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Autore: Martii29    10/02/2014    6 recensioni
Salve! Questa è la mia prima fanfiction che pubblico e rigurda i miei adorati Olicity. Questa storia seguirà molto gli episodio e infatti parto proprio da quello che è successo nella 2x13. Recensite per farmi sapere cosa ne pensate :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Felicity, quando era uscita, aveva la mente in sobbuglio, le ritornava sempre l’immagine del bacio di Oliver e Sara. Lui la stringeva tra le braccia, lei gli teneva il viso tra le sue mani. Quante volte si era immaginata una scena del genere, solo che al posto di Sara era lei a baciarlo. Decise che, nello stato in cui era, fosse meglio tornare a casa, si sarebbe inventata una scusa il giorno seguente o se avessero avuto bisogno di lei, potevano senz’altro chiamarla. Perché si sentiva così? Sapeva che una storia tra di loro era impossibile sotto ogni punto di vista. Oliver Queen è un uomo che frequenta altri tipi di donne, donne come Laurel, Sara e addirittura la Rochev. Le sovvenne il ricordo di quando aveva sorpreso anche loro due a letto o meglio Isobel che lasciava la sua stanza. Anche lì ci era rimasta male però dopo il discorso che le aveva fatto Oliver tornati in città, aveva sperato che lui ci tenesse a lei e che comunque quello che era successo con la Rochev non significava nulla per lui. Ma Sara era un’altra storia. Le sorelle Lance erano e saranno sempre i pilastri di Oliver, prima una poi l’altra, ha sempre provato sentimenti per entrambe. Lei cosa c’entrava? Niente come sempre. A nessuno è mai importato di lei, Barry forse aveva iniziato a provare interessi per lei ma poi un classico, è finito in coma, preso in pieno da un fulmine. Quante possibilità ci sono che accada una simile cosa? O si chiama sfiga o non so cos’altro. La madre le diceva sempre detto che la fortuna non era dalla sua parte in campo sentimentale. In quello lavorativo fortunatamente no; insomma, era andata al MIT grazie a una borsa di studio, ed era un privilegio! Poi aveva iniziato a lavorare alla Queen Consolidaded. Felicity era fiera di sé stessa e anche la madre, lei lo sapeva, nonostante la vedeva di rado, sapeva che era orgogliosa di lei. Sarebbe stata felice se ci fosse stato anche il padre. Le era sempre mancata una figura paterna, poiché era sempre stata una genietta del computer fin da piccola le sarebbe piaciuto costruirli con lui… però lui non c’era e lei ha sempre dovuto fare da sola. Mentre pensava a ciò era arrivata a casa, si era fatta una doccia e si era messa a guardare la TV, divorandosi in 20 minuti una coppetta di gelato alla menta. Si prese quasi un colpo quando sentì il telefono squillare.
-Pronto?- chiese quando riuscì con tutta la forza di volontà ad alzarsi e ad arrivare al bancone della cucina dove aveva appoggiato il telefono.
–Felicity dove sei finita?- spiccò la voce di Oliver. Sentiva tornarle su il gelato, deglutì e dopo pochi secondi disse:
- Oliver, scusami sono tornata a casa, non mi sentivo molto bene. Mi sono scordata di avvisarvi.-
-Tranquilla, ero solo preoccupato di non trovarti più. In ogni modo riposati e se vuoi qualche giorno libero non esitare a prenderli- disse lui poi.
–No, grazie tranquillo sta già passando, domani credo di riuscire a venire. Ciao e a domani-e chiuse subito la telefonata. Sapeva di essere stata un po’ brusca però non aveva veramente voglia di sentirlo. Quel giorno voleva rimanere sola, almeno una volta. Così, si accinse a sistemare casa, visto che ci stava così poco che non ricordava più dove avesse messo vari oggetti. Oramai tornava a casa solamente per dormire e appena si svegliava riusciva giusto giusto a sistemare il letto e lei a vestirsi. Colse l’occasione di mettere un po’ apposto il suo guardaroba. Ogni giorno infatti indossava sempre un vestito differente, metteva a lavare quelli usati e riponeva quelli puliti un po’ a casaccio quando lei era sempre stata una donna ordinata e odiava tutta quella confusione. Passò così la mattinata e il pomeriggio decise di farsi un giro e facendo shopping. Quanto tempo non viveva una vita tranquilla! Tutto sommato si sentiva rilassata, le mancava quella normalità. Verso sera si prese un drink in un locale vicino casa, chiacchierando con il barista che era un vecchio amico. Tornò a casa abbastanza presto e dormì come non dormiva da parecchi mesi, forse da quando aveva conosciuto Arrow. Il giorno seguente prese coraggio e si avviò verso il Verdant. Passò dalla porta del locale e appena dentro notò Oliver, Diggle, Sara al bancone con Roy e Thea. Era sollevata almeno che non ci fosse Moira. Il loro prossimo incontro sarebbe stato molto imbarazzante ma era lei quella che aveva sbagliato. Oliver le fece segno di avvicinarsi.
 –Buongiorno!- esclamò cercando di sorridere, ma le riuscì un sorrisetto falso e sperò che nessuno se ne fosse accorto.
–Ciao Fel, tutto apposto? Oliver mi ha detto che non stavi in perfetta forma- le disse gentilmente Diggle. Quanto era grata che ci fosse anche lui! Si sentiva a disagio con tutti quegli occhi puntati su di lei.
–Si, si grazie solo un po’ di mal di testa. Mi sono persa qualcosa?- chiese cercando di far parlare qualcuno per cambiare argomento.
–Mio fratello deve incontrare un uomo molto importante e sta per arrivare. Deve concludere un affare importante per l’azienda. Cose noiose quindi- disse Thea e rise. Aveva fatta amicizia con Thea, era una ragazza molto carina, quasi le dispiaceva che non sapeva niente del secondo “lavoro” di Oliver e del suo fidanzato che ora era diventato “L’Incredibile Hulk”; ma soprattutto, non poteva dirle che il suo vero padre era Malcom Merlin. Come se l’avesse sentita, un uomo alto ed elegante seguito da due uomini si avvicinò al gruppo.
– Salve sono William Darcy. Lei deve essere il Signor Queen- enunciò egli allungando la mano ad Oliver.- Si, piacere di conoscerla. Sono molto contento di fare affari con lei- disse Oliver e continuarono per due minuti a elogiarsi a vicenda.
 Felicity scrutò a lungo il nuovo venuto, le ricordava qualcuno, lo aveva già sentito all’università. Come se sentisse di essere osservato, egli per la prima volta la guardò, rimase pensieroso e poi esclamò:
-Non ci credo! Felicity Smoak! Che piacere vederti!- Sentiva di nuovo gli occhi puntati su di lei e lei odiava sentirsi osservata. –William! Non ti avevo riconosciuto all’inizio ma ora mi ricordo di te!  Come stai?- chiese facendogli un sorriso.
 –Molto bene grazie. Neanche io ti ho riconosciuto subito, sei molto cambiata. Certo sei sempre stata bella ma ora sei splendida!- disse egli allegramente. Felicity arrossì, non era tanto abituata ai complimenti. Intervenne a toglierla dall’imbarazzo Oliver:
- Vi conoscete? –Si, andavamo all’università insieme. Lei era la più brillante, sempre prima a tutti. Sembrava parlasse con i computer, tutti la ammiravano.-
Lei divenne anche più rossa. Si ricordava di Darcy. Famiglia ricca, lui il bello a cui tutti andavano dietro,intelligente. Ora che ci pensava era la copia di Oliver Queen. Forse però William era più spensierato e sempre sorridente, Oliver forse lo sarà stato da quanto aveva sentito però dopo l’inferno che aveva passato nell’isola era diventato più restio a esternare i suoi sentimenti. – Si questo l’ho notato anche io- disse Oliver con un leggero sorriso guardandola. – Allora, va bene se ci vediamo nel mio ufficio per discutere?- continuò cambiando argomento. –Certamente, devo però avvertirla che tra due ora ho un altro appuntamento.- rispose il Signor Darcy rivolgendosi nuovamente ad Oliver.
Quest’ultimo prese la giacca e si incamminò verso la porta. Prima che se ne andassero William si avvicinò a Felicity e le chiese:- Mi piacerebbe molto se venissi a cena con me stasera per raccontarci cosa abbiamo fatto dopo l’università ti va?- e le diede due baci sulle guance. Lei acconsentì e quando le diede le spalle vide un Oliver Queen un po’ contrariato.
 –Carino il tuo amichetto!Affascinante!- commentò Thea sghignazzando e Roy le lanciò uno sguardo da “attenta a quello che dici”. Aspettò che anche loro due se ne andassero e poi s diresse insieme a Diggle e Sara nella fonderia. “ Capita a pennello William! Mi serve un po’ di svago. Non voglio essere la marionetta di Oliver, è tempo che mi diverta anche io!” pensò, eccitata, mentre scendeva.
 
 
 
Buon pomeriggio! Ieri avevo pubblicato il primo capitolo che era più un prologo possiamo dire così ho aggiunto subito il capitolo successivo.  Da quando ho visto la 2x13 ho sempre pensato “Trovate un bel figo a Felicity e fatela divertire vi prego!” e così mi è venuta questa idea. Nei prossimi capitoli mi concentrerò su altri punti ma se vi piace il personaggio di William avevo pensato di farlo tornare più in là. Fatemi sapere e grazie! :)
  
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