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Autore: SkyDream    12/02/2014    6 recensioni
“Ran, Ran?” Apro gli occhi e me lo ritrovo davanti, anche lui è rosso e schiocca le dita davanti il mio viso come per svegliarmi da quello stato di trans in cui ero caduta.
“Cosa c’è di razionale in questo, Shinichi?” Lo chiedo in un soffio, non lo ringrazio e non lo rimprovero.
“Cosa c’è di razionale nel vivere senza questo?” La sua domanda mi spiazza, il mio cuore sembra perdere un paio di battiti, spero non si sia accorto che delle lacrime hanno cominciato a far luccicare i miei occhi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cosa c'è di razionale in tutto questo?

 




Comincio a pensare che, forse, non è lui quello che sbaglia.

In fondo lui non sta facendo nulla di male, sta solo facendo la sua vita…la sua carriera.

Io invece resto qui ad aspettarlo, senza un vero perché o un motivo…o forse si?

Forse, sono troppo testarda per ammettere qualcosa che ormai in tanti hanno capito da troppo tempo.

Già, ne è comunque passato di tempo da quella volta a Londra, dove lui mi disse delle parole sconvolgenti per me.

Sfreccio veloce tra i passanti, oggi siamo usciti prima del solito da scuola e voglio approfittarne per andare a fare un giro vicino il parco di Beika, amo quel posto…è così, così perfetto.

I visi di quella gente sconosciuta mi apre ancor di più gli occhi su come stia divenendo fredda la società attuale, nessuno che ti regala un sorriso- anche solo per sbaglio- e nessuno che pur di parlare un po’ ti chiede indicazioni per una strada che magari fa tutti i giorni.

Freddo, il muro che si sta creando intorno a noi è solo un muro freddo di egocentrismo e menefreghismo.

Continuo a camminare, sento che i polmoni chiedono pietà, vado troppo veloce, vado veloce per non pensare.

Se pensassi finirei col morire.

Perché penserei a lui.

Mi fermo solo quando trovo una panchina vuota, mi siedo e stiro un po’ le gambe annaspando aria pura, o è quello che comunque spero di trovare.

“Perché sei venuta qui?” Sorrido al suono di quella voce, so bene che è solo frutto della mia mente.

Mente tarlata dall’amore, forse corrisposto, ma lontano.

“ Sorridi e non ti degni di voltarti? Mi odi così tanto?” Mi volto un po’ alla mia sinistra, sbianco totalmente riflettendo quegli occhi blu. Allora non era solo un’ allucinazione.

“Shinichi, cosa fai qui?” Lo guardo, i miei occhi cominciano a bruciare e diventano limpidi e tremanti, non devo mostrarmi debole…eppure mi è mancato così tanto.

Già mi è mancato, eppure a volte…a volte lo sento un po’ vicino. A volte ho la sensazione che sia attorno a me continuamente…come un angelo in borghese.

“Potrei farti la stessa domanda, no? Io sono qui perché volevo farti una sorpresa appena finivano la scuola. A proposito, da quando la marini?” I suoi occhi di cielo sembrano così grandi e vividi che comincio a ricordare improvvisamente perché, fin da bimba, sono sempre rimasta con lui.

Ora è tutto chiaro.

Lo è sempre stato, forse.

“Non l’ho marinata, siamo usciti prima.” Non scollo le mie iridi dalle sue, sembra quasi che le possa toccare. Sono splendide.

“ Ehm, potresti evitare di fissarmi con quello sguardo? Mi preoccupi un po’.” Lo vedo arrossire un po’, penso di esser diventata cremisi anche io, abbasso il viso e stringo gli occhi pregando che non si noti troppo il mio rossore.
Illusa, già…

“Scusa, scusa…ma tu, qui a Beika-cho, come mai?” Mi sento una stupida, non ci vediamo praticamente mai, e in questo momento vorrei solo saltargli addosso e rimanere incollata a lui per il resto della mia esistenza, eppure non faccio nulla. Faccio domande stupide. Io sono stupida.

“Mi hanno dato due giorni di libertà, quindi ho deciso di venire anche se solo per pochissimo tempo, questa notte riparto nuovamente. Mi dispiace…” Noto la tristezza nei suoi occhi.

Aspetta, sto nuovamente guardando i suoi occhi?

“Fa nulla, è comunque il tuo lavoro. E comunque….” Non riesco a finire la frase, cerco con gli occhi un oggetto a cui appigliare il mio sguardo in modo che non cada nuovamente sul suo, vorrei evitare di metterlo nuovamente in imbarazzo.

“Un dolce ricordo… Posso darti solo questo, Ran.” Mi fisso le scarpe scure della divisa, mai in vita loro devono essersi sentite così ammirate.

“Un. Dolce.Ricordo?” Balbetto io, balbetto come una stupida…ma l’ho detto prima, io sono stupida.

Sento le sue dita- calde e robuste- sfiorarmi il mento freddo a causa dell’aria, mi costringe piano piano a voltarmi verso di lui e a cadere nuovamente in ipnosi nei suoi occhi, cerca come il consenso per qualcosa.

Cosa?

No, aspettate, la vera domanda è: perché cerca il consenso? Non ha ancora capito che può fare di me ciò che vuole?

Lui fa già di me ciò che vuole, una ragazza con l’animo colmo di tristezza e speranza direttamente proporzionale.

Stacco un po’ quei pensieri, noto che le sue gote non sono più rosse come prima, le mie dovrebbero essere –in questo momento- anche peggio di prima, si sta avvicinando.

E’ vicino, troppo vicino, inclina leggermente la testa verso destra e si avvicina alle mie labbra con dolcezza e lentezza. Le sfiora appena, le sento tremare, chiudo gli occhi.

E’ tutto uno stupidissimo sogno, vero? E’ un sogno che non ho mai fatto, ma è un sogno…o forse un incubo.
Incubo, so che appena aprirò gli occhi lui non sarà più qui e io tornerò a soffrire e a tenermi le ferite.

Eppure…il suo sapore è così…così suo che non puoi pensare che tutto ciò non sia reale.

No, non puoi nemmeno pensarlo…

E anche la sua lingua è così…così vera. La sua lingua? Mi sta baciando veramente?

Cosa c’è di razionale in tutto ciò? Cosa c’è di normale e di logico nel baciare la ragazza che – da come hai detto- ami da una vita.

Va bene, forse così ha senso. Ma cosa c’è di razionale se poi sparisci per mesi interi?

“Ran, Ran?” Apro gli occhi e me lo ritrovo davanti, anche lui è rosso e schiocca le dita davanti il mio viso come per svegliarmi da quello stato di trans in cui ero caduta.

“Cosa c’è di razionale in questo, Shinichi?” Lo chiedo in un soffio, non lo ringrazio e non lo rimprovero.

“Cosa c’è di razionale nel vivere senza questo?” La sua domanda mi spiazza, il mio cuore sembra perdere un paio di battiti, spero non si sia accorto che delle lacrime hanno cominciato a far luccicare i miei occhi.

“Adesso tu sparirai, e poi tornerai per poi sparire nuovamente, perché lo hai fatto?” Improvvisamente, fissando le labbra che poco prima mi hanno sfiorato, comincio a notare quanto cavolo siamo cresciuti.

E’ ormai diventato un ragazzo veramente bello e alto, non è più il bimbo di una volta.

Dentro me sorrido un po’, anche io sono cresciuta un po’.

“Hai detto bene, io vado via…ma poi torno. E spero che questo piccolo ricordo ti serva per ricordarti che non devi mai perdere la speranza in un mio ritorno, proprio come non la perdo io.” Le sue mani calde tengono le mie, fredde.

“Lo prometto, lo prometto a te Shinichi.” Il suo sorriso dolce sembra quasi svanire alla vista dell’orologio.

Il suono delle campane riporta entrambi alla brutta realtà, è tardi e i suoi occhi smettono di splendere mentre si alza.

“Ti accompagno a casa, poi devo tornare all’aeroporto.” Mi sorprende il tono in cui lo dice, è un tono strano.

Annuisco, impotente al mio destino.
Annuisco con la certezza che tornerà, prima o poi.

   
 
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