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Autore: melavia    07/02/2014    10 recensioni
[Past!Larry]
E forse avevano sbagliato qualcosa, o lui aveva chiesto troppo, o forse era un capolavoro che Harry stesso aveva fatto a pezzi, correndo via spaventato.
Non si erano sentiti per ben 5 anni e poi Louis lo aveva chiamato. Ora era sposato con Eleanor, aveva detto. Ora avevano una bambina, aveva detto. E Harry gli aveva fatto gli auguri, fingendosi sincero cosė come Louis aveva finto di fare tutto quello solo per essere onesto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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All Too Well



 

Harry varcò la soglia della porta, con le mani nelle tasche e un sorriso triste. La casa era fredda e odorava di ospedale, quel misto fra asettico e pulito che a lui aveva sempre dato un po' la nausea.

Era da quando aveva ritrovato -per sbaglio- le chiavi che voleva tornarci. Era tutto come l'avevano lasciato. Le tende blu pesanti, il divano bianco macchiato di caffè sul lato destro, le foto incorniciate sul mobile che avevano trovato in quel negozio di antiquariato a pochi passi da lì.

Quella casa conteneva così tanti ricordi che a Harry facevano sempre più male. Si avvicinò silenzioso e prese tra le mani una delle foto, quella con la cornice argentata che sua madre gli aveva regalato quando avevano comprato quella casa.

La foto ritraeva, come tutte le altre, lui e Louis. Erano vicino alla nuova macchina di quest'ultimo e sorridevano, esageratamente esaltati per la possibilità di poter andare ovunque. Harry riconobbe subito la sciarpa grigia, quella che portava sempre ai tempi di X-Factor e che aveva lasciato a casa di Johanna quando lui e Louis erano andati a trovarla. Rimpiangeva quella sciarpa, era la sua preferita.

Ricordava quando, mentre lui e Louis si perdevano tra le stradine della periferia di Londra e cantavano a squarciagola le canzoni dei Coldplay, quello che ormai lui considerava il suo ragazzo aveva detto che quella sciarpa grigia esaltava il colore dei suoi occhi.

Harry non ci aveva mai creduto, sapeva che quella sciarpa sarebbe stata sicuramente meglio a Louis, ma era arrossito comunque e lo aveva ringraziato.

La seconda foto ritraeva ancora una volta loro due, mentre lui era inginocchiato a terra e tendeva una foglia ingiallita verso di Louis, come un anello e Liam li guardava sorridente, mentre fumava la sua prima sigaretta.

Harry ricordava bene quel momento. Erano in un parco del Galles, o qualcosa di simile, ed era rimasto ore, assieme a Louis, a contemplare le foglie, mentre queste cadevano dagli alberi e, spinte dal vento, si esibivano in strane danze davanti ai loro occhi.

Dopo tutto questo tempo, ricordava ancora tutto troppo bene.

La terza foto erano lui e Louis che si baciavano. A Harry si inumidirono gli occhi, ripensando al loro primo bacio. E si sentì come il protagonista di un videoclip di una canzone triste.

Louis gli aveva stretto la mano e lo aveva portato nel vicolo cieco dietro il teatro di X-Factor. Quel posto, contornato di cassonetti dell'immondizia e gatti randagi, avrebbe dovuto far ribrezzo a Harry, ma quando Louis aveva poggiato le proprie labbra sulle sue, beh, gli era sembrato di essere nel miglior posto di sempre. Dopo quel fugace bacio Louis lo aveva guardato, con le guance arrossate per l'emozione e il fiatone e Harry si era sentito così bene, leggero e felice.

La terza foto erano ancora -Harry non ricordava di avere mai avuto simili manie di protagonismo- loro due, a casa di Johanna e lui aveva ancora quella sciarpa grigia. Ricordava troppo bene anche quel giorno, le sorelle di Louis che lo scrutavano da sopra il divano, Johanna che elogiava le abilità di suo figlio a calcio mentre bruciava cucinava il pollo, Mark che commentava l'ultima partita di calcio dei Doncaster Rovers.

A Harry era piaciuta da subito la famiglia Tomlinson, era rumorosa, bizzarra e totalmente priva di una qualsiasi censura mentre raccontavano gli imbarazzanti episodi che vedevano Louis alle prese con l'adolescenza.

La sua famiglia, per quanto affettuosa, era molto più riservata.

E mentre Lottie rideva a crepapelle per una foto di Louis con il sedere per aria, quest'ultimo accarezzava i capelli di Harry, e raccontava la storia di ogni singola foto che le sue sorelle tiravano fuori dall'album di famiglia, quasi a volerli esporre tutta la sua vita.

Mentre raccontava le varie vicende, faceva qualche accenno anche alle cose che avrebbe voluto fare con lui. 'Oh, mi ricordo Disneyland, sarebbe bello un giorno andarci insieme, no Harreh?', 'Fantastica la Scozia, perfetta per le scampagnate romantiche', insomma, se Louis pensava al suo futuro, ci vedeva Harry.

E forse avevano sbagliato qualcosa, o lui aveva chiesto troppo, o forse era un capolavoro che Harry stesso aveva fatto a pezzi, correndo via spaventato.

Non si erano sentiti per ben 5 anni e poi Louis lo aveva chiamato. Ora era sposato con Eleanor, aveva detto. Ora avevano una bambina, aveva detto. E Harry gli aveva fatto gli auguri, fingendosi sincero così come Louis aveva finto di fare tutto quello solo per essere onesto.

'Mi dispiace come ci siamo lasciati e volevo chiarire alcune cose' e Harry aveva gentilmente declinato l'invito, dicendo di non essere nei paraggi, ma che lo avrebbe contattato appena possibile.

Poi, senza poter fare nulla, si era accasciato sul letto sfatto e aveva pianto tutta la notte, tanto che Nick aveva perso la pazienza e si era deciso a consolarlo. E diciamocelo, Grimshaw non era un mago nel far sentire bene le persone.

Stava rimettendo insieme i pezzi e poi aveva trovato quelle dannate chiavi, e si era ripromesso di non mettere piede in quella casa. Eppure ora stava piangendo silenziosamente, guardando tutte le foto.

L'ultima di queste lo fece crollare definitivamente . Louis e lui stavano abbracciati, seduti sul divano della casa, quando ancora la macchia di caffè non c'era, felici del loro nuovo acquisto. E Harry indossava anche lì quella fottutissima sciarpa.

E Harry aveva perso la verginità su quel fottutissimo divano.

Si accasciò a terra, dando le spalle al mobile di legno, con la testa fra le gambe e le mani fra i capelli.

Perché si ricordava ancora tutto troppo bene.



Writer's wall:
Uhm, beh, ciao.
Non so come si inizia in queste cose. Beh, io sono Mel e questa è la prima cosa che provo a scrivere in assoluto.
La storia è una Larry (è sempre utile sottolineare l'ovvio) e spero non sia così brutta come sembra.
L'idea mi è venuta mente dopo l'esibizione ai Grammy di Taylor Swift (chi mi ha fra gli amici del profilo dedicato a Efp sa che quella donna per me è religione, cibo e ispirazione) e ho pensato di adattare la canzone alla Larry.
Nella mia mente era decisamente meglio, e ammetto di non essere molto convinta. Spero di non aver fatto un casino con i tempi verbali, poiché ho dato solo una veloce ricontrollata. 
Credo che questo sia tutto, non se se è una storia degna di essere chiamata così, ma mi farebbe piacere ricevere molti consigli per potermi migliorare. Grazie a chi leggerà, spero che comunque vi sia piaciuta.
Vi lascio il link per contattarmi su facebook e ask.
Arrivederci.
-ricordinottuni

 

   
 
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