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Autore: acate    09/02/2014    0 recensioni
Una volta sono andata con la mia ragazza dal parrucchiere, mi sono arrabbiata così tanto da scrivere questa ff di rimprovero per il lavoro scadente dei nostri genitori.
Buona lettura! (:
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È una sensazione che stritola il cuore, come un fastidio nel petto.
Fanculo, fanculo a tutti. Ecco in questo momento vorrei mandare a fare in culo tutti quelli che ci sono in questo dannato negozio di parrucchiere. Che hanno delle lame al posto delle dita, delle lame che ti tagliano la gola e alla fine sei come vogliono loro, con un taglio che non decidi tu e sei fottutamente alle strette perché la vita sembra che te la succhino e alla fin della fiera non sei mai tu e non ti riconosci allo specchio.
 ”Non sono io questa”
“Come sono strana”
“Non era così che mi vedevo”

E senza accorgertene sei come tutti gli altri, senza pensieri. L’unica cosa che hai nella mente è che prima o poi quei quattro peli che hai sulla testa ricrescano. Perché è dannatamente frustrante che qualcuno ti comandi.
Fa tutto parte della psiche umana, chissà perché le ragazze vogliono intraprendere la carriera di estetista o parrucchiere? Sono svogliate e stupide ochette che credono che così facendo possano risparmiare soldi e vivere con dei capelli sempre in ordine, ma soprattutto sempre come cazzo vogliono loro.
E allora mi vien da dire vaffanculo porco dio!
E le mamme, le mamme che sussurrano alle grandi orecchie dei mani di forbici come vorrebbero che fosse la propria figlia e non capiscono che le loro fottute figlie non sono loro, sono diverse porca puttana. Hanno la loro fottuta vita e la loro fottuta testa con cui pensare. Non sono più le bambine che si possono plasmare e che devono avere l’ausilio delle loro genitrici diventando delle mini loro. Le creano a sua immagine somiglianza. Ma care mamme, anche se mi vien da dire matrigne, aprite gli occhi, e togliete quella mascherina per la notte e guardatela, guardatela la vostra figlia che sta crescendo. Vedete? Le è cresciuto il seno, si è alzata, il viso si è allungato e ha perso la sua carineria: ora è bella, molto bella ed anche molto diversa da voi. Quanti anni avrà? Ancora dodici, tredici? Oh no, ora ne ha sedici e può decidere cosa fare del proprio corpo e del suo futuro.
Molte volte voi non capite che l’importante è la loro felicità. Perché se vostra figlia è felice eviterà di rispondere male, di non mangiare, di farsi dei tagli sulla pancia perché odia se stessa e il suo corpo che voi le avete dato. Non farà più scene perché vuole uscire, voi le direte di sì perché siete tranquille anche voi, perché vi tratterà bene, e voi vi sentirete meglio e più propense a premiarla, benché logicamente se lei è felice andrà bene anche a scuola e il suo rendimento traccerà una freccia rossa diretta in alto su quel grafico a quadretti neri.
Ecco, è questo che non capite voi mamme arpie che volete il meglio per le vostre figlie, ma non ci arrivate con la vostra piccola testa? Non riuscite proprio a capire che fare da mangiare, pulire, lavare i vestiti non basta? Non basta per niente, voi siete così superficiali da non riconoscere i loro bisogni, che a volte hanno bisogno di parlare e di sfogarsi; logicamente non hanno niente dove far sgorgare la loro rabbia, e lo sport non basta, e le amiche neanche... quindi se la prendono con voi, a pranzo, a cena, colgono inconsciamente l’occasione per rispondere male e buttare via nel modo più anti pacifico tutto quello che non va.
Non riuscirete mai ad intendere che cosa potete fare per farle vivere felice ed eliminare tutte queste complicazioni che poi sgorgano in litigate pesanti, e allora vi arrabbiate e date castighi e punizioni, ritirate cellulari e computer al fine di far concepire che quello che hanno fatto o detto è sbagliato.
Ma care mamme, imparate a farle le mamme prima di inveire contro le vostre figlie. Voi spesso dite “collega il cervello alla bocca prima di parlare” peccato che voi non lo fate, e urlate e sbraitate, siete nevrotiche e parlate da sole. E allora care stupide: prima di parlare collegate il cervello alla bocca e pensate a cosa è meglio fare, contate fino a dieci ed abbracciatele.
“Hug save the world” ripetono fino alla nausea i Free Hugs guy.
Provate, tentateci almeno di farle contente qualche volta, e loro saranno felici. Oh, ma non aspettatevi che da un giorno all’altro il rapporto cambi, ci vuole tempo. Tempo e pazienza, quello che a voi manca, perché non misurate la distanza che c’è fra voi e le vostre figlie, sedetevi con loro a bere un the usate le parole per calmarle e magari si apriranno con voi, e vi racconteranno le loro cose invece di trattarvi male.

 
  
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