Serie TV > I Cesaroni
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Autore: spezzacatene    14/06/2008    5 recensioni
Eravamo rimasti, che Eva doveva partite per New York con Alex, come andrà a finire?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eva era rimasta lì, su quella sedia a pensare,a scegliere, se rimanere lì a Roma con il suo unico grande amore, Marco Cesaroni,il ragazzo della sua prima volta,il ragazzo con cui ha vissuto tutti quei piccoli momenti essendo loro belli o brutti,il ragazzo che valeva tutti i suoi sogni e con cui aveva deciso di andare a vivere insieme senza più importarsi del suo sogno di andare all’università a studiare giornalismo,oppure partire con Alex che non ha mai amato,o solo per pochi attimi, che gli ha dato sicurezza e affetto e che nonostante l’abbia lasciato per un altro l’ha perdonata, si è sforzato di capirla, e andare cosi alla Columbia per inseguire il suo sogno di diventare giornalista che per un breve tempo nella sua vita aveva deciso di non inseguire più?Questo era quello che passava nella mente di Eva,nelle ore dopo,che nonostante stava con Alex, si era buttata tra le braccia di Marco, a cui non aveva saputo dire di no, perché è sempre stata consapevole di amare solo lui e nessun altro e che nessun altro avrebbe o sarebbe riuscito a prendere il suo posto. Eva doveva decidere, e non fu una decisone facile da prendere, decise però di partire con Alex, per New York e studiare giornalismo alla Columbia. Il mattino seguente, erano le 06:30, Eva era pronta a partire e tutti erano dinanzi alla porta per salutarla,anche la famiglia Masetti (compresa Carlotta),tranne una persona,Marco, che era rimasto su, in camera sua,era troppo deluso,il suo cuore si era infranto di nuovo, come quella volta che con l’aiuto di Francesca aveva deciso di dichiararsi a Eva, ma l’aveva sorpresa a baciarsi con Alex,questa volta però era ancora più infranto di allora,perché lei, la sua Eva l’aveva sedotto e poi abbandonato. Suonò il campanello, era Alex che prese le valigie di Eva e le caricò sul taxi e poi la chiamò dicendole che era ora di andare perché avrebbero perso l’aereo. Marco che era di sopra appena sentì la porta d’entrata chiudersi, si affacciò alla finestra e con gli occhi ingolfati di pianto e con tutta la sua voce, in modo da farsi sentire da Eva, gridò : “Evaaaaa ti amoooooo”, ma Eva era salita nel taxi e non lo sentì o quanto meno fece finta di non sentirlo. Arrivarono all’aeroporto di Fiumicino, ormai era fatta, Eva non poteva più tirarsi indietro, ormai aveva deciso, ora la sua vita sarebbe stata lì, a New York, insieme ad Alex, si fece coraggio e mano nella mano con lui, salirono sull’aereo. Per tutto il viaggio Eva non fece altro che guardare fuori dal finestrino attraverso le nuvole, il mondo li sotto le appariva cosi piccolo,e nel frattempo pensava a Roma, alla sua casa, alla sua famiglia, ma soprattutto al suo grande amore “Marco”. I suoi pensieri, però, furono interrotti dalle parole di Alex, che accortosi del suo sguardo malinconico le chiese se andava tutto bene, Eva gli rispose di si e storse la bocca in un finto sorriso, dicendo che era solo un po’ stanca e che non vedeva l’ora di arrivare a New york. Alex con un bacio le sfiorò le labbra dicendole che le sarebbe stato vicino ogni momento e che l’avrebbe aiutata ad ambientarsi in quella che sarebbe diventata la sua nuova vita. Il viaggio continuò sempre cosi, con Eva che guardava fuori dal finestrino ed Alex che cercava di consolarla. Finalmente l’aereo atterrò. Era sera, il viaggio era stato stancante e tutti e due non vedevano l’ora di arrivare nella nuova casa, e riposarsi. Presero un taxi e come in aereo Eva guardava fuori ma questa volta rimase incantata ad osservare le luci e i grandi palazzi della città,e improvvisamente riacquistò il buon umore,pensò che quella vita le sarebbe piaciuta, d’ altronde diventare giornalista era sempre stato il suo sogno, si era sicura, poteva farcela, ormai Roma, Marco, appartenevano al passato, si girò verso Alex e appoggiò la sua testa sulla sua spalla,e stavolta il suo sorriso era sincero. Si scambiarono un bacio appassionato e prima che se ne rendessero conto, si ritrovarono davanti alla loro nuova casa. Eva rimase incantata, era una villa davvero bellissima, e ancora non aveva visto dentro, perché Alex l’aveva arredata appositamente per lei; Eva lo ringraziò baciandolo, in quel momento capì di quanto quel uomo la facesse sentire davvero bene, tra le sue braccia si sentiva al sicuro, e per un momento dimenticò davvero il suo passato…..Era trascorso già un mese dalla partenza di Eva, e Marco in tutto questo mese non aveva quasi toccato cibo,era sempre giù di morale, tutti in famiglia cercarono di tirarlo su in qualche modo, anche il suo migliore amico Walter, il “mattatore” ,ma niente da fare!!!. Alla fine di questo mese pieno di malinconia e nostalgia capì, com’era giusto che succedeva, che era tutta colpa sua e non solo di suo padre e Lucia se l’amore tra lui e Eva era finito, perché lui aveva deciso di partire per Londra, e poi si ricordò che era stato lui a dirle che doveva inseguire il proprio sogno o si sarebbe chiesto tutta la vita come sarebbe stato. Si mise così l’anima in pace e ora doveva concentrarsi, dare tutta la sua energia per il suo “sogno”: diventare un cantante, che sarebbe iniziato tra meno di 3 giorni. I 3 giorni passarono in fretta, e tutti come avevano fatto con Eva andarono a salutarlo alla stazione, Marco salutò e tutto entusiasmato si caricò sul treno, pensando a come sarebbe stata la sua nuova vita all’Accademia della musica a Milano. Nel treno Marco rimase tutto il tempo con le cuffie dell’i-pod nelle orecchie, ascoltando canzoni che tristemente ricordavano Eva, faceva male però Marco non voleva smettere di ricordare, tutti i suoi ricordi erano legati a Eva , grazie a lei aveva trovato l’ispirazione per le sue canzoni e nonostante si era ripromesso di dare tutta la sua energia e attenzione al suo futuro continuava a pensarla, ormai era un chiodo fisso. Il rumore assordante delle rotaie, fece capire che il viaggio era finito, Marco si ricompose prese la sua valigia e la sua chitarra e si avviò pronto a vivere anche lui la sua nuova vita,il viaggio in treno gli era servito a schiarirsi le idee, aveva capito che ora doveva pensare al suo futuro e ai suoi sogni come aveva fatto Eva, in cuor suo l’amava e non l’avrebbe di certo dimenticata, ma ero pronto come non mai a guardare avanti e farsi una nuova vita. Carlotta gli aveva trovato un appartamento vicino all’accademia, Marco sapeva che non poteva dipendere dai genitori, quindi doveva al più presto trovarsi un lavoro. Sistemò le sue cose velocemente, non badò nemmeno all’appartamento, si sdraiò sul letto e si addormentò. La mattina seguente si svegliò presto, iniziava la sua nuova vita e non sapeva cosa il futuro gli avrebbe riservato, aveva un po’ di timore, ma sapeva che poteva farcela. Scese in strada e si recò al bar sotto casa, mentre faceva colazione si guardava intorno, vedeva volti di sconosciuti, si sentì spaesato, aveva nostalgia di Roma, anche i cornetti non erano buoni come quelli di zio Cesare, ma si riprese subito, guardò l’orologio, tra 20 minuti sarebbero iniziate le lezioni, e così, solo con i suoi pensieri si avviò all’ accademia. Arrivato davanti ai cancelli, si fermò e osservò il grande edificio, dopo aver tirato un leggero sospiro, si decise ad entrare. Marco si fermò a leggere gli orari dei suoi corsi, tra 5 minuti si doveva recare in aula, si affrettò a chiedere informazioni su dove si trovasse, corse per le scale e involontariamente si scontrò con una ragazza, si scusò frettolosamente, e si recò in aula. Il primo giorno passò soprattutto con le normali presentazioni e i discorsi approfonditi degli insegnanti. Marco si trovò facilmente a suo agio, trovò un ragazzo che gli ricordava Walter, con cui incominciò a stringere amicizia. Roberto cosi si chiamava, gli confidò che era in cerca di un posto dove vivere, visto che anche lui si era appena trasferito, cosi Marco gli disse che il suo appartamento era molto grande e che avrebbero potuto dividerlo insieme, cosi avevano anche un vantaggio economico dividendo le spese, il ragazzo accettò ben volentieri e finite le lezioni andarono a fare un giro insieme. Parlarono della loro passione per la musica, e di come avevano iniziato questa carriera. Roberto disse di aver iniziato guardando e seguendo le orme di suo nonno e ora che lui non c’era più, voleva continuare il suo sogno e cosi si era iscritto all’accademia. Marco raccontò della sua storia, del suo amore per la sorellastra, e la lotta per il loro amore impossibile, contestato da tutti e che a causa delle sue paure , di alcuni errori, e per l’inseguimento dei propri sogni era finito. Il ragazzo ascoltò molto attentamente, e gli disse che non doveva arrendersi e che doveva continuare a lottare perché niente vale più del vero amore. Questo Marco lo sapeva, però gli disse che oramai era troppo tardi, le strade erano state prese e non si poteva più tornare indietro, Eva avrebbe vissuto la sua vita a New York con Alex, e lui a Milano dandosi anima e corpo per la musica. Cosi passò il primo mese anche per Marco, ormai si era ambientato bene, le sue giornate trascorrevano tra lezioni all’accademia e le serate (quando non lavorava nei pub) in compagnia di Roberto e altri amici. Roberto nel frattempo aveva incominciato a frequentare una ragazza, Chiara. una sera Chiara disse a Roberto:” ti va se stasera porto una amica?”, Roberto pensò ad un uscita a quattro, cosi rispose che avrebbe portato anche lui un suo amico, infatti, stava pensando a Marco che era da tempo che non frequentava una ragazza e che di sicuro gli avrebbe fatto bene, e avrebbe cosi dimenticato la sorellastra. Marco dapprima non accettò l’invito, ma poi pensò che in fondo una seratina gli avrebbe fatto di sicuro bene, cosi acconsentì. L’appuntamento era alle 9, i due ragazzi arrivarono puntuali, e dopo un po’ videro arrivare le ragazze.. fecero le presentazioni, la ragazza si chiamava Simona, era mora , carina, 20 anni circa, Marco le sorrise gentilmente, la osservò bene, ed ebbe come un dejavù, ma sìì, ora ricordò, quella ragazza lui l’aveva gia incontrata, il primo giorno all’accademia quando per sbaglio le era finito addosso. Anche la ragazza lo riconobbe e dopo un aver fatto un sorrisino malizioso si sedettero al tavolo. Marco e Simona erano seduti di fronte, ogni tanto i loro sguardi si incrociavano per poi finire, a parlare di cose banali… Si scoprì che anche Simona era di Roma , il padre aveva una casa discografica lì, e aveva iscritto la figlia all’accademia perché avesse un futuro come cantante, in effetti la ragazza non se la cavava male a cantare, e ben presto Marco ebbe il piacere di constatarlo, perché le uscite si fecero sempre più frequenti, e i due incominciarono a vedersi anche senza la presenza di Chiara e Roberto. Nacque cosi un rapporto sempre più stretto tra i due, incominciarono a passare molto tempo insieme, provavano accordi, canzoni, e sia l’uno che l’altro stavano molto bene insieme, perché la passione di entrambi per la musica li univa molto. Simona raccontò di aver avute storie di poco conto, e che non aveva mai trovato il vero amore, e fu proprio una sera che confessò a Marco che lui aveva le qualità del suo uomo ideale: dolce, sensibile, un po’ imbranato, con lo sguardo da sognatore e con una passione cosi forte per la musica. Simona si appassionò sempre di più a Marco e alle sue canzoni, mentre invece lui aveva paura di cadere di nuovo in una trappola dell’amore, cosi si dimostrava più distaccato, ma nella sua mente incominciava ad affiorare l’idea che tra lui e Simona poteva nascere qualcosa. Nel frattempo a New York, Eva cercava di inserisci nell’insidioso mondo del giornalismo, e nonostante avesse preso un voto altissimo all’esame, a volte trovava molta difficoltà nel suo compito, però non si dava per vinta e pian piano andava avanti, a sostenerla c’era Alex che nel frattempo era diventato un cuoco davvero affermato da quelle parti, e quando entrambi non erano impegnati nei loro lavori, passavano molto tempo insieme ammirando e godendosi insieme tutto lo splendore della ”grande mela”. Ogni tanto Lucia telefonava per sapere come andavano le cose, e Eva come sempre rispondeva che andava tutto bene, e di quanto fosse contenta di quella nuova vita. I mesi passavano e la routine quotidiana andava avanti, Eva era sempre più nervosa e stressata per i suoi studi, Alex aveva sempre molto da fare con il suo ristorante, e si vedevano molto poco,Eva pensò che fosse una crisi momentanea, ma ben presto le cose peggiorarono, la Columbia la massacrava, e per giunta si sentiva sola e trascurata, per la prima volta non aveva la sua famiglia accanto, ne i consigli di Lucia sua madre, ne tanto meno quelli di Marco. Passarono altri giorni e le cose andavano sempre peggio, ci fu di nuovo la telefonata di Lucia e di tutta la famiglia,ed Eva questa volta fu ancora più contenta di sentirli e volle parlare proprio con tutti,e per un attimo sentendo quelle voci cosi care, le tornò il sorriso, avrebbe voluto dire di quello che stava passando ma conoscendo loro, di certo si sarebbero preoccupati e sarebbero stati in pena per lei, poi loro erano a Roma cosa avrebbero potuto fare?E come aveva fatto sempre, rispose che andava tutto bene. Riattaccato il telefono se ne tornò ai suoi pensieri, guardò l’ora, Alex era come sempre, rimasto al ristorante, anche oggi aveva molto da fare, accese il portatile e navigò un po’ in rete, andò su “you tube” per vedere qualche video magari divertente che la facesse sorridere, non seppe come, ma finì su un video dove a cantare era Marco, dapprima non lo riconobbe poi ebbe un sussulto al cuore, quello era Marco, il suo amore, aveva scritto una nuova canzone, si intitolava 12 MILIONI, (il video l’aveva registrato Roberto col suo cellulare e aveva pensato di metterlo su you tube). Eva rimase meravigliata, Marco era diventato davvero bravo, l’ultima volta lo aveva sentito cantare “Parole nuove” alla radio, e da allora aveva fatto passi da gigante. Ora il suo stato d’animo era diviso in due, da una parte era contenta di aver ascoltato il suo Marco, e dall’altra parte era triste,nostalgica,per un momento le crollò il mondo addosso, forse partire per New York era stata una follia, si era illusa di poter ricominciare tutto daccapo, e ora si trovava lì, lontana da tutti , si rese conto di essere sola, Alex e New York si erano rivelati un illusione. Ma ora come poteva fare? Ormai era su quella barca e doveva galleggiare, ma si rese conto che invece stava affondando. . Passarono altri giorni e le cose non miglioravano, ogni pomeriggio dopo gli studi, Eva accendeva il portatile, e si consolava ascoltando il video di Marco, la sua voce, le sue parole erano come di conforto, più di una volta era stata tentata di prendere il cellulare e di comporre il suo numero, ma poi si era sempre bloccata, in mente sua pensava, “cosa posso dirgli, non posso mica fare finta di niente, non posso dire:” ehy Marco come va?” questi ed altri pensieri le affollavano la mente,comunque spense il pc e andò a prepararsi, quella sera Alex le aveva promesso che l’avrebbe portata a cena fuori, per una volta lontani dal loro ristorante. Si diede da fare e cercò di mettersi i vestiti più belli, svagarsi un po’ le avrebbe fatto bene. . Dopo circa mezz’ora arrivò Alex, la sua faccia non prometteva niente di buono, con aria tesa ma nello stesso tempo anche un po’ fredda, disse che all’ultimo minuto aveva ricevuto una prenotazione importante, e che andava a cena nel suo ristorante un personaggio illustro e che non poteva assolutamente mancare. Eva ascoltò solo la prima frase poi, cadde completamente nel vuoto, non era la prima volta che veniva messa in secondo piano per il lavoro,con aria triste e malinconica disse ad Alex che non c’era problema anzi, non aveva poi così tanta voglia di uscire e che restare a casa le avrebbe fatto bene. Alex la baciò sulla fronte e tornò al suo lavoro, Eva si buttò sul letto, era stanca, non poteva più andare avanti cosi, doveva trovare una soluzione e al più presto. Non si sa se fu un bene o un male, ma una soluzione avvenne da sola, ultimamente Eva si sentiva strana, aveva continui sbalzi d’umore e delle nausee improvvise, pensò che la causa era dovuta al troppo stress, ma quando scoprì due giorni dopo che aveva un ritardo, incominciò ad allarmarsi, allontanò dalla mente quel pensiero, era sicuramente un ritardo, doveva stare tranquilla. Ma purtroppo non era cosi, e quando anche il test lo confermò Eva si sentì mancare l’aria, com’ era possibile??? con Alex non aveva avuto rapporti,ma dopo aver pronunciato quelle parole, gli apparve davanti come un flashback la sera della maturità, si proprio quella sera dove non aveva saputo resistere, perché il suo cuore prese il sopravvento ,ed era finita tra le braccia di Marco. Non poteva crederci, tutto questo era assurdo… si sedette sulla sedia e bevve un bicchiere d’acqua, come sarebbe andata a finire?? Eva si sentiva confusa, mille domande le affollavano il cervello, ma soprattutto come dirlo ad Alex, sua madre e Giulio come l’avrebbero presa? E Marco?? Comunque ormai non aveva scelta, il destino aveva voluto cosi, evidentemente lei e Marco avrebbero avuto un'altra chance, già ma se Marco nel frattempo si era innamorata di un'altra, oppure accettava l’idea di stare insieme solo per il bambino?? Eva non sapeva cosa pensare prima. Comunque a qualcuno doveva dirlo, aveva bisogno di sfogarsi, ora non poteva più tacere, cosi si fece coraggio e chiamò la sua migliore amica Carlotta, che a quello che Eva le disse non potè far a meno di emanare un urlo, esclamò cosaaaaaaaaaaaaaaaa???? Eva ormai la conosceva bene e le disse di abbassare la voce, e che questo doveva rimanere un segreto tra loro, non doveva dirlo a nessuno soprattutto a Walter che sicuramente poi lo avrebbe riferito a Marco. Carlotta la rassicurò e le disse che per qualunque cosa le era vicina… la chiacchierata con Carlotta servì a risollevarla un po’ , ora il problema più grande era come affrontare la famiglia e soprattutto Marco, Eva decise di fare un passo alla volta. Nei giorni che seguirono, fece finta di niente, si comportò come sempre, Alex la vedeva poco, quindi non si accorse di niente. Alla Columbia le cose non andavano molto bene, e per Eva era sempre più difficile, ora che c’era il peso della gravidanza, era stanca e svogliata, i suoi pensieri erano sempre rivolti a Marco, lei era gia arrivata a questo punto, voleva abbandonare New York e ritornare a Roma, e confessare a marco di essere ancora innamorato di lui. Quindi la gravidanza era soltanto la spinta che le serviva, ad Alex doveva dirlo, in fondo l’uomo che amava non era lui, ma il padre del suo bambino. Quella sera lo aspettò sveglia, e con aria seria le disse che doveva parlagli. Alex l’ascoltò, Eva tirò un sospiro e pronunciò la prima frase”sono incinta” a quelle parole Alex rimase imbambolato poi si riprese ed accennò ad un sorriso, ma Eva si fece seria in un attimo, e continuò, “il padre del bambino non sei tu”… Alex non capì più niente, si sentì spezzare il cuore, ma poi si riprese, e le disse: “sai dovevo aspettarmelo, che sciocco non averlo capito prima, tu sei sempre stata innamorata di Marco, è lui il padre del bambino vero verooo???” il suo tono di voce era alterato, era furioso ma allo stesso tempo deluso, Eva lo guardò e gli disse:”si è lui,ma questo non cambia molto, perché avevo gia pensato di lasciare tutto, mi dispiace Alex questa non è la mia vita, io amo Marco, quindi abbandono tutto, torno a Roma….” Alex continuò a parlare ma Eva non l’ascoltò, fece le valigie e prese il primo volo, per l’Italia. Il suo rientro sarebbe stato una sorpresa, non aveva avvisato nessuno, tornata li avrebbe spiegato come erano andate le cose… … Nel frattempo a Milano, Marco si faceva strada nel mondo della musica,passava le serate a cantare nei locali, e la sua musica veniva ben apprezzata. Una sera di queste dopo aver finito la sua esibizione, andò a casa, con sua sorpresa trovò Simona ad attenderlo. I due chiacchierano per un po’, ad un certo punto la ragazza incominciò a fare i complimenti a Marco:”Sai stai diventando proprio bravo, non hai pensato che potresti incidere un disco?” Marco sobbalzò per un istante, in effetti ci aveva pensato però non ne era sicuro, Simona continuò:”Ti ho parlato di mio padre che ha una casa discografica vero?” Marco annui, “Bhé tra un pò ci sono le vacanze natalizie ed io scendo a Roma da mio padre, che ne diresti di venire con me? Cosi poi potresti incidere un disco, hai talento Marco e questa è la tua occasione” Marco rispose che tutto sommato era una buona idea, si, voleva provare si sarebbe messo in gioco e poi gli avrebbe fatto piacere scendere cosi avrebbe rivisto la sua famiglia. Simona fece un sorriso, lo baciò sulle guance e se ne andò. In mente sua pensava che Marco era il tipo giusto per lei, ed era sicura che a poco a poco l’avrebbe conquistato… . Intanto a Roma, Eva doveva affrontare il rientro a casa, che di sicuro non sarebbe stato facile, le domande di tutti l’avrebbero invasa, avrebbero voluto spiegazioni, però doveva affrontarli. Arrivo lì che erano le 7 di mattina. La famiglia era di sicuro tutta riunita a fare colazione, bussò alla porta e venne ad aprire Lucia. La donna restò meravigliata:”Eva che ci fai qui? Sei sola o c’è anche Alex? Cosa c’è tesoro è successo qualcosa?” Eva con aria tesa rispose:”Mamma ti prego sono stanca, voglio andare a riposare, ti prometto che dopo ti racconterò tutto” Lucia rimase lì davanti alla porta non sapeva cosa dire, tornò in cucina e ne parlò con tutta la famiglia, dicendo però di lasciarla stare e che sarebbe stata lei a parlarne. Tutti erano preoccupati, e sapevano che quella faccenda non prometteva niente di buono. I ragazzi andarono a scuola, Giulio in bottiglieria, mentre Lucia per tutta la mattinata non faceva altro che pensare a quello che era potuto succedere. Più di una volta era tentata di salire in camera e parlare con Eva, ma sapeva che doveva essere lei a confidarsi quando si sarebbe sentita pronta… Si fece ora di pranzo, erano tutti di sotto pronti a sedersi a tavola, Eva si fece coraggio e scese, radunò tutti in soggiorno e disse che doveva parlare di una cosa molto importante. La ragazza raccontò che da tempo le cose non andavano più bene alla Columbia, e che Alex era troppo impegnato col suo ristorante e si era sentita sola, ma confessò che in realtà di Alex non era innamorata, e che era stato solo un scudo servitole da protezione, che gli aveva dato sicurezza quando Marco l’aveva abbandonata. Tutti ascoltarono molto attentamente, Lucia stava per parlare, ma non fece in tempo di dire nemmeno mezza parola perchè fu interrotta da Eva che continuò:” Mamma, Giulio, insomma tutti, c’è dell’altro che devo dirvi”. Ebbe una pausa, prese fiato e tutto di botto continuò, “SONO INCINTA.” I volti di tutti si oscurarono, rimasero muti, in silenzio. Lucia fu la prima a riprendersi:”Eva ci stai dicendo che sei incinta e sei scappata perché non ami più il padre del tuo bambino è questo vero??” Eva non ripose. Giulio guardò Lucia, e disse che si poteva trovare una soluzione, avrebbero parlato con Alex, e lui sicuramente avrebbe capito e si sarebbe pensato al bene del bambino…. Eva in lacrime intervenne:” Non avete capito niente, Alex non centra niente, è Marco il padre del bambino” pronunciate queste parole, corse in camera sua, Lucia tentò di seguirla, ma Giulio la bloccò. Il problema era più serio di quanto pensassero… La notizia aveva sconvolto non poco la famiglia che non sapeva proprio come comportarsi, La sera nel letto Giulio ebbe un momento di ira, e si sfogò con Lucia:”Se lo prendo lo ammazzo quel disgraziato, poteva stare più attento, tutti quei discorsi sul sesso non sono serviti a niente” Lucia intervenne:”su è inutile arrabbiarsi, sono sicura che lui sarà ancora più sconvolto di noi quando lo saprà, comunque per ora non diciamo niente a Marco, dovrà essere Eva a dirglielo,quando si sentirà pronta, non è facile, domani ci parlerò” Giulio si rese conto che Lucia aveva ragione, e se quello che aveva detto Eva era vero, non c’era poi tanto da preoccuparsi, se i due si amavano si sarebbero sposati e tutto si sarebbe risolto, già, ma se Marco nel frattempo l’aveva dimenticata? Questo era quello che pensava, ma non disse niente , non voleva complicarsi la vita, gia era abbastanza complicata cosi, si girò verso Lucia e la rassicurò” vedrai tesoro, insieme supereremo anche questa!!! Si diedero un bacio e Lucia sospiro:”lo spero”… Il mattino seguente dopo che tutti lasciarono casa, Lucia salì in camera di Eva:”Eva tesoro, capisco quello che stai passando, comunque sappi che tutta la famiglia ti è vicina scusaci se ieri siamo sembrati un pò freddi, ma la notizia ci ha sconvolti un po’” Eva singhiozzando “grazie mamma” e la abbracciò forte, poi continuò:” e ora marco? Come faccio a dirglielo,” Lucia la guardò dritta negli occhi e le disse:”Eva tu lo ami Marco??” “si più di qualunque altra cosa al mondo, in questi mesi non ho fatto altro che pensare a lui.” Disse Eva con occhi commossi dal pianto,poi continuò:” sono stata una stupida non sarei mai dovuta partire, ora Marco mi odierà, gli avrò spezzato il cuore, e forse ora starà tra le braccia di un'altra” Lucia si avvicinò e le asciugò le lacrime:”sono sicuro che Marco non ti ha dimenticato, e ti ama ancora, chiamalo e digli che hai commesso uno sbaglio, che sei sempre stata innamorata di lui, e che il fatto che tu sia incinta non cambia nulla anzi è il frutto del vostro amore” Eva l’abbracciò forte, e sorrise,:”ti voglio bene mamma, si devo parlare con marco, ma non voglio farlo per telefono queste cose devo dirgliele in faccia”, Lucia rispose che aveva ragione, le diete un bacio sulla fronte e contenta tornò a sbrigare le faccende di casa”. Passò un oretta e squillò il telefono, era Marco:”Lucia, ciao sono Marco, volevo avvisare che scendo giù a Roma, avevo pensato anche di incidere un disco, vabbè ma vi spiegherò tutto al mio ritorno”.” Ma è fantastico, e poi tutti quanti non vediamo l’ora di vederti, eh si proprio tutti quanti”, balbettò Lucia con aria un po’ sarcastica. “Lucia ti senti bene?” intervenne Marco, “si, si benissimo, allora ci vediamo… ciao”, cosi dicendo riattaccò il telefono e corse di sopra a dare la bella notizia ad Eva. Eva a sentire quelle parole, si rallegrò, finalmente avrebbe rivisto il suo amore e gli avrebbe parlato, si, gli avrebbe detto che aveva commesso uno sbaglio, che lo amava e che in questi mesi non aveva fatto altro che pensare a lui, e poi naturalmente doveva dirgli della gravidanza, avrebbe trovato il coraggio di farlo, perché lo amava e insieme avrebbero cresciuto il loro bambino. Lucia a tavola fu molto chiara disse di non dire niente a Marco, nemmeno mezza parola, perché doveva farlo Eva e nessun altro. Ripetè la frase e questa volta in modo alterato, perché Rudy e Alice non la smettevano di litigare:”Allora ci siamo capiti???. “Si, si tutto chiaro” risposero i ragazzi in coro e poi tornarono nuovamente a farsi i dispetti. Lucia pensò che erano cambiate molte cose intorno a loro, ma Rudy e Alice erano rimasti gli stessi e non sarebbero cambiati mai,così accennò ad un sorriso, e portò a tavola i piatti; scese anche Eva e per la prima volta da quando era tornata da New York, la videro più serena e cosi tutti più contenti si misero a mangiare. Il “grande giorno” si avvicinava, Marco sarebbe tornato, e avrebbe trovato una bella sorpresa, ma non era il solo, perché anche gli altri avrebbero avuto una sorpresa, poiché non aveva accennato a nessuno della presenza di Simona, che nel frattempo, le era servita per dimenticarsi delle sue sofferenze. Per Marco, Simona era solo una amica, però la ragazza non la pensava proprio così, aveva messo gli occhi su di lui, che a suo avviso era l’uomo perfetto per lei e non se lo sarebbe lasciato sfuggire. Simona e Marco partirono da Milano, durante tutto il viaggio la ragazza non faceva altro che osservare Marco, si era innamorata per la prima volta, non seppe resistere si avvicinò e gli diede un bacio, Marco rimase dapprima impassibile, però poi si lasciò andare e continuarono a baciarsi, il treno si fermò, erano arrivati. Marco si staccò subito da Simona e disse:”ehm scusa cioè io..” Simona gli venne incontro prontamente:”shh non dire niente, so gia che vuoi dire, comunque anche a me è piaciuto” Marco rimase imbambolato, non voleva dire questo, in mente sua pensò:”ma che sciocco che sono, cosa mi è preso? non volevo baciarla, anzi dovevo respingerla, si è una bella ragazza però non sono sicuro di amarla” i suoi pensieri furono interrotti da Simona:”Marco e suuu!! andiamo che facciamo tardi, hai promesso che mi presentavi alla tua famiglia, non vedo l’ora, e fece un sorriso ammiccante”, Marco sorrise come un idiota, doveva spiegare che quel bacio era tutto un equivoco, ma Simona non gli dava l’opportunità di farlo, poi pensò che avrebbe potuta ferirla. Salirono sul taxi:”allora ragazzi dove vi porto?” “VIA FILIPPO TOLLI N2” fu la risposta, finalmente si tornava a casa… intanto Eva nella sua stanza era nervosa e chiedeva continuamente l’ora ad Alice,:”Aly che ore sono? e come sempre lei rispondeva:”un minuto in più dall’ultima volta che me l’hai chiesto” Eva non stava più nella pelle, ma nello stesso tempo aveva anche un po di timore. il suono del campanello fece precipitare tutti giù,Giulio andò ad aprire:”Aòò ciao papà” “Marco ma sei te, ammazza non ti avevo riconosciuto sai, sarà il taglio dei capelli, comunque viè quà fatti abbraccià bello de papà”, marco arrossì leggermente:”e dai papà cosi mi metti in imbarazzo” “su entra dai” fece Giulio, Marco intervenne subito:”comunque papà non sono solo” e da dietro sbucò Simona che salutò educatamente, Intanto alla porta erano corsi tutti, Eva rimase dietro e appena vide Simona fu colta da un soprassalto, e salì nuovamente in camera. Marco continuo:”lei è Simona, una mia ehmm amica, il padre ha una casa discografica qui a Roma e mi aiuterà ad incidere il mio disco” Tutti con un finto sorriso e un pò di timore, salutarono e si presentarono. Lucia li fece accomodare in soggiorno, e andò in cucina a preparare del caffè, gli altri rimasero a chiacchierare con Marco e Simona, mentre Giulio seguì Lucia in cucina:”ed ora che si fa? Se tra quei due c’è qualcosa, povera Eva come farà a dirglielo.” Lucia intervenne:”e su dai, in fondo ha detto che è una amica, comunque vedi tu quando esce il caffè io vado su da Eva, che sicuramente sarà in pena.” Giulio rimase con un palmo di naso, e intanto ironicamente pensava:”si una amica”. Eva non sapeva cosa pensare, comunque Marco si era fatto ancora più bello, ma alla vista di quella ragazza, aveva sentito una sorta di pugnalata al cuore, forse si preoccupava per niente era una amica, però doveva esserne sicura non poteva parlargli ancora. Lucia salì in camera di Eva, parlarono un po’ ed Eva si rese conto che doveva dirglielo, l’occasione si era presentata e qualunque cosa sarebbe successa doveva farlo!!! Nel frattempo giù Simona stava per andarsene:” allora Marco io andrei, vado a casa a riposarmi un pò, domani ti passo a prendere così ti presento a mio padre.” Marco l’accompagnò alla porta:”ah allora a domani”, si scambiarono un bacio sulla guancia, Simona arrivata vicino al cancello, si voltò a guardare Marco, e gli sorrise. Marco tornò dentro ma non ebbe nemmeno il tempo di chiudere la porta, che bussarono, era Walter:”Aò Marcolì sei tornato” i due ragazzi si abbracciarono e tornarono in salotto, Walter con il suo modo di fare continuò:”e bravo il mio pisellone, hai capito eh? Ma dimmi quando vi sposate?” tutti si girano verso Walter e lo fulminarono con uno sguardo. Marco rise:”Ma ti sei ubriacato? Hai sempre voglia di scherzare te vero?” Walter si fece serio e non parlò, aveva capito che Marco non sapeva ancora niente, era convinto che Eva gli avesse parlato. Lucia intervenne:”Marco di sopra c’è Eva, ti sta aspettando deve parlarti di una cosa importante”, Marco rimase scosso:”Evaa?? Ma non era a New York?, Lucia che sta succedendo?” “su vai di sopra” rispose la donna. Marco salì di corsa le scale e bussò alla camera di Eva. Avanti.. fu la riposta. Marco entrò rimase immobile, non sapeva cosa dire, pronunciò un Ciao e poi si bloccò. Eva non seppe controllarsi e in lacrime si butto addosso a Marco, il ragazzo l’abbracciò forte e gli disse:”Eva non piangere, sono qui, su spiegami cosa è successo” Eva fece un grosso respiro:” oh Marco non so da dove iniziare, Alex, Londra, e poi e poi.” Eva si interrosse, Marco le sorrise:” e poi cosa avanti raccontami tutto, io sono qui, lo sai con me puoi confidarti” Eva si riprese e raccontò che le cose a New York non erano andate come se l’aspettava, la Columbia era molto stressante e per giunta si era resa conto che Alex non era l’uomo giusto per lei, e aveva deciso di lasciare tutto, poi ci fu un'altra pausa, Marco la guardò dritta negli occhi:” ti ricordi il nostro discorso, almeno puoi dire che ci hai provato, hai inseguito il tuo sogno, che poi non è andato bene, non fa niente, tu ci hai messo tutta la tua volontà” Eva continuò:” sono incinta Marco, capito? I n c in t a” Marco la per là non seppe cosa dire, per un attimo provò un po di gelosia, poi le sorrise e le disse:”forse ho capito, tu sei solo spaventata Eva, è normale, ora porti dentro il peso di un bambino, non avere timore, parla con Alex vedrai ti starà vicino, lui ti ama e anche tu ne sono sicuro, ora sei solo un po confusa” Eva gli parlò con il cuore in mano:”Marco io non sono mai stata innamorata di Alex, mi è servito a darmi sicurezza, ma la persona che amo, sei tu, Marco io ti amo e non ti ho mai dimenticato, in questi mesi ho pensato sempre e solo a te, scusami sono stata una stupida a partire e lasciarti così, se mi odierai ora lo capisco” Marco non sapeva cosa pensare prima, era confuso, però le disse:”Eva anche io ti amo, ho cercato di non pensarti in questi mesi, ma non è servito a niente io voglio solo te lo capisci”, si avvicinò ad Eva e si baciarono appassionatamente, Marco la guardò di nuovo negli occhi:” amore mio, ti prometto che ti starò vicino e se tu vuoi cresceremo insieme il bambino”, Eva sorrise , lo baciò e disse:”ti ricordi, la nostra ultima sera, quella prima di partire per New York? ” Marco rispose:”Certo è stato fantastico, poi si illuminò, ma allora, cioè, tu mi stai dicendo, che il padre sono io??” Si fu la riposta. Marco rimase imbambolato, le sorrise e poi tornarono a baciarsi. In mente sua pensava che sarebbe diventato papà, era un po spaventato ma a fianco aveva la ragazza che amava, insieme ce l’avrebbero fatta. Eva però diventò seria e le disse:” senti Marco, sicuro che mi ami ancora? Sai ho visto quella ragazza e non vorrei,” Marco la bloccò,:”ehy tranquilla lei è solo una amica, le raccontò del bacio in treno, e le disse che la mattina le avrebbe parlato e le avrebbe spiegato che era stato tutto un equivoco. Eva continuò:” Marco se lo fai solo per il bambino, ti prego dimmelo, in fondo potrei capirti, ti avevo abbandonato e se ora ami un'altra ragazza è giusto.” Marco le sorrise:”non hai capito, sei tu quella che ho sempre amato, quando Simona mi ha baciato, nella mia mente sei apparsa tu, mi sono ricordato della nostra prima volta, e di quella notte, sdraiati sul tetto a guardare le stelle, io voglio stare con te ed ora te lo prometto non ci lasceremo più. Eva sorrise, disse ti amo e lo baciò forte.. Scesero giù, dove nel frattempo tutti erano in attesa, mano nella mano e con il sorriso sulle labbra annunciarono:” Ci sposiamo”, e tutti gli altri contenti:”EVVIVA GLI SPOSI” , a turno andarono ad abbracciarli, in famiglia era tornata l’allegria. Marco ed Eva passarono il pomeriggio insieme e si raccontarono molte cose, Eva gli disse, che l’aveva sentito cantare e la sua canzone gli era davvero piaciuta, poi continuò:”Marco diventerai un bravissimo cantante ne sono sicura, e poi sarai un padre perfetto” Marco la ringraziò con un bacio e poi le disse:” e te il tuo sogno non lo continui? Potresti ricominciare a studiare giornalismo qui in Italia, io ti prometto che ti starò vicino” Eva sorrise:”ora il mio sogno sei tu, voglio pensare a noi e al nostro bambino”, cosi dicendo furono travolti da un nuovo bacio, e nel frattempo il tramonto brillava sulle acque del Tevere, che con i suoi riflessi donava una romantica atmosfera”. Il mattino seguente Simona arrivò puntuale, Marco salutò Eva e scese giù:” non ti preoccupare amore, sistemerò tutto, vedrai , capirà e dovrà farlo perché ti amo”, Eva sorrise, però aveva un po di timore, anche se sapeva che Marco l’amava. Simona come sempre faceva di tutto, per sedurre Marco, che al contrario se ne stava per conto suo, e non diceva mezza parola. Simona notò che c’era qualcosa che non andava e arrivati agli studi del padre, gli domando cosa fosse successo, Marco rispose che doveva parlargli assolutamente di una cosa importante, Simona lo interruppe:”Si si va bene, però non ora, su vai che mio padre ti aspetta, io vado nell’altra sala, quando hai finito ci vediamo fuori” stava per baciarlo ma Marco, mise la guancia, rimanendo la ragazza un po delusa. Il padre, fece fare delle prove a Marco, per constatare il suo talento, rimase molto impressionato, e disse che l’indomani poteva andare ad incidere il suo disco. A prove finite, andò a parlare con Simona:”Simona senti dobbiamo parlare al riguardo del bacio” la ragazza capì che quello che Marco le avrebbe detto non sarebbe stato tanto piacevole, Marco continuo:” Simona tu sei una ragazza fantastica, hai una bella voce, con te mi trovo molto bene, ma mi trovo bene come mi trovo bene con una amica, mi dispiace non sei la ragazza che amo, quel bacio è stato tutto un equivoco.” Simona rimase di sasso e scoppiò a piangere, il ragazzo che amava l’aveva respinta:”shg shg Marco io ti amo, non sono mai stata innamorata cosi di un ragazzo, tu sei perfetto per me lo capisci?” Marco rispose:” Simona ti capisco perfettamente so quanto è brutto soffrire per amore, mi dispiace molto ma il mio cuore appartiene ad un'altra, come hai detto tu, anche io sono davvero innamorato, solo che la persona che amo non sei tu, ma sono sicuro che un giorno capirai, e troverai un ragazzo che ti vorrà davvero bene, perché sei una ragazza fantastica.” Simona rispose “si si certo” e scappò via in lacrime. Marco era davvero dispiaciuto, ma non poteva farci nulla il suo cuore apparteneva ad Eva. Il padre di Simona disse alla figlia:” però quel Cesaroni ha talento, è molto bravo” e la ragazza ribattè “dovresti vedere come è bravo a spezzarmi il cuore” cosi dicendo scappò a casa in lacrime. Marco tornò a casa, e corse subito di sopra a salutare Eva:”amore sono tornato” Eva gli si avvicinò:”allora come è andata?” “Benissimo, hanno detto che ho talento, e che domani potrò incidere il disco” rispose Marco. Eva lo baciò” ma è fantastico amore, te l’avevo detto io che eri bravo, ah e l’altra cosa come è andata? Hai parlato con Simona?” Marco fece di si con la testa e le raccontò tutto:” non l’ha presa bene, però vedrai che prima o poi capirà, Tutti dovranno capire che amo solo te, e ci sposiamo non perché sei incinta ma perché ti amo”, cosi dicendo si abbracciarono e come sempre ci scappò un bel bacio.” Nel pomeriggio passò di lì Simona, Marco fu meravigliato di vederla:”Simona che ci fai qui?” Simona disse che era venuta a parlargli:”senti Marco volevo scusarmi per oggi, mi sono comportata come una sciocca, capisco che sei innamorata di un'altra e rispetto le tue scelte, ti auguro che tu sia felice” cosi dicendo si avviò verso la porta, marco l’accompagnò, in fondo Simona era una brava ragazza aveva compreso:”ah allora è tutto a posto, Mi fa piacere che hai capito e ti ringrazio, allora amici come prima?” Simona si avvicinò a Marco e lo baciò, proprio in quel momento Eva dalle scale aveva assistito alla scena a quella vista scoppiò a piangere, si sentì male, per un attimo stava per svenire, corse in camera sua, e si buttò sul letto in lacrime. Marco respinse Simona:” ma sei matta? Avevi detto che avevi capito, invece non hai compreso affatto io amo un'altra hai capito?”, poi continuò deluso “bhè mi ero sbagliato sul tuo conto”, Simona rise:” non hai capito Marco, una donna non si arrende cosi facilmente, comunque ci vediamo domani, mio padre ti aspetta, ha detto che sei molto bravo, ciao ciao” Marco era irritato, Salì da Eva e la vide triste sul suo letto:” Eva tesoro, cosa c’è? Il bambino scalcia?” Eva malinconica ma allo stesso tempo arrabbiata strillò:” Marco vattene via, sei uno stronzo, tutti quei discorsi, mi fai schifo!!” Marco si avvicinò per parlarle, ma Eva lo respinse:” non ti azzardare ad avvicinarti a me saii, Marco non mi toccare!!” continuò strillando, poi con un tono amareggiato proseguì:”, vai via, corri da Simona magari vuole un altro bacio:” Marco la prese per il braccio:” zitta ora fammi parlare, hai frainteso tutto, è stata lei a baciarmi, e poi se rimanevi di più avresti visto che l’ho respinta, Eva lo vuoi capire che ti amo, e che nessun altra ragazza potrà prendere il tuo posto, guardami negli occhi ti prego e smettila di piangere” Eva lo guardò, i suoi occhi erano sinceri,Marco continuò:” Eva ti amo , e ti prego di credermi, ti sto parlando con tutto il mio cuore, senza di te la mia vita non avrebbe senso, sei come l’aria che respiro, per te darei tutto quello che ho, anche se non ho molto da offrirti a parte tutto il mio amore” Eva smise di piangere, e sorrise, lo abbracciò forte:”Amore sei davvero unico, scusami mi dispiace e ti credo, ma sai, quando ho visto quel bacio dentro di me ho sentito come se il cuore si spezzasse, mi sono sentita nuovamente ferita e abbandonata, poi sai la gravidanza, non ci ho capito più niente. Marco l’abbracciò forte:”non ti preoccupare è tutto a posto, ricorda che io ti amo e ti starò sempre vicina e che mai nessuna, potrà prendere il tuo posto.” Il mattino seguente Marco era pronto ad incidere il suo disco, volle però che ci fosse anche Eva con lui, cosi tutti e due si avviarono alla casa discografica. Eva rimase fuori dalla sala e dal vetro guardava Marco, ecco avvicinarsi Simona che incominciò ad attaccare discorso con Eva:”tu devi essere la ragazza di Marco vero?” “si sono io” rispose Eva un po’ seccata” Simona continuò:” comunque sei fortunata ad avere un ragazzo come Marco, sai ieri l’ho baciato e lui, mi ha respinto, si vede che ti ama, guarda come ti guarda mentre canta, mi raccomando tienitelo ben stretto è davvero un ragazzo speciale:” “Si lo so” rispose Eva, Simona si girò:” ah un'altra cosa, vi auguro che siate felici insieme,” questa volta le sue parole erano davvero sincere, Eva disse:” grazie e spero che anche tu un giorno possa essere felice e trovare la persona giusta:” Simona sorrise e disse lo spero. Quando Marco finì, Eva corse ad abbracciarlo:” Marco ce l’hai fatta, hai inciso il tuo primo disco” Marco le sorrise:“si ma è anche merito tuo, perché è guardando te che mi viene voglia di cantare, e quando canto, penso sempre a te amore mio”, cosi facendo se ne tornarono a casa, ora dovevano pensare al loro matrimonio. In famiglia incominciarono ad eccitarsi per le imminenti nozze, soprattutto Gabriella la nonna, che avrebbe voluto una festa in grande, ma Marco ed Eva furono molto chiari, la loro sarebbe stata una cerimonia semplice, in famiglia e con gli amici più stretti, a loro non importava di una mega festa, avrebbero voluto che il loro matrimonio fosse come quello dei loro genitori, e che durasse per sempre. La data fu fissata, e i due ragazzi non stavano più nella pelle, anche se un po’ di agitazione c’era, ed era più che comprensibile, visto il grande passo che dovevano affrontare. Finalmente quel giorno arrivò, Eva avrebbe indossato un vestito color avorio visto le circostanze, Marco entrò nella sua stanza:”amore sei bellissima” Eva sorrise e con aria un pò maliziosa disse:”grazie, ma lo sai che porta sfortuna vedere la sposa prima delle nozze?” Marco le si avvicinò e le sfiorò i capelli:” ma lo sai che non so stare senza i tuoi baci” ” e va bene però un piccolo” disse Eva, poi continuò:” su ora vai, che se no facciamo tardi e poi tu devi ancora vestirti, su muoviti:” si scambiarono un altro bacio, e Marco usci dalla stanza. Eva in mente sua pensava, che finalmente avrebbe sposato il ragazzo della sua vita, e che dopo tante avventure erano riusciti a realizzare il loro sogno d’amore. Marco invece indossò uno smoking nero e una cravatta, Giulio entrò in camera sua e gli diede una leggera pacca sulla spalla:” e cosi ci siamo, oggi è il grande giorno” Marco sorrise:”eh cosi pare, sai papà sono davvero felice, io Eva la amo tantissimo:” Giulio ricambiò il sorriso:”si lo so, niente è riuscito a fermarvi” Marco continuò:”papà ti ricordi la bomba sul traghetto?” e tutti e due scoppiarono a ridere. Si avviarono verso la chiesa, Marco arrivò per primo sull’altare, dopo un po’ accompagnata da Giulio ecco arrivare Eva, Marco rimase incantato, ormai ce l’avevano fatta, pensò che tra un paio di instanti sarebbero stati uniti per tutta la vita. Il prete iniziò la cerimonia, fino ad arrivare al fatidico “si”:”ora puoi baciare la sposa”, Marco ed Eva si baciarono, Marco le sorrise e poi le disse:”signora Cesaroni è pronta per questa avventura?” Eva sorridente:” certo capoccione mio, perché ti amo, e insieme vinceremo tutto”. A cerimonia finita, tutti si recarono fuori dalla Garbatella dove venne allestito il banchetto, proprio come era successo a Giulio e Lucia. I festeggiamenti durarono fino a sera, Marco ed Eva decisero di passare da soli la loro prima notte, Carlotta diede loro le chiavi della casa sul Tevere, per loro quella fu una notte indimenticabile. I ragazzi decisero di rimanere lì a Roma finche non sarebbe nato il bambino, e poi si sarebbero trasferiti a Milano nella casa, che il padre di Eva aveva comprato appositamente per loro. I mesi passarono in fretta e arrivò il momento, Eva incominciò ad avere le prime avvisaglie, un pomeriggio , Marco era uscito con Walter, stavano al parco quando il suo cellulare squillò, era Alice tutta agitata:”Marco presto corri, Eva è stata trasportata in ospedale, il bambino sta per nascere:” Marco era tutto agitato, si fece prestare il motorino da Walter, e andò di corsa all’ospedale. Arrivò davanti la sala parto, i dottori non volevano farlo entrare:” vi prego lasciatemi passare, io sono il padre, su per favore vi dico che sono io, voglio stare vicino a mia moglie” i dottori si convinsero e lo lasciarono passare. Eva stava sul letto con le gambe divaricate, Marco le prese la mano:”su amore sono qui dai un altro piccolo sforzo e ci siamo, su forza spingi dai” Eva spingeva e mugolava, il suo Marco le era vicino, spinse ancora, e poi ancora e finalmente, nacque il neonato. Era un maschietto, tutti notarono che assomigliava al padre, Marco fu il primo a prenderlo in braccio:”ehy piccoletto, ma lo sai che sei proprio bellino te,” Marco provò una strana sensazione era la prima volta che prendeva un neonato in braccio, era una sensazione fantastica essere padre. Eva osservò Marco e il bambino, ora quella era la sua famiglia, avvertì un senso di gioia che mai prima di allora aveva provato. Il bambino si chiamò, Francesco, come il capitano della Roma, in famiglia era nato un nuovo Cesaroni. Quando Eva si riprese, si trasferirono nella loro casa a Milano. La mattina Marco studiava all’accademia, e il pomeriggio lo passava con Eva e il suo bambino, Eva non era sola, c’era Marco lì con lei, e poi nel weekend Lucia e Gabriella salivano a Milano, e si prendevano cura del piccolo, lasciando così un pò di intimità a Marco ed Eva, che ne approfittavano per divertirsi come facevano un tempo quando erano ragazzi, Marco prese un palloncino e come aveva fatto gia in passato, incise sopra i loro nomi e lo fece volare nel cielo, questa volta però il loro amore non sarebbe mai più finito. Passarono gli anni, e Francesco incominciò a frequentare l’asilo, nel frattempo Marco era diventato un bravissimo cantante e i suoi cd andavano a ruba, Eva ora che non doveva più badare al bambino ricominciò a studiare giornalismo, e iniziò a condurre un quotidiano lì a Milano. La sera nel letto si riprendevano dalle fatiche della giornata e insieme giorno per giorno andavano avanti, perché ad unirli c’era il loro amore, e anche quando si presentava un problema lo risolvevano insieme. Francesco cresceva, e assomigliava sempre di più a Marco, nel frattempo anche Walter e Carlotta si erano sposati e avevano avuto 2 gemelli. A volte Marco ed Eva ridevano ripensavano a tutto quello che avevano passato, una cosa però avevano capito, che non esistono amori impossibili, e che l’amore è una forza che va al di là di ogni cosa, e può vincere tutto. THE END (GIUSEPPE E VALENTINA)
  
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