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Autore: Sirje_Naunen    11/02/2014    1 recensioni
Harry decide di vendicarsi di Piton, ma qualcuno glielo impedisce.
Dal testo: “Mi ha salvato da un qualche probabilmente letale intruglio che i suoi amici mi volevano somministrare.” Disse lui seccato dal dover ammettere di essere scampato solo per l'aiuto di lei. “Ne deduco che…”
“No, professore. Io non sono così.”
La mia prima fanfic, abbiate pietà.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 "Venti punti! – Harry era a dir poco furioso e gli sguardi seccati  degli altri Grifondoro appena usciti dall'aula non fecero altro che irritarlo di più. –  e solamente perché, secondo lui ‘è il compito peggiore che si sia mai visto nel castello’" disse il ragazzo facendo il verso all’odiato professore di pozioni.
Hermione e Ron cercarono di consolare il loro amico.
"Non te la prendere" disse Hermione, "Sai come è fatto Piton, non perde occasione per sottrarci i punti. Certo che quel compito avresti potuto farlo pr…"
"Non ti ci mettere anche tu, adesso." ribatté arrabbiatissimo l’altro "Voglio dimostrare a quel presuntuoso che so fare pozioni anche io se lui, Malfoy e tutti gli altri schifosissimi Serpeverde se ne stanno lontani!" Ron si guardò in giro, quasi temesse che il professore comparisse in mezzo a loro in una nuvola di fumo: "Non scherzare su queste cose: quell'uomo ha orecchie dappertutto!"
"Non m'importa! Questa volta ha passato il segno ed io intendo vendicarmi."
I suoi amici lo guardarono con tanto d’occhi: "Vendicarti? " disse uno, seguito dal  "Ma sei pazzo?" dell’altra.
Harry si sedette su un banco e rifletté sulle proprie intenzioni fissando per bene lo scaffale dove erano riposte in bell'ordine le scatole contenenti le basi per le più disparate pozioni. Poi saltò su: "Voglio preparare un filtro, un filtro…d'amore! O un lassativo!" Ron intervenne: "Beh, senti Harry, facciamo così. Troviamoci a parlarne stasera nel deposito degli oggetti nella stanza delle necessità, facciamo alle dieci. Nessuno ci potrà sentire, lì" Ron era davvero terrorizzato dall’idea di essere scoperto da Piton stesso.
"Voi siete pazzi! Io me ne vado, non voglio sentire altro" esclamò Hermione.
"Allora vattene! Non abbiamo nessun bisogno di te… stupida Signorina Sotutto!"
Hermione si allontanò dall'aula in preda ad una furia incontrollabile. Le parole di Harry le bruciavano nelle orecchie: Signorina Sotutto! Quello sciocco non voleva nemmeno riconoscere che poteva VERAMENTE metterci più impegno. Il pensiero che avrebbe potuto arrecare molto più danno ai Grifondoro con questa sua “vendetta” che non facendo i compiti come avrebbe dovuto, poi, non lo sfiorava nemmeno. E volevano ingannare Piton con un filtro d'amore, che cosa ridicola! Poi, per un attimo, le passò per la mente cosa sarebbe potuto accadere al professore bevendo una pozione creata dai due.
 
Quando, dopo pranzo, alla finestra dell’ufficio di Piton picchiettò col becco uno dei gufi della scuola, il suddetto professore rimase a bocca aperta. E quando lesse il biglietto che portava, se possibile, restò ancor più stupefatto: sopra c’erano poche parole scritte con una grafia sottile ed elegante che avrebbe potuto giurare di conoscere, Oggi, 21:55, deposito della stanza delle necessità. Aspettare in silenzio e nascosto.
In ogni caso, decise di fare come scritto, più che altro desideroso di scoprire quale dei suoi alunni aveva inviato quel biglietto.
 
Durante la lezione seguente di pozioni si potevano notare un Harry Potter e un Ronald Weasley molto depressi che non rivolgevano la parola a una soddisfatta Hermione Granger, con il conseguente risultato dello scoppio dei calderoni dei primi due e la conquista di altre due settimane di punizione. Il Prescelto e il suo fedele amico furono cacciati dalla lezione e si congedarono pensando che dopotutto erano stati abbastanza fortunati: la sera che erano stati scoperti in chissà quale modo da Piton, l’arcigno professore non era riuscito a sottrarre punti ai Grifondoro, però i due si erano guadagnati ben 2 mesi di punizioni tutte le sere.
 
"La lezione è conclusa! Sparite!" A queste parole i ragazzi si avviarono rapidi verso l’uscita. "Non lei, signorina Granger" aggiunse poi il professore. "Oggi niente aiuto per i tuoi amici Potter e Weasley?"
"No professore." riuscì a sussurrare Hermione con lo sguardo fisso al suolo.
"Ah" disse Piton "credevo… che foste inseparabili, sempre uniti nel bene e nel male…" e mentre diceva questo ghignava maligno.
"Non sempre gli amici vanno seguiti, professore."
"Vedo, vedo…bah, meglio così!" L’uomo fece un cenno con la mano e la porta dell’aula si chiuse. "Perché mi ha mandato quel biglietto, signorina Granger?"
Hermione, arrossita fino alla punta dei capelli, riuscì solo a balbettare un "Io…" tremolante prima di venire interrotta dal più grande. "Cosa vuole in cambio? Punti casa? Voti migliori? "
"No!" Disse forte lei e il professore la  osservò con il consueto sopracciglio alzato "Io non l’ho fatto per avere qualcosa in cambio. "
"Mi ha salvato da un qualche probabilmente letale intruglio che i suoi amici mi volevano somministrare." Disse lui seccato dal dover ammettere di essere scampato solo per l'aiuto di lei. "Ne deduco che…"
"No, professore. Io non sono così. " E fece una pausa, riflettendo "Oppure è lei che non sopporta l’idea di sentirsi in debito con me? "
"Signorina Granger, io non le permetto…" fece Piton oltraggiato.
"No, senti… Severus –oh, non interrompermi è già abbastanza difficile così. Mi toglierai tutti i punti che vorrai quando avrò finito- ti voglio chiamare per nome, ora, perché non è con il professor Piton che devo parlare, ma con te. Sei sempre tu quello che subisce le ingiustizie degli altri e non sopportavo il pensiero che i miei amici ti avrebbero messo in ridicolo ancora una volta. Quanto dolore hai dovuto sopportare, quanto ne nascondi lì dentro? Io, Severus, voglio annullare tutto quel dolore, anche a costo di subirlo io. Perché semplicemente non è giusto che solo tu debba sopportare tutto questo mentre gli altri sono felici. Ti prego, concedimi un unico abbraccio…" e dicendolo si tuffò tra le sue braccia, stringendo convulsamente il corpo sorprendentemente caldo e, con la testa seppellita tra le sue vesti, emise un flebile "Ti amo, Severus" che arrivò a stento alle orecchie dell’uomo. Molto più forte, invece, la consapevolezza arrivò al cuore.
Poi la ragazza si staccò dall’abbraccio non osando alzare gli occhi sul suo professore.
 "Ora può urlarmi contro, togliermi punti, mettermi in castigo, coprirmi di compiti, persino cacciarmi per sempre da qui, ma solo ora che sa la verità." Disse tornando al “  lei”.
Dopo un po’, non avvertendo risposta, Hermione alzò gli occhi, trovandosi davanti una scena che di sicuro non si sarebbe mai aspettata: Severus aveva il volto rigato di lacrime; e quando onice e oro si incontrarono nei loro sguardi cadde in ginocchio, mentre un lieve sorriso affiorava sulle sue labbra.
"Hermione…" la voce era rotta dal pianto "insegnami ad amarti"
E la ragazza, anche lei commossa, annuì, stringendolo a sé come avrebbe fatto ancora, ancora e ancora, per molto tempo nella sua vita.
   
 
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