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Autore: Trizia_B    06/02/2014    2 recensioni
L'amore come lo conoscevano,o come avevano sempre creduto di conoscerlo non era niente in confronto a ciò che avrebbero vissuto insieme. Erano semplicemente due anime destinate a incontrarsi.
TRATTO DAL 5° CAPITOLO :
“Harry !” disse voltandosi.
Il piccolo gli correva incontro con un sorriso che gli illuminava il volto e i riccioli che si muovevano da una parte all’altra per via della corsa.
-è bellissimo- si ritrovò a pensare il più grande, scacciando in un attimo quel pensiero.
“Sai non è mio solito correre dietro ad un ragazzo, ma per te ho deciso di fare un’eccezione” sentenziò Harry una volta raggiunto l’altro facendogli l’occhiolino. Aveva il fiato corto, decisamente troppo per aver corso quei pochi metri, pensò Louis.
“Ti ho cercato per tutta la scuola, ti stavi forse nascondendo da me?” continuò con un finto tono accusatorio.
“E perché mai dovrei ?” sorrise Louis.
TRAILER DELLA FF --->> https://www.youtube.com/watch?v=_TxsbcuThJU
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 30
 
“Si tratta di Harry”

 Erano quelle le parole che aveva utilizzato la signora Payne solo poche ore prima.

Senza quasi dare il tempo al suo ragazzo di prepararsi, Zayn si era fiondato fuori da casa sua, con dosso ancora la maglia a quadri del pigiama, un paio di pantaloni grigi di una vecchia tuta e le All stars bianche ai piedi. Si era seduto sul sedile del passeggero dell’auto di Liam e aveva suonato prepotentemente il clacson affinché il castano si sbrigasse a raggiungerlo. Una volta in strada, non avevano spiccicato parola.

“Si tratta di Harry”

Quella frase continuava a echeggiare nella sua testa fastidiosa e insistente come un martello pneumatico.

Non ci aveva pensato due secondi a decidere che era giunto il momento di smetterla di fare il bambino che non vuole dire addio al suo pupazzo preferito, anche se ormai logoro e vecchio. Quella frase lo aveva svegliato da quel torpore in cui si era rintanato per quei tre giorni, riportandolo alla cruda, seppur vera, realtà. Harry stava morendo, e lui non era dove doveva essere, insieme al suo migliore amico. Pregò tutti gli dei che conosceva, pregò che non fosse troppo tardi, pregò affinché avesse il tempo di un ultimo saluto.

Erano arrivati in ospedale in una ventina di minuti, nonostante il traffico dovuto all’ora di punta. Ad aspettarli, seduti in sala d’aspetto, c’erano Niall ed Eleanor, la quale appena li vide arrivare, si precipitò tra le braccia di Zayn, che nonostante lo shock iniziale, la strinse forte a se respirando il suo profumo, misto a quello di antisettico dovuto alla lunga permanenza della ragazza tra le mura di quell’ospedale. Dopo essersi allontanata, la ragazza si portò nuovamente al fianco del biondo, che la cinse velocemente con un braccio lungo la vita, schioccandole un bacio sulla tempia posata sulla sua spalla. Sia Liam sia Zayn sorrisero involontariamente di fronte a quella scena, per ritornare poi con la mente alla realtà.

Erano passate due ore da quando erano entrati in ospedale, due ore d’interminabile agonia e silenzio. Louis era uscito solo una volta dalla stanza di Harry, con gli occhi arrossati e gonfi, il viso smunto e le occhiaie scure a contornargli il volto, il pensiero comune fu che ormai di Louis non rimaneva più nulla, se non il suo corpo ormai deturpato, e l’animo perso chissà dove.

“Ha avuto un arresto cardiaco”

Una sola frase, schietta e concisa, prima di ritirarsi nuovamente dentro quella stanza testimone di tristezza e dolore.

Fortunatamente i medici erano riusciti a riprenderlo in tempo. Ma la sentenza era stata chiara. Sarebbe potuto ricapitare da un momento all’altro, e quella volta, non ci sarebbe stato nulla da fare, il corpo di Harry ormai aveva smesso di reagire, la fine stava ormai giungendo, inesorabile.


 
 
 
“Louis”

La voce flebile e roca del piccolo riccio, echeggiò solenne per la stanza, infrangendo il silenzio in cui era piombata dopo il suo arresto e il conseguente armeggiare dei medici.

Il più grande gli teneva la mano, fredda e consunta, accarezzandola dolcemente mentre si avvicinava in modo da non obbligare l’altro a utilizzare un tono di voce troppo alto, costringendolo ad affaticarsi.

“Dimmi amore mio” gli spostò qualche riccio spento e moscio dalla fronte, mordendosi il labbro inferiore, costringendosi a ricacciare indietro le lacrime che premevano per uscire dai lati degli occhi.

“Mi dispiace, non volevo farti spaventare” riuscì a rispondere tra un rantolo e l’altro il piccolo, guardandolo dritto negli occhi, con quei due smeraldi che si erano fatti sempre più opachi giorno dopo giorno.

“Shh, non dire niente amore, non affaticarti” rispose allora Louis, cercando di essere forte per entrambi, ma la sua forza ormai stava sparendo, proprio come il ragazzo davanti a lui.

“Lou” soffiò il piccolo evidentemente affaticato.

“Voglio che tu faccia una cosa per me”

“Certo amore, tutto quello che vuoi”

“Per favore, porta qui il nostro diario, quello che ti ho regalato il giorno del tuo compleanno”

“Harry, ma..”

“Ti prego Lou, non ho molto tempo lo sai”

Il cuore del castano perse un paio di battiti e una lacrima scese solitaria sfuggendo alla prigione di ciglia di Louis.

“D’accordo Harry, come vuoi.. però non voglio lasciarti da solo mentre sono via..”

Il viso del riccio s’incupì, al pensiero che la persona di cui aveva bisogno e che era stata assente, sarebbe stata la sola in grado di occuparsi di lui mentre Louis andava a recuperare il suo regalo.

Il castano parve comprenderlo, per questo si affrettò ad aggiungere “Faccio entrare Zayn”

Gli occhi di Harry si sgranarono per una frazione di secondo prima di chiudersi velocemente, lasciando uscire due calde lacrime che scesero lente lungo il viso pallido del ragazzo.

Aveva sperato tanto di riuscire a vedere il suo migliore amico almeno un’ultima volta, di poterlo stringere, annusare il suo profumo di caffè e perdersi dentro quegli occhi che per tanti anni erano stati le sue isole dove rifugiarsi. Qualche volta, quando Louis si allontanava per andare al bagno o alle macchinette, aveva lasciato cadere qualche lacrima, ripensando a tutti i sogni che avevano condiviso, e ai quali adesso avrebbe dovuto dire addio. Aspettava sempre che Louis non fosse presente, però, non voleva dargli ulteriore dolore mostrandosi fragile, più di quanto non fosse.

Louis. Il suo angelo dagli occhi azzurri, il custode indiscusso del suo cuore. Era questo il pensiero che gli permetteva di affrontare quel breve viaggio che lo separava dalla fine, con ancora il sorriso sulle labbra. Il pensiero che anche una volta morto, una parte di lui avrebbe continuato a vivere, protetta e amata, da colui che lui stesso aveva amato e protetto. Aveva donato il suo cuore a Louis, e fintanto che egli l’avesse custodito, una parte di Harry sarebbe vissuta per sempre.



 
 
 
“Hey”

Sentì un profumo famigliare avvolgerlo e una mano ruvida accarezzarlo dolcemente mentre riapriva gli occhi che non si era nemmeno accorto di aver chiuso.

“Hey” gli fece eco il riccio, tentando di mettersi seduto con la schiena poggiata alla testiera del lettino.

“Scusa”

Il moro teneva la testa bassa e le braccia lunghe contro i fianchi, i pugni serrati, fino a far scontrare la carne con le unghie smangiucchiate.

“Perché ti scusi Zay, sono io che me ne vado, sono io che non ho tenuto fede alle nostre promesse”

Il moro sollevò di scatto la testa, puntando gli occhi spalancati in quelli del suo migliore amico.

“Harry , ma che stai dicendo ? non è mica colpa tua questa!”

“Lo so, ma mi spiace comunque”

“Vieni qui, Zay, sdraiati di fianco a me, come quando eravamo piccoli”

Il moro non se lo fece ripetere, e si stese lungo il fianco di Harry, abbracciandolo e facendogli posare la testa sul suo petto, accostando il suo mento su quei ricci ormai privi di vita.

Il riccio fece intrecciare le loro dita sulla sua pancia, giocando con le pellicine che spuntavano dal pollice del mulatto.

“Ti ricordi Zay ? ricordi la volta in cui mio padre ci trovò in camera mia mentre ci baciavamo ? –sghignazzò- credevo che quella volta avrei scoperto cosa si prova a essere schiaffeggiati dal proprio genitore”

Il moro sorrise prima di rispondere “Non lo avrei mai permesso, sai non te l’ho mai detto, ma non me ne andai subito, quando tuo padre mi cacciò, rimasi ad ascoltare dietro la porta, nel caso fossi dovuto intervenire in tua difesa”

Il riccio ruotò la testa fino a incontrare lo sguardo del moro e si sorrisero complici come solo loro erano in grado di fare.

“Sei sempre stato una parte fondamentale della mia vita Zay. Ci sei stato nei momenti felici e in quelli tristi, non mi hai mai lasciato solo, e mi hai sempre protetto da tutto e tutti. Avevamo tanti progetti da realizzare insieme. L’università, l’Europa..” strinse con forza la sua mano.

“Ho avuto paura. In questi giorni, ho avuto davvero paura. Perché anche se questo è il momento più triste della mia vita, quello che mi faceva più paura, non era la morte Zay. No, quella ormai l’ho accettata. Quello che non sarei mai riuscito ad accettare, sarebbe stato il non averti presente. Lo so, sembro un egoista, e forse lo sono. Ho la mia famiglia, Niall, Eleanor e Louis, il mio Louis, qui con me giorno e notte. Ma loro per quanto importanti, non sono te. Tu ci sei sempre stato Zay. E sono felice che ci sia anche questa volta.”

Il moro riportò su con il naso, tentando di mascherare la sua commozione. Come sempre era Harry quello che diceva le cose giuste al momento giusto. Anche quando sarebbe dovuto stare in silenzio, quando a lui sarebbe toccato ascoltare parole di conforto anziché darle. Ma loro in fondo erano così. Erano fratelli, e tra fratelli le parole servono fino a un certo punto, il resto poi lo fa il cuore.
Così Zayn lo strinse, inglobandolo tra le sue braccia esili seppur muscolose, avvolte da quella stoffa a quadri. Lo strinse assaporando ogni singolo attimo di quel momento, prezioso e insostituibile. Si staccarono solo quando il riccio gli fece capire che non aveva ancora finito di parlare. Gli stava dicendo addio, lo sapeva Zayn, eppure nonostante tutto, l’affetto che gli univa e che gli aveva sempre uniti, non lo fece sentire così male come pensava sarebbe stato nell’udire quelle parole da parte del suo migliore amico.

“Sono felice che ci sia Liam con te. Dico davvero. Nonostante tu abbia sofferto, so che è la persona giusta. Lo so perché, è una persona migliore adesso. Ed è solo merito tuo questo. Tu non te ne rendi conto Zay, ma fai uscire il meglio delle persone, le sproni ad essere se stesse, a combattere per quello in cui credono anche a costo di prenderle a pugni in faccia. E si sto parlando della volta in cui mi hai convinto a curarmi dandomi un bel gancio destro. Vedi Zay, se non l’avessi fatto, questo discorso sarebbe saltato molto tempo fa, io non ci sarei stato già più, e non avrei mai incontrato Louis. Quindi quello che devo dirti, è grazie amico mio. Grazie perché è anche merito tuo se ho avuto la possibilità di amare ed essere amato dalla persona più genuina e vera di questo pianeta. Grazie per non avermi fatto arrendere. Grazie per aver lottato con me e per me.”

Zayn era un groviglio di emozioni. Il cuore batteva forte contro la cassa toracica, rimbalzando contro la schiena del riccio.

“Un ultima cosa. Poi giuro che la smetto con questi discorsi da funerale.”

“Devi farmi una promessa. Devi promettermi che realizzerai il nostro sogno Zay. Andrai all’università, girerai l’Europa con lo zaino in spalla e ti iscriverai in qualche confraternita dove si fanno cose stupide solo per il gusto di farlo. E ti porterai Liam dietro. E anche Louis. Devi farlo per me, per far si che sia come se quelle esperienze le stia vivendo anche io. E devi farlo per Louis, perché quando me ne sarò andato, avrà bisogno di qualcuno che gli ricordi che vale la pena vivere e godersi ogni singolo istante. E poi devi farlo per te, per tutti questi motivi e perché verrò a prenderti a calci nel sedere dall’oltretomba se ti azzardi a smettere di sognare, anche se quei sogni non mi vedranno più partecipe”

Il moro annuì solennemente. Suggellando così quella promessa che mai e poi mai avrebbe infranto.


 
 
 
 
Quando si risvegliò al posto di Zayn , accanto a lui sul letto, c’era Louis.
 
“Ti sei svegliato”

“Dov’è Zayn ?” chiese il riccio accoccolandosi al corpo caldo del suo ragazzo.

“E’ in sala d’aspetto con Liam e gli altri. Sai ancora mi fa strano vedere El e Niall insieme, ma come ho fatto a non accorgermi di nulla?”

“Oh LouLou, dovevi avere proprio i paraocchi per non renderti conto di quello che stavano combinando quei due -sorrise- comunque sono felice per loro, sono carini insieme, e penso che El meriti qualcuno che le vuole davvero bene, dopo la storia di Liam”

Il castano annuì d’accordo con le parole del ragazzo.

“Allora amore, ho portato il diario”

“Bene Lou”

“Ma non capisco, come mai hai voluto che lo portassi qui proprio ora ? forse è meglio se riposi oggi ti sei affaticato tanto”

“No Lou. Lo sai non c’è più tempo.”

Il castano abbassò lo sguardo, consapevole che quelle parole erano vere, ormai le aveva udite tante volte negli ultimi giorni, ma ogni volta che venivano pronunciate facevano sempre male.

“La nostra è stata una storia breve ma intensa Lou. E credimi non la scambierei con altri mille giorni di vita, se questo volesse dire rinunciare anche ad un solo istante vissuto insieme a te.”

“Ti ho amato sin dal primo istante in cui i nostri occhi si sono incontrati, e non dico tanto per dire, lo sai non sono uno che ama romanzare su queste cose. Dico semplicemente le cose come stanno. E la verità è che ho capito di appartenerti fin dal primo istante. L’ho capito subito che saresti stato tu, e sarai per sempre tu. E di questo non posso che esserne felice.”

“Harry, ti prego..”

“Shh, amore, no. Non piangere. Non è questo che voglio per te, te l’ho sempre detto. Le uniche lacrime che dovranno mai bagnare il tuo viso d’ora in avanti, dovranno essere versate per gioia o per amore. Voglio che tu sia felice, che vada avanti con la tua vita, che viaggi, voglio che tu scopra il mondo e le persone. Voglio che t’innamori e che ti faccia una famiglia. Voglio che tu viva.”

Harry prese il viso del suo ragazzo tra le mani accarezzandolo con i polpastrelli.

“Non ti sto chiedendo di dimenticarmi Lou. Ti chiedo solo di non fermarti a me. Quando me ne sarò andato, tu sarai ancora qui. E una parte di me sarà sempre comunque insieme con te nel tuo cuore. Io non ti abbandonerò mai amore. Vivrò dentro di te, nei tuoi ricordi, e nei nostri ricordi. Ecco perché ti ho chiesto di portare qui il nostro diario. E’ giunto il momento di riempire quelle pagine, voglio scrivere di noi prima di lasciarti, così che tu possa avermi e averci, sempre con te, anche quando non ci sarò più. Così che tu possa tenermi con te quando ne avrai bisogno. Ma voglio anche che tu continui quel diario senza di me. Voglio che tu scriva di te e della tua vita nelle pagine che lasceremo bianche. così che tu possa leggerle quando sarai troppo vecchio per ricordare le bravate fatte in gioventù, così che tu possa rivivere, mille volte il nostro amore e la tua vita, che sono sicuro Lou, sarà splendida”

Così dicendo il riccio si allontanò frugando nel cassetto del piccolo comodino alla ricerca di una penna, che porse gentilmente a Louis. Il quale sotto le parole di Harry e dando vita ai suoi ricordi, iniziò a scrivere. A scrivere di lui e di Harry. A scrivere del loro amore.







 
 
 
 
 
**Saalve :’( allora si, questo è l’ultimo capitolo. La settimana prossima pubblicherò l’epilogo in cui metterò definitivamente il punto a questa storia. Oddio. Non ci credo insomma, quando ho iniziato a scrivere questa storia non credevo che sarei arrivata fino in fondo ne tanto meno che qualcuno avrebbe speso parte del suo tempo per seguirla o addirittura recensirla, ma se sono giunta sino a questo punto è solo grazie a voi! Dico davvero, grazie per aver creduto in me, e nei mie personaggi. Grazie di cuore perché mi avete accompagnato durante questo viaggio durato quattro mesi!! E non so che altro aggiungere… credo che dirò qualcosa in più nelle note dell’epilogo.. spero solo di non avervi deluso con questo finale..  che ho scritto di getto seduta sul divano di fronte al fuoco  nel più totale silenzio, proprio come piace a me.. e nulla.. grazie ancora e alla settimana prossima, per il vero e proprio saluto finale!  Come sempre un bacio –Pat**
   
 
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