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Autore: LiveWithoutWarning    09/02/2014    0 recensioni
"Jack la guardò passare davanti a lui e l’immagine di quella ragazza gli rimase impressa nella mente."
Jack Barakat, chitarrista degli All Time Low, incontra per caso un ragazza e non riesce più a dimenticarla. Lei non era come le altre....
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Barakat, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il telefono cominciò a vibrare. Jack si svegliò e si lanciò sul cellulare.
-Pronto- disse con voce assonnata.
-Ciao, sono Emma. Mi avevi detto di richiamarti e così ho fatto. Allora quando fate il prossimo concerto tu e i tuoi amici?- disse lei. La sua voce era dolce e sembrava più cordiale del solito. “Strano” pensò lui.
-Ci esibiamo mercoledì al Primrose’s  alle nove. Ti va di venirci?- le chiese speranzoso.
-Penso di riuscirci dai, comunque ti farò sapere se vengo o no- gli disse.
-Perfetto! Poi magari possiamo andare a bere qualcosa, se ti va- disse Jack.
-Vediamo- rispose lei –Ora devo proprio andare, ciao Jack-
 
Era mercoledì sera, e lui l’avrebbe rivista. Non aspettava altro.
Alle otto gli All Time Low arrivarono al locale e cominciarono a prepararsi. Iniziarono a suonare verso le 9 e mezza, ma Emma non si vedeva da nessuna parte. Verso le dieci, sulle note di Lullabies lei entrò nel locale. Appena la vide Jack sobbalzò e sbagliò qualche accordo, ma si riprese subito. Zack gli lanciò un occhiataccia, ma lui non ci fece caso. Si scatenò ancora di più e cercò di dare il meglio di sé. Lei si era messo in un angolo, continuava a saltare e stava persino cantando le loro canzoni! Jack era sbalordito. “Quindi ci conosceva già, oppure è andata ad ascoltarsi le nostre canzoni dopo il nostro primo incontro al parco! Questo vuol dire che si è interessata, si è interessata a me! E voleva farmi credere che non gliene importava nulla! Che bastarda! E comunque non ho mai visto bastarda più bella.”
 
Finirono con Coffee Shop Soundtrack. Appena ebbe suonato l’ultima nota, Jack lanciò la chitarra ad Alex e scese di corsa dal palco. Lei stava uscendo dal locale. Lui la fermò sulla porta. –Hey- le disse con un sorriso a 32 denti.
-Hey- rispose lei. Nella sua voce c’era una nota triste. Lui ebbe l’impulso di abbracciarla ma si trattenne.
-Senti, ti va di venire a bere qualcosa con me?- le chiese speranzoso.
Emma si guardò un po’ intorno, indecisa sul da farsi. Alla fine rispose –Certo, perché no?-
 
Si sedettero intorno ad un tavolino appartato. Era l’una inoltrata, ma nessuno dei due aveva sonno. Lui le offrì da bere. Emma cominciò a chiedergli di lui, di come stesse andando con la band e dei suoi amici. Dopo che lui ebbe risposte a tutte le sue domande le chiese – E tu invece, che fai nella vita?-
-Lavoro in una caffetteria, patetico vero?- disse abbassando gli occhi sul bicchiere. Buttò giù in un sorso tutta la vodka.
-Hey! vacci piano con quella roba- le disse Jack ridendo. Poi aggiunse –Non la trovo per nulla una cosa patetica, è un lavoro come un altro, che c’è di male?-
-Molta gente non la pensa come te- rispose triste.
-Molta gente è stupida- le disse Jack. Lei sorrise. “Dio quant’è bella” pensò.
Emma prese altri tre bicchieri di Vodka e finì la serata straparlando della fine del matrimonio dei suoi, del suo ragazzo che l’aveva mollata poco prima di venire al concerto e di come non si sentisse soddisfatta della sua vita. Tutto questo fece pensare a Jack quanto fosse fortunato a fare un lavoro che gli piaceva, circondato sempre dai suoi migliori amici.
Quando Emma finì di parlare lui si alzò andò a pagare e la portò nella sua macchina.
Era visibilmente ubriaca. Appena saliti lei gli saltò praticamente addosso e si tolse la maglietta. Jack rimase un attimo incantato a fissarle le tette, ma poi si riprese. Non era giusto. Per la prima volta nella sua vita Jack non voleva approfittarsi di una ragazza.
La baciò a stampo, l’aiutò a rimettersi la maglietta e l’accompagnò a casa.
Era così difficile vederla scendere dalla macchina barcollando e non poterla portare via con lui. Ma era la cosa giusta.
Tornò a casa sua e si addormentò pensando a lei.

  
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