "perchè no" si chiese.

Melian: Credo che il bambino dovrebbe restare.

A quelle parole entrambi gli elfi spalancarono gli occhi increduli.

Thingol: Moglie mia, apprezzo sempre il tuo consiglio, ma credo in questo caso non sia una buona idea…Gli orchi...

Melian: Potremmo farlo passare come nostro figlio!

Thingol & Oropher: Cosa?

Melian: Rifletteteci... Se il bambino non fosse figlio di Boscoverde ma di Doriath, sarebbe un normale principe elfico come tanti altri. Crescerebbe con tutti i privilegi dovuti al suo rango, avrebbe accesso ad infinita cultura e un giorno, quando sarà pronto, potrà riprendersi il suo regno! E noi saremo pronti ad aiutarlo! Il popolo lo amerebbe e lo seguirebbe fino alla morte.

Thingol: Ma questa è follia Melian! Ti ho mandata a Gran Burrone perché potessi riposare, pensavo ti avrebbe fatto bene e invece straparli! Disse scioccato re Thingol.

Oropher: Vi ringrazio Melian ma non posso chiedervi tanto, proteggerlo è diverso da crescerlo come vostro...

Melian: Potrete anche aver ragione, non lo nego, ma se volete essere sicuro che il bambino sopravviva e che nessuno lo cerchi mai qui - disse volgendo uno sguardo a re Thingol - è l'unica soluzione possibile.

Thingol: E come avete intenzione di spiegare al mondo che improvvisamente siete diventata madre ed io padre? disse scetticamente.

Melian: L'avete detto voi: sono stata a Gran Burrone.

Thingol: Credo di non seguirvi mia signora.

Oropher: Io neppure.

La regina sorrise, non ci aveva pensato molto in effetti…anzi,non ci aveva pensato affatto, ma la risposta sembrava presentarsi davanti ai suoi occhi. Mentre diede un bacio sulla fronte al piccolo, si avvicinò ai due fratelli e cominciò a spiegare.

Melian: Cinque mesi fa sono partita verso Gran Burrone, per andare a trovare i miei cari e per dare alla luce nostro figlio, il principe di Doriath, ehm... Come avete scelto di chiamarlo?

Ancora incredulo Oropher si affrettò a rispondere: Thranduil è il suo nome.

Melian: Thranduil, è proprio un nome da re - disse guardando il bambino addormentato.

Thingol: Perché sei andata fino ad Elrond dunque? La domanda sorgerà spontanea: perché non hai fatto nascere nostro figlio nella nostra casa?

Melian: La cosa non era programmata, è semplicemente successo.

Thingol guardò la sua regina pronto a chiederle altro, ma poi rassegnato le disse: Avrai una risposta a tutto immagino…non è vero?

Melian: Forse non a tutto,ma ci possiamo lavorare, dico bene re Thingol? Scuotendo la testa, forse poco convinto, alla fine Thingol acconsentì a proteggere il piccolo Thranduil e a crescerlo come un re.

Per anni Thranduil visse insieme a re Thingol e alla sua consorte, la regina Melian. Fin da piccolo sognava di governare come suo padre: il pensiero di avere un regno tutto suo lo rendeva alquanto felice. Era un bambino molto dolce ed affettuoso, amava la natura e trascorreva le giornate fuori nei giardini di Doriath alla ricerca di hobbit, seguendo tracce di fango e ramoscelli. Era curioso di scoprire cosa si trovava oltre i confini delle terre di suo zio e non capiva cosa potessero nascondere di così importante da impedirgli di uscire al calar del sole.

Eppure Thranduil voleva diventare re un giorno... “perché rimanere sempre rinchiuso?” si domandò.

Corse verso lo studio dello zio Thingol, che nel tempo libero si dedicava alla cartografia. Disegnava le cartine di ogni regno della Terra di Mezzo: curava ogni dettaglio, ogni città e ogni paese. Thranduil si sedette accanto a lui, sospirando rumorosamente, tanto da suscitare l’interesse dello zio.

Thingol: Salve Thranduil, cosa posso fare per te?

Thranduil: mio signore Thingol, mi piacerebbe scoprire cosa si nasconde oltre ai giardini!

Thingol: Lo puoi vedere tu stesso osservando le cartine.

Thranduil: Io intendo dire che mi piacerebbe uscire veramente...

Re Thingol si voltò con sguardo stupito e rispose : Mio caro nipote, non ti è concesso uscire dai giardini senza il mio permesso.

Thranduil: ho il permesso di uscire?

Thingol: Certo che no! Se dovessero attaccarti gli orchi non sapresti nemmeno difenderti. Non sai nemmeno maneggiare una spada.

Thranduil: allora insegnatemi zio!

Thingol: Vorresti davvero diventare un guerriero?

Thranduil: Voglio diventare un grande re!

Thingol: Forza allora, ne abbiamo di strada da fare!

All'età di 15 anni, grazie a re Thingol, il piccolo Thranduil sapeva maneggiare una spada e combattere come un vero guerriero elfo silvano. Si allenava ogni giorno, dall'alba al tramonto, era considerato come figlio della regina Melian perciò lei gli insegnò l' arte della magia: il ragazzino era in grado di far volare gli oggetti della sua camera da letto e scaraventarli giù dalla finestra per infastidire le guardie. Col passare degli anni il ragazzo, ormai ventenne, ebbe il permesso dal re di uscire dai giardini: la regina Melian fu in disaccordo con la decisione di suo marito poiché la guerra non era ancora terminata...temeva che non avrebbe mai più rivisto suo nipote.

Re Thingol guardò la sua regina con occhi sinceri e disse: Non c'è nulla da temere, Thranduil ora è grande.

Melian: Mio signore, nostro nipote Thranduil non sa ancora cosa si nasconde là fuori!

Re Thingol non rispose, si affacciò alla finestra e pensieroso restò a guardare il panorama del suo regno. Sospirando, poco dopo disse: Dovremo dirgli la verità un giorno.

 

   
 
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