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Autore: Fiery    14/06/2008    7 recensioni
-Ragazzi…- li interruppe Nick giocando con il telefono in mano, -Scappiamo, allora?- domandò con un velo di preoccupazione. -Certo…- mormorò Joe, -Ma perché quella faccia?- -Beh…- Nick sorrise colpevole, -Vi va di venire a Los Angeles?-
[Seconda shot con protagonisti i Jonas Brothers]
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei Jonas Brothers, né offenderli in alcun modo

Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei Jonas Brothers, né offenderli in alcun modo. Il personaggio di Hope è un personaggio reale (lo stesso della mia precedente shot con i Jonas Brothers come protagonisti) come d’altronde i Jonas Brothers, che non mi appartengono, mentre il personaggio di Mary sì, in quanto sono io stessa.

Fanfiction dedicata nuovamente ad Aqua, questa volta perché non voglio che si butti giù.

Piccola Nick ti lovvo tanto.

Buona lettura!

 

Tieni duro… Accadrà!

(La canzone è Hold on dei Jonas Brothers)

 

 

Joe si buttò sul letto a due balze dell’hotel.

Nick sbuffò contrariato, mentre anche Kevin li raggiungeva.

-Scusate… abbiamo una stanza a testa! Perché venite ad importunare proprio me?- domandò Nick.

-Vogliamo starti accanto perché ti vogliamo tanto bene, fratellino.- ironizzò Joe passandosi una mano tra i capelli neri, -Siamo qui per il semplice motivo che ci sta cercando il nostro manager.-

-E allora?-

-Vuole farci lavorare stasera. Ma noi non abbiamo voglia.- Kevin prese un cuscino, -Ci voleva tanto a dirlo, Joe?- domandò ridendo e buttandoglielo addosso.

-E quindi?-

-Sei di poche parole stasera, Nick.- notò Joe alzando un sopraciglio, -Comunque pensavamo ad una piccola evasione. Ti va?-

-L’ultima volta mi volevate strozzare!- esclamò Nick sorpreso.

-L’ultima volta avevamo un concerto in programma e tu hai lasciato solo un messaggio sullo specchio del camerino!- lo rimbeccò Kevin. Il cellulare di Nick squillò in quel momento, Kevin lo afferrò per passarglielo e sorrise sornione, -Chissà perché non mi stupisco.- dichiarò facendo ridere Joe.

Nick glielo strappò dalle mani, alzandosi dal letto e raggiungendo l’ingresso della camera d’hotel. Rispose al telefono, mentre Joe e Kevin se la ridevano sul letto.

-Quello è proprio cotto.- dichiarò convinto Joe.

-Eddai. Se lo merita, no?- ribatté Kevin scherzosamente, -Meno male che è entrata Hope nella sua vita, altrimenti a quest’ora non canterebbe più!-

-Ragazzi…- li interruppe Nick giocando con il telefono in mano, -Scappiamo, allora?- domandò con un velo di preoccupazione.

-Certo…- mormorò Joe, -Ma perché quella faccia?-

-Beh…- Nick sorrise colpevole, -Vi va di venire a Los Angeles?-

I due fratelli ammutolirono all’istante, poi scoppiarono a ridere. Evidentemente erano convinti che si trattasse di uno scherzo. Solo quando Nick sospirò rassegnato, si accorsero della sua espressione seria. Se avesse voluto averli come soggetti di una burla, a quell’ora sarebbe già scoppiato a ridere tirando loro delle cuscinate.

-Stai dicendo sul serio?- chiese Kevin scettico.

-Sì.- rispose Nick incrociando le braccia al petto, -Non eravate voi che volevate evitare un po’ di lavoro?-

-Ma non a costo di fare da terzi incomodi!- esclamò seccato Joe, -E poi siamo Phoenix. Come facciamo ad arrivare a Los Angeles?-

-Esistono i treni.-

-1 a 0.- Kevin si mise in ginocchio sul letto, spostando lo sguardo da Nick e a Joe e viceversa.

-Esistono anche i fan. Ci assaliranno!-

-1 a 1. Abbiamo un pareggio, signori spettatori.- fece il cronista Kevin fingendo di avere un microfono in mano.

-Esistono anche i camuffamenti.-

-E Nick Jonas ribatte, per un punteggio di 2 a 1!-

-KEVIN!- urlarono in coro Nick e Joe, facendolo cadere dal letto per la sorpresa.

-Scusate…- mormorò sorridendo innocentemente.

-Prometti di non sbaciucchiarti con Hope davanti a noi?-

Nick sbuffò, alzando le mani e gli occhi al cielo in segno di resa, -Ti giuro che non farò niente di scandaloso davanti ai vostri occhi. Ora possiamo andare, prima che qualcuno ci becchi?-

I tre fratelli si munirono di zaini con vestiti puliti ed uscirono dalla camera di Nick nel più religioso dei silenzi. Oltrepassarono le guardie e scesero dalle scale per non farsi beccare dalle guardie del corpo appostate davanti all’ascensore. Corsero fuori dall’hotel e per poco non persero il treno.

Si accomodarono in uno scompartimento vuoto, nei posti a quattro e rimasero in silenzio, per non destare troppi sospetti nel caso entrasse qualcuno nello scompartimento. Arrivarono a Los Angeles verso le nove di sera, erano partiti alle cinque del pomeriggio. Scesero dal treno e Nick corse subito da una ragazza con un basco azzurro calato in testa.

Joe e Kevin lo raggiunsero e dovettero deviare lo sguardo quando li videro baciarsi.

-Nick, avevi giurato!- lo implorò Joe.

Nick rise, scostandosi un poco dalla propria ragazza, -Scusate. Hope, ti ricordi di Joe e Kevin, vero?-

-Come potrei dimenticarli.- Hope rise e li abbracciò a turno, -Anche voi avete voluto provare l’ebbrezza della fuga?-

-Diciamola in questo modo.- confermò Kevin sarcastico, -Ma non pensavamo ad una fuga fuori Phoenix. Io immaginavo un bar dove nascondersi durante la serata, abbastanza isolato così da non essere accerchiato dalle fan.-

Joe e Nick risero, mentre Hope alzava un sopraciglio.

-Grazie della spiegazione.- asserì dopo qualche secondo, -Siccome io e Nick siamo…-

-Non dirlo, ti prego.- fece una faccia disgustata Joe.

-Una coppia!- esclamò Nick dandogli uno schiaffo sulla nuca, -Sei un imbecille, Joe.-

-Scusa. Lo sai che odio il romanticismo.-

-Dicevo…- Hope li fermò sul nascere di una discussione, nascondendo un sorriso divertito, -Con noi stasera ci saranno alcuni miei amici. Dovevamo trovarci a mangiare una pizza a casa mia, visto che i miei genitori fuori città, ma poi ho saputo da Nick che volevate “evadere” e così… beh, la storia la conoscete.-

-Questi tuoi amici… sono tuoi fan?- domandò Kevin ansioso.

Hope parve pensarci un attimo, mentre Nick le avvolgeva un braccio attorno alle spalle, facendo sorridere i fratelli.

-Una sì.- rispose infine, -E’ la ragazza che mi ha accompagnata a quel famoso concerto.- spiegò brevemente.

-Bene. Speriamo che non ci salti addosso.- sbuffò Nick.

-Non credo. Mary è molto…- ci pensò cinque lunghi secondi, -Strana.- concluse ridacchiando.

Joe sollevò un sopraciglio, -Strana in che senso?-

-Lo scoprirai. Andiamo.- disse guidandoli fuori dalla stazione dei treni.

Presero un taxi e arrivarono davanti ad una villetta isolata mezz’ora dopo. Hope aprì la porta di casa, per poi farli accomodare.

-Ragazzi, sono a casa!- esclamò mentre chiudeva la porta.

I ragazzi misero i giubbotti sull’attacca-panni, quando ad un tratto sentirono un brusio di voci provenire da una parte imprecisata della casa. Quando i tre si voltarono riconobbero due ragazze e tre ragazzi fermi davanti all’ingresso, con Hope che era sparita dalla loro visuale.

-Hope!- gridò nel silenzio dell’ingresso Nick, impaurito dalle espressioni del gruppetto, -Non avevi detto che non erano nostri fan?-

-Appunto!- sentirono gridare Hope dal piano di sopra, -Ragazzi, fateli accomodare. Io cerco di convincere questa testona a scendere!-

Il gruppo si presentò, facendo tranquillizzare i tre fratelli Jonas. Si accomodarono in salotto, cominciando a scegliere il film da vedere. Hope scese dopo una decina di minuti, con l’aria contrariata. Andò a sedersi di fianco a Nick sul divano, che in risposta la guardò confuso.

-La ragazza che è pazza per voi è chiusa di sopra in camera mia.-

-Certo che Mary è strana.- intervenne uno dei ragazzi, Laurent, -Adora i Jonas Brothers da una vita e quando la sua migliore amica le da l’occasione di conoscerli, si chiude in camera.-

-La conosci Mary.- ribatté invece Alice, -Quando vuole è più complicata di un puzzle.-

Le pizze arrivarono qualche minuto dopo. Hope si affacciò alla base della scale, sotto gli sguardi degli amici e del suo ragazzo.

-MARY, ULTIMO AVVERTIMENTO! SCENDI!- non ricevette risposta, -OK, ALLORA MANGIO IO LA TUA PIZZA E CE LI GODIAMO IO E GLI ALTRI I JONAS BROTHERS!- ancora nessuna risposta, -Io adoro quella ragazza.- disse rivolta ai Jonas, -Ma quando fa così mi verrebbe voglia di strozzarla.-

-Possiamo provare noi.- propose Nick, -Magari se ci vede scende.-

-Tre in un colpo solo? Le viene come minimo un infarto.- li avvertì Grace, -Magari può andare uno solo.-

-Io non vado. Sono fidanzato.- scrollò le spalle Nick, stringendo una mano di Hope tra le sue.

-Io comincerei a parlare a macchinetta.- disse Kevin.

Joe li guardò scandalizzato, -Che fratelli odiosi che ho. Lo sapete che io non ho tatto con le ragazze!- i fratelli sorrisero, senza scomporsi. Joe sbuffò, prese una scatola di pizza e cominciò a salire le scale velocemente, -E meno male che volevo stare lontano dalle fan.- borbottò.

Bussò a varie porte, senza ricevere risposta. Non si era fatto dare indicazioni da Hope. Poi bussò ad una porta dipinta d’azzurro. La voce di una ragazza risuonò.

-Hope, ti ho detto che non scendo.-

-Ok, peccato che io non sia Hope.- disse Joe ridendo, -Mi apri per favore?-

-Joe?- la voce divenne flebile, quasi ansiosa e preoccupata.

-Esatto.- confermò il ragazzo, -Dai, apri Mary.-

La serratura scattò. Joe aprì la porta con la mano libera e quando entrò vide una ragazza seduta sul letto, con le ginocchia strette al petto. Aveva i capelli castani, raccolti in una coda di cavallo. Indosso un paio di jeans blu e una camicia a maniche corte a quadri bianca e nera.

-Ciao.- la salutò chiudendosi la porta alle spalle e appoggiando la pizza sulla scrivania di Hope, -Come va?-

Mary strinse le labbra, passandosi velocemente le mani sulle guance rosse, -Bene.- mentì subito.

Joe la guardò stupito, -Stai piangendo?-

-Già.- confermò Mary.

Joe si avvicinò al letto, sedendosi accanto a lei, -Perché?-

La ragazza ingoiò un groppo alla gola, -Non capita tutti i giorni di essere… ecco, di essere accanto al ragazzo che ti piace. Soprattutto se è famoso.-

-Sono contento che le mie canzoni ti piacciano.-

Mary scosse la testa, abbassando lo sguardo, -Non sono solo le canzoni, Joe. Io e te andavamo a scuola insieme alle elementari e le medie.-

-Cosa?- sbarrò gli occhi lui, -Ma se non ti conosco nemmeno.-

-Io sì. Eri tu che non ti accorgevi di me.- Mary tirò su con il naso, -Per questo non voglio scendere. Sono venuta al vostro concerto solo per poterti rivedere. Per sapere se quello che provavo era amore.-

-E…-

-E lo è. Quindi è meglio che tu esca da questa stanza.- concluse deviando lo sguardo.

Joe sorrise intenerito. Quella ragazza era una piccola creatura fragile. Forse diceva sul serio.

-Conoscevo una Mary alle elementari. Ma aveva il baschetto e leggeva sempre…- si bloccò vedendola arrossire di botto, -Eri tu.-

-La secchiona della classe, esatto.- sbottò inviperita, -Tu e i tuoi fratelli mi chiamate il mostro della lettura. A sette anni eravate già delle pesti. Poi tu alle medie hai deciso di lasciare la scuola. E io… non ti ho più visto perché mi sono trasferita.-

-Oddio, quanto tempo è passato.- Joe ripensò a quegli anni. Sembravano passati dei secoli, -Beh, ma neanche io scherzavo. Ero l’unico che amava studiare in famiglia.-

-Eri l’unico che mi piaceva.- sussurrò Mary ,-Ti prego, Joe. Esci. Non voglio vedervi.-

Joe in risposta la guardò, con quel ciuffo di capelli che le cadeva davanti al viso. Gli occhi rossi e lucidi di lacrime trattenute, le guance rosse di imbarazzo. Gli fece tenerezza. In un attimo la sua mano volò a spostarle la ciocca castana dietro l’orecchio, facendola voltare di scatto.

-Mary… io non posso dire di provare le stesse cose.- tentò di rassicurarla, -Non sono né sdolcinato né romantico. Non sono né Nick né Kevin. E ti ricordo soltanto ora, dopo anni passati nella stessa classe.-

-Joe, se stai tentando di rassicurarmi non funziona.- lo bloccò lei ridendo sarcastica, -Esci per favore. Ti chiedo solo questo.-

-Solo se tu esci con me.- ribatté Joe. Lui stesso si stupì. Prima di ricontrarla non si sarebbe mai e poi mai esposto così tanto con una ragazza, -Mary, giù sono tutti preoccupati per te.-

-Oh, lo sanno benissimo che mi piaci.- disse indispettita, -Hope l’ha fatto apposta. Voleva che io e te ci rincontrassimo!-

-Dai, Mary.-

-Joe, ma perché lo fai? Perché non ti accorgi che sto tentando in tutti i modi di non guardarti negli occhi? Esci subito!- esclamò ad alta voce, arrabbiata e triste.

Joe non la ascoltò. Si limitò a passarle le braccia attorno al corpo magro, per poi abbracciarla stretta. Mary cercò di liberarsi, spingendolo via con pugni e calci. Ma Joe non cedette. La strinse più forte, cominciando ad intonare alcune parole di una delle sue canzoni. Hold on.

 

We don’t have time left to regret

Hold on

It will take more than common sense

Hold on

So stop your wondering, take a stand

Hold on

Cause there’s more to life than just to live

Hold on

 

Mary parve calmarsi, cullata dalla voce del ragazzo. Joe cominciò ad accarezzarle la schiena, mollando un po’ la presa per non farle troppo male. Sentiva il cuore battere troppo forte. E non era un bene per uno come lui.

 

Cause an empty room can be so loud

It’s too many tears to drown them out

So hold on, hold on

Hold on, hold on

 

-Stai bene, ora?- sussurrò dopo qualche secondo passato senza cantare.

-Sto peggio di prima.- mormorò Mary.

-Sai… l’unica cosa che ricordo di te sono i tuoi sorrisi.- la guardò dritto negli occhi, -Me ne doni uno, Mary?-

La ragazza inclinò leggermente le labbra, formando un piccolo sorriso. Un sorriso che diede la possibilità a Joe di ricordare quella bambina alle elementari, quella ragazza alle scuole medie, quella ragazza che aveva davanti in quel momento, stretta tra le sue braccia.

 

One single smile, a helping hand

Hold on

It’s not that hard to be a friend Hold on

So don’t give up, stand ‘til the end

Hold on

Cause there’s more to life than just to live

Hold on

 

La prima cosa che era venuta in mente a Joe era di continuare a cantare, guardando quel sorriso disegnato sul viso di Mary.

-Tieni duro. Accadrà.- gli sussurrò all’orecchi, -Anzi… forse è già accaduto.-

-Cosa?-

-Posso dimostrartelo? Con le parole sono bravo solo quando canto.- scherzò.

La ragazza annuì. Joe sorrise ancora di più, chinandosi sul suo viso a posarle un bacio sull’angolo della bocca, visto che lei aveva girato il viso all’improvviso.

-Che c’è?- chiese Joe scettico.

-Mi stavi per baciare.- sussurrò sorpresa, -Perché?-

-Non c’è un perché!- ribatté lui.

-C’è sempre un perché.-

-Mary, che c’è? Non vuoi che ti baci?-

-Non è questo…- Mary deviò ancora una volta lo sguardo, -Ma prima dici che non provi niente per me, poi vuoi baciarmi. Sei più strano di me!-

-Posso baciarti, Mary?- domandò Joe impaziente. Senza attendere risposta si chinò ancora una volta, questa volta unendo le loro labbra in un bacio casto e breve. Mary era rimasta spiazzata, -Mi piace come baci.-

Mary sorrise innocentemente, -Sono felice di saperlo. Peccato che era la mia prima performance.-

-Come?-

-Il mio primo bacio.- precisò lei, -Grazie, Joe. Ho appena baciato un ragazzo a cui non piaccio e che probabilmente vedrò solo in televisione.-

-Stasera non vado da nessuna parte.- disse sorridendole, -Abbiamo tempo almeno fino alle quattro di notte, quando andrò a prendere il treno. E se mi sei piaciuta fin da quando sono entrato in questa stanza, senza riconoscerti, allora rischio solo di innamorarmi rimanendo in questa stanza con te.-

-Sei precipitoso. E sdolcinato.- Mary strinse le labbra ironica, -Dov’è finito Joe Jonas?-

Joe rise, -Credo che Nick abbia fatto una capatina nel mio cervello prima che ti baciassi.-

Mary scoppiò a ridere, scacciando finalmente via quelle ultime lacrime, -Sei sicuro di voler tentare? Non sono facile da comprendere.-

-L’importante è tenere duro, no?-

-Esatto.-

I due si guardarono negli occhi. Piano, piano superarono i primi silenzi, cominciando a parlare di un po’ di tutto, cercando di conoscersi, di capirsi, di amarsi. Per Joe risultò più facile del previsto. Quella ragazza era un vero portento di energia, appena scioltasi.

Si addormentarono verso le due di notte, dopo aver parlato per ore.

Joe si svegliò per primo, sentendo qualcuno scuoterlo leggermente. Si stropicciò gli occhi e fece bene attenzione a slacciare l’abbraccio di Mary senza svegliarla.

-Kevin…- borbottò ancora assonnato, -Perché non dormi?-

-Ha chiamato il capo. Ha detto che se domani mattina non torniamo siamo nei guai.- rispose Kevin.

-Vieni, parliamone fuori.-

I due uscirono dalla stanza di Hope e scesero le scale di casa. Sul divano c’erano Hope e Nick, abbracciati, che dormivano tranquillamente. Joe svegliò Nick, che in risposta si alzò, afferrando una maglietta. Aveva soltanto i jeans addosso, per il caldo.

-Se non avessimo quegli anelli di castità sarei preoccupato.- sussurrò Kevin per non svegliare Hope e il resto del gruppo.

-Scemo.- mormorò in risposta Nick, -Dobbiamo andare vero?- domandò reprimendo uno sbadiglio.

-Già.- sussurrò in risposta Joe, -Solo… vorrei rimanere un attimo con Mary, vi spiace?-

I due fratelli lo guardarono sospettosi, -Abbiamo saputo che era quella ragazzina che veniva con noi a scuola.- disse Kevin.

-Già. Datemi solo dieci minuti.- Joe salì le scale e rientrò nella stanza, dove Mary stava ancora dormendo.

Si avvicinò alla scrivania e prese un foglio e una penna cominciando a scrivere alcune parole. Lo posò sul comodino accanto al letto e prese lo zaino, per poi chinarsi sulle labbra di Mary in un bacio che lei non ricambiò, troppo stanca per accorgersene.

Sorrise, uscendo dalla stanza.

Sul foglietto c’erano scritte quelle parole che li aveva fatti abbracciare.

 

Cause an empty room can be so loud

It’s too many tears to drown them out

So hold on, hold on

Hold on, hold on

Tieni duro, Mary. È già accaduto.

Ti voglio bene.

Un bacio.

Joe.

 

 

The End

  
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