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Autore: Reine_De Poiters    09/02/2014    2 recensioni
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Questa raccolta partecipa alla Challenge Diamo visibilità a chi non ne ha di Nuvola Barocca.
1- Neve: perché Haruka ama la neve più di qualsiasi cosa.
Dal testo:
"Quando sua sorella era ancora in vita, quelle poche volte che nella sua città natale nevicava, entrambe si appoggiavano al vetro della grande finestra del salotto ed osservavano i fiocchi bianche volteggiare in aria e cadere al suolo.
Solo quando ne era caduta abbastanza per poter giocare lei ed Ayaka uscivano in giardino e passavano le ore a divertirsi giocando a palle di neve e costruendo pupazzi di diverse dimensioni e forme, finché la loro mamma non riusciva a trascinarle finalmente dentro casa con la scusa di una buona e fumante cioccolata "
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Ozawa, Yakumo Saito
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                          La neve che cade d’inverno
 
 
Haruka, a differenza degli altri giorni, si era svegliata nel più completo silenzio della sua stanza. Non sentiva nessun rumore provenire dall’esterno e, come gi aveva insegnato l’esperienza, il silenzio, molto spesso, non era un buon segno.

Era rimasta alcuni minuti a crogiolarsi nel dolce tepore delle coperte poi, ancora un po’ assonnata, si era alzata. Aveva notato che, a suo malgrado, si era svegliata piuttosto presto rispetto al solito. Erano solo le sette e mezzo.

Anche se la sera precedente era andata a letto molto presto, causa il freddo artico di quel periodo che gli aveva impedito di uscire anche solo per farsi un giro, avrebbe voluto dormire almeno un’altra ora, essendo anche in vacanza.

Faceva molto più freddo degli altri anni e gran parte del Giappone si trovava sotto un velo di candida neve, constatò Haruka. Lei amava la neve, fin da bambina era rimasta affascinata, ed incantata, da quello spettacolo della natura così raro, ma così conosciuto e ricercato.

Quando sua sorella era ancora in vita, quelle poche volte che nella sua città natale nevicava, entrambe si appoggiavano al vetro della grande finestra del salotto ed osservavano i fiocchi bianche volteggiare in aria e cadere al suolo.
Solo quando ne era caduta abbastanza per poter svagarsi lei ed Ayaka uscivano in giardino e passavano le ore a divertirsi giocando a palle di neve e costruendo pupazzi di diverse dimensioni e forme, finché la loro mamma non riusciva a trascinarle finalmente dentro casa con la scusa di una buona e fumante cioccolata calda.
Quel divertimento e quella gioia di bambina non l’aveva più riprovata, nella prefettura dove viveva adesso erano rare le precipitazioni nevose.

Quando Haruka, dopo essersi lavata e vestita, aveva aperto la finestra della sua stanza per arieggiarla si era ritrovata davanti ad un’immensa distesa di bianco. Aveva guardato meravigliata e stupita il panorama che le si parava di fronte, era incantevole.

Le previsioni della sera precedente davano pioggia e ormai Haruka aveva perso le speranze di vedere la neve anche quell’anno. Si era sporta estasiata dalla finestra per osservare il panorama, era una visione sbalorditiva per lei.
Sul suo volto era comparso un largo sorriso di gioia. Haruka si era subito fiondata verso l’armadio, alla ricerca di qualcosa di più pesante da indossare, non sia mai che si ammalasse quando il divertimento era appena incominciato.

Era uscita di casa in fretta e furia, avvolta in un pesante cappotto color pastello ed una semplice sciarpa bianca a coprirle il collo. Appena aveva percepito i piedi affondare nella neve aveva provato un’immensa sensazione di gioia, l’adorava e non poteva farne a meno perché le ricordava troppo la sua agrodolce infanzia.
Poco dopo essere scesa, mentre si stava divertendo nel totale silenzio della città innevata, per la sua immensa gioia ricominciò a nevicare. Non riesciva, a suo malgrado, però ad essere del tutto felice. Non ci riusciva perché era sola e non poteva non condividere quella sua felicità con qualcuno, per questo si tirò in piedi e si mise a meditare sul da fari.

Era ancora molto presto, probabilmente tutte le sue amiche stavano ancora dormendo o comunque erano troppo lontane da raggiungere a piedi.
 Si guardò curiosamente intorno e notò che solo poche persone erano in strada come lei, qualche giovane temerario e alcuni bambini che, molto probabilmente, appena vista la neve avevano svegliato e trascinato fuori casa i genitori per divertirsi.
Guardò un’altra volta tutte le vie innevate e si rese conto che, sfortunatamente o fortunatamente per lei, dipende dai punti di vista, la persona raggiungibile più vicina era un certo Yakumo Saito.

Haruka sogghignò divertita, sicuramente gli sarebbe piaciuto svegliare il ragazzo di prima mattina per trascinarlo con lei in mezzo alla neve, sarebbe stata la giusta punizione per tutte le sue battute di dubbio gusto, pensò Haruka.
Per alcuni minuti rimase indecisa sul da farsi, ma le sue gambe si mossero da sole e lei fu costretta a seguirle verso il Circolo degli amici del cinema. L’idea di infastidirlo, come spesso faceva lui, l’allettava molto, ma le faceva piacere anche passare un po’ di tempo in sua compagnia.
 
 



A causa della neve che aveva sotterrato letteralmente ogni strada, Haruka ci mise più del previsto ad arrivare. Era davanti alla porta del prefabbricato dove, presumibilmente, si trovava Yakumo e, come sempre, la porta era aperta.

Poggiò la mano sulla maniglia e l’abbassò di botto spalancando con foga la porta sperando di dare “un buon risveglio” al ragazzo, ma le sue aspettative caddero quando si accorse che Yakumo era già sveglio e ben avvolto nel giacchetto e in alcune coperte.

I due si osservarono, entrambi accigliati, per alcuni minuti e alla fine fu Haruka a parlare per prima col suo tono sempre allegro e giocoso

-Buongiorno, Yakumo! Hai visto che bel tempo?- l’interpellato l’aveva guardata come fosse una pazza, mantenendo comunque il suo solito sguardo annoiato.

-Come scusa? Credo tu non abbia ben chiaro il concetto di bel tempo-

- Non lo vedi?! Nevica! Non è meraviglioso?- aveva enfatizzato a più non posso il  concetto, che per lei era così scontato , attraverso ampi gesti delle braccia.

- No, non mi pare meraviglioso. Fa freddo e non riesco a dormire- Yakumo si tirò la coperta fin sopra il mento, mentre osservava la ragazza sorridere birichina.

-Infatti non devi dormire, tu vieni con me!- il sopracciglio destro del ragazzo si era inarcato in segno di sorpresa, non riusciva bene cosa intendesse per “tu vieni con me” la combina guai.

- Oggi non sono in servizio, mi dispiace non poterti tirare fuori dai tuoi soliti guai, passa quando la neve si sarà sciolta o ancora meglio non passare proprio- l’aveva liquidata così per poi sotterrarsi sotto le coperte, non voleva noie quel giorno.

-Ma che hai capito! Devi solo venire fuori con me- Haruka aveva scoperto completamente il giovane davanti a se che ora la guardava più storto del solito, rispose al suo sguardo con una linguaccia.

- Fossi matto! Ridammi le mie coperte- Yakumo sembrava abbastanza infastidito dalla richiesta della ragazza, provò a riprendersi le coperte ma fu tutto inutile, quando Haruka si metteva in testa qualcosa non c’era niente o nessuno che riuscisse a farle cambiare idea.

Era consapevole che, se non l’avesse accontentata, non l’avrebbe lasciato in pace e l’unica cosa che desiderava in quel momento era la pace. Sbuffò sonoramente e si mise in piedi, avrebbe voluto rimanere al circolo tutto il giorno, spaparanzato sul divano.

-Se prometti di lasciarmi in pace almeno per un mese può darsi che esca, ma è solo una possibilità- il volto di Haruka si era disteso in un grande sorriso, entrambi sapevano che lei non sarebbe riuscita a mantenere quella promessa e, per questo, il fatto che Yakumo avesse accettato la sua richiesta, in modo indiretto, non poteva non renderla almeno un po’ felice.

- Vedrò che posso fare…- aveva risposto vagamente Haruka, lasciando cadere così il discorso mentre Yakumo si preparava.
Il giovane si era vestito con molta calma e poi, come al solito, si era avvicinato alla porta della stanza senza dire nulla ad Haruka che, quasi saltellando si gioia, lo seguiva.

Non aveva fatto in tempo a muovere un passo che aveva sentito le scarpe sprofondare nella neve e, con la faccia più scettica del mondo, si era girato verso la ragazza che sorrideva quasi estasiata. Per un attimo era rimasto incantato dal volto della giovane che, mai e poi mai, aveva visto così felice, quindi si trattenne da qualsiasi uscita malevola.

- Capisco che ti piaccia la neve, ma dove vorresti andare se neanche si può camminare?-

-Sei un pigrone! Solo perché non puoi camminare col tuo solito passo abbattuto non vuol dire che non si possa camminare, secondo te come ci sono arrivata io fin qui?- la ragazza aveva ribattuto con convinzione  l’obiezione precedente, sapeva benissimo che l’altro cercava un modo per defilarsi nuovamente tra le coperte.

-Comunque andiamo al parco- mentre parlava, Haruka aveva spintonato delicatamente il ragazzo per farlo camminare e, sbuffando, aveva obbedito silenziosamente.

-Così puoi giocare con i tuoi coetanei, ma essendo bambini avete bisogno di qualcuno che vi controlli. Adesso capisco anche perché mi hai costretto ad uscire con questo freddo-
Haruka, sul momento, era rimasta visibilmente offesa dall’uscita poco carina del ragazzo che ignorava, o più probabilmente faceva finta di ignorare, il piccolo broncio messo su dalla ragazza.

- Lo sai di essere veramente un antipaticone?  Non ti ho chiamato di certo per farmi da cane da guardia, ma tu sei sempre così freddo…-  Haruka , alla fin fine, aveva ormai perso l’abitudine di offendersi realmente per le battutacce di Yakumo sul suo canto, aveva capito come era fatto. Nessuno però gli toglieva il diritto di farlo sentire almeno un po’ in colpa per quello che diceva.

Yakumo si era girato, finalmente, ad osservare la ragazza che, a sua volta, lo guardava con un finto broncio dipinto sulle labbra. Aveva tutti i capelli spettinati per via del vento e le guancie e il naso rosso la rendevano ancora più buffa, agli occhi di Yakumo, di quanto già non fosse.

-Allora per qual’importantissimo motivo mi avresti trascinato qui fuori, al freddo e al gelo delle intemperie quando sarei potuto rimanere tutto il giorno a dormire-

-Bhè, come avrai notato, mi piace molto la neve e avrei voluto condividere con qualcuno la mia gioia nel rivederla dopo tanto tempo, tutto qui- aveva abbassato lo sguardo ed era arrossita notevolmente, ma il freddo e la sciarpa contribuivano notevolmente a nascondere il rossore dovuto all’imbarazzo.

Anche Yakumo si era sentito, solo per un attimo, in imbarazzo. Aveva osservato il volto della ragazza con dolcezza, gli aveva fatto piacere ciò che aveva detto.
Si era avvicinato alla ragazza e, molto timidamente, aveva poggiato la sua mano sulla sua testa e, girando lo sguardo imbarazzato dal lato opposto, aveva parlato.

-Scusa…- quello di Yakumo era un impercettibile sussurro che la stessa Haruka faticò a sentire, ma non fece in tempo a dire nulla che l’altro gli aveva scompigliato i capelli e si era velocemente girato, riprendendo a camminare a passo spedito verso il parco.

Haruka era rimasta alcuni secondi ad osservare la figura di Yakumo camminare velocemente e quello, non sentendo passi dietro di lui, l’aveva esortata a seguirlo tramite un movimento del braccio.

-Guarda che se non ti sbrighi cambio idea!- la giovane si era affrettata a seguirlo ed era riuscita ad affiancarlo dopo pochi minuti, gli aveva afferrato il braccio e gli aveva sorriso, un sorriso pieno di gratitudine.

-Grazie- era tutto quello che poteva dirgli, perché ora era felice, ora poteva condividere con lui quella sua felicità e poi vederlo arrossire a quel suo timido ringraziamento non ha prezzo.


 
 
 
Angolino dell’autrice

Eccomi di nuovo qui, stavolta con una raccolta.
Spero veramente che la storia vi sia piaciuta e ringrazio tutti voi, cari lettori e lettrici, che avete anche solo aperto questa storia.
Come ho detto prima questa è una raccolta ,e questo il suo primo capitolo ( ma va?!), che partecipa alla al contest "Un anno colmo di prompt - Challenge" indetto da AoKise92 sul forum di efp, spero che questa sia la prima di tante storie che scriverò per questa raccolta.
Proverò ad essere regolare con gli aggiornamenti, una volta a settimana, ma non assicuro nulla vista la mia indicibile lentezza.
Ringrazio nuovamente tutti quelli che hanno letto questa storia e tutti quelli che la recensiranno.
Alla prossima, Reine.
  
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