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Autore: Princess Kurenai    15/06/2008    14 recensioni
Gaara accennò un lieve sorriso a quel fiume di parole [...] gli bastava sentire la voce di Ino che riusciva a riempire, finalmente, il silenzio che regnava sempre attorno alla sua persona. {GaaIno}
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sabaku no Gaara , Ino Yamanaka
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ho sempre desiderato scrivere una fic sullo sport che mi ha donato tante soddisfazioni (3 volte campionessa regionale della mia categoria e cintura marrone) e questo è il risultato ^O^/
Come le altre che sto scrivendo avrà degli spinoff.
Prima di augurarvi una buona lettura però vi lascio qui un piccolo glossario sui termini che userò, se qualcuno mi sfugge o se c'è qualcosa che non capite, potete sempre contattarmi tramite il 'contatta autore'.
- Jeb: pugno sinistro
- Diretto: pugno destro
- Low Kick: calcio nella coscia che può essere dato sia all'esterno che all'interno coscia. Sia di destro che di sinisto. Si blocca alzando il ginocchio in modo che il calcio finisca sulla tibia.
- High Kick: calcio alto al volto, è possibile farlo sia con la gamba destra che quella sinistra. Si blocca con le braccia.
- Secondo: è la persona che sta nell'angolo dell'atleta. Solitamente è l'allenatore ma può anche essere un allievo della palestra più grande.
- Middle kick: calcio, sia destro che sinistro, sul fianco.
- High Kick saltato: semplicemente un calcio alto dato saltando, spesso utilizzato per fare scena o contro avversari più alti.
Buona lettura!



~ Boxe




I suoi occhi color acquamarina attenti seguivano l'incontro, studiandone mosse e contromosse con fare critico.
Kankuro nei suoi combattimenti era sempre troppo prevedibile.
Jeb, diretto e low kick destro.
Jeb, diretto e low kick destro.
Jeb, diretto e high kick destro.
Era la combinazione preferita di suo fratello, che veniva puntualmente parata dall'avversario.
Forse inizialmente poteva risultare un buon attacco, ma con il procedere dei round diventava facilmente intuibile.
Gaara scosse la testa e guardò sconsolato il gesso al suo braccio sinistro - se non fosse stato per quel 'piccolo incidente' in quel momento ci sarebbe stato lui sul quadrato.
Sarebbe stato lui a rappresentare la Suna Dojo Club nello scontro con Neji Hyuuga della Konoha KickBoxing School.
Non si vantava mai, ma era chiaro che il rosso si considerava più forte di Kankuro, nonostante l'aspetto sembrasse dire il contrario.
Gaara era decisamente più minuto mentre Kankuro, oltre ad avere il naso rotto che dimostrava a tutti il suo 'essere kickboxer', aveva un fisico più muscoloso.
Ma nella kick boxing quello non contava, l'importante era la velocità, la precisione, l'equilibrio e naturalmente quel pizzico di forza fisica che non guastava mai.
" Che seccatura...", sbottò accanto a lui Shikamaru, il fidanzato di sua sorella, Temari, sbadigliando vistosamente.
" Baka! Mettiti la mano davanti alla bocca almeno!", lo sgridò puntualmente la bionda iniziando una piccola discussione con il giovane.
Gaara lanciò loro una breve occhiata - litigavano e si riappacificavano con una velocità impressionante, un po' li invidiava - per poi guardare di nuovo il ring, dove i quattro giudici si comunicavano i loro risultati a vicenda per decretare il vincitore.
I suoi occhi corsero subito a suo fratello, che si toglieva il casco aiutato da Baki, il loro allenatore e secondo.
Perdeva del sangue dal naso ma era un classico, gli accadeva sempre.
Sembrava provato dal combattimento, ma come dargli torto?
Neji Hyuuga - che in quel momento si stava togliendo le protezioni con l'aiuto di Gai Maito, uno degli allenatori e atleti della sua palestra - era uno dei più forti 'combattenti' delle scuole della città.
Il rosso socchiuse gli occhi emettendo un basso lamento, lo Hyuuga doveva essere il suo avversario. Doveva essere lui sull'angolo bianco pronto per battersi.
" Gaara, stai bene?", si voltò, riaprendo le sue chiare iridi. Temari lo guardava preoccupata.
" Avevi una faccia strana...", spiegò la ragazza.
" Sto bene.", rispose secco, non voleva mostrare le sue debolezze.
Era un tipo molto orgoglioso.
Osservo l'arbitro sollevare il braccio di Neji per decretarne la vittoria mentre si levava un forte applauso.
" Che gli piglia?", domandò il Nara diretto alla ragazza, che ridacchiò.
Nonostante le ovazioni altissime, Gaara sentiva benissimo le parole dei due.
" Gli secca non poter combattere.", rispose Temari facendo ringhiare il suo fratello minore.
In quell'ultimo periodo tutti si divertivano a rigirare il coltello nella piaga e lui doveva sopportare quell''affronto'.
Cercò di ignorarli, come sempre, seguendo con lo sguardo i due atleti che si inoltravano negli spogliatoi seguiti dai loro compagni, mentre sul ring saliva l'annunciatore.
" Signori e signore. Vi sto per presentare due promesse della Kick Boxing femminile, che saranno le protagoniste della prima esibizione che allieteranno la vostra attesa per il match più atteso di questa sera, Gai Maito contro Kakashi Hatake."
Un applauso si levò nella palestra, tutti attendevano quel incontro tra due degli allenatori della scuola, Konoha.
" Ora vi presento Sakura Haruno e Ino Yamanaka. Se pensate che le ragazze vadano piano... con loro dovrete ricredervi.", e con le ultime parole di presentazione, due ragazze entrarono sul ring, già pronte per combattere.
L'Haruno, nell'angolo bianco, portava un casco rosa e il suo secondo, Rock Lee, già saltava incoraggiandola - Lee era uno degli allievi della scuola.
Nell'angolo opposto, la Yamanaka con casco viola, faceva un po' di stretching aiutata da uno degli allenatori della Konoha KickBoxing School, Asuma, che avrebbe aiutato ovviamente anche Sakura, in quanto sua allieva.
La campanella segnò l'inizio dell'incontro e dopo un leggero pugno sui guantoni come saluto, le due iniziarono a combattere.
Gaara non adorava la categoria femminile, ma si ritrovò a seguire il match ancor più attento.
Solitamente le ragazze non andavano forte, sempre preoccupate dal rompersi le unghie o farsi dei lividi troppo visibili, ma quelle due... ci stavano veramente dando dentro.
Non erano prevedibili e alternavano combinazioni di controllo e difesa a quelle d'attacco.
L'Haruno partì con una serie di jeb e diretti seguiti da un middle kick sinistro, che venne schivato da Ino con un passo indietro per controbattere con un low kick nell'interno della coscia d'appoggio dell'avversaria, che riuscì a mantenersi in piedi e a colpirla con un diretto al volto.
Erano fantastiche ma il rosso era quasi incantato dallo stile della ragazza dal casco viola, così simile al suo.
Era veloce e precisa, le sue ginocchia sempre appena piegate le davano un'ottima mobilità e un notevole equilibrio. Tutti i suoi movimenti erano calcolati per difendere e attaccare con il minor dispendio di energia.
Anche l'Haruno era parecchio brava, buon equilibrio e spettacolare gioco di gambe - che neanche un'atleta come Kankuro possedeva -, solo che sembrava puntare sopratutto sulla sua forza fisica.
L'incontro, non ufficiale ma amichevole, non portò ovviamente nessuna vincitrice ma Gaara sapeva che avrebbe vinto la Yamanaka.
" Un applauso per queste due bravissime, e bellissime, ragazze.", esclamò l'annunciatore mentre le ragazze si toglievano il casco.
Gli occhi del rosso si persero nel seguire la cascata bionda di Ino che, sudata ma sorridente, salutava il pubblico insieme alla rosa, Sakura.
Il suo cuore gli balzò per un attimo alla gola.
" Sono brave.", constatò Temari.
Gaara non rispose, annuendo.
Era piacevolmente stupito, ma non l'avrebbe mai ammesso apertamente.
L'attesa per il match della serata era stata riempita con altre piccole esibizioni e nel ultimo quarto d'ora, i tre fratelli con i loro amici attendevano chiacchierando, o meglio Gaara non era un gran oratore e preferiva ascoltare.
" Sentirà quel colpo per giorni!", esclamò Kankuro, commentando il suo match.
" Un livido al fianco non conta! Nejikun ti ha sconfitto e ora il tuo naso sembra una patata!", ribatté Temari ridendo.
Il castano grugnì qualcosa di non ben identificato.
" Shikamaru!", tutti si voltarono all'arrivo di una bella ragazza bionda vestita con un leggero abitino azzurro.
" Ino... ciao.", la salutò piatto il Nara.
" Quanto calore!", rise la nuova arrivata. " Come va ragazzi?"
" Benissimo eccetto che per Kankuro e Gaara.", rispose Temari, ridendo.
" Sarà per la prossima volta.", sorrise la Yamanaka diretta al castano. " Nejikun è ancora troppo lontano per te."
" Ino non ti ci mettere anche tu!"
La bionda rise divertita.
" Tu sei Gaara, invece?", domandò subito dopo.
L'interpellato assentì osservandola fisso nei suoi occhi.
Era ancor più bella e lui si sentiva tremendamente imbarazzato.
Non ne capita però il motivo.
" Piacere, io sono Ino. Sono cresciuta con quello scansafatiche di Shikamaru.", tese la mano destra e notando il gesso la cambiò andando lei stessa a stringere la mano sana del ragazzo.
Ancora una volta il rosso senti il suo cuore battere più forte.
" Mi accompagni a prendere da bere?", propose subito la bionda.
" Io n-"
" Gaara, sei tutto il giorno seduto lì. Alzati e fai il cavaliere!", esclamò Temari dando una spintarella al ragazzo.
Il rosso le lanciò un'occhiata assassina ma appena Ino lo prese per mano trascinandolo con lei verso il bar.
Era la prima volta che il suo cuore batteva in quel modo, senza che si trattasse dell'emozione pre-match.
" Che ti sei fatto?", domandò la ragazza.
" Il sacco mi è caduto addosso...", rispose piatto causando una risatina alla Yamanaka.
" E come ha fatto?"
" Stavo dando un high kick saltato, il sacco non era ben attaccato e sono caduto per terra con quello addosso...", un po' si vergognava di quel fatto.
" Mi dispiace..."
Gaara guardò la ragazza che aveva assunto un'espressione triste e ancora una volta il suo cuore fece una capriola.
" Tra un mese me lo tolgono...", biascicò distogliendo lo sguardo.
" Meglio così! Non vedo l'ora di vederti combattere!", esultò la giovane. " Sei bravo? Kibachan mi ha detto di sì, ma che non potresti mai battere Nejikun. Sono proprio curiosa."
Gaara accennò un lieve sorriso a quel fiume di parole, neanche il suo 'confronto' con lo Hyuuga lo preoccupava, gli bastava sentire la voce di Ino che riusciva a riempire, finalmente, il silenzio che regnava sempre attorno alla sua persona.

   
 
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