Quando mi avviai nella vecchia casa sul lago scorsi ombre danzanti sul pelo dell'acqua; da poco tempo sospettavo che fossero dei fantasmi, ma badavo bene a non dirlo a nessuno, chi mai avrebbe dato ascolto ad una vecchia? Anzi, questo avrebbe solo aumentato gli sguardi compassionevoli dei miei parenti.
Sentii una risatina, alquanto femminile, seguita da alcuni schizzi d'acqua insoliti sulla superficie increspata.
Una voce femminile, suadente, narrava di baci segreti e appuntamenti nascosti, di amori proibiti a causa delle differenze sociali che ostacolavano gli amori all'epoca.
Un'altra, maschile questa volta, parlava del suo dispiacere di non aver potuto condividere quella casa sul lago e una vita serena. Raccontava di sprazzi d'azzurro, dei caldi raggi del sole che si riflettevano sulla loro pelle, mentre le giornate in quell'antica casetta, sfuggevoli bagliori di ricordi, passavano con il brivido adrenalinico che si ha quando si è consapevoli di commettere qualcosa che in realtà non andrebbe fatto.
Le loro risate proruppero, cristalline e gorgoglianti come l'acqua di una dolce cascata, al ricordo di quanto fossero giovani e ingenui allora.
Guardai quelle due anime serene tuffarsi nell'acqua trasparente del lago, e mentre giravano e vorticavano, sempre più velocemente un fascio di luce calda e invitante mi chiamava a sè, iniziai a sentire quel richiamo farsi sempre più pressante e insistente, mentre la forza che fino ad allora mi aveva tenuta in vita cominciava a diradarsi, fino a scomparire. La mia anima entrò in quella luce purissima e mi ritrovai a volteggiare nella dolce acqua del lago tra le braccia del mio amato Sebastian. Eravamo tornati insieme, dopo tanto tempo.