Non
mi toccare
-
Non mi toccare!- disse Kyle, spostando il braccio
del suo amico.
Eric
Cartman, che era
seduto vicino a lui, si spostò e guardò Kyle,
incredulo.
-
Io… scusa non
pensavo…-
Kyle
respirò
rumorosamente, per poi alzarsi e fare un giro intorno alla stanza.
Quei
bastardi. Kenny
e Stan sapevano tutto.
Ecco
perché avevano
fatto in modo di cancellare il loro invito a quella serata.
Ecco
perché lui e
Cartman erano rimasti a casa di Eric, vuota visto che sua madre era via
per
qualche giorno.
Ecco
perché Eric si
era comportato in modo così gentile.
Perché
lui era innamorato.
-
Ecco, appunto, non pensavi.-
-
Senti…- cominciò
Eric:-…io non pensavo di darti un dispiacere così
forte… non lo immaginavo. Al
massimo avevo pensato ad una scenata isterica tipo Beutiful
e la tua eterna presa in giro. Ma tu sei sconvolto.-
-
Sconvolto… certo… sconvolto
è un eufemismo. Io sono
spaventato!-
-
Spaventato da cosa
Kyle?- disse Eric, prendendo in mano il lenzuolo e stringendolo con i
pugni:-
Sino a prova contraria sono io quello spaventato. Ti ho sempre odiato,
e ora mi
sento attratto da te come una calamita. Non ti sembra strano?-
-
Tu mi stai solo
prendendo per il culo, Cartman! Lo sai benissimo che sono etero!-
-
Anche io lo pensavo
sino alla settimana scorsa!- scoppiò Eric, guardandolo in
viso.
-
E cosa ti ha fatto
cambiare? Sentiamo!- disse l’ebreo, avvicinandosi ma
mantenendo la distanza di
sicurezza.
Eric
lo guardò, con
una carica di rabbia, e poi guardò di nuovo i suoi pugni.
-
Beh…Cindy…-
Kyle
guardò l’amico,
esterrefatto.
Non
aveva mai notato
quanto realmente lui fosse così attento a quello che diceva.
Aveva preso una
cotta per Cindy, due settimane prima, ma la storia era finita prima di
cominciare.
D’un
tratto Eric si
sdraiò sul letto, a pancia in giù.
-
Cartman...-
-
Vattene Kyle!-
disse, cercando di nascondere le lacrime.
Il
ragazzo lo guardò
per qualche secondo, poi uscì dalla stanza.
Prese
la sua
bicicletta e cominciò a pedalare verso casa. Avrebbe voluto
avere un anno in
più, così avrebbe avuto una macchina e scappare
sarebbe stato più veloce e
indolore per tutti.
_*§*_
Le
settimane che
seguirono quel giorno furono lunghe e dolorose.
Eric
saltava
periodicamente la scuola, suscitando la preoccupazione dei professori e
dei
ragazzi.
Stan
e Kenny
cercavano di nonparlare di Eric in presenza di Kyle: sapevano che cosa
era
successo, senza che nessuno dicesse loro niente.
Era
strano come Kyle,
dalla sua parte, sembrasse così triste: in fondo era stato
lui a rifiutarlo.
Ma
era come se quel
rifiuto fosse stata una scelta sbagliata. Come se qualcosa
l’avese spinto a
dire di NO per convenienza. Non
era
facile vivere nella piccola cittadina di South Park e dichiararsi
amante di
uomini.
Ma
la malinconia lo
attanagliava.
E
la consapevolezza
che Eric non sarebbe più tornato quello di prima lo
deprimeva sempre di più.
- Ciao Khal!- disse Stan,
sedendosi vicino
all’amico, in mensa.
-
Ciao Stan… Kenny…-
-
Ciao Ky… come va?-
chiese il biondo, dall’altra parte del tavolo.
-
Bene… oggi ho preso
A in chimica…-
-
Non stiamo parlando
di scuola.-
Kyle
sospirò. Poi
guardò Stan, che lo guardava sorridente ma con una nota di
preoccupazione.
-
Tu e Wendy come
avete fatto a dichiararvi?-
-
Beh… è successo
quando eravamo piccoli Kyle, non è che…-
-
No no, non mi hai
capito. Quando è stata la prima volta che le hai detto
“Ti Amo?”-
Stanley
prese la
forchetta e mangiò un pezzo di arrosto.
-
Beh… quando siamo
stati insieme la prima volta. Cioè prima
di
farlo.-
-
E cosa le hai
detto?-
Stan
alzò un
sopracciglio:- Ti amo…?-
-
No, nel senso, cosa
hai pensato mentre lo dicevi? Cosa
ti
sei preparato?-
Stan
chiuse gli occhi
e guardò Kenny, che sorrideva.
-
Oh, Kyle… non ho
pensato a niente. Mi è uscito e basta.-
-
E se ti avesse detto
che non ti amava?-
-
Forse ci sarei
rimasto molto male… in fondo io penso a lei come…
come una parte di me. Non
potrei mai vivere senza il fegato, per cui è come se lei
fosse il mio fegato.-
-
Stan, sei poetico
quanto lo è il mio comodino.- disse Kenny, addentando una
mela.
-
E allora, sentiamo,
Mister Finezza, come la pensi tu.
Cosa dovrebbe fare Kyle secondo te?-
Il
biondo finì la
mela e poi guardò l’amico.
-
Cosa senti quando
pensi a Eric?-
-
Chi ha parlato di
Eric?-
-
Si scusa… beh, cosa
senti quando pensi a Erika?-
-
Kenny, non
prendermi…-
-
Ti ho detto cosa
senti, prima rispondi alla domanda!-
Kyle
ci pensò su. Poi
chiuse gli occhi.
-
Beh… oltre all’obeso…
cioè obesa, culona, bastarda
di sempre… sento anche… non lo so…
parole come dolce…-
-
E cosa senti quando
ci pensi?-
-
Male allo stomaco…-
disse Kyle. In quel momento gli occhi si fecero vitrei e il suo respiro
si fece
più veloce.
Kenny
rise prendendo
il vassoio e alzandosi.
-
Andiamo Stan, penso
che abbia capito.- disse prendendo l’amico per un braccio e
trascinandolo via.
_*§*_
Passarono
altri tre
giorni.
Dopo
la conclusione
che Kenny e Stan erano i due più bastardi amici che
l’umanità avesse mai
conosciuto, decise di pensare a quello che realmente sentiva. In
effetti, se
realmente provava qualcosa per Eric, doveva capirlo e non fare il
coniglio per
il resto della vita.
Come
fare?
Durante
la notte si
girava e rigirava nel letto, in cerca di una soluzione. Sua madre e suo
padre
non si erano accorti immediatamente del suo cambiamento, da normale a
triste e
a pensieroso nel giro di un mese appena, ma suo fratello lo guardava
sempre con
occhi strani. Forse aveva capito.
Una
sera, mentre si
stava lavando i denti, Kyle venne preso per la camicia da notte e
portato in
camera di Ike, con la massima indiscrezione, degna da agente segreto.
-
Ike, mi stavo
lavando i denti, cosa vuoi?-
-
Kyle, mi sembri
strano da un po’… - disse, chiudendo la porta alle
sue spalle e appoggiandocisi
sopra. Non voleva che il fratello uscisse.
-
Se vuoi farmi la
paternale, l’hanno già fatta Stan e Kenny, per cui
non ti immischiare.-
-
Paternale per
cosa?-
Certo,
come faceva
Ike a sapere?
Nessuno
sapeva cosa
era successo… anche se per Kyle sembrava ormai la cosa
più normale del mondo, a
forza di pensarci.
-
No, niente.-
-
Ascoltami, Kyle,
cosa c’è che non va? Perché te ne stai
tutto il giorno rintanato in camera,
come uno zombie…si può sapere perché?-
-
Ho scoperto le
gioie e i dolori di internet. Non sai quante immagini ci puoi trovare,
in
quella scatoletta quadrata…- rispose, con sarcasmo.
-
Certo, certo… tu
non fai altro che rispondere sul vago…-
-
Cosa vuoi che ti
dica Ike?-
-
Che cosa c’è che
non va!-
-
Cosa c’è che non
va? Tu vuoi veramente saperlo? Anche se questo vorrebbe dire che tuo
fratello è
inn…- ma si fermò.
Inspirò
e chiuse i
pugni.
-
Inn… cosa?-
-
Niente.-
-
Di chi sei
innamorato, Kyle? Non sapevo nemmeno che ti piacesse qualcuna della tua
classe,
figuriamoci innamorarsi!-
-
Stai zitto.- disse,
alzandosi e andando a grandi passi verso la porta, mentre il fratello,
con un
ghigno, si spostava.
-
Ah, ora ho capito,
è uno dei tuoi amichetti che ti fa impazzire, non
è vero? Sarà per caso quel
Kenny, biondo…mh… fa venire l’aquolina
in bocca.-
-
Apri sta cazzo di
porta, Ike.- disse, con la rabbia che aumentava sempre di
più.
Mentre
Ike apriva la
porta, disse sottovoce:- Oppure è Cartman che ti fa rigirare
lo stomaco? Di la
verità!- Si, gli si rigirava lo stomaco a pensarci. Suo
fratello non era mai
stato csì nella ragione. Se fosse stato solo un
po’ più arrabbiato lo avrebbe
preso a pugni. Ma era suo fratello. E doveva
calmarsi.
-
Certo… quel culone…
la ragazza che se lo farà per la prima volta
dovrà essere dichiarata santa…-
-
Hai ragione! Però,
dai dimmi chi è la fortunata che ti fa battere il cuore!
Voglio incontrarla!- rispose
il fratello, ridendo.
-
Certo certo…-
-
Solo una cosa, ti
prego, poi non rompo più!- disse il fratello, aggrappandosi
a Kyle.
Il
ragazzo sorrise e
poi guardò Ike.
-
Dimmi.-
-
Il nome. Voglio
solo il nome! Ti prego, ti scongiuro, ti supplico!- mise su un broncio
finto.
Kyle
scosse il capo e
poi disse, sorridendo:- Erika.-
Non avrebbe più
tenuto il broncio. Sapeva cosa
doveva fare.
_*§*_
-
Ciao ragazzi.-
disse Eric, arrivando alla fermata dell’autobus.
-
Ciao.- risposero i
tre in coro. Kyle, il più distante da Cartman, lo stava
guardando. Doveva
parlargli, e aveva deciso di usare quella mattinata per farlo.
-
Cartman ti posso
parlare?- disse Broflovsky, sempre tenendo gli occhi puntati verso Eric.
Lui
non si girò e
sospirò.
-
Certo che puoi, non
c’è una legge che vieta agli ebrei di parlare.-
-
Smettila, che non
riesci nemmeno a sfottere.-
-
Ecco l’autobus.-
disse Kenny, per fermare quella discussione.
-
No. Eric, salta la
scuola oggi, ti devo parlare assolutamente.-
Il
bus giallo si
fermò. Kenny e Stan salirono, senza far commenti.
Eric
non si mosse di
un millimetro.
-
Allora, vieni o
no?- disse l’autista del pulmino.
Eric
guardò prima
l’autista e poi guardò per terra, accasciandosi e
mettendosi una mano sulla
bocca.
-
Cazzo, Cartman!-
disse Kyle, prendolo sotto le spalle e alzandolo.
-
Ma che fa, vomita?-
-
Si, non sta bene,
lo porto a casa.- disse Kyle, trascinandosi dietro l’amico e
vedendo l’autobus
ripartire. Non voleva nemmeno guardare quanta gente lo stava additando.
-
Stai un po’ meglio
ora?- chiese Kyle, seduto fuori dalla porta del bagno, dove Eric si era
infilato appena entrato in casa. Erano passate due ore buone.
-
E tu che cazzo ci
fai qua?- chiese, sorpreso.
-
Ti sto
controllando. Non hai una bella cera.-
-
E certo, me ne sono
stato quasi un mese a casa, con la febbre e i conati di vomito.-
-
Non ti sei fatto
vedere da un dottore.-
-
Si, ma quell’ebreo
del cazzo mi ha mandato da uno strizzacervelli.-
Kyle
sospirò. Si alzò
ed andò in cucina. Cartman lo seguì, arrabbiato.
L’ebreo
si sedette
sul tavolo della cucina e poi guardò l’amico.
-
Ti devo parlare.
Quindi, ora ti siedi e mi stai ad ascoltare.-
Eric
alzò un
sopracciglio.
Si
sedette davanti a
lui e poi sorrise.
-
Sentiamo cosa hai
da dire.-
-
volevo chiederti
scusa.-
-
Per cosa?-
-
Sai benissimo per
cosa.-
Eric
chiuse gli occhi
sorridendo.
-
Ah già. Ho capito
per cosa. Beh, non è sufficiente chiedermi scusa, sai?-
-
E cosa vuoi che
faccia? Mi inginocchi sui ceci?-
-
Lo faresti?- chiese
con sarcasmo, sempre con gli occhi chiusi.
-
Cartman, non fare
l’imbecille.-
Cartman
sospirò e poi
aprì gli occhi.
-
Tu mi hai ferito,
razza di stronzo ebreo! Non puoi perdonare una cosa del genere! Pensavi
che
vendendo qui e chiedendomi scusa, in un momento di mia debolezza, ti
avrei
perdonato.-
-
Non l’ho mai
pensato.- rispose Kyle, fermo.
-
E allora cosa pensi
di fare ora?-
-
Penso di amarti.-
Eric
si immobilizzò.
Kyle
sospirò, ma non
distolse lo sguardo.
-
M-ma… tu sei
etero…-
-
Anche io lo pensavo
sino alla settimana scorsa.-
-
E cosa ti ha fatto
cambiare? Sentiamo!- disse Eric, pensando che fosse solo una grande
presa per
il culo.
-
Beh… Erika…- disse
Kyle, ripensando a quello che aveva detta a Kenny e a Ike.
Eric
lo guardò
esterrefatto.
-
Erika?-
-
Coglione, sto
parlando di te!- disse sporgendosi sul tavolo e baciandolo.
Ne
era certo, questo
era quello che voleva.
Quello
che lo faceva
stare male alla notte. Quello che gli faceva venire mal di pancia.
Lo
stesso male che
aveva preso Eric, ma in forma più forte, visto che era
consapevole della sua
natura.
Si
staccò e lo
guardò, mentre lui era ancora sorpreso.
-
Ti amo anche io.-
-
Idiota, sono
contagioso e ho appena vomitato e tu cosa fai?! Non mi toccare!- disse
ridendo.
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Incoraggiata
da Setsuka ho deciso di scrivere questa storiella, prima in assoluto su
South
Park.
E’
stato molto difficile pubblicarla, non per il fatto che non avessi
ispirazione
(tutt’altro) ma… non so
perché… quando arrivavo al pulsante
“aggiungi una
storia” tornavo sempre indietro… e la storia
rimaneva sul PC…e poi io devo rileggere le mie storie almeno
un centinaio di volte, perché trovo sempre qualche
errore...(anzi se ne trovate fatemelo sapere...).
Beh,
diciamo che se non avessi trovato il coraggio, a quest’ora
non starete leggendo
questa mia riflessione…
Come
da lei voluto (ma anche da me, perché anche io sono fan e se
si aprirà un fan
club voglio iscrivermi) è una KylexCartman.
Se
qualcosa, qualsiasi cosa, non vi è chiara, non esitate a
contattarmi anche solo
nella recensione. Vi risponderò con piacere!
Kiss
Emily
PS:
ora che hai letto, guarda in basso,dove c’è
scritto aggiungi una recensione… e
clicca con il pulsante sinistro del mouse, SVP!^_^