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Autore: destinyhopec_    10/02/2014    3 recensioni
/!FANFICTION TRADOTTA/!
Ib e Garry stanno cercando di uscire dal mondo di Guertena. Cosa succederebbe se Ib si sacrificasse?
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garry, Ib, Mary
Note: Missing Moments, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piccola premessa: Allora questa, come avrete potuto notare dall'introduzione, è una fanfic tradotta trovata per puro caso. Se ne leggono molte di oneshot con l'ending Sacrifice ma questa mi piace particolarmente, forse perchè è leggermente 'triste' e poi perchè credo che in futuro pubblicherò molto più storie tradotte in questa categoria, possibilmente oneshot. Inoltre l'autrice ha detto che forse la continuerà e la renderà una fanfic a tutti gli effetti. Mi piacerebbe taanto poterla continuare perchè l'autrice sa scrivere davvero bene lol. Prima che me lo chiediate, si ho l'autorizzazione per poterla tradurla che vi lascio qui.
Ora la smetto, qua per il link della storia e qua quello per il profilo dell'autrice.
I hope you like it 

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Sacrifice



 
“Ib, non credo che possiamo andare da questa parte. E’ bloccata dalle rose.”
disse Garry girandosi verso la bambina castana. Stavano cercando il dipinto che li avrebbero riportati nel loro mondo.
“Va bene, allora andiamo da questa parte.”
disse la bambina andando dalla direzione opposta, tutto quello che poteva fare il ragazzo era di seguirla.
Non voleva assolutamente che si cacciasse nei guai, soprattutto in quello strano mondo.
“Guarda Ib! Ho trovato il dipinto!” esclamò Garry indicando il grande quadro con la cornice dorata.
Il ragazzo ci saltò dentro. Diede la mano ad Ib per far si che entrasse anche lei. Ma la ragazza rimase immobile.
“Ib?” il ragazzo dai capelli viola sentì dei passi che man mano si facevano sempre più vicini.
La figura iniziò ad essere più nitida grazie alla poca luce che c’era nel corridoio.
Era una ragazza bionda con un vestito verde che si dirigeva verso di loro.
“Mary.” Disse Ib girandosi verso ‘l’amica’ bionda.
“Ib…” disse la bionda tenendo la sua rosa vicina al petto.
“Mary!” urlò il ragazzo, sorpreso alla vista della bambina.
“Garry? Sei davvero bloccato nel dipinto? Oh beh, meglio. Così non ci disturberai.
Io e Ib potremmo giocare per sempre! A meno che Ib… non abbia dei ripensamenti.”

disse la bambina con uno sorriso inquietante avvicinando, a Ib, la sua piccola paletta.
“Ib, salta nel dipinto! Ora!” ora Garry stava urlando a squarcia gola.
Aveva davvero paura che la bambina bionda le potesse fare del male.
“Bene…” disse Ib avvicinandosi alla bambina dal vestito verde.
“Cosa?” disse Mary, visibilmente sorpresa dall’azione dell’amica.
“Starò qui per sempre con te a giocare in questa galleria. Potremmo giocare per sempre insieme.”
“I… b…” cercò di dire il povero Garry guardando l’amica dagli occhi rossi.
“Questa è la mia promessa per te, starò qui per sempre” disse Ib, dando la sua rosa a Mary.
La bionda cercava di trattenere le lacrime di felicità ma ogni sforzo fu vano.
“D-davvero?” balbettò Mary con le lacrime che le scorrevano come un fiume in piena sulle sue guance rosee.
“Si, per davvero. Ma prima vorrei dire addio a Garry.” La bambina si voltò verso il ragazzo
con il quale aveva condiviso il suo sinistro viaggio verso quello strano ed inquietante mondo.
Il ragazzo era ancora nel dipinto, immobile, senza la forza di fermare gli avvenimenti che stavano accadendo.
“Addio? Davvero?” disse Mary sorridendo alla bambina.
“Non preoccuparti, Mary. Non voglio lasciarti.” La mora si avvicinò lentamente verso il dipinto dov’era entrato poco prima Garry.
“Garry, voglio che tu abbia questo.” Ib gli diede il suo fazzoletto, regalatole per il suo compleanno dalla madre.
Era un fazzoletto molto carino, con ricamato sopra il nome della bambina con un filo oro.
“Ib… ti prego… non… io-” il ragazzo fu zittito da Mary che corse verso Ib per poi buttarsi fra le sue braccia.
“Vieni Ib! Ti devo fare vedere molte cose!” Mary era chiaramente eccitata dall’idea di avere un’amica che non vedeva l’ora di giocare con lei.
Ib abbassò lo sguardo, guardandosi i piedi per un momento e poi iniziò a sospirare silenziosamente “Mi dispiace…”
“Scusa? Cosa hai detto?” domandò Mary con un sorriso che arrivava da un orecchio all’altro.
“Mi dispiace Mary e… mi dispiace Garry… ma devo farlo per voi!” Garry e Mary si guardarono confusi.
Gli stavano per domandare di cosa stavano parlando ma la bambina spinse la bionda dentro al dipinto con il ragazzo.
Poi tutto è diventato nero.

Mary si svegliò confusa per tutto ciò che era successo. Aprì gli occhi e notò alcuni dipinti e delle sculture intorno a lei.
Inizialmente pensava di essere nella sua galleria con le sue dolci bambole blu, ma qualcosa era diverso.
Le pareti erano bianche e c’erano delle persone che osservavano i quadri appesi ai muri. Poi ricordò. Finalmente era nel mondo reale. Ib l’ha portata li.
Si ricordò della promessa dell’amica di stare per sempre con lei finche non la spinse dentro il quadro.
Dentro il quadro con Garry… Garry! Doveva trovarlo. Era sicura che fossi li con lei. Doveva solamente cercarlo.
Mentre correva per i corridoi per cercare il ragazzo, la sua mente si riempì di pensieri sull’amica Ib.
Doveva essere così sola, soprattutto in quello strano mondo che tentò dall’inizio di ucciderla.
Poteva stare male e Mary non avrebbe potuto fare nulla per la povera amica.
All’improvviso inciampò contro qualcosa che la fece cadere all’indietro dallo spavento.
“Mi dispiace. Ti sei fatta male?” conosceva quella voce. Alzò lo sguardo e vide il ragazzo che stava cercando.
“Garry!” esclamò la bambina
“Come… come sai il mio nome?” sembrava sorpreso. Forse non si ricordava.
“Non ti ricordi?” chiese Mary alzandosi dal pavimento e guardando confusa il ragazzo.
“Ricordarmi che cosa?” rispose Garry, anche lui confuso tanto quanto la bambina, cercando di trovare con lo sguardo i genitori della piccola bambina.
Mary gli raccontò tutto e gli disse anche di quello che aveva fatto Ib, mandarli nel mondo reale.
“Chi è Ib?” Garry, ovviamente, non ricordava nulla di tutto quello successo poco tempo prima.
Questo ferì i sentimenti della bionda. I suoi occhioni color cielo si stavano velocemente riempiendo di lacrime
e nulla l’avrebbe fermata dall’imminente pianto, neanche il ragazzo davanti a lei.
“Ti prego smettila di piangere! Mi dispiace ma non ricordo. Oh no, ci stanno guardando tutti.”
Garry, imbarazzato dalla scena appena avvenuta, decise di darle qualche dolcetto che aveva nella tasca della sua giacca,
le voleva dare una caramella al limone che gli era stata data in un bar dove spesso si ritrovava per mangiare i macaroons
Ma, in quel momento, stava tastando qualcos’altro, qualcosa di morbido. Lo tirò fuori e notò con perplessità che era un fazzoletto
e sull’angolo inferiore era ricamata la scritta ‘Ib’ con un filo oro. Mary alzò lo sguardo e rimase sorpresa.
“Quello è il suo fazzoletto.” sussurrò fra se e se.
Il ragazzo sentì dei dolori alla testa. All’improvviso, tutti i ricordi di quel pazzo mondo gli riverirono in mente. Si ricordava ogni singola cosa.
Le ‘Lady In Red’ che lo seguivano ovunque. L’incontro con Mary. La ricerca del quadro che li avrebbero portati nel mondo reale.
E, naturalmente, Ib che spinse lui e Mart dentro il quadro lasciandola nel pericoloso mondo di Guertena.
Tutto ciò era troppo anche per lui e delle lacrime gli iniziarono a scorrere dagli zigomi. Si inginocchiò vicino a Mary e l’abbraccio forte.
“Garry…” sussurrò Mary guardando il dipinto che c’era alle sue spalle.
Sulla targhetta c’era inciso ‘The Silent Rose’. Il ragazzo alzò lentamente lo sguardo per vedere il dipinto. Era Ib.
Lo sfondo era nero e la bambina era in piedi con lo sguardo basso. Teneva in mano una rosa rossa e alcuni petali si ammucchiavano
proprio sul pavimento davanti ai due. Garry sorrise. Sembrava in pace con se stessa e lui ne era felice.
Ma le lacrime continuavano a scendere. La bambina, in braccio al ragazzo, si aggrappò al colletto della giacca e lo abbracciò.
Poco dopo, riniziò a piangere e Garry non l’avrebbe fermata, neanche se poteva.
Rimasero li, immobili, ricordando Ib e le loro avventure, pregando in un suo ritorno.
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