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Autore: larrys    08/02/2014    1 recensioni
A mezzanotte, quando la spiaggia era deserta, la sabbia più fredda e il mare più ipnotico. I due ragazzi se non facevano il bagno si stendevano e parlavano di tutto e di nulla, di argomenti di vita e di stupide conversazioni da ubriachi che non avevano alcun senso. Ma i ‘ti amo’ non mancavano mai.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LEGGETE? Okay, salve! So che il titolo non c'entra nulla e probabilemente vi aspettavate qualcosa di bello e avete trovato questo. Mi dipiace, davvero. Vi capisco.
Ho scritto questa /cosa/ in letteralmente meno di un'ora, quindi capitemi. Mi è venuta l'idea (come si sarà capito) dalla presunta vacanza dei nostri Larry in Jamaica, so ♥ ♥ ♥
Siate così gentili da lasciarmi una recensione perchè mi fareste tanto felice! ♥ 

Sara ♥

twitter: gomezisoursun 




‘’Louis? Louis dai svegliati!’’
Il castano si stiracchiò lentamente ed aprì gli occhi, parando la luce pomeridiana con la mano.
‘Cosa c’è Harry?’
 il ricciolo se ne stava lì ad osservarlo, la mano ancora appoggiata sul suo petto, i capelli scompigliati tenuti indietro da una bandana nera e due piccole fossette che facevano la loro comparsa sulle guance abbronzate.
Bellissimo, come sempre.
 
Harry si sedette sul bordo piscina affianco al più grande e cominciò ad accarezzargli leggermente la guancia.
‘Scusami se ti ho svegliato’ sussurò piano, quasi come se fossero in mezzo  a decine di persone invece che nella loro depandance privata in Jamaica ‘Volevo solo dirti che fra mezz’ora ho una lezione di yoga, e…’ il ricciolo smise di parlare e si morse piano il labbro, abbassando lo sguardo.
‘E cosa Hazza?’ lo incitò Louis, mettendosi a sedere e arrivando al suo livello, o quasi.
‘Volevo solo chiederti se ti andava di venire con me’ continuò timidamente H, non osando guardare il più grande negli occhi. Sapeva che Louis odiava quelle cose strane che Harry amava tanto fare, ma chiedere non costava nulla no?  Quella settimana in vacanza era solo loro e per una volta, Harry voleva godersi ogni singolo istante in compagnia del suo ragazzo.
Louis roteò gli occhi e rise leggermente, per poi lasciare un bacio sul naso di Harry.
‘Dammi un buon motivo per venire e ci verrò, promesso’ gli sussurò, guardando quegli occhi verdi che conosceva più delle sue stesse mani.
Il ricciolo sorrise ed alzò le spalle, per poi parlare: ‘Non so, ho solo voglia di stare con te, ogni ora’ un bacio sulla guancia ‘ogni minuto’ ora sulla fronte ‘ogni secondo’ e infine sulle labbra.
Louis intrecciò le mani dietro il collo del ricciolo e lo spinse contro di sé, rabbrividendo quando le collanine di metallo del più piccolo si scontrarono con la sua pelle bollente dal sole.
Quel ragazzo trovava ogni volta un modo per convincerlo, ma cazzo.
‘e va bene, va bene’
Louis sospirò staccandosi, a malincuore, dalle labbra del più piccolo e accettando la mano offertogli da quest’ultimo per alzarsi.
‘Verrò con te’ continuò poi ‘solo perché non vedo l’ora di vederti nei tuoi deliziosi pantaloni da yoga così stretti che non lasciano niente all’immaginazione’.
Fece l’occhiolino al più piccolo e se ne andò dentro, lasciano il ricciolo a bocca aperta e con una dolorosa erezione a formarsi nei pantaloncini gialli del costume.
 
Solo qualche ora dopo e la situazione era l’opposto.
Louis deglutì rumorosamente quando Harry, davanti a lui, si abbasso fino a toccare la punta di piedi, flessendo la schiena e lasciando al castano una vista delle sue gambe magre e interminabili. Il riccio se ne accorse e rise leggermente, girandosi a guardare il più grande per poi mordersi le labbra già troppo rosse.
 
A Louis piaceva lo yoga, cioè, non per se stesso, ma non aveva mai provato piacere più grande di vedere Harry in quelle posizioni che gli stavano facendo venire  tante di quelle idee che quasi, quasi, si vergognava di sé stesso. Quasi, perché poi gli bastava guardare un'altra volta il suo ragazzo piegato a quattro zampe e l’unica cosa nella sua testa era quanto avrebbe voluto alzarsi e scoparlo proprio lì.
L’ora finì fin troppo tardi per il castano e Harry non fece nemmeno in tempo a ringraziare l’insegnante come faceva sempre che Louis lo stava già trascinando nella loro depandance, non staccandosi nemmeno dalle sue labbra o dal suo collo.
 
Le giornate là passavano così; alcune volte erano lente, passate a letto tra film scadenti in una lingua sconosciuta, cibo ordinato al telefono, abbracci e baci che sapevano di casa e di calore, con le gambe intrecciate e i cuori incastrati. Altri erano vivi, fatti di gite in spiaggia e stupidi tentativi di fare surf, foto fatte a tradimento da attaccare sulla parete una volta tornati a casa e serate distruttive al bar o nei locali circondati dalla musica e dall’odore dell’alcool. Quelle serate di solito finivano oltre che col sesso, che nemmeno era da contare visto che era una parte essenziale delle giornate,  con una gita in spiaggia a mezzanotte piena.
A mezzanotte, quando la spiaggia era deserta, la sabbia più fredda e il mare più ipnotico. I due ragazzi se non facevano il bagno si stendevano e parlavano di tutto e di nulla, di argomenti di vita e di stupide conversazioni da ubriachi che non avevano alcun senso. Ma i ‘ti amo’ non mancavano mai.
E poi si addormentavano sulle lenzuola troppo sporche l’uno tra le braccia dell’altro, come se non esistesse posto più adatto, ed in effetti, era così.
  
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