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Autore: HerrCat    05/02/2014    1 recensioni
Distopia. Un mondo in cui uomini e donne non si incontrano mai, è vietato. Cosa succederebbe se l'amore proibito fosse quello etero?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Iris blu. La prima cosa che vide appena si riprese. Sembrava fatto apposta. Provò a tirarsi in piedi, ma niente da fare. Dovevano avergli rotto la gamba destra, perché gli faceva un male boia. Si buttò giù, faccia a terra, occhi chiusi per non vedere quei maledetti fiori. Il dolore si attenuò. Dove diavolo si trovava? Ricordi vaghi gli affiorarono alla mente. Troppo vaghi e sfocati. Era come se non volessero venire a galla. Il rumore della brezza lo intontiva ancora di più, persino più del mal di testa. Era normale che stesse così? Le mani. Era come se fossero di un altro, tanto erano intorpidite. Batté un pugno a terra. Si girò, stava soffocando. Si costrinse ad aprire gli occhi. Iris blu. Il fiore preferito di Clara. Per quanto tempo lo aveva cercato nel Quartiere Maschile? Quel maledetto quartiere non aveva nulla di queste cose. Neanche un fiore. Solo quelli che crescevano spontaneamente per strada, ma anche quelli venivano recisi quasi subito. «Non si addice agli uomini» dicevano. Ci vivevano solo uomini, dai più ricchi e potenti ai più poveri. Anche i bambini ed i ragazzi. Da sempre. Sempre e solo uomini. Il contatto con le donne era proibito. Non si era mai chiesto perché, finché non aveva incontrato lei. Era stato bene finché non aveva incontrato lei. Poi era stato meglio. Piano piano aveva capito tutto. Il controllo dell'amore. Dea, che cosa stupida! Come potevano pensare di controllare tutti? Studiavano a tavolino con chi dovevi crescere, che lavoro dovevi fare, con chi ti dovevi sposare. Ma l'amore non si può controllare, non si può proibire. Clara. Continuava a fissare gli iris blu. Dov'era Clara? Sicuramente avevano preso anche lei. Il solo pensiero lo faceva rabbrividire. Cosa le stavano facendo? A lui poteva essere andata relativamente bene. In fondo, aveva solo una gamba rotta ed era lì, in mezzo al nulla, senza acqua e senza cibo. Però aveva gli iris blu. E lei? Come stava? Chiuse gli occhi. Se avesse perso la ragione, avrebbero vinto loro. Continuò a ricordare, in mancanza di altro da fare. Il loro primo incontro era stato alla Festa Nazionale, l'unico giorno in cui uomini e donne si incontravano. Incontrarsi in effetti era una parola grossa: si vedevano da lontano, ognuno dalla sua parte della Piazza Centrale. Lui aveva quel maledetto vizio di andare negli anfratti più assurdi, così prese delle stradine secondarie dietro la piazza. Prese la più piccola. Era pieno di gente pure lì. Andò sempre più dentro, spingendo tutto e tutti. Si trovò in un vicoletto strettissimo, cieco. Stranamente colorato. Doveva fare molto rumore, perché la persona che era lì si era girata di scatto. Gli occhi grigi ebbero un lampo di terrore. Anche lui trasalì: non aveva mai visto una ragazza da così vicino.
-C-ciao.- le disse.
Lei si guardò intorno. Nascondeva qualcosa dietro la schiena.
-Mi chiamo Benny.- disse lui. -Tu?-
-Clara.-
Clara. Era la cosa più bella che avesse mai visto. Piccola, magra, i capelli neri che le incorniciavano il viso. La cosa più bella. Nascondeva dietro la schiena un fiore. Benny non aveva mai visto neanche quello. Lei disse che era il suo fiore preferito, l'unica cosa di cui realmente le importasse. Parlarono un po', spaventati entrambi, senza osare avvicinarsi. Alla fine le fece promettere che si sarebbero rivisti. Lei acconsentì, riluttante. Probabilmente le interessavano di più i libri che le poteva prestare, o i film, o queste cose che le aveva promesso. Si videro di nuovo. E ancora. E ancora. Le portava libri, o film, o musica, che lei poi leggeva, guardava e sentiva di nascosto. Lei gli raccontava della sua camerata, delle sue amiche, della capocamerata. Diceva che le avevano imposto di diventare infermiera, ma non le interessava. Avrebbe voluto essere capocamerata e crescere le sue cinque bambine, com'era uso nel quartiere femminile. Venivano portate alla camerata neonate e restavano lì fino all'età adulta. Il tempo passava. Piano piano si avvicinarono, lei cominciò a prendergli le mani. Ci vollero mesi. Una volta lei gli lasciò cadere un biglietto nello zaino. «Stare con te mi ha aperto gli occhi, non potevo credere ad una sorpresa così perfetta. Ma non posso stare con te, non è legale.» Benny voleva morire. La volta dopo la vide sempre lì, con un velo triste sugli occhi. 
-Gli iris si sono seccati tutti.- 
-Te ne porterò altri, vedrai!-
-E come? Non è stagione, e nel Quartiere Maschile non avete fiori.-
La sua logica era sempre così spiazzante. La convinse a vedersi un'altra volta. Cercò quei fiori ovunque, davvero. Ovunque. Alla fine ne dipinse uno su una piccola tela e glielo regalò.
- Almeno non appassirà mai.-
Si videro ancora, e ancora, e ancora. Una volta lei lo baciò. La volta dopo fecero l'amore. Continuarono a vedersi. Lei cambiava spesso idea, litigavano sempre. A volte le piacevano le donne, a volte lui le piaceva solo fisicamente. Altre volte era dolcissima, passionale. Persino gelosa. Non c'era un solo momento in cui fosse realmente fredda. Teneva il broncio, sì, e così aveva imparato a fare anche lui. Dopo un po' lei si scioglieva, gli diceva «Perché mi vuoi bene? Perché insisti? Perché mi piaci?» e poi lo baciava forte, lo stringeva, voleva toccarlo. Sentire il suo odore. L'odore di Clara era la cosa più buona del mondo. Profumava come i suoi fiori. Qualche volta si scrivevano dei bigliettini. Benny non sapeva bene cosa era successo. Ricordava che era con Clara. Le teneva ferme le mani. Era un loro gioco, qualche volta lo facevano: lei gli dava dei piccoli pugni sulla spalla, poi lui la fermava. Rumore di stivali. Clara che veniva strappata via dalle sue mani. Il manganello che la teneva ferma. Il colpo alla testa che gli annebbiava la vista.
-CLARA!- aveva gridato, forse. Non ricordava bene.
Ricordava gli occhi di lei terrorizzati come la prima volta. Stava zitta, immobile. Poi nulla. Fino agli iris blu. Iris blu. Lei era lì, intorno a lui, ovunque, grande, immensa, infinita. Iris blu. Finché restava lì, loro non avrebbero vinto.
  
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