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Autore: sarabailo    10/02/2014    0 recensioni
Mi chiamo Sara ho 18 anni, i miei genitori fanno un lavoro che gli porta ad avere sempre gente per casa nostra, ho appena finito le superiori e come "regalo" i miei porteranno a casa per lavoro altre persone però ci sarà una piccola sorpresa che renderà il mio futuro totalmente diverso.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*drinn drinn

Comincia un altro giorno, senza voglia mi alzo e mi vesto con un semplice paio di jeans e una maglietta con la scritta “Rock me”. Scendo in cucina e mi preparo una tazza di latte.

Mamma: “Oggi quando ritorni da scuola ci sarà una piccola sorpresa”. Disse con un sorriso da orecchio a orecchio. 
Io: “ok”. Non ero molto convinta della cosa, mi faceva anche un po’ paura sapere questa cosa, d'altronde oggi è l’ultimo giorno di scuola e ci si può aspettare di tutto dai miei genitori.

Quando anche mia sorella fu sveglia salutai tutti ed usci per andare in fermata, parlai un po’ con le mie amiche. Arrivata a scuola, passai ridendo tutto il giorno anche se i prof ci sgridavano ogni tanto, eravamo una classe di solo 19 ragazze ma eravamo bravissime a fare più casino di una mandria di bisonti. Finite le lezioni ci salutiamo tra baci e abbracci, alcune vanno dal ragazzo altre dal gruppetto di amiche, io sono una delle ultime, andiamo alla fermata e ci raccontiamo le ultime cose, entriamo in pullman e facciamo battute per non pensare al fatto che avremo solo quest’estate da passare assieme dato che abbiamo finito gli esami per la maturità. Scese dal pullman ci salutiamo anche se di sicuro passeremo molto tempo insieme quest’estate. Mi avvio per casa e mi ritorna in mente la frase che mi ha detto mia mamma questa mattina, chissà cosa sarà.
Entrata in  casa vado in cucina e c’è mia sorella che sta finendo di preparare la tavola.

Elena: “La mamma mi ha detto che tornano un po’ più tardi perché l’aereo era in ritardo e quindi dobbiamo arrangiarci con il pranzo e preparare la stanza per gli ospiti, già mi stanno antipatici chiunque loro siano”
Io: “Quindi è questa la sorpresa, qualcuno che probabilmente non conosciamo che viene a stare da noi per chissà quanto tempo.”
Ele: “speriamo che siano dei ragazzi –la fulminai con lo sguardo- magari anche carini”
Io: “Sei tutta scema te” e la andai ad abbracciare.

Finito il pranzo e sistemato casa io e mia sorella ci stendiamo sul divano stremate e cosa succede sentiamo un clacson suonare, ma chi era che veniva a rompere a quest’ora, nessuna delle mie amiche aveva ancora la patente quindi l’unica possibilità era che fossero arrivati gli ospiti, mi sentivo strana ma mia sorella sprizzava felicità da tutti i pori quindi evitai di fare scenate. Quando aprimmo la porta di casa ci meravigliammo che ci fosse una macchina in più oltre quella dei miei genitori, quando ebbero parcheggiato dalla macchina dei miei genitori, oltre che a loro scesero anche due signore dai capelli marroni. Dall’altra macchina si sentiva la musica sparata al massimo quando si fermò la musica scesero dei ragazzi sui 18 anni. Il ragazzo che scese dal posto del guidatore aveva i capelli marroni e gli occhi azzurri era abbastanza alto e carino, davanti scese dal posto del passeggero un biondino con gli occhi colore dell’oceano, dai sedili posteriori invece scese un ragazzo con i capelli mori e ricci e degli occhi verdi.

Mamma: “Sara, Elena lei è Johannah, la mamma di Louis –e si fece aventi il ragazzo che aveva guidato la macchina- Anne, la mamma di Harry –ci salutò il riccio- e invece Niall è un amico dei due ragazzi”
Elena: “Piacere di conoscervi io sono Elena, ma chiamatemi Ele”
Papà: “Elena sono inglesi non ti possono avere capito” in quel momento scoppiai a ridere e ricevetti un’occhiataccia da mia mamma e dai tre ragazzi, quindi mi ricomposi e mi presentai, logicamente in inglese.
Io: “Piacere, sono Sara e lei è Elena”
Mamma: “Volete accomodarvi all’interno? Sara vai a prendere dei bicchieri e dell’acqua.”
Io: “Vado subito mamma. Vi sedete in salotto o in cucina?”
Papà: “In salotto, però porta i ragazzi di sopra dovete scegliere come disporvi fino a quando resterete qua.”

La guardai scioccata, perché dei ragazzi di cui non so niente devono venire a stare da noi per chissà quanto tempo? Odiavo il fatto che con il loro lavoro dovevano portare a casa nostra delle persone del tutto sconosciute  ame e mia sorella, mi dava troppo fastidio questa cosa.

Io: “Uo, uo, uo aspetta un attimo, perché questi ragazzi staranno da noi?” Chiesi sempre più nervosa.
Papà: “Resteranno da noi perché dobbiamo lavorare con Johannah e Anne, poi te andrai in Inghilterra con loro ed Elena al mare con i nonni.” Disse lui con uno sguardo abbastanza arrabbiato per il mio fare maleducato.
Ele: “Perché non mi avete detto prima che se non andavo al mare potevo andare in Inghilterra?”  Chiese lei annoiata.

No, ok, adesso ci si mette anche lei per dire che vuole venire con me, se fosse per me potrebbe benissimo andare lei invece che io. L’unico problema era che io ero maggiorenne mentre lei no. Io avevo appena finito le superiori e lei no. 
 Mamma: “Ok ragazze ne parleremo dopo, adesso per favore fate quello che vi ha detto vostro papà e andate a capirvi con le stanze."

Mi ero completamente dimenticata di avere ospiti, pensavo solamente al fatto di dovere abbandonare i piani che avevo fatto con le mie amiche per questa estate, non  mi piaceva per  niente questa situazione, mi giro verso i ragazzi, e vedo quello che dovrebbe chiamarsi Louis se non sbaglio che mi fissa il sedere. Iniziamo male.

Ele: “ Sara, andiamo.” Per fortuna che c’è mia sorella se no avrei fatto un a pessima figura a dirgli di smetterla di fissarmi.






 
SPAZIO AUTRICE

Ciaooo, questa è la prima fanfiction che scrivo in vita mia, non so se possa piacervi, spero di si.
Comunque, questo è il primo capitolo, Sara ha già iniziato ad avere un piccolo problema con Louis, secondo voi ce ne saranno altri?
Non so quando potrò aggiornare, se avete qualche domanda su twitter sono @HLLNZ_1 chiedetemi tutto quello che volete o vi serve.

Alla prossima, S.  
 
  
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