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Autore: mikyintheclouds    11/02/2014    3 recensioni
Se fosse Neal a morire? Magari per mano della Perfida Strega dell'Ovest?
Una breve One-Shot ispirata a quel momento...ovviamente CaptainSwan! ;)
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Emma si rigira nel letto, in lacrime, incapace di prendere sonno.
Nonostante siano trascorsi parecchi giorni, ormai, da quella terribile notte, le immagini di quei tragici avvenimenti sono ancora vivide in lei e si insinuano nei suoi pensieri e nei suoi sogni, tra il silenzio e i giochi di ombre della sua stanza, a ricordarle quanto sia accaduto.
Le impediscono di chiudere occhio, di riposare, saziandosi della fragilità che ha dentro di se e che alla luce del sole maschera con il suo scudo impenetrabile di determinazione, di carattere, che non lascia trapelare alcuna emozione.
Lo deve fare per Henry, vestirsi ogni giorno con quella armatura fintamente luccicante che la isola dal dolore e che poi, di notte, dopo aver coccolato il suo bambino con sguardi rassicuranti e parole dolci e asciugato le sue lacrime con i morbidi baci di cui solo le madri sono capaci, ripone nell’armadio per sostituirla con le vesti di quello che in realtà è, una Bambina Sperduta.
E così, come ogni sera, rivede la stessa, insopportabile sequenza.
Lei che corre a proteggere Henry facendo lo slalom tra i lampi accecanti e multicolore degli incantesimi che illuminano la notte nera come la pece, in quell’aria tersa di polvere e magia, la pioggia leggera che rende tutto opaco, sfuocato, quasi surreale, si getta su di lui mentre sente in lontananza le urla dei suoi amici che stanno combattendo insieme quella battaglia, finalmente uniti contro un nemico comune, all’improvviso una voce si impone sulle altre “EMMA!!!”, lei si volta e vede Neal che corre verso di lei, si interpone tra il suo corpo e la luce accecante di uno dei sortilegi, poi un rumore assordante, un rombo, il tempo si ferma e lui cade a terra, esanime, sul viso l’espressione terrorizzata all’idea di perdere quella donna incredibile e suo figlio, negli occhi il coraggio di un uomo che lotta per difendere quello che ama.
Poi, eccola, quella risata malvagia, sadica e sprezzante che riecheggia in quella notte buia e fredda, mentre una nube verde annuncia che la Perfida Strega dell’Ovest se ne va, è soddisfatta, uno di loro è stato abbattuto, non propriamente quello che lei intendeva, ma il dolore è sempre dolore e se sono gli altri a provarlo la felicità è assicurata.
Emma rivive quel silenzio strano, sbagliato, le viene quasi da ridere perché non può essere vero, ma poi sente quello che una madre odia di più al mondo, il pianto del suo bambino, allora capisce che è tutto vero, Neal è morto, morto per salvarli.
Altri pianti si aggiungono a quello di Henry, quello più contenuto, ma non meno sofferente, di sua madre, quello straziante e inconsolabile di Rumple che, dopo secoli di ricerche, perde nuovamente, e questa volta definitivamente, il suo amato figlio, quello dispiaciuto e addolorato di Belle, quello silenzioso e  inaspettato di Hook.
Emma si libera con un calcio delle coperte, si alza cercando di asciugarsi meglio che può le lacrime e decide di andare in cucina a prepararsi un bicchiere di latte caldo, magari lo può correggere con un po’ di rum.
Apre la porta e s’imbatte in una figura alta e a torso nudo che stava per bussare. La pallida luce della luna che filtra dalla finestra attraverso il sottile strato della tenda gli illumina il viso rendendolo di un bianco etereo e facendogli brillare gli occhi azzurri, come se fossero due zaffiri.
“Ho sentito che ti muovevi, mi chiedevo se fosse tutto a posto.”
Emma annuisce insicura, senza il coraggio di guardarlo in faccia, ma lui, delicatamente, le prende il mento tra l’indice e il pollice e le solleva il viso notando le lacrime ancora aggrappate alle ciglia.
La attira piano verso di se, cingendo l’esile vita con le sue braccia protettive e muscolose ed Emma, dapprima un po’ reticente, si lascia andare, abbandonandosi contro quel corpo tonico, abbracciandolo forte per  percepirne tutto il calore, tutta la forza che a lei, in quel momento, manca.
Rimangono così per un po’ a farsi forza a vicenda perché lei sa che anche per lui è difficile sopportare quella perdita.
Neal era il figlio di Milah, la donna che aveva amato per anni, che aveva voluto vendicare e a cui solo lei era riuscita a sostituirsi. Era il bambino che aveva accolto sulla sua nave e trattato come un figlio e poi l’uomo adulto, innamorato della sua stessa donna, ma che, nonostante tutto, aveva deciso di salvare a Neverland per poi concedergli strada libera verso il cuore di Emma, per amore di Henry.
Emma si rende conto, in quell’istante più che mai, di quello che prova per quell’uomo che è entrato nella sua vita come un tornado, che l’ha corteggiata nel suo modo sexy e arrogante facendola irritare parecchio in molte occasioni, ma che, a differenza di tutti gli altri uomini della sua vita, non le ha mai mentito.
Si stacca di malavoglia percependo all’istante il vuoto che le provoca la mancanza di quel contatto, il freddo che si impossessa del suo ventre. Gli prende la mano e lo conduce verso il suo letto, guardandolo fisso negli occhi.
Si sdraia e sente l’altra parte del materasso che si abbassa, poi percepisce il respiro caldo di Hook sul collo, il petto dell’uomo che aderisce perfettamente contro la sua schiena, mentre un braccio le circonda i fianchi.
Hook poggia la testa nell’incavo tra il collo e la clavicola ed Emma rabbrividisce al contatto della barba sulla pelle.
Non lo ammetterà mai di fronte a lui, ma è bello avere finalmente qualcuno con cui condividere il dolore, non dover affrontare tutto da sola.
Ripensa ai giorni successivi la morte di Neal, alla tristezza che le attanaglia il petto, mentre con gli occhi rossi guarda la porta chiusa della camera di suo figlio che si rifiuta di uscire, di parlare, di magiare e a Hook che all’improvviso compare a casa sua, apre con l’uncino la serratura, entra nella camera di Henry e gli dice qualcosa che non saprà mai, ma che attenua il suo dolore e lo fa riprendere, piano piano, a vivere.
Emma si rannicchia maggiormente contro Hook, cerca la sua mano, intreccia le dita con le sue e chiude gli occhi più serena, sorridendo. Ora è a casa.
 
 
 
 
Ciao!! sono sempre più convinta che sia Neal a morire nella seconda parte di stagione, per questo ho deciso di scrivere questa one-shot ispirata proprio a quel momento. Spero vi piaccia…fatemi sapere =)
  
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