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Autore: c_Camel18    06/02/2014    2 recensioni
Ciao a tutti ragazze e ragazzi, questa è la mia prima fanfic in assoluto! Ogni recensione è ben accetta, bella o brutta che sia. Detto questo vi lascio alla lettura di questa storia. Buon divertimento!!!
Goku e Vegeta sono migliori amici sin da quando erano bambini. I due, pur essendo caratterialmente molto differenti, condividono la passione per lo stesso sport, il calcio.
Il primo, talentuoso e vivace attaccante con grandi prospettive, l'altro, sempre attaccante, testardo e orgoglioso, nutre una profonda rivalità verso il suo amico e mira a diventare il miglior calciatore della nazione. Tra amori, litigi e complicazioni, i due ragazzi si faranno strada nel lungo cammino che porta al sogno di ogni calciatore, la vittoria del Campionato nazionale.
Genere: Generale, Slice of life, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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11. I sogni delle persone non muoiono mai

 
 
 
Quella domenica di maggio, era particolarmente calda.
Non per il tempo, neanche per gli esami di maturità ormai prossimi.
Quel fatidico giorno si sarebbe svolta una partita molto delicata.
Lo sapeva Goku, come Vegeta e gli altri.
Una vittoria contro i Red Ribbon, li avrebbe fatti arrivare alla tanto agognata finale nazionale.
Nell’altro girone, la squadra della capitale, il Satan King Fc, aveva superato il girone con eccessiva facilità, accedendo così alla gara decisiva.
E adesso, in caso di qualificazione, sarebbero stati non solo i loro nemici nella vita, ma anche i loro prossimi avversari.
Riguardo la condotta della fazione della capitale, gli Orange rimasero molto scioccati dalla rivelazione dei crimini della presidenza di Cold Alien, ma non potevano fare altro che rassegnarsi.
Era un uomo troppo potente, praticamente intoccabile. Possedeva un equipe di avvocati di alto livello e non avevano nemmeno degli indizi che dimostrassero la sua colpevolezza.
Solo il padre di Vegeta riuscì a trovare una prova, inconfutabile, che avrebbe spedito il “boss” dritto in galera, assieme al pericolosissimo tirapiedi, colui che si faceva chiamare C e che rispondeva al nome di Cooler. Purtroppo per lui fu scoperto e costretto a tenere a freno la lingua sotto minaccia.
Però quel giorno i nostri amici, non avrebbero pensato ad altro tranne che al match in programma nel soleggiato pomeriggio.
La squadra di Gero vantava di un’ottima fama, il palmarès di quella fazione faceva gola a tanti, tranne ovviamente all’imprenditore più ricco della capitale.
Da molti anni veniva considerata come la seconda squadra migliore del paese.
Anche se i giocatori degni di nota erano solo due, questi potevano benissimo ricoprire le lacune degli altri compagni.
C-16, cugino di C-18, era un difensore di tutto rispetto. A dispetto del fisico mastodontico, poteva usufruire di un’ottima velocità legata a degli eccellenti riflessi. Da anni rivaleggiava con Dodoria, miglior difensore della nazione, ed assieme a questo, era uno degli obiettivi di Yamcha e Tenshinhan. Entrambi avrebbero voluto essere come lui.
L’altro talismano, beh non aveva bisogno di presentazioni, in quanto nell’ambiente calcistico, era conosciuto quasi quanto Freezer in persona.
Lui era il vice calciatore migliore del paese, alle spalle appunto di Alien Junior.
Il suo nome era C-17, fratello gemello della bionda ragazza di Crilin.
Tra non molto, si sarebbero scontrati con questi fenomeni…
 
 
 
In tribuna, le quattro ragazze avevano preso posizione assieme a Yamcha.
Questo era più sollevato, mancava meno di un mese alla guarigione e non vedeva l’ora di tornare a calcare il terreno di gioco.
- Spero che Goku e gli altri riescano a vincere questa partita! Dannazione ho una voglia matta di tirare un calcio al pallone! – esclamò, impaziente.
- Stai calmo e sì meno precipitoso! Potresti correre il rischio di una ricaduta! Frettoloso come sempre, non cambi mai! – lo avvertì Bulma.
Già, dopo i dissapori che si erano creati tra loro, il ragazzo con la cicatrice e la turchina discussero sul loro rapporto, alla fine avrebbero continuato ad essere amici come prima.
Poi la giovane, si perse nel fiume dei suoi pensieri.
Ripensò a tutto ciò che era accaduto in quei mesi con la famiglia Alien, ora il padre del suo Vegeta era nelle mani del nemico, si sentiva abbattuta per lui.
“Vegeta…vorrei tanto aiutarti…”
Intanto, anche C-18 era con la testa da un'altra parte.
Il fratello era lì, si sentiva ancora in colpa per aver rotto il loro splendido legame dopo essersi trasferita nella Città dell’Ovest. Avrebbe voluto rimediare.
 
 
 
Tensione, troppa tensione…
Dopo tutti i casini che avevano affrontato, quella partita risultò pesante per il loro morale.
O dentro o fuori, sapevano con chi avevano a che fare.
Il Red Ribbon, la squadra più talentuosa dopo quella della capitale, era riuscita con facilità dove loro avevano faticato tantissimo, nella partita contro il gruppo di Giniyu.
E ora i ragazzi del liceo Orange Star si domandavano se avessero qualche possibilità.
Il silenzio regnava tra le fredde panche dello spogliatoio, Piccolo scuro in volto infilò i grandi guantoni da portiere, Tenshinhan sistemava i lunghi calzettoni con mani tremanti per l’angoscia, Crilin era bianco in volto, quasi cadaverico, mentre pensava ancora all’importanza di quei prossimi 90 minuti.
Ub, che aveva fatto miglioramenti fuori dal comune, era più concentrato del solito, la partita dipendeva anche dalla sua prestazione e ormai era conscio della sua importanza nello schema del mister.
Per quanto concerne Vegeta, l’orgoglio che lo distingueva da chiunque, in quei frustranti giorni, sembrava essersi quasi totalmente spento. Non era da lui, lo sapeva, ma adesso ciò che gli faceva più male era il sacrificio del padre.
Lo aveva rivalutato, il modo con cui difese gli Orange, consegnandosi per il resto dei suoi giorni nelle mani del nemico, gli fece onore, ma lasciò l’amaro in bocca al moro numero 11.
“Papà…perdonami…vincerò anche per te. Vedrai, non ti deluderò…” si disse, prima di incominciare ad indossare la sua divisa arancione.
Di fronte a lui, silenzioso come non mai, il capitano tenne dentro tutto il suo ardore.
Odio, odio profondo per quei farabutti.
La trappola di Yamcha, l’omicidio di Muten, l’agguato, per fortuna fallito, al suo amato padre e adesso anche la “prigionia” di Vegeta Senior, che da anni considerava come il più stretto dei parenti.
Quella sofferenza, doveva finire.
In quel momento però, contava più la squadra temibile che di lì a poco avrebbe affrontato.
Continuava, quella terribile quiete tra i giocatori, fino a quando non fu interrotta dall’entrata nella stanza del giovane allenatore.
Li guardò tutti, uno alla volta.
- Ragazzi, mettiamo in chiaro una cosa…Voglio che tutto quello che è successo nei passati giorni, sia totalmente rimosso dalla vostra testa, per il momento, dovete avere solo occhi per questa sfida. – chiarì, l’ex Juventus, facendo riferimento ai turbolenti eventi già citati.
- Gli avversari di oggi sono i Red Ribbon, e se nel remoto caso che qualcuno di voi non conoscesse questi giocatori, vi parlerò della loro storia. – aggiunse, attirando gli sguardi di tutti i presenti.
- Questa squadra è nota per la storica rivalità con i Satan King Fc della capitale, detiene il record di vittorie nella fase regionale della loro zona da ben 15, e ripeto 15 anni. Il loro talento è secondo solo a quello dei giocatori guidati da Freezer, hanno sfornato una quantità di talenti elevatissima e, udite bene, hanno vinto la bellezza di 10 titoli nazionali contro i 12 dei campioni in carica. – spiegò, lasciando perplessità nelle facce dei suoi allievi.
- Detto questo, vi invito a dare il massimo oggi in campo! Non fatevi intimorire dalla mia storiella o dalle voci che dicono in giro sulla nostra forza o sul fatto che siamo degli esordienti, bla bla bla.
No, sono solo cazzate, quelli parlano così di voi perché provano solo invidia per un gruppo così unito, e non vi conoscono come vi ho conosciuti io, ovvero come un branco di leoni!
Ogni singolo elemento di questa squadra, amici miei, ha talento da vendere! Dimostratelo! – esclamò, alzando il tono della sua voce.
L’urlo fu grande, i ragazzi si fecero subito coraggio a quelle parole.
La finale, doveva essere loro.
 
 
 
Intanto nell’altra stanza, mister Gero aveva finito di dare indicazioni.
Erano pronti, tra questi i due cugini parlavano tra loro.
- Ehi C-16, pronto ad approdare in finale? Vedrai, quest’anno nemmeno Freezer ci batterà. – esordì il moro in maglia rossa.
- Sai C-17, mi chiedevo se oggi tua sorella sarà in tribuna. È da tanto che non la vediamo. – rispose curioso l’energumeno dal ciuffo rosso, che indossava la maglia numero 3.
La faccia del secondo talento del paese si tinse in una smorfia. Non riusciva proprio a digerire il trasferimento della sorella in quella città. Aveva preferito la madre alla loro amicizia.
- Ah sì?!?! Buon per lei, così oggi vedrà che razza di calzette si è fatta per amici! – esclamò, accennando un sorriso di nervosismo.
Indossò la fascia di capitano, il numero 10.
Si accinse quindi a varcare la porta dello spogliatoio assieme ai compagni.
 
 
 
Li videro uscire, gli 11 titolari, ma l’attenzione, era tutta sul capitano.
L’ultimo ostacolo prima della finale, uno dei più grandi, C-17.
Si avvicinò a lui, lo fissò, poi girò lo sguardo verso l’entrata del terreno di gioco.
- Tu devi essere il famoso Son Goku…è un peccato che la tua squadra debba essere schiacciata dai miei giocatori…- disse poi, beffardo, era bravo a provocare.
Il numero 10 degli Orange, però, sorrise a quelle parole di sfida.
- Sarà un vero piacere sfidarti, caro C-17…le voci sul tuo conto possono scoraggiare molti giocatori, ma non me! – rispose alla frecciatina, il figlio di Bardack.
L’intenso sguardo di rivalità fu interrotto dall’arrivo del direttore di gara.
- Bene, possiamo scendere in campo. – esordì l’uomo in maglia gialla.
Cominciarono a marciare verso il terreno di gioco.
C’era entusiasmo tra gli spalti, la posta in palio era alta, lo sapevano soprattutto i protagonisti del match.
Tutti in posizione, gli Orange avrebbero dato il calcio d’inizio.
Fischiò l’arbitro, la partita ebbe inizio.
 
 
Era uno spettacolo quella partita, e la svolta arrivò dopo 10 minuti
Goku si lanciò in avanti, la palla che era in possesso dell’ex Sayan, fu lasciata ad Ub.
Il giovane dai capelli ad ananas, cominciò a dribblare gli avversari come birilli, era arrivato al limite dell’area.
Mise dentro il pallone, Vegeta scattò subito in sua direzione, ma fu anticipato.
C-16, con grande esperienza e maestria, fece sua la sfera e, con forza ed equilibrio, incominciò a farsi spazio tra le maglie arancio. Fu in quell’istante, che passò verso il moro capitano dei Ribbons.
Diede subito un assaggio della sua immensa bravura.
Con una leggiadra finta, scartò Crilin e Tenshinhan in un sol colpo, corse incontro a Piccolo e lì, piazzò il goal del vantaggio.
 
Orange Star Fc 0 – Red Ribbon 1
 
Erano tutti sbalorditi, dalla prodezza del numero 10. Questo si avvicinò al pelato centrocampista, che aveva scavalcato poco prima.
Lo fissò, quasi con disprezzo.
- Quindi tu sei la mezza calzetta di cui mia sorella si è innamorata…l’amore è veramente cieco! – lo sbeffeggiò, prima di tornare alla sua posizione.
“Come osa!?!?!? Gli farò rimangiare le sue parole!!!” digrignò i denti Crilin.
L’incontro proseguì e fortunatamente, la squadra di casa riuscì in qualche modo a contrastare gli avversari in difesa.
C-17 era imprendibile, dribblava giocatori su giocatori, mentre la difesa comandata da C-16 mise a dura prova i bomber degli Orange, che non riuscirono a fare nemmeno un tiro. Erano troppo forti.
- Ma cosa stanno facendo!?!?!? Non si possono arrendere così, non ora! – era sconsolata Lunch, in pensiero per la squadra.
Le facce delle quattro ragazze e di Yamcha rasentavano solo preoccupazione.
Quella non era la squadra che avevano visto in ogni partita.
Finì la prima parte di gara, con il vantaggio anche troppo meritato da parte delle “Furie Rosse”, questo il soprannome dato alla squadra di C-17 e C-16, di Penguin Village.
Il moro in questione, autore della rete, lanciò uno sguardo alla sorella in tribuna, che lo guardò con un velo di malinconia.
Rientrò, innervosito da quella presenza.
 
 
 
Facce sconvolte, come poteva una squadra di quel campionato raggiungere questi livelli di forza?
Adesso, le domande che si facevano erano troppe, erano veramente all’altezza?
E se quelli erano solo i secondi del paese, figuriamoci i Kings di Satan City, sarebbero stati alieni per loro.
In quel momento, entrò l’unico che poteva dare una scossa.
Li vide, non erano i suoi ragazzi. Quello spirito guerriero sembrava essersi spento.
- Ragazzi, vi voglio raccontare una cosa, accadde molto tempo fa, precisamente sono passati 25 anni…- iniziò, sedendosi in una delle panchine dello stanzino.
- C’erano due ragazzi, come voi, della vostra stessa età, che amavano questo sport in modo maniacale. Passavano le giornate così, tirando calci al pallone e giocando numerose partite con la loro squadra. Avevano un grande sogno, ed erano decisi a portarlo a termine.
Continuarono per quella strada, tra gioie e difficoltà e arrivarono infine al loro grande obiettivo, la vittoria del campionato nazionale.
Uno di quei due giovani, ero io amici miei. E non ho mai smesso di sognare, perché i sogni delle persone non muoiono mai! Adesso scendete in campo e riprendete il vostro sogno! – urlò.
Quelle parole, furono come al solito miracolose.
 
 
 
Ritornarono in campo, molto più carichi.
Stavolta, il gioco sarebbe stato avviato dai Red Ribbon.
Si iniziò a vedere qualche differenza, C-17 faceva stranamente fatica a passare contro la difesa di Tenshinhan, mentre il trio formato da Goku, Vegeta e Ub riuscirono a trovare qualche spazio nella difesa di C-16.
Fu in quei momenti, che Ub vide il numero 11 della sua squadra smarcato.
Con un perfetto lancio, raggiunse la testa dell’ex Sayan, che ribadì nel sacco la sfera.
 
Orange Star Fc 1 – Red Ribbon 1
 
Non credevano ai loro occhi, finalmente erano riusciti a pareggiare. Ma non sarebbe finita là.
Infatti, a 10 minuti dallo scadere, l’energumeno dai capelli rossi dei Reds fece partire un’ottima azione, che si concluse con il secondo goal del moro capitano.
Ormai erano sicuri di avere in pugno la partita. Peccato per loro che questa convinzione, si rivelò fatale.
Quella rete non solo portò in vantaggio i Ribbons, ma scatenò l’ira degli avversari, che cominciarono a sfoggiare il loro vero talento.
Mancavano 5 minuti, quando Crilin fece partire un ottimo passaggio verso il capitano, che dribblato finalmente C-16, scaraventò la sfera in porta con un ottimo tiro.
Pareggio. Non era plausibile per C-17, quelli erano avversari di quinta categoria per lui, non potevano metterlo in difficoltà.
Ormai il tempo era agli sgoccioli, il moro dei Reds provò l’ultimo assalto.
Si fece spazio tra le maglie arancioni con il resto delle forze che gli rimanevano, ma fu l’incredibile intervento di quel ragazzo a salvare gli Orange.
“N..non è possibile!”
Basso, pelato, sulle spalle il numero 8 di forma cubitale. Era proprio colui che nel primo tempo aveva deriso più di ogni altro, il centrocampista Crilin.
Questo fece ripartire subito l’azione, lasciò la palla a Goku e, dopo uno scatto felino, si recò in porta dopo aver di nuovo ripreso possesso e superò il portiere avversario.
Finì in quell’istante, l’accesissimo incontro.
 
Orange Star Fc 3 – Red Ribbon 2
 
Una bolgia. Tutti i tifosi, con le ragazze e Yamcha compresi, si riversarono sul terreno di gioco per festeggiare quell’incredibile impresa.
La Orange Star Fc era la finalista del torneo.
 
 
 
Gli occhi sgranati dipinti sui volti delle “Furie Rosse” la dicevano lunga.
Tra questi, proprio colui che trascinò la squadra, era quasi in lacrime.
- Bella partita C-17. – quella voce lo fece sussultare.
Dopo il fantastico goal della vittoria, il pelatino che poco prima lo aveva bloccato, si era avvicinato a lui, porgendogli la mano in segno di grande sportività.
- Hai giocato bene Crilin. Mi sono sbagliato sulla vostra squadra, spero batterete i Kings. – fece per andarsene questo, dopo aver ricambiato la stretta di mano. Ma fu fermato.
- Ehi, un’ultima cosa…C-18 è venuta fin qui per rincontrarti…so quanto eravate legati, ma lei non merita il tuo odio. Se ha scelto di andare a vivere con la madre non è per sua colpa, fidati. Lei tiene moltissimo a te. – gli disse Crilin, con un sorriso.
Questo incredulo, si girò verso di lui e notò la bionda ragazza di fianco al calciatore.
Non lo avrebbe ammesso apertamente, ma gli mancava da morire la sua presenza.
Si avvicinò a lei, prima di aprirsi in un caloroso abbraccio fraterno, accompagnato da calde lacrime.
- Ti voglio bene, sorella mia! – le disse singhiozzando.
Di rimando, la bella ragazza ricambiò la stretta.
- Anch’io te ne voglio, C-17! Te ne vorrò per sempre! – rispose, anche lei avvolta dalle gocce salate.
Continuarono a stringersi in quel ricercato abbraccio, sotto lo sguardo soddisfatto del cugino, C-16.
 
 
 
E così, dopo tante sofferenze, i nostri amici poterono finalmente festeggiare quell’ambita qualificazione che mancava da 25 anni, in attesa della finalissima che si sarebbe tenuta nella capitale.
I loro ultimi avversari, sarebbero stati i campioni in carica, i Satan King di Freezer.
 

 
 

Continua…

 
Ragazzi e ragazze, mi scuso intanto per l’enorme ritardo, comunque… questo era il penultimo capitolo.
Mi fa male dirlo, ma il prossimo chiuderà la storia.
So che qualcuno sarà un po’ contrariato, non ammazzatemi, fosse per me continuerei all’infinito a scrivere questa fanfic, ma non riesco a trovare altre idee da aggiungere.
Detto questo, tengo a ringraziare coloro che seguono e recensiscono la storia, e vi do appuntamento all’ultimo capitolo!
Ciau!!!
 
 
c_Camel18
  
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