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Autore: titania77    11/02/2014    10 recensioni
L’invitabile è successo, Harry ha scoperto la vera identità di Toma. Gli anni passati insieme basteranno a salvare il loro amore?
Sequel di “ Una vita intera davanti”
Per il compleanno di antares90
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Harry/Voldemort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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NOTE DEL CAPITOLO:
Ringrazio come sempre Naky per il suo lavoro e per l’appoggio morale.
 
 
 
 
 
Ci sono verità che si possono dire solo dopo aver ottenuto il diritto di rivelarle.
Jean Cocteau
 
 
 
E’ successo.
 
L’unica cosa che temevo, ciò che mi ha fatto scoprire il significato della parola “paura” è qui, di fronte a me… è nell’affermazione di Harry. Una sola frase che sembra ghigliottinare il mio futuro, stroncare le mie speranze e assassinare la mia felicità.
 
Harry ha aperto il mio cuore, mi ha iniziato ai sentimenti ed ora il mondo è colorato ed ogni giorno mi regala qualcosa di mirabile che accende i miei occhi stanchi e vecchi, che erano abituati solo al grigio della malevolenza.
 
Oh, Merlino… non tollero questa sensazione, questa immobilità. Come posso aver perso anche il controllo del mio corpo? Perché sto sudando sebbene senta freddo? Perché le mie mani hanno iniziato a tremare?
 
Cosa sono diventato, Harry? In cosa mi hai trasformato?
 
Ma questa domanda non riesce ad uscirmi dalle labbra e mi limito a fissarlo immobile sentendo rimbombare quelle parole nella mia mente, all’infinito.
 
- Tu sei Tom Riddle. -
 
I suoi occhi mi scrutano in un modo nuovo, la sua espressione tetra e seria, che mai avevo visto prima su quel volto, mi costringe all'immobilità.
 
Io sono Tom Riddle? Sì. Lo sono…
 
Continuiamo a fissarci in silenzio e sono grato di questo perché la mia mente annebbiata ha bisogno di tempo per elaborare una risposta.
 
Avrei potuto fare finta di nulla, scherzare su questa frase di pessimo gusto ... ma lo shock che mi ha procurato quell’affermazione è trapelato troppo intensamente. So benissimo che il turbamento mi si legge in faccia, percepisco di essere impallidito e mi sento debole.
 
- Voldemort. -
 
Lo sento sibilare… ringhiare.
 
Posso ancora inventare una scusa? Riesco a mettere insieme una spiegazione plausibile quanto accettabile da lui? Cosa devo inventarmi per salvare la situazione?
 
Cosa si aspetta da me?
 
Quest’ultima domanda mi spalanca la mente. La risposta è di una semplicità banale, ma richiede una forza d’animo che io non ho mai posseduto. A cosa dovrei fare appello? Al mio onore? Quasi rido solo a pensarci. Alla mia anima? Fratturata e ricomposta come un vaso craquelé non ha certo il vigore necessario. Al mio cuore? Anche se Harry lo ha trovato e risvegliato, rimane comunque di troppe taglie inferiore a quello che mi servirebbe in questo momento.
 
Posso solo affidarmi alla mia mente, esporgli gli eventi così come si sono verificati e sperare che mi creda… che mi voglia ancora. Umiliante? Certo… se fossi ancora Voldemort, lo sarebbe, ma per il Tom che appartiene a Harry, è un’opzione praticabile, sebbene non indolore.
 
Prendo un grosso respiro e comincio a raccontare. - Urla e strepiti risuonavano nel palazzo, lampi di luce e incantesimi oscuri saettavano ovunque, la battaglia impazzava e mieteva vittime da ambo le parti in quello che doveva essere il blitz finale dell’Ordine della Fenice, l’azione che avrebbe messo fine alla guerra… -
 
Vado avanti a parlare per un tempo che mi sembra infinito, racconto di come mi sono ritrovato in questo corpo non mio, di quanto mi abbia sconvolto il risveglio nell’infermeria di Hogwarts, dell’odio feroce che mi divorava guardando tutti gli studenti che mi circondavano, della follia che sentivo invadere la mia mente quando lui mi era vicino. Con uno sforzo immenso, degno di chi oramai non ha più nulla da perdere, gli spalanco la mia mente confidandogli del sentimento che ha fatto nascere in me, di come ne fossi stato inizialmente stupito, non conoscendolo e poi sconvolto quando capii di cosa si trattava. Di come la sua presenza costante in tutti questi anni abbia lentamente plasmato la mia essenza, con una forza che non ho potuto contrastare.
 
Lo guardo dritto negli occhi, mentre gli confesso che ho deciso di mentirgli deliberatamente, di nascondergli la mia identità perché volevo che fosse mio. Perché ho scoperto, con una certa dose di orrore lo ammetto, di non poter sopportare di stare senza di lui.
 
- … ed ora, dopo quasi sette anni da quel fatidico giorno in cui Toma si è svegliato a Hogwarts … ora che lavoriamo entrambi al Ministero, che condividiamo ogni giorno della nostra vita, che viviamo assieme…  -  Le parole mi muoiono in gola, mi sento soffocare e mi bruciano gli occhi. Stringo violentemente le palpebre e cerco di riprendere il controllo di me stesso.
 
Oh, cos’ero e cosa sono diventato… così debole da non saper affrontare nemmeno un ragazzino... ma lui non è un ragazzino, è Harry ed è colui che mi ha regalato emozioni e una vita bella come un dipinto di Rossetti. L’ambivalenza del mio essere mi farebbe nuovamente impazzire se non avessi lui… il mio punto fermo, la mia sicurezza e l’unica cosa a cui aggrapparmi quando la parte più oscura di me cerca di tornare in superficie.
 
Riapro gli occhi e lo fisso con la stessa determinazione che vedo in lui, che vedo da sempre in lui…
 
- Sì. Sono Tom Riddle. -
 
Lui si alza, fa qualche passo verso di me, si ferma. Mi fissa con quegli occhi penetranti. Mi guarda per secoli, o almeno a me sembrano tali i secondi che passano prima che apra la bocca.
 
- Ma non sei Voldemort. -
 
La sua voce è dolce, comprensiva. Mi sorprende non sentirlo urlare, non udirlo imprecare ed accusarmi. Lo fisso sconvolto e stupito e lui, con un sorriso triste mi parla ancora.
 
- Ti ho visto cambiare, avvicinarti a Ron e Hermione, imparare a dominare la sua superbia e la tua arroganza per non offenderli. Hai accettato di vivere con me e lavorare come impiegato al Ministero … Sembrerebbero cose impossibili per Voldemort, e, sicuramente sono sacrifici enormi anche per Tom Riddle, ma quest’ultimo può farli. Tom Riddle aveva un cuore ferito, tradito… ma era lì, nel suo petto… ad aspettare qualcuno che se ne prendesse cura. -
 
Ora mi viene ancora più vicino e mi prende le mani, forse per fermare il tremito che continua a tormentarle. - Ti ho amato ancora prima di sapere qualcosa di te, mi sono innamorato di quel pezzo della tua anima che traspariva, a volte, nei tuoi occhi.  Ho ignorato a lungo i miei sospetti, le piccole cose che mi sussurravano chi fossi tu e perché non volessi mai parlare del tuo passato. Ho ignorato a lungo anche le screziature color rubino che a volte si formano nei tuoi occhi e la risposta della mia magia alla tua, così uguale… così speciale. -
 
Non ce la faccio più. Mi lascio cadere sulla poltrona che, fortunatamente, dista solo un mezzo passo da me e finalmente riesco a dirlo. - Guarda cosa sono ora. Tu mi hai trasformato in questo essere pusillanime e spaventato. Come posso convincerti a restare con me, quando non ho più dignità? Sono stato ad un passo dal dominare ogni essere vivente ed ora… guardami! Sono la patetica caricatura di tutto ciò che più detestavo. -
 
Mi afferra il viso tra le mani. I suoi occhi brillano come soli e mi chiedo se questa sia la sua vendetta per tutto il male che ho fatto e che gli ho fatto… ma lui è Harry e non potrebbe mai essere tanto abbietto.
 
- Non ti ho mai visto così coraggioso come quando mi hai raccontato tutto, non sarai mai più così valoroso come in questo momento in cui mi mostri per la prima volta la profondità di quello che provi per me. -
 
La sue parole sono balsamo che cura le ferite, il suo tono ammirato un lenitivo per il mio cuore dolorante.
 
Il bacio che mi dona restituisce forza e fermezza alla mia anima, al mio cuore e alla mia mente.
 
- Ora conosci il mio segreto, ma puoi sopportarne il peso? - Gli chiedo nuovamente padrone di me.
 
- Tu lo hai portato sino ad oggi, da solo … Non posso smettere di amarti quando già da molto sospettavo questa verità e dopo il nostro confronto sono ancora più pronto di prima ad ammettere che non c’è traccia di Voldemort in te. Volevo questa conferma per poter dire a me stesso che ora ti conosco… che conosco il tuo segreto peggiore e lo accetto così come hai fatto tu con me, ascoltandomi e non giudicando mai quello che ti raccontavo in questi anni. Ti ho regalato tutto me stesso, ho messo la mia parte più vulnerabile nelle tue mani. Avresti potuto distruggermi semplicemente stringendo le dita, come se fossi stato una farfalla sul tuo palmo… ed invece mi hai protetto, accudito e fatto sentire speciale… -
 
Un calore dolce si espande nel mio corpo. La tempesta è arrivata, ma non ci ha distrutto. Harry l’ha domata e, mio malgrado e con un ringhio di orgoglio ferito, mi trovo costretto a dare ragione a quel vecchio seccatore di Silente. Questo è il grande potere di Harry Potter… la sua capacità pressoché illimitata di amare e perdonare.
 
Ora che ho ripreso il controllo di me stesso, preferisco bloccare quel fiume di parole gratificanti, ma anche imbarazzanti che escono dalla sua bocca.
 
- Potter, non dovresti parlare così tanto e lasciare a me il compito di pensare. -
 
Mi guarda e ride. Mi afferra tra le sue braccia e mi arruffa i capelli, mente io mi fingo indignato e protesto per il suo comportamento triviale.
 
- Sei così dolce quando sei arruffato. - Mi dice, con quel tono mieloso che dedica solo a me.
 
Sibilo esasperato, contento di ritrovare il nostro gioco dopo il tomento appena passato. - Non dire un’altra parola! La tua bocca non dovrebbe essere usata per far uscire i tuoi stucchevoli pensieri! -
 
La battuta trasforma il suo sguardo da sbarazzino a malizioso e mi afferra senza grazia, trascinandomi verso le scale e la nostra camera. Io continuo a punzecchiarlo e a ironizzare sul suo comportamento da uomo delle caverne, mentre il sollievo mi invade.
 
Harry mi ama al di sopra di tutto … sono fortunato.
 
Il pensiero mi crea una fitta al cuore. Come ogni volta che il suo amore si manifesta in modo plateale… ed io non posso fare a meno di credere che sia perché quell’organo minuscolo ed atrofizzato che avevo in petto risvegliato da Harry, stia diventando più grande. Lui lo sta curando.
 
Siamo insieme e lo saremo ancora a lungo, perché abbiamo una vita intera davanti…
 
 
 
 
 
NOTE PERSONALI:
 
Cara, mi avevi chiesto a gran voce un sequel ed ho pensato che sarebbe stato perfetto donartelo come regalo di compleanno.
E’ una storia particolare, un POV di un Tom molto cambiato dalla convivenza con Harry, ma spero ti piaccia.
Non mi resta che dirti… BUON COMPLEANNO ANTARES!
 
Ringrazio, come sempre, chi legge questa storia e soprattutto chi lascia un commento!
 
A presto,
Tit.
 


 
   
 
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