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Autore: Little Cookie    12/02/2014    3 recensioni
Siamo a Londra. Un ragazzo tutto rock incontra una ballerina di lap dance.
Lui suona la chitarra in una band, lei lavora al Madame Jojo's...
Cosa potrà mai accadere tra di loro?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Siamo a Londra, capitale dell’Inghilterra e città tra le più fiche esistenti al mondo.
Qui vi abita Joe, un ragazzo tutto rock, amante delle sue numerose chitarre e sempre alla ricerca dell’avventura.
Joe ha una band: i Biting Wolves, con cui suona rock pesante, ma allo stesso tempo è aperta a qualunque branca del genere.
Il suo mito di sempre è Brian May, il mitico chitarrista dei Queen. Da lui ha imparato un’infinità di cose e ha avuto l’onore di conoscerlo in occasione di un suo concerto e ha perfino ottenuto l’autografo sulla Red Special che quel giorno portava con sé. Talmente lo idolatrava che si era perfino fatto tatuare la sua chitarra sul braccio.
Brian May… quel nome sullo strumento sarebbe rimasto un segno indelebile nella sua vita e nei suoi ricordi, senza trascurare l’abbraccio con il suo idolo.
Joe adorava suonare in giro nei locali con la sua band, era ciò che più lo divertiva e appagava. La musica era tutta la sua vita. Allo stesso tempo, però, Joe era alla ricerca della sua anima gemella, ma gemella in tutti i sensi: che fosse rock come lui, che fosse bella, sexy, intelligente e che amasse la bella vita e ciò che di migliore essa offriva.
Mentre era alla fermata dell’autobus per tornare a casa gli squillò il cellulare. Lesse sullo schermo e rispose: “Ciao, Steve! Come va?”. “Non c’è male, amico! Te?”. Joe tamburellò con le sue dita sul palo del lampione: “Bene, sto aspettando il bus che mi porti a casa. Sono sfinito, ho lavorato al nostro pezzo futuro tutto il giorno in studio e adesso ho solo voglia di buttarmi su un divano e dormire!”.
Steve, il cantante della band, fece una risatina: “Fratello! Tieniti libero per stasera, mi raccomando!”. Joe assunse un’espressione parecchio perplessa: “Perché? Cosa c’è stasera che io non so?”. “Mah… io e i ragazzi volevamo farti una sorpresa! Stasera avevamo intenzione di andare a Soho, al Madame Jojo’s! Che ne dici?”.
Joe strabuzzò gli occhi e nel frattempo arrivò il bus e vi salì sopra: “Al Madame Jojo’s! Cazzo, Steve! Ma che…”. “Dai, proprio tu che sei il figone della band! E poi quante donne ci saranno stasera, eh? C’è uno spettacolo speciale! Dai, andiamo! Sarà la tua occasione. Con il tuo fascino nessuna ti saprà resistere!”.
Joe si grattò il capo e sospirò rumorosamente: “Dai, ok! Ci sarò! Ma ora lasciami andare a fare una pennichella! Ci troviamo tutti a casa mia stasera alle…?”. “ Lo spettacolo inizia alle 22. Quindi saremo da te per le 21, tempo di arrivare e poi andare direttamente a prenderci qualcosa lì, ok?”. Joe annuì: “Va bene, Steve, ci sto! A stasera, ciao” e riattaccò.
Nel frattempo che Joe fece il suo tragitto in autobus, ripensava a tutti i concerti a cui era stato, alla sua passione per la musica, a come aveva scelto di essere chitarrista, alla sua infanzia non sempre semplice, a tutta una serie di cose che fecero di lui la persona che è oggi.
La sua fortuna era di abitare in una città così poliedrica e cosmopolita che ogni cittadino del mondo sognava un giorno di poter visitare, se non addirittura abitarci per tutta la vita.
Una volta giunto a casa, Joe si levò di dosso la chitarra, i vestiti, si fece una doccia rinfrescante e rigenerante, dopodiché si rivestì con abiti puliti e si diede alla sua pennichella prima che arrivassero i suoi amici. Si addormentò piuttosto velocemente, data la sua stanchezza. Le poche ore che lo separavano dall’uscita con i suoi amici trascorsero in fretta e si svegliò grazie al suono del campanello: “Un momento!” gridò tutto barcollante: “Sto arrivando!”.
Guardò sullo schermo del suo videocitofono e tirò su la cornetta: “Arrivo, ragazzi! Solo 2 minuti e sarò giù da voi”.
Si infilò la giacca, si dette una sistemata e scese di sotto ad incontrare la sua band per andare al Madame Jojo’s.
“Stasera, donne! Yahoo!” esclamò Steve tutto contento. “Non vedo l’ora! Potrebbe essere la tua occasione, Joe” gli disse Peter, l’altro suo amico e batterista. Joe scosse la testa: “Cazzo! Diamoci dentro stasera! Ho voglia di slaggarmi di brutto!”. Tutti gli fecero un applauso dalla felicità.
Il viaggio non durò molto e quando uscirono dalla macchina per varcare la soglia del locale e pagare la serata, rimasero tutti ammaliati dalla bellezza del luogo, ma in particolar modo delle ragazze che stavano danzando in maniera così sensuale. “Porca puttana!” disse Steve facendosi aria con le mani e aggiustandosi il colletto. Joe strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca, così come fecero pure gli altri membri della band
Quella parte di spettacolo stava per finire e presto sarebbe iniziata quella che davvero interessava ai ragazzi: la lap dance.

   
 
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