Fanfic su artisti musicali > All Time Low
Ricorda la storia  |       
Autore: Layla    09/02/2014    2 recensioni
“È pericoloso per una ragazza far entrare quattro ragazzi sconosciuti in casa sua.”
“Noi siamo innocui.”
Mi risponde il secondo alto.
“Lo spero per voi e ricordatevi che vi faccio entrare solo per la birra.”
“Ce l’hai un nome, principessa di ghiaccio?”
Mi chiede il ragazzo con i capelli lunghi, mentre gli altri sono andati a prendere un paio di casse di birra.
“Sì, mi chiamo Holly.
Tu?”
“Vic, Vic Fuentes.”
“Piacere.”

{Tratto dal primo capitolo. Seguito di "Do it for Baltimore, do it for me"
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prologo

 

27 agosto 2012

 

È una giornata calda oggi a Los Angeles, ma nella villa è tutto attenuato grazie al condizionatore e alla brezza che spira dalla colline.
Increspa leggermente la piscina e il mare da cui non distiamo molto.
È uno di quei giorni normali in cui sei felice semplicemente con quello che hai e non desideri di più.
Io sto cucinando per Alex, mi ha detto che oggi mi avrebbe dovuto dire qualcosa di importante, i voli pindarici non sono la mia specialità – sono molto più congeniali a Wendy – ma non posso fare a meno di sognare che dopo quasi due anni di fidanzamento mi chieda di sposarlo.
Sarebbe meraviglioso, Holly Gaskarth suona benissimo.
Sospirando decido di uscire un attimo a fumarmi una sigaretta, l’arrosto può stare un attimo senza di me e le patate con il formaggio gratinato si stanno tranquillamente scaldando in forno.
Fuori, mi siedo su una sdraio, mi accendo una sigaretta e noto che c’è un tramonto meraviglioso, ma anche rosso sangue. Non mi sono mai piaciuti tantissimo i tramonti rosso sangue, per me hanno sempre significato cose spiacevoli.
Il giorno in cui ho scoperto che mio padre era un bigamo il tramonto era rosso sangue, così come il giorno in cui Wen è stata quasi uccisa da sua madre.
Scaccio questi brutti ricordi con un gesto della mano, oggi non mi succederà nulla.
Mi fumo la mia sigaretta in santa pace, disturbata solo da lontanissimi ululati dei coyote, eppure ho lo stesso la sensazione che qualcosa accadrà.
Spengo la sigaretta con un gesto di stizza e me ne torno dentro, meglio badare all’arrosto che ai cattivi pensieri.
Alle otto in punto arriva Alex, non ha con sé mazzi di fiori, solo una bruttissima espressione stressata che non mi piace per niente.
“Tutto bene?”
Gli chiedo titubante.
“No, non va tutto bene.
Dammi il tempo di farmi una doccia e ti dirò tutto.”
I miei campanelli di allarme si mettono a suonare tutti insieme facendo saltare un battito al mio cuore, non ho mai sentito Alex parlare così.
Ho il sospetto che la mia paura di possibili cattive notizie sia un sospetto fondato.
Per prima cosa spengo il forno e il gas e poi comincio ansiosamente a camminare avanti e indietro per la stanza.
Se non è una cosa positiva, cosa deve dirmi Alex?
Forse vuole lasciarmi?
Il mio cuore sanguina alla sola idea, non ha senso che voglia farlo, non ho fatto nulla di sbagliato.
Forse non mi ama più?
Ma allora perché coinvolgermi in una storia?
I minuti mi sembrano eterni, oggi non ci sarà nulla da festeggiare.
Finalmente scende le scale, si è cambiato, ma non ha perso la sua espressione tesa.
Si siede sul divano e si tormenta le dita per un po’ prima di parlare, io sto letteralmente impazzendo.
“Non so come dirtelo.”
“Parti dall’inizio.”
Sussurro io.
“Ecco, beh. Io non posso continuare a rimanere il tuo ragazzo.”
Lo shock rischia di farmi svenire sul pavimento di quella che ormai avevo imparato a considerare casa mia.
“Perché?”
“Io ho bisogno di più tempo da dedicare alla musica ora che il nuovo album sta per uscire e poi ho bisogno di una ragazza più normale.”
Il mio cuore si spezza in duecento pezzi.
“Cosa vuol dire una ragazza normale?”
“Beh, una che non abbia tutti questi problemi e paure e che non sia così pessima quando devo andare a un party.”
Per la prima volta in due anni guardo Alex come se non lo conoscessi davvero, chi è lo stronzo che siede sul divano?
Alex o Alex degli All Time Low?
“Io… Tu sei un bastardo, figlio di puttana!
Spero che la tua carriera finisca malissimo!”
Gli urlo in faccia prima di correre via da questa casa, senza nemmeno curarmi di prendere un abito di ricambio, prendo solo la mia borsa.
Dove posso andare?
Nell’unico posto dove c’è qualcuno che mi vuole bene: a casa di Jack, da Wendy.
Mi attacco al loro campanello e devo avere un’aria davvero sconvolta perché Jack quando risponde non mi rimprovera.
Percorro il viale come una sonnambula sotto il suo sguardo perplesso.
“Ehi, Holly!Cosa succede?”
“Alex mi ha lasciato!”
Poi crollo tra le sue braccia piangendo, lui con cautela si sposta con me addosso e chiude la porta, dalla cucina arriva Wendy trafelata.
“Jack, cosa è successo?”
“Alex ha lasciato Holly.”
“Quel bastardo! Jack vai a prendere la sua roba, di lei mi occupo io.”
Wendy mi fa sedere sul divano e poi mi abbraccia.
“Come mai ti ha lasciato?”
“Dice che deve dedicare più tempo alla musica ora che c’è il nuovo album e poi che vuole una ragazza normale. Con meno problemi e che ci sappia fare con le relazioni sociali, soprattutto con la casa discografica.”
“Che bastardo!”
Io scoppio di nuovo a piangere.
“Io lo amo, Wen!  E credevo che anche lui amasse me, perché sta succedendo tutto questo?
“Non lo so, ma sappi che puoi contare su me e Jack.”
Io annuisco piano.
Jack torna dopo un po’ con le mie cose, insieme a mia cugina salgono al piano di sopra e le sistemano in una camera, io rimango sdraiata sul divano, inebetita per il colpo ricevuto.
A cena non tocco cibo e mi addormento alle sei di mattina, ragion per cui Wen decide che posso prendermi un giorno di vacanza.
Io annuisco – tra il sonno e la veglia – e poi riprendo a dormire,. mentre si dorme non si pensa almeno.
Mi sveglio del tutto alle dieci, sono a casa da sola e potrei fare qualsiasi cosa, persino suicidarmi, invece scendo in cucina e tiro fuori una forbice da uno dei cassetti.
La guardo a lungo e poi annuisco.
Salgo in bagno e ciocca dopo ciocca mi taglio i miei lunghi capelli neri, non soddisfatta prendo il rasoio di Jack e me li rapo quasi zero.
È inutile piangere per uno stronzo simile, è meglio ricominciare una nuova vita.
Una nuova vita in cui non ho bisogno di nessuno per essere felice e in cui il mio cuore sarà davvero di pietra.
Una vita da soldato.
Nuova vita, nuovo taglio di capelli.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > All Time Low / Vai alla pagina dell'autore: Layla