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Autore: Marie Claire    12/02/2014    1 recensioni
–Ma guarda cosa abbiamo qui!-girò su sé stesso facendo svolazzare la giacca rossa intorno a lui-In una notte scura, il rosso del sangue si mescola all’argento della luna su un comune prato accendendolo di passione e mistero …
Inspirò profondamente assaporando l’adrenalina che gli scorreva nelle vene.
–Che scenario fantastico, DEATH!
*
Ciel si reca in gran fretta a Glastonbury per indagare sulle misteriose sparizioni dei bambini di un orfanotrofio per conto della Regina in compagnia del fedele Sebastian.
cosa nasconde questa città, la più magica del Regno Unito?
mentre uno scenario che di umano ha ben poco-in tutti i sensi-si staglia lentamente di fronte a loro, Ciel deve anche affrontare il misterioso deperimento di Sebastian, suo invincibile maggiordomo.
Genere: Avventura, Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Regno Unito,Glastonbury, 9 settembre 1889, ore 20.05-
 
 
 
Un gatto passeggiava pigro per le strade ciottolate.
La città, tanto ridente e piena di vita di giorno, di notte si trasformava in un posto lugubre e silenzioso, se non si contava qualche nottambulo ubriacone o gli spazzacamini.
Delle piccole ombre scivolavano furtive tra i vicoli, nascondendosi agli occhi di tutti.
Una volta che ebbero superato le mura di cinta, si diressero verso la collina.
Esattamente al centro, una costruzione rurale splendeva minacciosa sotto i raggi lunari.
–A-Aspettate! Magari … non sarebbe meglio tornare di giorno?
Una tremula vocina infantile spezzò il silenzio che fino a qual momento aveva regnato sovrano.
–Ma che dici, Katy?-un’altra voce si levò in risposta con malcelato risentimento-Come pensi di andarci domani? La signora Turner ce lo impedirebbe di sicuro, lo sai!
–Lo so Jim, ma …
–E poi, di mattina non funziona. Dobbiamo farlo adesso!
La breve discussione finì e nessuno pensò di riprenderla fino a quando non si trovarono sotto l’antica costruzione.
La vecchia abbazia era un rudere consumato dai secoli ormai, eppure i monaci non avevano rinunciato ad abitarla. Comunque, ai giovanissimi visitatori non interessavano le sue condizioni, ma quello che nascondeva.
–Dobbiamo trovare la grotta-Jim cominciò ad armeggiare con una lampada ad olio-non deve essere tanto lontana.
–Ma …E se non c’è? Potrebbe essere uno scherzo!-una terza voce, diversa da quella di Jim e Katy, s’intromise, la paura ben evidente-Dai, torniamo indietro!
–Anche tu, Tom? Se avete paura, tu e Katy potete tornare indietro, sapete? Io vado avanti.-con fare risoluto, il bambino accese il lume e avanzò di qualche passo.
–Ma quel ragazzino ci ha detto a malapena dove fosse! Ai ragazzi di città piace prenderci in giro perché siamo dell’orfanotrofio-
–Piantala! Se scopriremo dove si trova, nessuno ci prenderà in giro!
–Ma-
All’improvviso si sentì un rumore sordo, subito seguito da un’ esclamazione di gioia.
–L’ho trovata! L’ho trovata!
La luce fievole della fiamma rischiarò un antro di pietra, abbastanza grande perché ci passasse un uomo.
Jim si girò ridendo verso i suoi timorosi compagni.
–Visto? Su, si va!
Si fiondò dentro e, con un po’ di esitazione, venne seguito da Tom e Katy.
–Lo sapevo, lo sapevo che esisteva! Che bello! Come sono felice!
–Katy-Tom si era ormai rilassato completamente-tu cosa chiederai alla fata?
–Uh?
–Io-Jim stava praticamente saltellando dall’eccitazione-le chiederò di diventare ricco! Viaggerò per il mondo e nessuno mi fermerà! Voi?
–Io …-la bimba si strinse nelle spalle-… È un segreto …
–Che noiosa-la prese in giro l’altro, facendola arrossire di vergogna.
–Dille che è noiosa, Tom!
Tom non si unì alla risata dell’amico. Anzi, non fiatò del tutto.
–Tom?
Si voltarono entrambi, e sussultarono.
Il ragazzino era scomparso.
–Dove … Dov’è andato?-Katy cominciò a chiamarlo.
–Tom! TOM! DOVE-
–Smettila … sarà … Sarà tornato su, è un tale fifone …
Jim si riscosse dal momentaneo momento di smarrimento e riprese a inoltrarsi nella caverna.
–Però-
–Se hai strizza raggiungilo, scema! E io esprimerò anche il tuo desiderio!
Dato che Katy non accennava né a camminare né a tornare indietro, il ragazzino la prese per mano e la strattonò.
–Ecco, se ci teniamo non ci perdiamo, contenta?
–Sì, grazie … Jim.
–Femminuccia fifona.
La bimba strinse appena la presa sulla mano dell’altro e lo seguì.
–Senti-disse dopo un po’-se vuoi ti dico cosa voglio dalla fatina.
–Se proprio vuoi.
–Io … -esitò un attimo-Io voglio-
Il buio calò completo nel tunnel stretto, e Katy sentì la mano di Jim scivolare dalla propria. Tastò dove potesse essere, disperata.
–JIM!-urlò con le lacrime agli occhi.
Il tunnel si illuminò, ma non grazie alla lampada.
Sembrava che un piccolo sole fosse esploso e che avesse acceso ogni singola roccia . per qualche minuto, la bimba dimenticò di essere in un posto minaccioso e claustrofobico, di avere paura e di aver perso i genitori.
Si sentiva felice e serena, come non era stata mai.
–Chi sei?
Trasalì. Da un’insenatura nella roccia che non aveva notato proveniva una voce profonda.
–Sono Katy … Katherine Goodfellow, e ho sei anni.-rispose con la voce impastata.
–Bene. E cosa fai qui, bambina dei Goodfellow?
–Cosa -Hai visto … Sai dove sono i miei amici?-chiese con ansia sporgendosi suo malgrado verso il misterioso interlocutore.
–I tuoi amici? Ah … Stanno bene, non ti preoccupare.-la voce assunse un tono così rassicurante da conquistarla del tutto.
–Davvero?
–Certo.
–Sei … la fata buona che esaudisce i desideri?
–Fata?-la voce rise, e un suono rauco e freddo aleggiò nell’aria.-Direi mago.
–Esaudisci i desideri?
–Diciamo di sì. Qual è il tuo?
–Io …
Katy fece un passo avanti.
–Vorrei riavere la mia famiglia.
Un’altra risata risuonò e una mano bianchissima dalle dita lunghe e affusolate si tese dall’oscurità.
–Vieni.
La bimba sembrò indietreggiare di fronte all’inaspettata vicinanza, ma la mano non attese una risposta e le artigliò il braccio, trascinandola dentro, nel buio.
 
 
 
Un singulto. Uno strillo subito soffocato. Un tonfo. A seguire, il nulla.
La luce che aveva inondato la grotta si spense di botto.
Una figura emerse dall’insenatura, lasciando dietro di sé gocce dense che rimanevano attaccate alle pareti.
–Beh …-il sorriso dell’uomo scintillò maligno.
–Ho esaudito il tuo desiderio, no?
 
 
 
 
 
–Aaaaah, che noia!
Nel quieto paesaggio campagnolo una figura alquanto rumorosa vagava indomita, lanciando ogni tanto un urlo di disappunto.
–Niente e nessuno! Questo posto è un mortorio assoluto! Una bella signorina come me come dovrebbe svagarsi?
Sbuffò contrariato e si rimirò una ciocca dei capelli rossi.
–Dovrei protestare con Will-Oh!
La sua attenzione era stata improvvisamente attirata da una figura misteriosa che si muoveva tra gli sporadici sassi.
–Ehi, chi va là?
Colta di sorpresa, quella si dileguò talmente in fretta che il nostro stravagante personaggio non riuscì nemmeno a vederla in faccia.
–È veloce! Sarebbe interessante vedere dove sia diretto …-Gli occhi verde-giallo scintillarono di curiosità e malizia da dietro gli occhiali.
Il suo sguardo si puntò sul suolo ricoperto di erba e da qualcosa di vischioso. Qualcosa che era …
–Sangue!-esclamò dopo averne raccolto un po’ ed esserselo passato leggermente sulla lingua.
Sul viso gli esplose un’espressione estasiata.
–Ma guarda cosa abbiamo qui!-girò su sé stesso facendo svolazzare la giacca rossa intorno a lui-In una notte scura, il rosso del sangue si mescola all’argento della luna su un comune prato accendendolo di passione e mistero …
Inspirò profondamente assaporando l’adrenalina che gli scorreva nelle vene.
–Che scenario fantastico, DEATH!
  
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