-Chapter Eight-
-Closure-
Penso di essere sbagliata.-Closure-
L’ho rifatto di nuovo.
Sono orribile.
La vasca è sporca di sangue, il suo rosso è così denso che mi ci perdo con gli occhi. Ormai il suo odore non mi da più fastidio, sono abituata.
Chiudo gli occhi, respiro profondamente e mi alzo con forza. Sono due tagli, sono pochi ma profondi. Apro il rubinetto del lavandino, sciacquo le ferite, togliendo delicatamente il sangue secco intorno ai lembi di pelle tagliati. Il dolore è sopportabile. Disinfetto con cura e la ricopro con una garza. Immediatamente essa si sporca, si formano delle piccole macchioline sul tessuto bianco. Mi lavo la faccia per riprendermi e capire come sono messa. Ho delle lunghe occhiaia intorno agli occhi, hanno un colore violaceo. La pelle rimane quel bianco smorto senza colore. Non sento James da una settimana, lui continua a chiamarmi e a mandarmi messaggi, ma io non ho il coraggio di risponderli. Non esco da giorni, sto rinchiusa sul divano ad osservare per ore quel bellissimo albero colorato. Ci avevamo messo ore per ritrovare tutte quelle luci colorata. Lo guardo sorridente, mi affiorano vecchi ricordi. Ero una bambina felice, anche se non avevamo niente di materiale, avevamo quel calore famigliare che mamma adorava.
Passano ore, il mio stomaco inizia a brontolare. Invio un messaggio a James, dicendo che mi deve raggiungere allo Starbucks.
Decido di fuggire.
Prendo la giacca ed esco di casa, lasciando un biglietto a mio fratello.
Danny.
È notte, la luna è piena, e io sono totalmente sbronzo, cazzo. Eh vabbè.
Credo che una volta ogni tanto c’è lo si possa permettere no?
Oh porca puttana Danny, riprenditi. Chissà come sta Alex?
Mi dirigo verso casa, barcollando e appoggiandomi a volte sui lampioni, ho la mente offuscata, non mi ricordo più niente. Riesco ad intravedere il vialetto di casa, le luci sono spente, guardo l’orario, sono sole le due, e siamo in vacanza, strano.
Non so come cazzo faccio ad aprire la porta di casa, ma riesco ad entrare. È buio e silenzioso, c’è qualcosa che non va. Opto che stia dormendo o sia uscita anche lei, con quel deficiente del mio batterista. Ma perché gli attraggono i batteristi? Non si poteva fare un chitarrista? Non la capisco. Ben l’ama e lei non lo capisce. Stupida.
Vado in cucina per prendere un bicchiere d’acqua. Mi dirigo verso il frigo e vedo un dei suoi fogli rosa
“Fratellone, sono partita, ho bisogno di stare lontano dalla città, sono con James non ti preoccupare. Siamo nella casa in montagna dei suoi. Ci staremo fino alla fine della vacanza. Ti auguro Buon Natale e Buon Anno. Il tuo regalo lo trovi sotto il mio letto. Ti ho fatto una compilation come si fa tra fidanzati. Sono tutte le tue canzone preferite. E per il primo dell’anno, vi ho trovato il vostro primo ingaggio in un pub della zona. Non ti preoccupare, sto bene, puoi chiamarmi, se vuoi.
Ti voglio bene.
Tua Alex “
Il cuore mi batte all’impazzata, voglio urlare, ma sono felice. Ripongo il foglio sul frigo, prendo il mio bicchiere d’acqua e me ne vado a letto. A mente lucida, mi potrò incazzare.Ti voglio bene.
Tua Alex “
Alloooora, sono mesi che non aggiorno e il capitolo è vermante corto, ma diciamo che è un capitolo introduttivo al prossimo di capitolo, non so se avete capito.
Io mi scuso tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tantisisisisisisisisisisimo. Ho avuto dei casini con la scuola e la non voglia, sks.
E poi non avevo ispirazione, ma vi giuro che farò il possibile che finirla prima di Maggio.
p.s Se volete insultarmi per congiuntivi o altro fatelo, almeno me ne accorgo.
vvb <3<3<3
Domino