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Autore: kittanize    11/02/2014    0 recensioni
Liam è una ragazzo affetto da una malattia che gli impedisce di esporsi alla luce del sole. La sua "vita" si svolge la notte, quando si ritrova a cantare suonando la sua chitarra, davanti alla stazione dei treni.
Ogni giorno, dalla finestra della sua camera, osserva una ragazza della sua età, innamorandosene. Una notte, come al solito, si ritrova a cantare le sue canzoni, vede passare proprio quella ragazza... e non può fare a meno di rincorrerla. Ma Liam non può vivere una vita normale... Come andranno a finire le cose con questa ragazza che vuole assolutamente conoscere?
[la storia non è una mia invenzione. Io mi sono limitata a cambiare i personaggi e adattare la storia a FF. I diritti vanno al manga Taiyou no Uta di BANDOU Kenji e MINATSUKI Tsunami]
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “Il sole sta per sorgere” dissi emozionato
 
Mi alzai dal letto e mi sedetti vicino alla finestra oscurata.
 
“eccola!” esclamai vedendola
 
Bella. Luminosa. Allegra. Come sempre.
Era seduta su una panchina, sembrava aspettare qualcuno. Dopo un po’ fece un cenno ad una ragazza che si stava avvicinando, la sua amica, e insieme partirono sul loro scooter.
Appoggiai la fronte sul vetro e la osservai sparire.
 
“se n’è andata..” dissi triste
 
Mi alzai e mi diressi verso il letto, spostai le lenzuola ed entrai. Lasciai sprofondare la testa nel cuscino e chiusi gli occhi.
 
‘Quella è una persona che vive sotto la luce del sole’ pensai ‘invece io..’
 
*QUELLA SERA*
 
BEEP BEEP BEEP BEEP
 
Spensi la sveglia, mi alzai e scesi le scale goffamente. Come sempre.
 
“Oh ti sei svegliato finalmente!” esclamò mio padre leggendo il giornale
 
Lo superai ignorandolo fino a raggiungere la sedia.
 
“esci di nuovo stanotte?” chiese mia madre servendo la cena
 
“già” mi limitai a rispondere
 
“ci vai ogni notte, hai davvero degli spettatori?” borbottò mio padre mangiando i suoi broccoli
 
“si” dissi “due o tre persone”


“allora è inutile” disse lui
 
“va tutto bene non mi preoccupa” lo rassicurai mentre tagliavo il mio pezzo di carne
 
“allora non posso farci niente.. siccome domani è giorno di riposo faremo un salto a vederti!” esclamò mio padre entusiasta
 
“vi ucciderò se verrete” risposi
 
“ok” disse mio padre rimanendoci male
 
“lo sai a che ora sorgerà la luna?” mi chiese mia madre
 
“si” dissi appoggiando la forchetta “alle cinque meno venti”
 
“allora devo tornare a casa per le quattro, a tutti i costi!” mi ordinò mia madre
 
“si” risposi alzandomi
 
*DAVANTI LA STAZIONE DEI TRENI*
 
Mi sedetti al solito posto. Tirai fuori la chitarra e iniziai a strimpellare qualche nota.
 
‘La mia giornata inizia di notte’ pensai
 
______________________
 
*TRA DEI POLIZIOTTI*
 
“è minorenne vero?” chiese il più giovane dei due “dovremmo prenderlo in custodia? Insomma esce così tardi la notte!”
 
 “no! Va tutto bene con quel ragazzo” disse l’anziano “i suoi genitori c’è l’hanno spiegato per bene”
 
“spiegato?” chiese il giovane confuso
 
“come posso dire? Hanno detto che si tratta di XP o qualcosa del genere. È una malattia..” disse prendendo fiato “..per la quale sei allergico ai raggi ultravioletti. Se ti esponi al sole, morirai”
 
“ecco perché quel ragazzo può uscire solo di notte”

______________________


Intonai le note della canzone che avevo scritto pensando a lei. Mentre suonavo mi sentivo bene, le mie dita danzano sulle corde della chitarra la mia voce canta le note della melodia che ho composto.
Dopo un po’ decisi di incamminarmi verso casa così mi alzai, misi a posto la chitara e camminai per la strada che aveva percorso anche lei. Mi fermai ad osservare la panchina dove lei si sedeva ogni mattina mi ci avvicinai con passo svelto. Appoggiai la chitarra e mi sedetti nel posto accanto a quello dove lei si era seduta. Abbassai lo sguardo e immaginai che fosse lì con me. Allungai una mano per toccarla ma affondò nel vuoto.
Mi sdraiai nella panchina e sussurrai “lei era proprio qui”
 
Alzai lo sguardo per vedere la casa di fronte. Da questa panchina potevo vedere la mia finestra. Ma il cartello della fermata copriva la visuale del suo viso.
 
‘ora che ci penso..’ pensai alzandomi
 
Presi il cartello e lo trascinai nel lato opposto della panchina. Una volta lasciato sorrisi.
 
‘..ora posso vedere il suo viso..’ pensai allegro
 
BEEP BEEP
 
La sveglia del mio orologio suonava, la spensi ed entrai verso casa felice.

‘Tra qualche potrò vedere il suo bellissimo viso’ pensai ‘ anche se… credo che il nostro orario… non coinciderà mai’
 
___________________
 
*NEL FRATTEMPO*

BEEP BEEP BEEP BEEP
 
La ragazza spense goffamente la sveglia che segnava le quattro del mattino. Si alzo sbadigliando, aprì la finestra e si vestì.
 
“io vado mamma” gridò la ragazza uscendo di casa
 
*Più TARDI QUELLA MATTINA*
 
DING DONG
 
“Hey!” chiamò il padre “vuoi saltare di nuovo la scuola?” chiese
 
“Ciao Zio! Dov’è Liam?” chiese il giovane ignorando la domanda
 
“è andato a dormire proprio ora!” disse “si arrabbierà se lo svegli!”
 
“andrà bene, tranquillo!” rispose il giovane
 
“allora vai su!” esclamò l’adulto
 
Mentre Il giovane saliva le scale i suoi occhi si posarono un un’enorme tuta appesa.
 
“hai preparato una nuova tuta per i raggi UV Zia?” chiese
 
“si, quella vecchia è troppo piccola per Liam ora!” rispose la donna
 
“Beh.. non penso la vorrà indossare!” dissi
 
“sfortunatamente lo so”
 
*IN RIVA AL MARE*
 
La ragazza cercava instancabilmente di stare in equilibrio sulla tavola ma subito dopo si ritrovava nell’acqua.
 
“è raro vedere una persona provare così a lungo e non migliorare” disse l’amica che la fissava divertita
 
“ama così tanto questo sport da non riuscire a farne a meno!” esclamò l’altra amica
 
“giusto è quasi ora!” esclamò la prima amica “muoviti Kara! Faremo tardi di nuovo!”
 
“cosa?” chiese la ragazza
 
Le amiche si alzarono e corsero a cambiarsi, mentre la ragazza era ancora immersa nell’acqua salata.
 
“muoviti!” le ordinarono
 
“aspettateeee!” chiamò la ragazza che stava uscendo
 
___________________
 
I miei genitori possiedono un ristorante, mentre loro servono i clienti io dormo. Oggi con me c’è anche Andy, mio cugino. Lui salta sempre scuola e invece che starsene in giro a caso viene da me.
Ero seduto davanti la finestra ad osservare il vigile che riposizionava il cartello che avevo spostato.
 
“che guardi?” chiese mio cugino svegliandosi
 
“niente in particolare” risposi imbronciato
 
“andrai di nuovo a cantare stanotte?” mi chiese
 
“si” risposi sorpreso per la domanda
 
‘Per me cantare è la sola cosa per cui vivo.’ Pensai
 
Così dopo cena io ed Andy andammo al solito posto. Io tirai fuori la mia chitarra e iniziai a cantare mentre lui mi ascoltava.
Mi stavo divertendo. Di solito sono solo ma anche così non era male.
 
“sei proprio bravo!” esclamò Andy
 
Mentre lo ringraziavo per il complimento la vidi passare. Lei. Andai subito in palla.
 
‘eh? Non ci credo…’ pensai ‘…è lui!’
 
“che c’è Liam?” mi chiese Andy
 
‘cosa dovrei fare?’ pensai ‘sta andando via!’
 
Mi alzai di scatto e la rincorsi.
 
“LIAM” sentii chiamarmi da Andy
 
La cercai intorno a me. Il mio pensiero era fisso ‘dov’e?’
 
“Ehi che succede?” mi chiamava Andy inutilmente
 
‘dov’è?’ continuavo a pensare ‘una tale occasione non si ripeterà mai più’
 
Il cuore mi batteva forte. Paura. Eccitazione. Felicità. Erano le emozioni che mi dominavano. Finché non la vidi. Aspettava che l’asta del treno si alzasse così che potesse attraversare la strada. Dovevo muovermi. L’asta si stava alzando. Stava per attraversare. Allungai una mano le toccai la schiena. Lei cadde a terra.
 
“cos-?” si volto lei non capendo
 
“Mi chiamo Liam Payne!” esclamai
 
“eh.. cosa?” chiese lei confusa ed ancora a terra
 
“sono Liam Payne” ripetei imbarazzato
 
“e quindi?” chiese lei vigile
 
“Il mio hobby è la musica. Sono un po’ irascibile. Ho sedici hanni. Vivo con i miei genitori. Non ho una ragazza” iniziai “Ti ho sempre osservato. Ti ho sempre sempre osservato. Non ho una ragazza”
 
“ah, capisco… uum” disse lei
 
“Non ne ho mai avuta una”
 
“aspetta un momento” disse lei alzandosi
 
“Il mio animale preferito è il ghepardo. Il mio cibo preferito sono le banane”
 
“no, beh…”
 
“ci sono molti musicisti che mi piacciono. Chi dovrei scegliere come mio preferito?”
 
“asp-“
 
“LIAAAM” gridò Andy raggiungendomi “mi dispiace molto” disse alla ragazza per poi prendermi e trascinarmi via di corsa.
Dopo un po’ lasciai la sua mano
 
“Ehi, che diavolo? Non intralciarmi!” esclamai irritato
 
“Intralciarti?” disse “ma se proprio adesso ti ho salvata dai guai!”
 
“eh?”
 
“non dirmi ‘eh?’ stavi per essere respinto poco fa!” disse lui sospirando
 
Abbassai lo sguardo.
 
“diamine che volevi dire con ‘il mio cibo preferito sono le banane?’ non ci azzecca nulla con il tuo profilo” disse Andy
 
“Sei così fastidioso” dissi voltandomi
 
‘ho pensato che sarebbe stata l’unica occasione che avrei mai avuto’ pensai
 
“Ehi non parli di una ragazza dalle elementari, vero?” disse Andy “…quindi, chi è esattamente”
 
“vieni..” dissi
 
*QUELLA MATTINA*
 
Tornati a casa andammo in camera mia e gli raccontai tutto su di lei. Aspettammo la mattina finché non arrivò alla fermata. La osservammo insieme dalla finestra. Stava scherzando con le sue amiche.
Prendevano in giro la vecchia tavola da surf della compagna. Era bello vederla ridere.
 
“forse va nella mia stessa scuola!” esclamò Andy
 
“già…” risposi accennando un sorriso
 
“Beh, non la conosco” disse
 
“Questo perché la salti sempre!” lo rimproverai
 
“ah, È vero” disse “ma allora non conosci il suo nome o nient’altro su di lui?”
 
“questo perché l’ho osservata sempre da qui” risposi
 
‘sono sempre stato ad osservarla’ pensai
 
“che tipo di persona è?” mi chiese Andy
 
“credo sia brava a surfare…” risposi
 
‘non le ho mai parlato’ pensai
 
“allora… perché non indossi quella tuta ed esci di casa?”
 
“neanche per sogno!” esclamai
 
‘quella tuta protettiva assomiglia ad una tuta spaziale’ pensai
 
“se mi vedesse conciato così… la spaventerei’ dissi amaramente
 
“non si può fare niente allora” disse Andy “andrò a scuola dopo che l’ho saltata per così tanto tempo, e cercherò informazioni su di lei”
 
“davvero?”
 
___________________
 
 
*PiU’ TARDI NEL’OSPEDALE*
 
L’edificio bianco si prostrava in mezzo al verde, dentro un uomo in camice bianco doveva fare una visita ma..
 
“se il paziente non viene di persone non possiamo controllarlo” disse il Dottore
 
“mi dispiace molto ma non importa cosa gli dico ma non vuole venire” disse la donna scusandosi
 
“quindi odia ancora l’ospedale?!” esclamò il medico “allora mi dica come sono le sue condizioni?”
 
“la sua salute non è diversa da quella di una normale ragazza” disse sollevata la donna
 
“è così? Che mi dice dei suoi riflessi?” chiese
 
“…sono buoni”  rispose la donna
 
“in tutto il corpo?”
 
“si”
 
“è bello da sentire” sospirò sollevato il medico riordinando la cartella medica “allora le sue condizioni non sono peggiorate”
 
“ha già passato l’età per cui lei ci aveva preparato tempo fa” sorrise amaramente la donna
 
“ha ragione mi dispiace” si scusò l’uomo vestito di bianco
 
“dottore, inoltre-” iniziò la donna
 
“mi dispiace ma non esiste una cura” disse il medico
 
“capisco…” disse la donna guardando il pavimento
 
“la XP è davvero una strana malattia. Si può dire che anche le persone che sono affette da questa malattia, ci sono condizioni diverse” iniziò il dottore “all’interno del DNA di una persona normale, ci sono delle molecole chiamate enzimi riparatori. Come risultato se una persona viene esposta al sole quell’enzima inizierò a svolgere il suo compito, e a tempo debito la pelle verrà riparata. Anche se la pelle bruciata viene via al di sotto si è già formata nuova pelle. Però i paziente effetti da XP non possiedono tale enzima e le loro scottature non verranno riparate completamente…” continuò “…però l’unica cosa che può essere detta di tutti questi casi… è che il peggioramento con l’età è ancor più spaventoso” finì
 
La Donna si aggrappò alla mano del marito mentre con l’altra si coprì il viso. I due non potevano far altro che darsi forza a vicenda per poi trasmetterla al figlio. Dovevano godersi ogni momento con lui come se fosse l’ultimo. Terrore, dolore e senso di colpa. I sentimenti che provavano erano chiari.
 
 
___________________
 
 
*NEL FRATTEMPO A CASA*
 
Ero seduto sul parquet di camera mia. Ero ansioso ed emozionato all’idea di vederla.
 
“questa è la prima volta che riprendo qualcuno di nascosto” disse Andy “quindi potrebbe essere un po’ sfocato”
 
“ok” dissi brevemente
 
“ah! Prima ti dirò il suo nome” inizio “si chiama Kara Powell”
 
‘il suo nome…” pensai
 
“Kara Powell” sussurrai in un sorriso
 
Dopo tanto tempo ad osservarla finalmente so il suo nome.
Il video partì e mi mostro Kara che stava seduta nel suo banco di scuola. Era vicino alla finestra. I capelli le cadevano lungo le spalle fino ad arrivare alle spalle. La divisa era composta da una gonna verde, una camicia con un fiocco rosso e un cardigan nocciola. Aveva la testa appoggiata sulla mano, non sembrava seguire molto la lezione sembrava dormire.
 
“sta dormendo?” chiesi
 
“no, sembra che non sia molto intelligente”
 
Poi il filmato mi mostro un lungo corridoio con tanti armadietti e poster colorati. A quella visione ridacchiai.
 
“è un posto più bello di quello che pensavo” dissi sorridendo
 
“già, questa è la prima volta che vedi una scuola superiore!” esclamò Andy voltandosi verso di me
 
“già” risposi “sembra che tutti si divertano”
 
“già!” esclamo Andy “è inutile andarci”
 
Il filmato mi mostro Kara che parlava con due ragazze, le sue amiche. Scherzavano, ridevano insieme e si prendevano in giro.
 
“apparentemente quelle tre sembrano passare molto tempo insieme” iniziò “quella a destra è Abigail Jonhson mentre quella a sinistra è Missie Dixon”
 
Subito dopo il filmato finì.
 
‘questa è la prima volta… che la vedo in un luogo diverso della fermata del bus’ pensai
 
“beh lei è qualcosa del genere, mettendo tutto insieme…” disse Andy “non è stupida e volgare?”
 
‘forse Andy ha ragione… però voglio avvicinarmi a lei’ pensai
 
 
*QUELLA SERA*
 
Passeggiavo per la strada mentre guardavo i filmati fatti da mio cugino.
 
‘passeggiare le stesse strade che ha percorso’ pensai
 
 Mi sedetti nella sua panchina e sorseggiai lo suo stesso tipo di succo.
 
“fare e stesse cose che ha fatto…’ pensai
 
Alzai lo sguardo al cielo  e pensai ‘solo così mi sembra di stare davvero con lei’
 
La luna era piena e il cielo limpido. Presi la chitarra e iniziai a suonare qualche nota e canticchiare.
Chiusi gl’occhi e pensai a lei. Quando sentii il rumore di un motore. Mi voltai per vedere chi fosse.
 
“bu-buo-buonasera” dissi balbettando
 
Era lei. Aveva in testa il casco ed era in sella del suo scooter bianco.
 
“buonasera” rispose lei
 
“sei quella della notte scorsa giusto?” mi chiese lei
 
“si” risposi arrossendo “mi dispiace per quella volta”
 
“no, va bene” disse sorridendo “ma che fai fuori a quest’ora?”
 
“andrò a casa dopo il mio concerto” dissi indicandogli la chitarra “canto tutte le notti in piazza”
 
“ahh, hai detto che il tuo hobby è la musica ma intendi un’esibizione dal vivo in strada?” mi chiese lei sorridente
 
“beh immagino di si” risposi
 
“è fantastico!” esclamò sorpresa
 
‘che dovrei fare?’ pensai
 
“lo pensi?” chiesi
 
‘non pensavo che avrei potuta vederla di nuovo’ pensai
 
“la canzone che stavi cantando poco fa era bella. Qual è il suo nome?” mi chiese lei togliendosi il casco
 
‘che dovrei fare? Devo trovare altre cose di cui parlare…’ pensai
 
“non l’ho ancora deciso” risposi
 
“eh? L’hai creata tu personalmente?” chiese sorpresa
 
“che mi dici di te? Ti piace surfare?” cambiai discorso
 
“si!” rispose
 
“quella tavola sembra fantastica!” esclamai
 
 
 
 
 
 
                                                                                         To be continued




L'angolino Tralalla
Ciao a tutti sono Kittanize e spero che la storia vi piaccia. Come ho introdotto non è ASSOLUTAMENTE mia io ho solo cambiato i personaggi. Spero vi piacce tanto quanto piace a me, fatemi sapere se è gradita attraverso una recensione così da continuarla! 
Ci si vede!                            ...Spero...

 
  
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