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Autore: _ToMSiMo_    10/02/2014    2 recensioni
"Durante la settimana successiva parlare con lei non fu affatto facile. Il ragazzo del giornale non era più così preciso,e non riuscivo sempre a svegliarmi alle 6 meno dieci per via del mio lavoro. Gli unici salve che mi disse,furono quasi sussurrati. In 14 giorni,ci salutammo solo 4 volte." Bill racconta una sua storia,la sua storia con Mia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A tutte le ragazze che stanno leggendo questo capitolo. Grazie per essere qui.

Lo avevo detto. Dopo mesi di segreti  ero riuscito a dire quello che temevo Mia scoprisse. Non so se fu colpa o merito di mia madre, oggi come oggi la ringrazierei, ma in quel momento avrei voluto sprofondare nel nostro sottoscala e sparire per anni. Cosa che ovviamente ho fatto: sono sparito per dieci anni.
-Chi sei?- urlò Mia evitando che io la toccassi. Era fredda sia nel suo sguardo che nei suoi gesti. Non eravamo quelli che avevano fatto l’amore a Parigi o in camera mia. Eravamo estranei, anche se per lei io lo ero sempre stato.
-Primavera! Tu non capisci. Dirti la verità mi sarebbe costato tutto. Ti avrei persa- mi giustificai.
-Tu dici Bill? Pensi davvero che la verità è peggio di qualsiasi cazzo di bugia?-  sbraitò.
Nessuno l’aveva mai sentita alzare la voce o per di più dire parole come “cazzo”. Non era un buon segno. Tom portò la sua fidanzata e i miei genitori lontano da noi. Potevo leggere la pena negli occhi della donna che amavo quanto Mia, e in occasioni diverse sarei corso ad abbracciarla; in quel momento volevo solo che Mia mi perdonasse.
-No certo che no! Ma la mia verità era pericolosa!-
-Pericolosa per chi Bill? Per te o per me? Per te perché così potevi avere una doppia vita o per me così non avrei scoperto con quante donne uscivi?-
Era questo che credeva? Che avessi mentito per mesi solo per avere una storia con altre donne? Come se io potessi solo desiderare un’altra donna.
Mia, ovunque tu sia ora, sappi che non ti ho mai tradito in quei mesi. Non ho mai desiderato un’altra donna nemmeno quando avevo perso le speranze. Il mio desiderio era di proteggerti dall’infamia della popolarità. Era di prendermi cura di te tutti i giorni della mia vita, senza farti mancare nulla. E sinceramente spero che tutto ciò possa ancora accadere. Ho un sacco di cose da recuperare per questi 10 anni e se tu tornassi, in un paio di anni ti farei dimenticare il mondo esterno. Come hai potuto solo pensare che il mio nasconderti quella parte della mia vita, fosse un atto di infedeltà?
-COSA? SUL SERIO PENSI CHE FOSSE TUTTA UNA MESSA IN SCENA PER USCIRE CON ALTRA GENTE?- urlai.
Sentii mia madre sussultare dall’altra stanza e dovette sentirlo anche Mia.
-Tom lo sapeva? Lo sapeva quello che sei?- chiese.
-Tom è nella band con me.  Ci sono anche Georg e Gustav - risposi.
-NON CI POSSO CREDERE!- fu lei ad alzare la voce questa volta – Mi avete mentito TUTTI! Non ci voglio credere. Mi sono fidata di voi. Ti ho dato tutto Bill-
È vero. Mi hai dato tutto e anche io ti ho dato tutto quello che potevo. Tutto quello che meritavi. Non sto dicendo che non meritassi la verità ma alcune volte ci sono cose che neanche tu saresti riuscita a sopportare.
-Nessuno aveva intenzioni di mentirti. Neppure Tom- risposi – Ero solo preoccupato da quello che sarebbe potuto succedere se avessi scoperto tutto. Avevo paura!-
-Questo non ti giustifica.  Quante altre bugie mi hai detto? Anzi, quante verità mi hai tenuto nascoste?- aveva le meni tra i capelli, il volto bianco e nessun tipo di sorriso. Lo sguardo era irriconoscibile: sembrava un’altra persona.
-Non sono mai andato da mia madre quando dicevo di essere da lei.. ero..-
-.. andavi a cantare- continuò per me.
-Si..-
Corse verso la cucina come per sfuggire al mio sguardo colpevole. Le cose stavano andando peggio di quanto mi aspettassi. Non avrei recuperato nulla di questi mesi.
Passarono minuti durante i quali nessuno di noi parlò. Io, perché non sapevo cosa dire per non peggiorare la situazione e lei, perché si trovava davanti ad un estraneo.  Avrei potuto dire tutto in quel momento, ma niente mi avrebbe salvato.
-Perché non mi hai mai detto come ti chiami?- le rinfacciai – forse anche tu nascondi qualcosa!-
Sbuffò –Ora è colpa mia? Avanti ! Dimmi che mi hai tenuta all’oscuro su chi sei solo per farmi un dispetto.-
No. Non era così. In quel momento, però, tutto mi sembrava un segreto.
-No. Ero già Bill Kaulitz quando tu sei arrivata qui- le dissi.
-Io anche. Pensavo che te ne fregassi del mio nome. Magari semplicemente non mi piaceva, oppure è troppo lungo, oppure mi ricordava mia madre, oppure non volevo che tu lo pronunciassi. Invece no. Ti ho nascosto un segreto enorme. Sono andata via quasi quattro volte al mese perché non volevo che tu scoprissi il mio più grande segreto. Ho una seconda vita, non lo sai? – rise.
Ero bloccato in cucina, dall’altra parte dell’isola e non l’avrei raggiunta senza che se ne accorgesse.
-Non sei seria- le dissi.
-Come no? Il mio cognome fa parte di un clan mafioso, o no volevo dire di una ricca dinastia, oppure mi sembra derivasse da proprietari terrieri. Chissà ! Non lo saprai mai-
-Primavera smettila. Ti voglio spiegare tutto ma tu dammi il modo per farlo. Ora sei arrabbiata, delusa e ti capisco. È vero non m’importa del tuo nome. Voglio solo farti conoscere le mie ragioni-
-Bill- rise pronunciando il mio nome- prima di tutto non sono arrabbiata-
Sospirai. Magari calmandola avrei potuto intrattenere una chiacchierata senza urla, ma prima ancora di finire questo pensiero, lei continuò –SONO INCAZZATA NERA! Sto provando dei sentimenti contrastanti verso di te, ma nessuno è un sentimento pacifico!- disse.
-Posso almeno spiegarti?- le chiesi con un tono di voce bassissimo. Avevo paura.
-Prego! Chi sono io per impedire qualsiasi cosa al frontman dei TokioQualcosa!-
-Tokio Hotel- la corressi.
Prima che lei rispondesse sentimmo Tom dire “ma chi se ne fotte Bill”.
Rise. Una risata vera e non fredda.
-Grazie Tom- urlò dalla cucina – Prego frontman!-
-Per prima cosa…- per prima cosa, cosa? Mi dispiace averti mentito? Ti amo?
Cosa avrei potuto dire alla donna della mia vita per non farla scappare da me?
-Forza- mi incoraggiò- non mangio mica!-
In realtà avrebbe potuto benissimo mangiarmi in un boccone. Avevo lo sguardo di un’altra donna. Oggi dopo dieci anni capisco che non era lo sguardo di un’altra donna ma quello di una donna spezzata. Ed era colpa mia. Le avevo portato via tutto.
-Non era mia intenzione mentirti- le dissi- è inutile dire che mi dispiace, perché so che è la cosa più banale da dire in questo caso, ma è anche la più vera- respirai profondamente- la verità è che mi sono innamorato di te dalla prima volta che ti ho vista. Ti spiavo prendere il giornale la mattina, seguivo i tuoi movimenti- risi ricordando quei giorni.
Era tutto più bello e vero. Lei era vera e solare.
-Avevo imparato a memoria i tuoi passi e costruivo le mie giornate attorno al tuo tempo-
Mia restava con la braccia conserte, gli occhi chiusi per non piangere.
-Ti ho amata da subito. Ho amato la tua semplicità, il tuo essere misteriosa e tutto quello che abbiamo fatto insieme. Ma proprio perché ti amavo, non volevo condividerti con il resto del mondo-
Lei aprì gli occhi che ovviamente erano  velati di lacrime.
-Perché?- mi chiese
-Perché avevo paura che condividendoti, non saresti stata più solo mia. Avrei dovuto presentarti ai fans e possono essere davvero cattivi alcuni di loro-
-Avrei sopportato tutto per te Bill- mi disse.
-Certo, lo avresti fatto ma a che prezzo?- anche io stavo iniziando ad avere gli occhi velati. Era la fine –avresti dovuto rinunciare alla privacy, alle tue abitudini e alla tua zietta. Avremmo dovuto cambiare casa diverse volte, avresti trovato lettere da persone che ti appoggiano e da persone che ti odiano. Saresti dovuta cambiare ed io non volevo cambiarti-
-Non ti sarei piaciuta pronta a tutto per stare con te?- mi chiese
-Si, ma per quanto tempo avresti sopportato tutto ciò prima di chiederti se ne valesse la pena?-
-Tu ne valevi la pena- rispose.
Perché parlava al passato? Aveva già promesso a se stessa di aver chiuso con me?
-Non potevo chiederti di rinunciare a tutto. Avremmo viaggiato sempre e tu molto spesso avresti dovuto rinunciare alle tue priorità. Magari avresti iniziato ad essere gelosa delle fans che incontravamo. Ti saresti fatta mille domande su cosa avessero loro più di te e ti saresti allontanata-
-È tutto molto ipotetico Bill- rispose serrando i pugni- cosa ne sai tu, di quello che avrei potuto pensare io?-
-Hai visto Tom quante ne ha cambiate nel corso di questi mesi?-
Sentimmo Tom gridare “auch!!!” dall’altra stanza, segno che la fidanzata gli aveva assestato qualche cazzotto scherzoso.
-TU NON SEI TOM!- urlò
-Vuoi dirmi che saresti stata sicura al 100% di me quando non sono come quello che hai conosciuto?-
-Non ha senso Bill. Tutta questa storia non ha senso. Dici di amarmi ma allo stesso tempo mi metti in testa cose del tipo “avrei potuto cambiare ragazza spesso”- si girò verso la porta – me ne vado Bill-
-NO ASPETTA- urlai e lei sussultò –Non ti avrei mai tradita. MAI. Ma avresti potuto pensare che tutto ciò fosse possibile anche per me. Quando non ci saresti stata, avresti pensato al peggio. Saresti diventata diffidente-
-No Bill mi sarei fidata ciecamente-
-Questo lo dici ora, ma immaginati!-
Sarebbe diventata gelosa ogni giorno di più, avrebbe cominciato a non fidarsi di me e a rendere il lavoro uno schifo. Avrei dovuto fare un’altra scelta e magari non sarebbe stata positiva per nessuno.
-Non mi voglio immaginare Bill. IO LO SO! Non ti avrei mai negato il tuo piacere più grande. Avrei aspettato sempre in disparte. Non ti avrei costretto a scegliere mai tra me e i fan, perché avresti potuto avere entrambi. Bastava dirlo: devo stare con delle ragazze ma TI AMO e tornerò da te- disse
Mi si riempirono gli occhi di lacrime. La amavo.
-Mi dispiace- le dissi
-Dispiace anche a me-
-Questo non toglie che tu sia l’unica donna che mi abbia mai davvero conosciuto-
-ah no Bill! Io non ti conosco affatto- rise.
-Tu hai visto dietro il trucco. Hai visto direttamente dentro e non sei scappata. Non mi hai mai giudicato per il personaggio che fingo di essere anzi. Se andata oltre, hai trovato il centro della mia anima e l’hai fatta diventare una cosa sola con la tua. Ho vissuto da quando ti conosco Mia- piangevo mentre le parole continuavano ad uscire senza sosta dalla mia bocca. Non volevo perderla- ero un uomo vuoto, pieno solo di sé. Ero freddo, distaccato e senza speranze. Avevo il successo dalla mia parte ma un cuore distrutto da anni di solitudine. Poi sei arrivata tu con quegli occhi belli da morire che mi hanno attraversato. Non hanno guardato il mio involucro ma la mia anima. Hanno scavato e scavato e scavato e si sono resi conto che c’era qualcosa da salvare e mi hai salvato-
-Bill…- disse e speravo aggiungesse qualsiasi altra cosa ma non disse più nulla.
-Lo so che ti ho distrutta e spezzata ma il nostro amore può guarirci. Possiamo ricominciare dall’inizio, mi presento per chi sono davvero , posso conquistarti di nuovo-
-Io non ho visto la tua anima Bill- mi guardò – io ho semplicemente guardato i tuoi occhi e ho visto la mia. Sono stata un’egoista: pensavo di salvare me stessa e invece ho distrutto entrambi-
Lessi la disperazione sul suo volto. Quella era la fine.
-Mi stai lasciando?- le chiesi
-Credo che sia giusto così. Hai fatto una scelta: l’America. Io non posso far parte di questo mondo ora come ora. Sarei solo un intralcio per te, soprattutto ora che devi ricominciare dall’inizio sia con la band che con me. Ti porterei via troppo tempo e non riusciresti a fare bene nessuna delle due cose. Non dico che ti aspetterò Bill perché possono passare due anni come ne possono passare dieci, ma sappi che ti amo. Non ho mai amato nessuno prima di te e forse non amerò mai nessuno neanche dopo, ma ora io devo andare. Ho bisogno che tu vada via da qui. Magari ti cercherò io, magari mi cercherai tu, ma ora anche tu devi andare- si avvicinò a me mentre tremavo. Si chinò per baciarmi le labbra e mi disse – mi mancherai Sole. Mi mancherai sempre-
Chiusi gli occhi e risposi al suo bacio.
-Anche tu Primavera-
Mentre respiravo il suo profumo lei era già andata via.
Non la cercai più quel giorno perché mi chiusi in camera senza cenare o vedere mio fratello.
Non la cercai neanche il giorno dopo perché se ne andò la sera stessa.  Mia era andata via. Non sarebbe più tornata ed io lo seppi solo quando ero già in America. Aveva preso qualcuno in quei giorni che si occupasse della vecchia zia. Lei non rimise piede in quella casa finché io non me ne fui andato. L’unica cosa che mi era rimasta di suo era il ricordo di quel bacio. Non avrei mai dimenticato il sapore delle lacrime sulle sue labbra e nemmeno il suo profumo. Inutile dire che in America la sua mancanza si faceva sentire ogni giorno finché non iniziai a convincerci. Dopo i primi anni, rinnovammo il contratto e lo rinnovammo ancora. Per noi non c’era stata la possibilità di un nuovo inizio. La persi e me ne pentii.
Dovunque tu sia ora sappi che sono a casa. Continuo a fare concerti quindi non sempre mi troverai qui, ma semmai tu tornassi io lo capirò. La chiave è sempre dove la mettevamo da giovani. Se non trovi me ci sarà la moglie di Tom e mia nipote. Ti aspetto. Spero che tu riesca a leggere tutto questo e mi raggiunga, non vedo l’ora di farmi perdonare e di cominciare dall’inizio. Ma se tu non tornassi per questo, fammi almeno sapere che sei felice così sarò felice anche io.
Ti amo, come ti amerò sempre. 


E' così siamo arrivati all'ultimo capitolo, finalmente Mia e Bill si sono chiariti, si sono odiati e si sono feriti. Avrei voluto che nonostante tutto la storia non perdesse nè la credibilità nè il romanticismo e spero di esserci riuscita. Non vi preoccupate arriverà l'epilogo che chiarirà tutto e sarà un epilogo del tutto diverso. Spero di arrivare con voi lì, insieme. Ps: sto riscrivendo (perchè stare ferma 5 anni ha i suoi problemi) "Il segreto della diva". Se vi va di passare ne sarei lieta. (: Alla prossima *-*
  
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