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Autore: Monchele98    10/02/2014    0 recensioni
Anastasia, ragazza diciottenne appartenente ad una famiglia nobile in Spagna ma non ancora del tutto matura, dopo un tragico evento che ha dovuto subire all'età di sette anni, ha vissuto all'ombra di un padre totalmente cambiato, ma con l'appoggio del ciambellano di corte che, pur avendo dieci anni più di lei, diventerà presto il suo più grande amico. A causa di uno dei suoi scherzi finisce nei guai e si ritrova a vivere una vita che non avrebbe mai pensato di vivere, con una persona di cui mai si sarebbe immaginata di stringere un legame così speciale.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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-Vorrei sapere cosa ti è passato stavolta per la testa !! No dimmelo, ti prego,perché sono al quanto confuso al momento.-
Il ciambellano di corte, Brus, sembra davvero arrabbiato. Non mi sembra di aver combinato un vero e proprio disastro stavolta, anche se mi chiedo a cosa si stia riferendo di preciso. E' arrabbiato perché stamattina ho rotto una delle dodici statue da collezione all'interno del salone, oppure perché ieri sera al galà ho fatto lo sgambetto a principino Lucas di Svezia? Se è per la seconda se lo meritava. Si dava troppe arie per avere dodici anni. Mi chiedo cosa farà quando ne avrà venti..
-Anastasia ?? Ci sei? Mi stai ascoltando?-
-Cosa?.. Si si, ci sono. E poi....'Anastasia' ? Da quand'è che non mi chiamavi più così?-
-'Anastasia' sono serio. Quello che hai fatto ieri è stato molto sgradevole e inaccettabile-
Ah, allora è proprio alla seconda opzione che si riferiva.
-Tuo padre era furibondo, a stento l'ho convinto ad andare in carrozza per rilassarsi un po' questa mattina, altrimenti ora ci sarebbe lui al mio posto e lo sai che sarebbe molto peggio!-
E aveva ragione. Eccome se aveva ragione. Mio padre quando grida fa paura. E' per questo che Brus prende sempre le mie difese e mi aiuta in ogni situazione, e lo fa fin da quando ero piccola. 
Brus è così. Un uomo di vent'otto anni, capelli neri e occhi grigi, alto, in forma, ed è il mio migliore amico.
Non pensavo di aver fatto una cosa tanto grave. Insomma, avevo un vestito lungo e in quella sala c'erano tante di quelle persone che a stento riuscivamo a muoverci. Era impossibile accorgersi della punta della mia scarpa che 'casualmente' colpiva la caviglia di Lucas facendolo cadere. 
Può darsi che solo Brus e mio padre si siano accorti della mia colpevolezza. Credo che a trarmi in inganno sia stata la mia interminabile preoccupazione per il dodicenne che, dopo essere caduto è stato riempito da un "Oh mio Dio, ma stai bene? Dannati parquet... e dannata Olga col suo Cillit Beng! Sai, elimina lo sporco e anche gli odori!!" da parte della mia lingua biforcuta.
-A mia discolpa posso dire che quel piccolo gargoyle, dagli occhi enormi e verdi che si fa chiamare principe, mi ha lanciato un paio di occhiate maligne e ti giuro di aver sentito anche delle dicerie su di me mentre parlava con la duchessa di Francia. Ha anche sogghignato!- aggiunsi con più enfasi.
-Sogghignato? Il principino Lucas ha sogghignato?-
-Te lo giuro! Se può farti stare meglio è il sorriso più strano e....deforme che abbia mai visto-
Ora Brus sembra molto più rilassato rispetto a quando è entrato nel salone facendomi spaventare con le sue urla. Sono riuscita anche a farlo ridere. Suppongo sia per i gesti che faccio con le mani mentre tento di dare una forma alla bocca del gargoyle.
-Ok, scherziamoci pure su, ma là fuori c'è tuo padre pieno di rabbia che sta facendo un giro in carrozza e  tuttavia, conoscendolo, muore dalla voglia di tornare a casa per dirti la sua. Infatti....mi ha detto che appena torna vuole trovarti nella sala principale- disse. 
-Uffffffffa!! Tu ci sarai, vero ?-
Sorride e si siede accanto a me.
-Certo, 'Anny'. Ma aveva uno sguardo da e-tu-non-osare-intervenire-mentre-prendo-le-mie-decisioni.-
Mi accarezza una guancia e va via, lasciandomi da sola in quella enorme sala adornata di mobili antichi color borgogna.
Comincio a preoccuparmi. L'ultima volta che ho fatto un guaio ad un galà, mio padre mi ha minacciata dicendomi che la prossima volta avrebbe preso misure più 'drastiche'.
Mio padre, un uomo di quarantatre anni che per i primi sette anni della mia vita era così spensierato, socievole e sorridente. Mentre dai sette anni in poi, dopo 'l'accaduto', è diventato un vero tiranno. Un uomo che all'età di trentadue anni ha passato il momento più brutto della sua vita, e da allora è un'altra persona. Un uomo dai capelli con le punte che cominciano a colorarsi di bianco. Un uomo alto, rigido, con lo stesso volto duro mantenuto per undici anni, senza mai cambiare.
 
  
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