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Autore: Athanate    15/06/2008    2 recensioni
L'ennesimo incarico. Che a Cody piacesse o meno. Ma si rivelerà essere solo quello?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cody Meyers
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La mattinata fu piacevole. Mica per altro, ma la passai con Squib che si rivelò essere un personaggio degno di nota, come avevo già dedotto in precedenza.
Mi fece girare per tutta l’accademia e mi portò anche al campetto che avevo già visto poco dopo l’alba dicendomi che era un po’ una sorta di rifugio per tutti quando avevano bisogno di pensare o sfogarsi.
Dietro la sua facciata da burlone si percepiva anche un’altra anima. Una un po’ più tormentata, e proprio questo lo rendeva affascinante ed intrigante.
Va bene. Mi piaceva. Inutile negarlo. Ma di sicuro a Squib non poteva piacere una come me che sapeva a malapena quelle che erano le regole fondamentali del tennis e per giunta praticava quel minimo indispensabile di attività fisica solo perché obbligata.
Le lezioni risultarono noiose. Tutte cose già fatte in precedenza, ma non mi dispiaceva più di tanto visto che se non altro mi sarei potuta dedicare al mio lavoro.
Quella sera rimasi in stanza da sola. Avrei voluto poter giocare a carte con gli altri, e con Squib, ma non potevo mettere queste cose davanti al mio incarico e quindi mi rassegnai a fare la brava bambina e a studiare le varie scartoffie.
Mi sedetti sul letto ed accesi il portatile. Nessuno sapeva che ne ero in possesso, rileggendo il regolamento avevo quasi sospettato che fosse illegale possederne uno. In ogni caso, nessuno poteva metterci mano poiché sarebbe potuto incappare in qualche file compromettente.
Aprii il file riassuntivo che avevo creato appositamente per poter raggruppare meglio le idee.
Mi accorsi con mia grande sorpresa che l’accademia era dotata di una wi-fi. Il mio cuore gioì. Ero brava nel mio lavoro, e questo comprendeva anche una decente conoscenza del computer. Fu un gioco da ragazzi bucare la rete e poterne usufruire.
Considerando che su questo ragazzo avevo ben poche informazioni decisi di condurre una ricerca su di lui, ma risultò infruttuosa.
Avevo le mie fonti e quindi ritrovarmi con le mani vuote fu abbastanza deprimente. Ma più che altro risultò strano. In quel momento squillò il mio cellulare. Senza stare a guardare chi fosse risposi. In fondo ben poche persone avevano il mio numero di cellulare.
- pronto -
- Myers, devi perdere la brutta abitudine di non controllare chi ti sta chiamando. -
Riconobbi subito la voce.
- Nate. Lo farò quando tu perderai la brutta abitudine di sbucare nella mia vita senza preavviso. -
Lo sentii ridacchiare.
Nate era fatto così. Spariva e riappariva a suo piacimento. Se di me in giro si sapeva poco e niente di Nate si sapeva anche meno di zero. A volte sospettavo che pure il nome fosse falso in realtà.
In compenso a lui si poteva chiedere tutto. Aveva una risposta soddisfacente ad ogni domanda.
- capiti proprio a pennello Nate. -
- io non compaio mai a caso dovresti saperlo. -
- lo sospettavo. Prima tu o prima io? -
- vai Myers chiedimi. -
- non mi piace questa tua accondiscendenza. Che cosa vuoi da me? -
- ogni cosa a tempo debito. Che cosa vuoi chiedermi? -
Sospirai. Niente da fare. Con lui o si stava al suo gioco o non si otteneva niente.
- cosa sai di Justin Powers? -
- perché ti interessa? -
- non mi freghi Nate. Una domanda alla volta. -
Rise.
- sei diventata troppo furba Myers! -
- imparo in fretta. Allora cosa sai dirmi? -
- che tu ci creda o no niente. A meno che non ti interessino i suoi voti scolastici delle elementari. -
- no, non credo siano rilevanti. Sul serio non hai niente su di lui? -
- niente. -
Sospirai. Com’era possibile?
- ora tocca a me. Cosa ci fai alla Cascadia? -
- come sai che sono qui? -
- rispondi alla mia domanda. -
- un nuovo incarico. -
- c’entra questo Justin? -
- sembrerebbe di sì. -
Rimanemmo in silenzio. Anche a lui puzzava il fatto che il passato di Justin fosse completamente pulito.
- ma non dirmi che mi hai chiamata solo per questo. -
- no, non solo per questo. -
- lo sospettavo. Cosa posso fare per te? -
- per me niente. Ti ho chiamata per avvertirti di stare con gli occhi aperti Myers. Un pezzo grosso vuole la tua testa. -
Rimasi spiazzata.
- come scusa? -
- hai capito benissimo. Ho avuto una soffiata. Non so chi, vuole sapere chi diavolo sei. E puoi scommetterci che una volta che lo avrà scoperto non userà i guanti per trattare con te. -
- chi te lo ha detto? -
- una fonte affidabile. Di più non posso dirti. -
Mi fidavo di Nate, avevamo collaborato più volte e non aveva nessun motivo per nascondermi qualcosa.
- hai pestato i piedi a qualcuno più grande di quel che pensavi Myers. -
- mi ci mancava solo questa. -
Mi massaggiai le tempie per un attimo.
- Nate, se dovessi sapere qualcosa me lo dirai vero? -
- sicuro Myers. Conta su di me. Mi dispiacerebbe dover indagare su chi ti ha fatta fuori. -
- non mi rassicuri affatto. -
- infatti non volevo farlo. Guardati le spalle. -
- lo farò. Grazie. -
Chiuse la telefonata.
Fantastico. Riassumiamo: ero rinchiusa in un’accademia di tennis a cercare un tizio di cui non si sapeva nulla, perché se Nate non aveva informazioni su di lui allora nemmeno sua madre avrebbe saputo dirmi di più, stavo cominciando ad avere interesse per un ragazzo che conoscevo da appena un giorno scarso, che però mi aveva già vista nella mia peggior versione, ed avevo un tizio che avrebbe voluto vedermi volentieri sotto una schiacciasassi.
Non male Cody non male.
  
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