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Autore: EmilyFemmeFatale    16/06/2008    6 recensioni
[Piccola slash KylexEric]
Prima Fic su South Park.
I pensieri di Kyle dopo la confessione di Eric...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi toccare

 

 - Non mi toccare!- disse Kyle, spostando il braccio del suo amico.

Eric Cartman, che era seduto vicino a lui, si spostò e guardò Kyle, incredulo.

- Io… scusa non pensavo…-

Kyle respirò rumorosamente, per poi alzarsi e fare un giro intorno alla stanza.

Quei bastardi. Kenny e Stan sapevano tutto.

Ecco perché avevano fatto in modo di cancellare il loro invito a quella serata.

Ecco perché lui e Cartman erano rimasti a casa di Eric, vuota visto che sua madre era via per qualche giorno.

Ecco perché Eric si era comportato in modo così gentile.

Perché lui era innamorato.

- Ecco, appunto, non pensavi.-

- Senti…- cominciò Eric:-…io non pensavo di darti un dispiacere così forte… non lo immaginavo. Al massimo avevo pensato ad una scenata isterica tipo Beutiful e la tua eterna presa in giro. Ma tu sei sconvolto.-

- Sconvolto… certo… sconvolto è un eufemismo. Io sono spaventato!-

- Spaventato da cosa Kyle?- disse Eric, prendendo in mano il lenzuolo e stringendolo con i pugni:- Sino a prova contraria sono io quello spaventato. Ti ho sempre odiato, e ora mi sento attratto da te come una calamita. Non ti sembra strano?-

- Tu mi stai solo prendendo per il culo, Cartman! Lo sai benissimo che sono etero!-

- Anche io lo pensavo sino alla settimana scorsa!- scoppiò Eric, guardandolo in viso.

- E cosa ti ha fatto cambiare? Sentiamo!- disse l’ebreo, avvicinandosi ma mantenendo la distanza di sicurezza.

Eric lo guardò, con una carica di rabbia, e poi guardò di nuovo i suoi pugni.

- Beh…Cindy…-

Kyle guardò l’amico, esterrefatto.

Non aveva mai notato quanto realmente lui fosse così attento a quello che diceva. Aveva preso una cotta per Cindy, due settimane prima, ma la storia era finita prima di cominciare.

D’un tratto Eric si sdraiò sul letto, a pancia in giù.

- Cartman...-

- Vattene Kyle!- disse, cercando di nascondere le lacrime.

Il ragazzo lo guardò per qualche secondo, poi uscì dalla stanza.

Prese la sua bicicletta e cominciò a pedalare verso casa. Avrebbe voluto avere un anno in più, così avrebbe avuto una macchina e scappare sarebbe stato più veloce e indolore per tutti.

_*§*_

 

Le settimane che seguirono quel giorno furono lunghe e dolorose.

Eric saltava periodicamente la scuola, suscitando la preoccupazione dei professori e dei ragazzi.

Stan e Kenny cercavano di nonparlare di Eric in presenza di Kyle: sapevano che cosa era successo, senza che nessuno dicesse loro niente.

Era strano come Kyle, dalla sua parte, sembrasse così triste: in fondo era stato lui a rifiutarlo.

Ma era come se quel rifiuto fosse stata una scelta sbagliata. Come se qualcosa l’avese spinto a dire di NO per convenienza. Non era facile vivere nella piccola cittadina di South Park e dichiararsi amante di uomini.

Ma la malinconia lo attanagliava.

E la consapevolezza che Eric non sarebbe più tornato quello di prima lo deprimeva sempre di più.

 - Ciao Khal!- disse Stan, sedendosi vicino all’amico, in mensa.

- Ciao Stan… Kenny…-

- Ciao Ky… come va?- chiese il biondo, dall’altra parte del tavolo.

- Bene… oggi ho preso A in chimica…-

- Non stiamo parlando di scuola.-

Kyle sospirò. Poi guardò Stan, che lo guardava sorridente ma con una nota di preoccupazione.

- Tu e Wendy come avete fatto a dichiararvi?-

- Beh… è successo quando eravamo piccoli Kyle, non è che…-

- No no, non mi hai capito. Quando è stata la prima volta che le hai detto “Ti Amo?”-

Stanley prese la forchetta e mangiò un pezzo di arrosto.

- Beh… quando siamo stati insieme la prima volta. Cioè prima di farlo.-

- E cosa le hai detto?-

Stan alzò un sopracciglio:- Ti amo…?-

- No, nel senso, cosa hai pensato mentre lo dicevi? Cosa ti sei preparato?-

Stan chiuse gli occhi e guardò Kenny, che sorrideva.

- Oh, Kyle… non ho pensato a niente. Mi è uscito e basta.-

- E se ti avesse detto che non ti amava?-

- Forse ci sarei rimasto molto male… in fondo io penso a lei come… come una parte di me. Non potrei mai vivere senza il fegato, per cui è come se lei fosse il mio fegato.-

- Stan, sei poetico quanto lo è il mio comodino.- disse Kenny, addentando una mela.

- E allora, sentiamo, Mister Finezza, come la pensi tu. Cosa dovrebbe fare Kyle secondo te?-

Il biondo finì la mela e poi guardò l’amico.

- Cosa senti quando pensi a Eric?-

- Chi ha parlato di Eric?-

- Si scusa… beh, cosa senti quando pensi a Erika?-

- Kenny, non prendermi…-

- Ti ho detto cosa senti, prima rispondi alla domanda!-

Kyle ci pensò su. Poi chiuse gli occhi.

- Beh… oltre all’obeso… cioè obesa, culona, bastarda di sempre… sento anche… non lo so… parole come dolce…-

- E cosa senti quando ci pensi?-

- Male allo stomaco…- disse Kyle. In quel momento gli occhi si fecero vitrei e il suo respiro si fece più veloce.

Kenny rise prendendo il vassoio e alzandosi.

- Andiamo Stan, penso che abbia capito.- disse prendendo l’amico per un braccio e trascinandolo via.

_*§*_

 

Passarono altri tre giorni.

Dopo la conclusione che Kenny e Stan erano i due più bastardi amici che l’umanità avesse mai conosciuto, decise di pensare a quello che realmente sentiva. In effetti, se realmente provava qualcosa per Eric, doveva capirlo e non fare il coniglio per il resto della vita.

Come fare?

Durante la notte si girava e rigirava nel letto, in cerca di una soluzione. Sua madre e suo padre non si erano accorti immediatamente del suo cambiamento, da normale a triste e a pensieroso nel giro di un mese appena, ma suo fratello lo guardava sempre con occhi strani. Forse aveva capito.

Una sera, mentre si stava lavando i denti, Kyle venne preso per la camicia da notte e portato in camera di Ike, con la massima indiscrezione, degna da agente segreto.

- Ike, mi stavo lavando i denti, cosa vuoi?-

- Kyle, mi sembri strano da un po’… - disse, chiudendo la porta alle sue spalle e appoggiandocisi sopra. Non voleva che il fratello uscisse.

- Se vuoi farmi la paternale, l’hanno già fatta Stan e Kenny, per cui non ti immischiare.-

- Paternale per cosa?-

Certo, come faceva Ike a sapere?

Nessuno sapeva cosa era successo… anche se per Kyle sembrava ormai la cosa più normale del mondo, a forza di pensarci.

- No, niente.-

- Ascoltami, Kyle, cosa c’è che non va? Perché te ne stai tutto il giorno rintanato in camera, come uno zombie…si può sapere perché?-

- Ho scoperto le gioie e i dolori di internet. Non sai quante immagini ci puoi trovare, in quella scatoletta quadrata…- rispose, con sarcasmo.

- Certo, certo… tu non fai altro che rispondere sul vago…-

- Cosa vuoi che ti dica Ike?-

- Che cosa c’è che non va!-

- Cosa c’è che non va? Tu vuoi veramente saperlo? Anche se questo vorrebbe dire che tuo fratello è inn…- ma si fermò.

Inspirò e chiuse i pugni.

- Inn… cosa?-

- Niente.-

- Di chi sei innamorato, Kyle? Non sapevo nemmeno che ti piacesse qualcuna della tua classe, figuriamoci innamorarsi!-

- Stai zitto.- disse, alzandosi e andando a grandi passi verso la porta, mentre il fratello, con un ghigno, si spostava.

- Ah, ora ho capito, è uno dei tuoi amichetti che ti fa impazzire, non è vero? Sarà per caso quel Kenny, biondo…mh… fa venire l’aquolina in bocca.-

- Apri sta cazzo di porta, Ike.- disse, con la rabbia che aumentava sempre di più.

Mentre Ike apriva la porta, disse sottovoce:- Oppure è Cartman che ti fa rigirare lo stomaco? Di la verità!- Si, gli si rigirava lo stomaco a pensarci. Suo fratello non era mai stato csì nella ragione. Se fosse stato solo un po’ più arrabbiato lo avrebbe preso a pugni. Ma era suo fratello. E doveva calmarsi.

- Certo… quel culone… la ragazza che se lo farà per la prima volta dovrà essere dichiarata santa…-

- Hai ragione! Però, dai dimmi chi è la fortunata che ti fa battere il cuore! Voglio incontrarla!- rispose il fratello, ridendo.

- Certo certo…-

- Solo una cosa, ti prego, poi non rompo più!- disse il fratello, aggrappandosi a Kyle.

Il ragazzo sorrise e poi guardò Ike.

- Dimmi.-

- Il nome. Voglio solo il nome! Ti prego, ti scongiuro, ti supplico!- mise su un broncio finto.

Kyle scosse il capo e poi disse, sorridendo:- Erika.-

 Non avrebbe più tenuto il broncio. Sapeva cosa doveva fare.

_*§*_

 

- Ciao ragazzi.- disse Eric, arrivando alla fermata dell’autobus.

- Ciao.- risposero i tre in coro. Kyle, il più distante da Cartman, lo stava guardando. Doveva parlargli, e aveva deciso di usare quella mattinata per farlo.

- Cartman ti posso parlare?- disse Broflovsky, sempre tenendo gli occhi puntati verso Eric.

Lui non si girò e sospirò.

- Certo che puoi, non c’è una legge che vieta agli ebrei di parlare.-

- Smettila, che non riesci nemmeno a sfottere.-

- Ecco l’autobus.- disse Kenny, per fermare quella discussione.

- No. Eric, salta la scuola oggi, ti devo parlare assolutamente.-

Il bus giallo si fermò. Kenny e Stan salirono, senza far commenti.

Eric non si mosse di un millimetro.

- Allora, vieni o no?- disse l’autista del pulmino.

Eric guardò prima l’autista e poi guardò per terra, accasciandosi e mettendosi una mano sulla bocca.

- Cazzo, Cartman!- disse Kyle, prendolo sotto le spalle e alzandolo.

- Ma che fa, vomita?-

- Si, non sta bene, lo porto a casa.- disse Kyle, trascinandosi dietro l’amico e vedendo l’autobus ripartire. Non voleva nemmeno guardare quanta gente lo stava additando.

 

- Stai un po’ meglio ora?- chiese Kyle, seduto fuori dalla porta del bagno, dove Eric si era infilato appena entrato in casa. Erano passate due ore buone.

- E tu che cazzo ci fai qua?- chiese, sorpreso.

- Ti sto controllando. Non hai una bella cera.-

- E certo, me ne sono stato quasi un mese a casa, con la febbre e i conati di vomito.-

- Non ti sei fatto vedere da un dottore.-

- Si, ma quell’ebreo del cazzo mi ha mandato da uno strizzacervelli.-

Kyle sospirò. Si alzò ed andò in cucina. Cartman lo seguì, arrabbiato.

L’ebreo si sedette sul tavolo della cucina e poi guardò l’amico.

- Ti devo parlare. Quindi, ora ti siedi e mi stai ad ascoltare.-

Eric alzò un sopracciglio.

Si sedette davanti a lui e poi sorrise.

- Sentiamo cosa hai da dire.-

- volevo chiederti scusa.-

- Per cosa?-

- Sai benissimo per cosa.-

Eric chiuse gli occhi sorridendo.

- Ah già. Ho capito per cosa. Beh, non è sufficiente chiedermi scusa, sai?-

- E cosa vuoi che faccia? Mi inginocchi sui ceci?-

- Lo faresti?- chiese con sarcasmo, sempre con gli occhi chiusi.

- Cartman, non fare l’imbecille.-

Cartman sospirò e poi aprì gli occhi.

- Tu mi hai ferito, razza di stronzo ebreo! Non puoi perdonare una cosa del genere! Pensavi che vendendo qui e chiedendomi scusa, in un momento di mia debolezza, ti avrei perdonato.-

- Non l’ho mai pensato.- rispose Kyle, fermo.

- E allora cosa pensi di fare ora?-

- Penso di amarti.-

Eric si immobilizzò.

 

Kyle sospirò, ma non distolse lo sguardo.

- M-ma… tu sei etero…-

- Anche io lo pensavo sino alla settimana scorsa.-

- E cosa ti ha fatto cambiare? Sentiamo!- disse Eric, pensando che fosse solo una grande presa per il culo.

- Beh… Erika…- disse Kyle, ripensando a quello che aveva detta a Kenny e a Ike.

Eric lo guardò esterrefatto.

- Erika?-

- Coglione, sto parlando di te!- disse sporgendosi sul tavolo e baciandolo.

Ne era certo, questo era quello che voleva.

Quello che lo faceva stare male alla notte. Quello che gli faceva venire mal di pancia.

Lo stesso male che aveva preso Eric, ma in forma più forte, visto che era consapevole della sua natura.

Si staccò e lo guardò, mentre lui era ancora sorpreso.

- Ti amo anche io.-

- Idiota, sono contagioso e ho appena vomitato e tu cosa fai?! Non mi toccare!- disse ridendo.

 

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Incoraggiata da Setsuka ho deciso di scrivere questa storiella, prima in assoluto su South Park.

E’ stato molto difficile pubblicarla, non per il fatto che non avessi ispirazione (tutt’altro) ma… non so perché… quando arrivavo al pulsante “aggiungi una storia” tornavo sempre indietro… e la storia rimaneva sul PC…e poi io devo rileggere le mie storie almeno un centinaio di volte, perché trovo sempre qualche errore...(anzi se ne trovate fatemelo sapere...).

Beh, diciamo che se non avessi trovato il coraggio, a quest’ora non starete leggendo questa mia riflessione…

Come da lei voluto (ma anche da me, perché anche io sono fan e se si aprirà un fan club voglio iscrivermi) è una KylexCartman.

Se qualcosa, qualsiasi cosa, non vi è chiara, non esitate a contattarmi anche solo nella recensione. Vi risponderò con piacere!

Kiss

Emily

PS: ora che hai letto, guarda in basso,dove c’è scritto aggiungi una recensione… e clicca con il pulsante sinistro del mouse, SVP!^_^

 

 

 

 

 

   
 
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