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Autore: ichigo_sakura    11/02/2014    5 recensioni
Salve a tutti! Questa FF parla di, ovviamente, Raf e Sulfus! Già, questa storia racconta di come trascorreranno la nostra coppietta il secondo anno di scuola! Cosa succederà? riusciranno a continuare la loro storia in segreto... oppure il loro amore verrà messo alla prova da qualcosa... o da qualcuno? Ma sopratutto "come" trascorreranno l'anno? Beh, insomma: Nuovo anno, nuovi terreni, nuovi amori e nuova storia!! ^^
(è la mia prima FF su Angel's Friends quindi mi piacerebbe avere tanti pareri, ma siate clementi!! ^//^")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-MAMMA!!-
Mi svegliai di soprassalto, con la fronte imperlata di sudore e gli occhi sgranati.
 
Un incubo… è stato solo un incubo…
 
Eppure, il mio settimo senso non mi lasciava in pace. Sentivo che qualcosa non andava, ma non riuscivo a capire… quella voce così calda e familiare… a chi apparteneva?
-Raf, ti senti bene?- Sulfus era sdraiato sul letto accanto a me, aveva ancora la voce impastata dal sonno e, mettendosi piano a sedere sul materasso, si stiracchiò.
-Hai fatto un incubo?- mi chiese carezzandomi la fronte scacciando qualche goccia di sudore.
-No. Va tutto bene- era stato solo uno stupido incubo, ma non volevo che si preoccupasse per me, non volevo rovinare il risveglio dopo la notte splendida che avevamo passato assieme.
-Non mi mentire: stai piangendo- m’abbracciò improvvisamente, ma con un gesto lento e dolce, accogliendo il mio viso tra il suo petto nudo e marmoreo.
 
Dannazione! Stupidi attacchi di pianto improvviso…
 
Quando mi staccò da lui, fece scorrere il pollice appena sotto il mio occhio, asciugando una lacrima solitaria intrappolata tra le mia ciglia.
-Mi puoi dire tutto, lo sai-.
Annuii distrattamente, mentre cercavo di coprire il mio corpo spoglio, il meglio possibile, con il lenzuolo –Si, lo so… è solo che…-
-“È solo che” cosa? Non ci sono scuse che tengano Raf. Non sopporterei altri segreti tra di noi, ne morirei. Quindi, dimmi: cosa ti fa stare male?-
Mi avvolsi il lenzuolo tutto intorno al corpo, come un grande asciugamano e mi alzai dal letto dando e spalle a Sulfus.
-Sei dispiaciuta per questa notte?- mi chiese con voce soffocata.
-No! Assolutamente no!- mi girai di scatto poggiandomi, in ginocchio, sul letto. Gli presi il volto tra le mani e appoggiai la mia fronte alla sua.
-No, questa notte è stata… è stata divina… ma, ecco credo di aver visto… o, meglio, credo di aver sognato…-
-Chi? Chi hai sognato, Raf?-
-Credo di aver sognato mia madre…-
 
Ora eravamo entrambi rivestiti, e Sulfus faceva avanti e indietro per il salottino.
-Potrebbe non essere stato solo un sogno…-
-Lo so… ma, perché proprio ora? Perché cercare di contattarmi adesso?-
-Forse, perché ora è in pericolo. Ragiona, te l’ha chiesto lei più volte… a quanto mi hai riferito-
-Si, è vero, ma…-  ero titubante, avevo paura.
-Raf!- Sulfus mi afferrò per le spalle, quasi istintivamente, come a sorreggermi
–Capisco che per te è una cosa strana e, probabilmente, ti spaventa, ma non la puoi ignorare. Tu…-
Il campanello suonò frenetico e ininterrottamente per quasi dieci secondi.
Sulfus mi lanciò un’occhiata di scuse e si diresse verso la porta.
-Mh? Ma che cazzo…! – Sentii urlare Sulfus alla porta
–È uno scherzo?!-  A passi svelti raggiunsi Sulfus alla porta.
Sull’uscio faceva ombra un’enorme Guardian Devil, muscoloso e spalluto. Le lunghe corna brillanti spuntavano dalla chioma nera fluente, la sottile coda si muoveva disegnando invisibili cerchietti nell’aria e le immense ali nere lo tenevano leggermente sospeso, a pochi centimetri da terra. Appena mi resi conto di essere, teoricamente, nel posto sbagliato al momento sbagliato, mi ritirai dietro la parete, nella speranza di non essere stata vista. Ovviamente mi sbagliavo.
-Hei, hei! Chi è quello schianto?- fece il Devil sporgendo la testa all’interno della porta.
-Perché sei qui?!- rispose scontroso Sulfus, parandosi davanti a lui, ricacciandolo indietro. Il Guardian Devil era alto più di una spanna rispetto a Sulfus ed era visibilmente più muscoloso, ma gli teneva comunque testa.
-Che cazzo hai, ti sei alzato con la luna girata, stagista?- disse lui affondandogli una mano diafana nei capelli e cominciando a sfregarglieli.
-Tanto non mi può vedere, è solo un’umana! Però, se te ne dovessi stancare, potrei prendere in considerazione l’idea di una botta e via… è da tanto che non mi faccio una bella bionda!-
Non feci in tempo ad offendermi, per il suo spregevole comportamento che Sulfus gli tirò un pugno in faccia.
-Lascia in pace Raf e rispondimi: Perché cazzo sei venuto qua, Akuma?!- Il ragazzo rimase un secondo in silenzio con il volto sbigottito, poi le sue labbra si allargarono in un’enorme e brillante sorriso malizioso… quasi come quello di Sulfus.
-E così… questa sarebbe la tua Raf?  Hei, vieni qui Dolcezza, lo so che puoi vedermi!- disse facendo riferimento al suo stato di Devil, per poi rivolgersi di nuovo a Sulfus.
-Oh, bel colpo fratellino!-
-“F…Fratellino”?- sussurrai io, ormai scoperta, dirigendomi verso l’ingresso.
-Sulfus non te lo ha detto? Piacere, mi chiamo Akuma, sono il fratello maggiore di Sulfus!-
-Potevi fare a meno… non era necessario che i sapesse!- intervenne Sulfus incrociando le braccia al petto e poggiando una spalla sull’anta della porta. Notai che Akuma non faceva altro che fissarmi, poi, con un sorrisetto si rivolse a Sulfus.
-Le hai fatto mettere una mia maglietta?- indicò l’enorme maglietta a maniche lunghe che indossavo, in quel momento (non mi era sembrato il caso di rindossare il vestito della sera precedente).
-Senti, tu: Avevamo di meglio da fare, quindi o mi dici perché sei qui, oppure giri i tacchi e te ne vai!- Sulfus sembrava sempre più spazientito. Non ero un’esperta, ma, evidentemente non doveva essere in ottimi rapporti con suo fratello.
-Oh, lo immagino! Però, effettivamente, hai ragione: ho già rimandato fin troppo-  s’interruppe un attimo per trasformarsi i terreno, prima che una vecchietta scendesse le scale e avesse il tempo di pensare che fossimo pazzi a parlare ad un corridoio vuoto.
 -Bene, sono qui, per ordine della Temptel. Ha mandato un Guardian Devil da ogni stagista di quest’anno: I corsi di quest’anno sono finiti- concluse lui.
-Come sarebbe a dire?- intervenni io un po’ spiazzata.
-E gli Angel?- continuai.
-Non ti preoccupare Dolcezza, penso che il Vecchio, abbia fatto fare la stessa cosa ai Guardian Angel… piuttosto, quello assegnato a te si starà disperando non trovandoti nel tuo appartamento…- cominciò a ridere.
-Ma d’altra parte, come potrebbe immaginare dove sei stata tutta la notte…- rise ancora.
-Allora: Siamo stati promossi?- chiese Sulfus senza degnare di peso le sue ultime parole, o almeno, ci provava.
-Mi dispiace, Sulfus… ma quando ho detto: “ I corsi di quest’anno sono finiti”, non intendevo che vi avessero già valutati- fece un cenno col capo, come ad invitarci a seguirlo.
Akuma, in oltre, porse a Sulfus, Basilisco, che tirò fuori dallo zainetto, ordinandogli di trasformarsi.
-La situazione è più grave di quanto non possiate pensare-.
 
Prima di dirigerci verso la scuola andammo nel mio appartamento (per ovvi motivi d’abbigliamento, anche se Sulfus mi aveva prestato un paio di pantaloni da ginnastica e una giacca). Fortunatamente era vuoto: Akuma aveva messo in me, per tutto il viaggio, la paura che qualche Guardian Angel potesse esser passato per il mio appartamento e… non so, scassinato la porta di casa per curiosare tra la mia roba?
 
Che idiota! Nessun Angel farebbe una cosa del genere!!
 
Arrivati alla scuola, ero l’unica a non essersi ancora trasformata… ma, effettivamente, non eravamo proprio tutti, come ci aveva detto Akuma. Eravamo solo il mio gruppo: Uriè, Dolce e Miki. E il gruppo di Sulfus: Kabalè, Cabiria e Gas. Più qualche Guardian, di entrambe le fazioni, che si guardavano intorno nervosamente, mentre gli stagisti, agitati si chiedevano perché fossero stati chiamati.
-Raf!- Mi chiamò Gaby dalla parte degli Angel, della sala.
-Dove diavolo eri finita? Sono venuto a cercarti ma non ti ho…- appena staccò lo sguardo da me e notò con chi ero, vidi le sue sopracciglia inarcarsi in una sorta di espressione, mista tra l’arrabbiato al completamente infuriato.
-Sei stata con lui?!- mi sgridò.
-Hei! Non usare quel tono con Raf!- urlò Sulfus formando una sfera di fuoco nella sua mano.
-Piuttosto, stalle alla larga, tu: Diavolo!- urlò, a sua volta, Gaby.
-Basta! Non è il momento di mettersi a litigare!- li ammonii il professor Arkan un gesto della mano.
-Gaby, restituisci a Raf la sua coccinella, Cox. In maniera tale che possa trasformarsi-
-Professoressa!- iniziò Gas –Perché siamo stati chiamati qui?-
-È molto semplice Gas…- rispose lei in tono pacato, come sempre.
-Reina è tornata!-

 
 
SCUSATEMIIIIIII!!!!!!!! Mi dispiace davvero tanto di avervi fatto aspettare così a lungo, per un capitolo tanto corto e tanto insignificante… ma mi sono detta che se l’avessi continuato, non sarei mai riuscita a finirlo, e voi mi avreste perseguitato sotto casa con i forconi… (o.O??)
Scusatemi davvero, so quanto può essere brutto leggere un capitolo dopo tanto tempo… perché non ti ricordi la storia o altro. Davvero, sono spiacente, anche per il capitolo davvero deludente…
Spero che mi possiate perdonare!!!
Ciao, un bacio, e grazie per essermi state “Fedeli” ed aver aspettato il seguito della storia!
Icchy<3
P. S. il personaggio di Akuma (=Demone in giapponese) l’ho inventato di sana pianta qualche giorno fa… quindi non so quanto potrebbe influire con la storia (che ha ancora molti capitoli davanti a se) ma ve ne ho comunque fornito un piccolo ritrattino da Terreno ^^. Spero vi piaccia!
 

  
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