Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: VeraNora    12/02/2014    11 recensioni
Non ce l'ho fatta. Il corso degli eventi di questa season 5 mi ha riempita di brutti pensieri e sull'onda di questi sentimenti dilaganti, ho scritto un finale.
Un finale che mi piacerebbe vedere e che, al contempo, temo di sapere realizzato.
Intanto, me lo sono tolto dalla testa.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Damon aprì gli occhi, ancora intontito dal colpo ricevuto.
L’odore familiare di umidità e muffa gli fece capire dove si trovasse prima ancora di mettere a fuoco l’antro buio della cantina.
Si sollevò massaggiandosi il collo e grugnendo.
«Buongiorno, Damon…»
cantilenò Stefan.
Il vampiro scosse la testa. Dentro di lui, seppellito nel profondo della sua anima, c’era un ragazzo che gioiva per l’insistenza del fratello, ma lì, in superficie, quell’accanimento non faceva che aggiungere benzina sul fuoco della rabbia che lo stava bruciando vivo.
«Andiamo fratellino... » rispose con la voce impastata dal sonnellino forzato «Ancora non hai imparato? Ogni volta che mi chiudi qui dentro, qualcuno finisce col collo spezzato!»
E così dicendo sollevò lo sguardo verso la porta di ferro che chiudeva la cella. Gli occhi di Stefan lo fissavano inespressivi. Solo la bocca, tirata e assottigliata, mostrava la preoccupazione del giovane Salvatore.
«Questa volta potrebbe non riuscirti tanto facile...»
commentò il vampiro, ancora con quel tono cantilenante.
«Adoro le sfide!»
replicò pungente.
«Intendevo dire che potresti non avere voglia di uscire di qua…»
ribatté con calma Stefan.
«Oh, sentiamo… perché? Avanti! Sono tutto orecchi...»
«Katherine»
rispose secco il fratello.
Damon sollevò le sopracciglia ed abbassò gli angoli della bocca, in un’espressione di noncuranza.
«Cibo per i vermi» sentenziò «Anche se credo siano troppo raffinati per la sua carne marcia»
concluse sarcastico.
«E se ti dicessi che non è così?»
Il vampiro dagli occhi di ghiaccio corrugò la fronte e sbuffò una risatina nervosa.
«... l’ho seppellita con le mie stesse mani…» obiettò sollevandosi «Se questo è un trucco per attirare la mia attenzione…»
«Nessun trucco» lo bloccò «Ha trovato il modo... non so, di restare in vita...»
Le parole di Stefan attecchirono nella mente di  Damon dando conferma ad un pensiero che tanto aveva faticato a nascondere.
«Tsk... ovvio che sì! Non poteva essere così facile liberarvi di  quella dannata p...»
«Damon!»
«Oh, andiamo Stef» si infastidì «Non la starai difendendo ancora»
«No, non è questo... » replicò prontamente l’altro «Non la sto difendendo... ma tu dovresti sapere una cosa...»
Le parole, però, evaporarono dalla mente di Stefan. Damon picchettò con dito il proprio polso dicendo:
«Tic-toc, fratellino»
«Lei... » riprese «Lei si è trasferita nel corpo di Elena...»
Una bomba esplose nel petto di Damon, Stefan proseguì:
«Ha…ha finto di essere lei in queste ultime settimane...»
«... no... no…»
La voce del vampiro era un sussurro, un filo di fiato che andò a nascondersi sotto il resto delle parole del fratello:
«Si è finta  Elena sin dall’inizio... dalla…»
«Dalla festa a casa di Tyler...»
concluse per lui.
Stefan annuì.
Gli occhi di Damon si staccarono da quelli del fratello e si fissarono in un punto nel vuoto di quella cantina buia e lo stesso vuoto iniziò a farsi strada in lui.
Tutta la rabbia, tutto il risentimento delle ultime settimane si congelarono frantumandosi in milioni di pezzi. Dentro il vampiro non rimase che polvere e disperazione.
«No... no...»
riprese, in tono un po’ più forte.
«Damon...»
provò a chiamarlo Stefan.
«No! Dannazione! No!»
ringhiò, stringendo i pugni.
«Calmati ora...»
«NO!» urlò colpendo il muro «Cosa ho fatto! Cosa ho fatto!!!»
Affondò i pugni nella pietra sentendo le ossa delle nocche rompersi e la pelle squarciarsi, ma non c’era dolore più acuto di quello che gli stava lacerando il petto.
«Damon, risolveremo tutto!» insisté Stefan, afferrando le sbarre di ferro «Prima però dobbiamo capire come riprenderci Elena...»
Il vampiro si fermò con il braccio sospeso a mezz’aria. Il nome di Elena si era insinuato tra lui ed il muro.
Elena… la sua Elena. Intrappolata e schiava del suo stesso corpo, costretta ad eseguire gli ordini della donna che gli aveva rovinato l’esistenza, ancora ed ancora.
La forza lo abbandonò di colpo ed il braccio gli ricadde lungo il corpo, penzolone. Si voltò verso il fratello, ancora attaccato alla porta, ansimando.
«Stefan… ascoltami»  la sua voce aveva il suono dei vetri rotti «Mi devi promettere una cosa…»
«Non ti preoccupare… risolveremo tutto…»
«No, no! Ascolta…» lo fermò «Tu mi devi promettere che mi ucciderai…»
Gli occhi di Stefan si spalancarono ed indietreggiò di un passo, scuotendo la testa.
«Cosa?!? No! Damon...»
«Stefan!»  
intervenne nuovamente.
Allungò di scatto le braccia oltre le sbarre ed afferrò la testa del fratello, avvicinandolo.
«Tu me lo devi giurare!»
Lo supplicò a denti stretti, mentre una miriade di lacrime si stagliavano negli occhi di cielo di Damon.
«Ti aiuterò a salvare Elena… la riporteremo indietro, lo giuro… ma prima che lei si svegli... prima che possa realizzare quanto  successo... prima che lei possa vedere quello che sono diventato… tu mi dovrai uccidere»
«Damon, ascoltami...»
Le mani di Stefan si posarono su quelle del fratello.
«Stefan… me lo devi promettere!»
«Troveremo una soluzione… un antidoto… vedrai che riusciremo a farti tornare normale…»
La bocca di Damon si ammorbidì in un sorriso amaro, corrugò lo fronte e scosse debolmente la testa.
«Non c’è antidoto per quello che ho fatto… non c’è rimedio… Elena non può… lei non deve trovarsi a dovermi affrontare così. Non posso farle anche questo… tu mi ucciderai, o giuro che troverò qualcuno disposto a farlo… Caroline magari…»
«Caroline non ti ucciderebbe mai… e nemmeno io…»
«Stefan… o mi uccidi, o ti costringerò a farlo… ti prego… concedimi di andarmene mostrando di me una faccia diversa… ti prego…»
Grosse lacrime iniziarono a sgorgare dagli occhi di Stefan che riuscì solo ad annuire.
Sapeva che non sarebbe mai riuscito ad esaudire il fratello così.
 
  
Il momento era arrivato.
Katherine si accasciò a terra, conficcato nello stomaco il pugnale dei viaggiatori.
Matt stava ancora in piedi di fronte a lei, tremante.
Stefan teneva ferma Nadia, che si dimenava piangendo e disperandosi per  la madre.
Caroline, Jeremy e Bonnie si teneva per mano, fermi con il fiato sospeso in attesa di scoprire se il loro piano avesse funzionato.
Damon uscì dal suo nascondiglio nella cripta, da dove aveva osservato lo svolgersi degli eventi col cuore in gola. Si avvicinò a Matt e gli toccò una spalla, il giovane si voltò guardandolo impaurito.
«Ce la farà…»
gli disse, con una sicurezza che non aveva.
«Se così non fosse… ho appena ucciso la mia migliore amica…»
replicò il ragazzo, piangendo.
«No… Elena è lì… vedrai che riaprirà gli occhi a breve…»
continuò in tono deciso il vampiro.
Fece un gran respiro e si voltò a guardare il fratello.
Stefan capì la richiesta nascosta in quegli occhi ma non poté mentirgli.
Gli aveva assicurato più volte che non si sarebbe tirato indietro, ma era una bugia: non lo avrebbe ucciso.
Con sua grande sorpresa Damon gli sorrise annuendo, ma prima di poter interpretare quella reazione, il corpo di Elena si mosse. Lo sguardo di tutti i presenti ricadde sulla giovane vampira, anche quello di Damon.
Non poté trattenersi, doveva sapere se era riuscito a riportare indietro l’amore della sua vita, doveva guardarla un’ultima volta.
Gli occhi della ragazza si aprirono e due macchie sfocate le riempirono la visuale.
Batté le  palpebre un paio di volte e due cristalli azzurri presero forma, incastonandosi in un viso bello e familiare.
«Damon…»
sussurrò sorridendo.
La nebbia nella sua mente iniziò a diradarsi e una cascata di pensieri le si riversò in testa e la paura e l’agitazione la fecero scattare a sedere.
«Katherine!» esclamò allarmata «Lei è dentro di me! Lei ha… lei ha preso il mio corpo… e Nadia… e la strega…»
Il vampiro si inginocchiò accanto all’amata e le afferrò le spalle con decisa delicatezza.
«Elena…» la sua voce era miele «Non preoccuparti… abbiamo risolto tutto…»
Lei chiuse la bocca ancora aperta a vomitare paura e parole.
Era al sicuro, l’avevano salvata.
«Oh, Damon… ho avuto così tanta paura…»
si sfogò, abbracciandolo stretto.
Il calore di quell’amore ancora ignaro della verità che accompagnava il salvataggio, lo investì con una violenza inaudita, abbattendo l’ultimo pilastro della labile struttura che si era eretto intorno.
La strinse forte e represse le lacrime che bruciarono dietro quegli specchi azzurri.
Si staccò da lei.
«Bentornata…»
le disse.
La baciò con tutta la tenerezza di cui era ancora capace e si spostò per far posto al resto della combriccola entusiasta per il ritorno di Elena.
Nadia scivolò a terra, in un pianto disperato, Stefan la lasciò e corse anche lui da Elena.
Si fermò un secondo accanto al fratello e lo guardò, in cerca di risposte. Damon gli indicò la vampira con la testa .
«Salutala… avanti…»
lo invitò.
E mentre anche lui si univa ai festeggiamenti, l’odore della ferita nel corpo di lei fiorì nelle narici del vampiro. Per un attimo era stato in grado di dimenticarsi di essere diventato un’arma letale per la sua stessa razza… per la sua stessa Elena.
Chinò la testa, lanciò un ultimo sguardo al sorriso felice della sua amata ed aprì la mano.
Lampi argentati e bluastri brillarono colpiti dagli ultimi raggi di un sole invernale, Damon si incamminò veloce tra le lapidi, e lontano dalla gioia e dai sorrisi, s’incendiò. 
 
   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: VeraNora