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Autore: Jelena_99    11/02/2014    3 recensioni
|Diego e Ludmilla| Diego e Gregorio| Fluff e Sentimentale| Spoiler per chi non segue la seconda stagione|
Dal Testo:
-Ludmilla!- esclamai con voce violenta, facendola sobbalzare. Sbuffò, roteando gli occhi, posando la chitarra vicino al muro così da non farla cadere.
-Cosa vuoi, Diego? Non vedi che stavo provando?- sbottò, arrabbiandosi, guardandomi con sfida. Ressi il suo sguardo tutto il tempo.
-Ho rotto il cuore a Violetta, ora dimmi chi è mio padre!- urlai, ero nervoso.
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Dedicata a Supernova_151.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Gregorio, Ludmilla
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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-Te ne andrai Diego? Te ne andrai come fanno tutti? O resterai con me, anche dopo qualsiasi mio capriccio? Resterai?- mi chiese una piccola Ludmilla dodicenne.
La scrutai: era bella già d'allora, mi abbagliava sempre. Il suo sorriso che mi regalava, il ghigno che le si stampava sulle labbra ogni volta che un nostro piano aveva successo. Mi toglieva il fiato per quanto era bella. Le presi la mano e lei arrossì impercettibilmente, cosa che faceva raramente. Mi avvicinai a lei lentamente, mentre eravamo sotto il nostro albero di ritrovo, e le stampai un bacio sulla guancia: -Sarò l'unico che resterà sempre per te, mia supernova.-

 

*

 

Ricordavo ancora quel giorno, era sempre lì, fisso nella mia mente, come un ricordo sigillato nel cuore per sempre. Le avevo promesso che sarei rimasto sempre con lei. Ma poi era arrivata Violetta e il nostro piano mano a mano era andato in fumo. Più volte avevo beccato Ludmilla piangere in silenzio, in camera sua ed io sapevo perché: è normale dopo che sua madre l'abbandonò, senza volerne più sapere di lei. Ciò la portò ad essere fredda, meschina, calcolatrice e distaccata. Solo io riuscivo a farla sorridere veramente e non volevo che nessuno spezzasse questo legame. Mi sentivo potente ad avere quest'effetto su di lei, nessuno doveva mettersi in mezzo. Ma allora perché Violetta era riuscita a dividerci? Ero davvero convinto di amarla? Solo perché mi aveva comprato una chitarra simile a quella di mio padre? Ludmilla invece continuava a cercare informazioni su mio padre, in confronto Violetta era niente. Arrivando a questo pensiero capii che quello che provavo per Violetta, in fondo, era solo gratitudine, ma non potevo innamorarmi di lei, così differente da me. Io amavo le ragazze che ti tenevano testa, che riuscivano a zittirti, non a far uscire qualche parola dolce dalla tua bocca. Una ragazza più complicata e diversa dallo stereotipo di fanciulla ingenua. E Ludmilla era tutto questo.
Camminai per l'atrio dello Studio, cercandola con lo sguardo, per poi ritrovarla nell'aula di Beto, mentre stava componendo la canzone per il compito di Pablo. Era focalizzata sulla chitarra e scriveva le note da aggiungere sullo spartito, non si accorse di me, che ero appoggiato sul muro, sentendola canticchiare le parole.
-Si me enamoro estará siempre en mí camino. Lo llamo mí destino. Somos de mundos demasiado diferentes. Es tan evidente. Yo sólo búsco ser feliz con quien me cuidé. Quien me proteja y no me olvidé. Y que me ayudé a encontrar lo que yo soñé mí feliçidad.-
Quanto poteva essere bella mentre le sue labbra si univano per emettere le parole, mentre le sue dita si muovevano esperte sulla sua chitarra, quando scostava la sua chioma bionda con una semplice mossa della testa. Scossi la testa, non dovevo farmi distrarre, dovevo concentrarmi sul mio obiettivo: avevo spezzato il cuore a Violetta, ora le toccava dirmi chi era mio padre.
-Ludmilla!- esclamai con voce violenta, facendola sobbalzare. Sbuffò, roteando gli occhi, posando la chitarra vicino al muro così da non farla cadere.
-Cosa vuoi, Diego? Non vedi che stavo provando?- sbottò, arrabbiandosi, guardandomi con sfida. Ressi il suo sguardo tutto il tempo.
-Ho rotto il cuore a Violetta, ora dimmi chi è mio padre!- urlai, ero nervoso. Una sola domanda regnava nella mia mente: chi era quel mostro che mi aveva lasciato solo con mia madre?
Ludmilla cambiò espressione: da arrabbiata passò a preoccupata, sbiancando di molto. Che non avesse scoperto chi fosse mio padre?
-Diego, è... è difficile. Non so come dirtelo, io...- la interruppi prima che potesse finire: -Perché tu sai chi è mio padre vero?- sibilai, prendendole i polsi e sbattendola al muro.
-Diego, mi fai male!- esclamò, mentre i suoi occhi si dilatavano: aveva paura. Stavo facendo male alla mia storica amica.
-Dimmi chi è mio padre!- gridai, aumentando la forza nel stringerle i polsi.
-E' Gregorio, Diego, è Gregorio!- disse con tutto il fiato che aveva in gola. Sbarrai gli occhi, l'incredulità prese il possesso di me e senza volerlo aumentai ancora di più la presa. -Diego, lasciami, ti prego...- singhiozzò la bionda e io la lasciai andare.
-Ludmilla, se questo è uno scherzo è di pessimo gusto.- sussurrai, abbassando lo sguardo. La sua mano destra si avvicinò alla mia guancia, accarezzandola ed io nascosi il viso nella sua mano. Era profumata, come sempre d'altronde.
-Mi dispiace.- bisbigliò. Scossi la testa. No, non era colpa sua. Mi allontanai da lei, lasciandola con i polsi rossi e gli occhi lucidi.

*

Dov'era? Era sempre nella sua maledetta aula di danza a complottare su come avrebbe tolto il titolo di direttore a Pablo, ora che lo cercavo non c'era. Ringhiai, dando un calcio al muro. Sentii dei passi varcare la soglia dell'aula e mi voltai subito, eccolo lì: il vigliacco. Feci il mio migliore sguardo omicida e lui rimase impalato, non sapendo cosa dire.
-Potevi dirmelo, no? Potevi parlare con me, spiegarmelo, discuterne. Perché? Perché non me l'hai mai detto?- sibilai, tutte le parole avevano un suono così velenoso. Ero arrabbiato, deluso, amareggiato e ancora sconvolto. Gregorio era mio padre. Lui non ha mai fatto niente per avvicinarsi.
-Diego, io non lo sapevo, tua madre non me l'ha mai detto di aver avuto un figlio da me...- farfugliò. Scossi la testa: -Non riesco a crederti.-
-Devi, Diego. Non ti mentirai su questa cosa, mai. Se lo avessi saputo ti sarei stato accanto, no? Se lo avessi saputo te l'avrei detto e non staremmo discutendo ora. Dammi la possibilità di starti accanto. Datti la possibilità di avere un padre.- si giustificò. Rimasi immobile per qualche minuto, fin quando non mi abbracciò. Per i primi attimi ero freddo, non sapevo come reagire, ma poi ricambiai l'abbraccio. Avevo trovato mio padre, ora dovevo trovare un modo di ringraziare colei che mi aveva aiutato a farlo.

*

Sorrideva Ludmilla, ma la conoscevo bene, era un sorriso finto, stava urlando dentro. Mandava messaggi, o almeno fingeva, cercando di mascherare quel dolore che la stava uccidendo. Quando il suo sguardo incrociò il mio chiuse gli occhi, per poi riportarli sul suo cellulare. Mi avvicinai con estrema lentezza, fino a farmi sentire un predatore che si avvicinava alla sua preda. Continuava ad ignorarmi, ma non lo avrebbe fatto ancora per molto. Le tolsi il telefonino di mano, facendola sobbalzare ancora una volta, mentre i suoi occhi offesi si puntarono nei miei. 

-Cosa vuoi?- chiese, con una punta di debolezza nella sua voce. Semplicemente non risposi, poggiai la mano libera sul tronco del nostro famoso albero e incastrai il suo corpo tra il mio e il tronco. Mi guardò confusa, mentre io appoggiai la mia fronte sulla sua. Chiuse gli occhi ed io posai le mie labbra sulle sue colorate dal rossetto rosso. Inserii la lingua nella sua bocca e lei ricambiò subito, iniziando a giocare con i miei capelli e la mia mano scese sulla sua coscia sinistra per stringerla ancora di più a me. Quanto avevo desiderato assaggiare quelle sue labbra carnose? Ci staccammo e lei mi guardò incantata, poi scoppiò a ridere giuliva. La guardai confuso.
-Hai un po' di rossetto sulle tue labbra.- sorrise, prendendo un fazzoletto dalla sua borsetta e pulendo le mie labbra, con un sorriso infantile sulle sue dolci labbra. Il suo sguardo poi si fece di nuovo cupo.
-Quindi non te ne andrai anche se hai scoperto chi è tuo padre?- domandò, mordendosi il labbro inferiore.
-Sarò l'unico che resterà sempre per te, mia supernova.- risposi, citando me stesso, mentre poggiai nuovamente le mie labbra sulle sue, dando inizio alla nostra relazione.

 

Note dell'Autrice:
Sera gente! Eccomi qui con una OS tutta Diemillosa, con qualche accenno di Diego e Gregorio, mi piace come sta cambiando il primo al secondo, spero in un futuro fiorente per loro, sono troppo pucciosi. Bene, miei adorati puffi, che dire, dedico questa OS alla mia dolcissima Supernova_151, ti voglio tanto bene tesoro! Spero ti piaccia quanto piace a me, dato che di Diemilla non se ne ha mai abbastanza!
Commentando questa cosa dico solo che ho messo il mio cuore e i miei sentimenti Diemillosi mentre la scrivevo e che mi sono sciolta durante il loro bacio, vi prego fateli mettere insieme! ç_ç Non capisco voi Leonetta che vi lamentate perché nella seconda stagione questa coppia non sia molto presente, io che shippo Diemilla che devo fare? Mi butto T.T ovviamente scherzo, a ognuno i suoi ship u.u Bene ragazzi, prima che mi dilunghi con discorsi inutili vi saluto con un bacione!
Jelena

  
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