La
notte arriva sempre.
È
inevitabile.
Come
la morte.
Haku
viveva di questo. Di
convinzioni e di poche speranze.
La
vita non era stata giusta
con lui.
Non
era giusta per nessuno.
La
notte arriva sempre.
È
inevitabile.
Come
la morte.
Haku
viveva di questo. Di
sogni, esili e soavi come l’ultimo canto di una rondine.
E
un giorno, in cui il suo
sangue schizzò l’asfalto del ponte, qualcosa
finì.
Un’altra
vita si spense.
Un’altra
candela consumò la
sua fiamma.
La
notte arriva sempre.
È
inevitabile.
Come
la morte.
Haku
morì per questo. Perché la
morte non si può rallentare, ma si può scegliere.
E lui scelse di morire per
qualcuno.
Haku
non sapeva,
semplicemente ignorava, che al mondo esisteva l’odio. Forse
lo intuiva. Forse
lo sospettava.
La
notte arriva sempre.
È
inevitabile.
Come
la morte.
E
nessuno può scegliere la
sua morte.
Solo
lui.
Solo
Haku
Sakura
Haruno stava seduta
sul suo letto.
Lo
sguardi perso, fuori dalla
finestra, fissava i campi ghiacciati dalla brina,deboli angeli di
freddo che si
posavano nell’erba.
I
pensieri della ragazza
erano rivolti a una persona …a un ragazzo conosciuto tanto,
troppo tempo prima.
L’aveva
conquistata,
affascinata, intristita. Il suo viso angelico …
così puro, innocente. Così
diverso.
Era
stato certamente un colpo
di fulmine per la rosa che, preoccupata delle condizioni di Sasuke, non
aveva
potuto indagare su questo sentimento.
Proprio
così. Si era
innamorata di Haku. E lei, così falsa, timida, depressa da
nascondere a Naruto
e agli altri questo sentimento. Era così strano …
non era nella sua logica.
E
quando l’aveva visto steso
per terra, morto, cos’ dannatamente perfetto anche nella
morte, si era sentita
pervadere dall’orrore.
Perché
la vita ti può togliere
il doppio della morte.
Era
primavera, ma la neve
aveva preso a scendere, a danzare. I fiocchi candidi si rincorrevano in
deboli
sospiri di vento, e si posavano leggiadri sul volto rilassato di lui.
Perché
l’amore era così
crudele? E che male aveva fatto quel povero ragazzo per meritare un
destino
simile?
Quel
giorno aveva nevicato in
primavera. Era stato detto che era Haku che, dal cielo, piangeva. E le
sue
lacrime si tramutavano in sottili fiocchi di neve. Sakura
pensò che in cielo
quel ragazzo avrebbe finalmente avuto tutto quello di cui era stato
privato
sulla terra.
“
Sarai felice per
l’eternità, Haku.” Pensò
Sakura rivolgendosi al cielo. Ella era sicura che tra
le nuvole, lassù, da qualche parte, ci fosse il suo piccolo
angelo che la
proteggeva sempre.
Al
pensiero sentì gli occhi
inumidirsi. Le lacrime le strisciarono lungo il viso, le inumidirono le
labbra,tanto che la ragazza poteva assaporarne il gusto amaro. Amaro,
come il
destino di quel ragazzo.
La
notte arriva sempre.
È
inevitabile.
Come
la morte.
Ma
la morte non la si può
controllare.
Non
la si può programmare.
Ma al
mondo, c’è anche la
vita.