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Autore: DanzaNelFuoco    12/02/2014    0 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest "L'altra faccia di San Valentino" indetto da Emily_Kingston sul forum di efp e si é classificata sesta.
Neville, Luna e il giorno di San Valentino così come lo intendono loro...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non tutto va come deve andare.
 
"Ehm... Luna?"
La bionda Corvonero si voltò con uno sguardo vacuo verso Neville.
"Dimmi, Neville!"
"Mi chiedevo... tu... sai che giorno è sabato?"
Il volto del ragazzo era cremisi e faceva a gara con lo scarlatto della sciarpa che portava al collo.
"Certo! È il quattordici!"
"Uhm... Beh... Ecco io..."
"Sarà una giornata eccezionale! Andrò a cercare Grimping!"
"Grimping?" chiese confuso, grattandosi la testa.
"Infestano i capelli degli innamorati! Si infilano nelle orecchie ed escono dalla bocca!"
Neville la guardò sempre più stranito.
"Saranno ovunque da Madama Piediburro! Ti va di venire a cercarli con me?"
"Uhm... Ecco io..."
Non era proprio l'appuntamento che aveva sperato.
"D'accordo ti aiuterò."
Sorrise. Aveva sperato in qualcosa di... più tradizionale, ecco. Con Luna difficilmente avrebbe avuto qualcosa di normale. Cercare esserini invisibili non sembrava essere il peggio, non se era in sua compagnia.
Pensava che la parte più difficile fosse passata, invece non fu così. Aspettare che la settimana trascorresse fu molto, molto più faticoso del previsto. I suoi voti, già non brillanti, avevano subito un lieve calo, la sua mente sempre distratta dall'avvicinarsi del fine settimana.
Quando venerdì pomeriggio terminarono le lezioni, Neville poté tirare un sospiro di sollievo al pensiero che almeno Piton avrebbe smesso di togliergli punti per le sue pozioni ancora più disastrose. Adesso non solo le pozioni facevano schifo, ma lui non riusciva più nemmeno a cogliere i suggerimenti di Hermione, suggerimenti che la ragazza non poteva ripetere dal momento che il Professore di Pozioni incombeva su di loro come un uccello del malaugurio.
La notte riuscì a dormire, anche se l'agitazione fece che sì che russasse più del solito, per la gioia dei suoi compagni di camera.
La mattina dopo era così agitato che cercò di infilare la gamba nella manica del maglione per almeno dieci minuti prima di accorgersi che i suoi pantaloni giacevano abbandonati su una sedia davanti a lui. Se avesse rovinato tutto com’era solito fare... Magari sarebbe inciampato addosso a Luna oppure le avrebbe per sbaglio sfilato una scarpa pestandole un piede...
Si costrinse a scacciare quei pensieri funesti e finì di vestirsi.
A colazione non mangiò molto, spargendo l'uovo strapazzato lungo tutto il piatto, non destando molto stupore vista la goffaggine del ragazzo.
Quando finalmente giunse il momento, Neville corse per il corridoio ad una velocità tale da non rimane incastrato nel gradino del terzo piano, dal momento che aveva saltato gli ultimi quattro gradini con un salto. Non si sarebbe mai potuto dire che tali abilità fisiche risiedessero in Neville.
All'ora stabilita Neville si fece trovare davanti all'ingresso, ma di Luna nemmeno l'ombra.
Arrivò qualche minuto dopo, scusandosi.
"Scusa, ma i Nargilli mi hanno nascosto le scarpe e ho dovuto cercarle."
"Non... Non fa niente, davvero." balbettò Neville. "Andiamo?"
Si avviarono lungo il viale che portava a Hogsmeade.
Il locale di Madama Piediburro era leziosamente decorato con tutte le tonalità di rosa immaginabili. Palloncini a forma di cuore veleggiavano per tutta la stanza dando piccole spinte ai presunti innamorati. Se qualcuno lo trovava fastidioso, non lo dava a vedere, ma tutti si affrettava ad adempiere il suggerimento del palloncino e baciavano il proprio partner. Alcune ragazze emettevano risolini, imbarazzate.
Neville fece passare lo sguardo sulla sala alla ricerca di un tavolo libero, forse Luna avrebbe voluto bere qualcosa.
La ragazza sembrava alla ricerca di qualcosa è scrutava con insistenza la sala.
"Guarda ne ho visto uno vicino a quel tavolo!" disse indicando un tavolino vuoto in un angolo della sala. Si diressero verso il punto indicato dalla ragazza.
Neville un po' disorientato scrutava di sottecchi Luna, cercando di capire come comportarsi, cosa alquanto complicata al momento. Forse era una sua impressione, ma la Corvonero evitava di guardarlo. Fu proprio a causa del suo sguardo distante che Luna non si accorse che un malefico palloncino a cuore aveva iniziato a picchiettare il braccio di Neville a intervalli regolari.
Il Grifondoro si voltò stupito dal richiamo e inorridì non appena si rese conto di cosa lo stava importunando. Con una mano lo scacciò via prima che Luna potesse accorgersi di qualcosa. Voltandosi, costatò con sollievo di non doverle spiegare nulla.
La sua tranquillità era destinata a durare poco. Infatti, qualche istante dopo il palloncino tornò alla carica. Neville cercò di allontanarlo colpendolo col braccio, col solo risultato di farlo infuriare, sempre che un fluttuante oggetto inanimato possa infuriarsi. Più il ragazzo tentava di mandarlo via, più il palloncino tornava determinato e Neville si trovava in una posizione sempre più scomoda. Nonostante Luna non si fosse accorta di nulla, le possibilità che la situazione non cambiasse presto erano quasi nulle. Stancatosi dell'insistenza del palloncino, lo afferrò con entrambe le mani e tentò di lanciarlo lontano, ma il palloncino avvolse il suo filo attorno al suo polso e cominciò a strattonarlo.
Poi mentre Luna si voltava, Neville borbottò: "Vuoi lasciarmi in pace, stupido palloncino?"
Il palloncino si ribellò e decise di fare il kamikaze esplodendo e riversando sul maleducato innamorato l'equivalente di una boccetta d’inchiostro nerissimo, che macchiò non solo Neville, ma anche Luna, buon parte della tovaglia e del grembiule della cameriera che era appena venuta a prendere l'ordinazione. Il volto della donna si tinse di un rosso accesso: "Cosa vi é saltato in mente?" strillò furiosa, guardando il danno provocato da Neville.
"Il... Il pall..." Tentò di balbettare Neville, ma fu presto interrotto dalla cameriera.
"Fuori di qui!" urlò contro di loro.
Neville e Luna si affrettarono a uscire, gli occhi della sala tutti sopra di loro, tranne quelli della cameriera, troppo impegnata a compiangere la defunta tovaglia di lino bianco.
Ecco! Aveva fatto la sua solita figura. Guardò la manica, sporca di inchiostro, del maglioncino bianco di Luna e si chiese se la ragazza lo avrebbe picchiato o non se ne sarebbe curata affatto.
Agitando la bacchetta, la ragazza cercò di far scomparire la macchia, ma doveva essere inchiostro particolare, perché non si schiarì nemmeno.
"Io... Scusa. Mi dispiace, non sapevo che i palloncini esplodessero!"
"Io sì."
Neville la guardò stranito.
"Ehm... Come?"
"Li ho visti nel negozio dei Weasley, la cameriera probabilmente pensava che fossero carini."
"Come possono essere carini dei palloncini che schizzano inchiostro?"
"Ma sono simpatici!"
Neville scosse la testa, sconsolato. "Aspetta, cerco di aiutarti con la macchia."
Presa la bacchetta Neville cercò di ripetere l'incantesimo della ragazza ed effettivamente si verificò un cambiamento. La manica cadde a terra tagliata di netto.
Dalla padella alla brace.
Il ragazzo si chinò a prendere il pezzo di stoffa ormai sporco per il terreno fangoso.
"Posso... Posso provare a riattaccarla, se vuoi."
Per tutta risposta la ragazza tese il braccio.
Neville si grattò il mento pensieroso cercando l'incantesimo migliore, poi eseguì un complicato movimento che gli fece cadere la bacchetta e rovinare ancora il maglione della ragazza. Ora un lungo strappo partiva dalla spalla e si apriva fino alla manica.
Luna rise. "Sembravi Allock!"
Il ragazzo non sapeva se prenderlo come un complimento.
"Mi spiace. E se provassi a..."
"Mi piacerebbe molto farmi aiutare, ma preferirei tornare al castello con ancora i vestiti addosso."
Non c'erano né cattiveria né scherno nella sua voce.
"Vuoi tornare al castello per cambiarti?"
"Sì."
'Che schifo di appuntamento!' pensò il ragazzo. 'Ma che dico, non era nemmeno un appuntamento!'
Il tragitto fu percorso in silenzio. Neville la accompagnò fin davanti alla torre di Corvonero e fece per salutarla.
"È un peccato non aver visto abbastanza Grimping." lo interruppe Luna, mentre stava per iniziare a parlare.
"Vuoi dire che ne hai visto uno?"
"Sì. Ce l'hai proprio qui." disse indicando un punto vicino alla sua bocca con l'indice.
Neville se la trovò improvvisamente vicina e il tempo gli sembrò fermarsi.
Come se stesse per morire (cosa che in realtà poteva accadere dal momento che stava trattenendo il fiato) rivide davanti a sé tutti i momenti orribili di quella settimana, da quando non era riuscito a chiedere a Luna di uscire alle innumerevoli distrazioni che l'ansia per quel quasi-appuntamento gli aveva procurato, dal malefico palloncino al maglione tagliato. Tutto era andato a rotoli e non era servito a nulla. Luna nemmeno sapeva quello che lui provava.
In quella frazione di secondo che impiegò a capire che non avrebbe accettato di andarsene senza aver chiarito che la ragazza, racimolò tutto il suo coraggio Grifondoro.
Con il dito ancora teso ad indicare un punto non ben indefinito sulla sua faccia, Neville non si lasciò scoraggiare e si avvicinò per baciarla.
Le loro labbra si sfiorarono appena, i nervi tesi allo spasmo nel tentativo di capire cosa pensasse Luna.
Rimase perfettamente immobile, come se qualcuno gli avesse lanciato un Pietrificus Totalus, aspettando una qualche reazione.
Fu solo quando avvertì la mano della ragazza, quella che era rimasta ferma a indicare l'invisibile Grimping, posarsi sulla sua spalla e le labbra di lei muoversi sulle sue, che capì di aver fatto la cosa giusta.
Forse qualcosa andava come doveva andare.
 
  
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