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Autore: Dania    12/02/2014    1 recensioni
Erano ormai passati diversi anni da quando quel fatto era accaduto e molte cose erano cambiate.
Dean scopre che tutte le persone intorno a lui hanno proseguito la loro vita ed hanno raggiunto i loro obiettivi, nonostante la tragedia avvenuta anni prima. È veramente sicuro, però, di non aver combinato nulla di importante in tutti quegli anni?
Genere: Drammatico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Mary Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: Il tempo che non passa
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester/Castiel, Sam Winchester/Jessica Moore, Mary Winchester, Bobby Singer/Ellen Harvelle, Jo Harvelle
Rating: SAFE
Parole: 1000
Prompt: Tempo + 1k del COW-T #4  e il n°59 (È morta. Dovresti fartene una ragione./Fottiti.) della mia tabellina della Maritombola, entrambe di Maridichallenge.
Genere: Slice of life, Drammatico, AU
Note: Ugh, mi stava venendo molto più lunga, soprattutto la parte finale, ma nh, limite di parole e pigrizia. (Le ultime righe, soprattutto erano molto più nnhh, ma forse è meglio così. #?)
Disclaimer: Non mi appartengono e non ci guadagno nulla.




Erano ormai passati diversi anni da quando quel fatto era accaduto. Molte cose erano cambiate. Sam si era finalmente laureato in giurisprudenza, avverando il sogno che aveva fin da bambino, e non aveva perso nemmeno un giorno a bearsi del risultato ottenuto, ma era andato subito in cerca di un impiego, che aveva poi trovato con una certa facilità, anche grazie agli ottimi risultati ottenuti negli anni di università. Si era era pure deciso a fare la fatidica proposta a Jessica, una volta sicuro di poterle garantire una casa e un futuro economico stabile, grazie alla paga per il suo duro lavoro. Inutile dire che lei aveva subito risposto con un sì, visto da quanti anni quei due si frequentavano. Tra i conoscenti del ragazzo erano subito iniziate le speculazioni: chi credeva che in un paio d'anni avrebbe raggiunto il livello di vicepresidente a forza di promozioni e di cause vinte, e chi riteneva che, sempre nello stesso lasso di tempo, avrebbe aperto il proprio studio legale, affermandosi con sicurezza e definitivamente nel campo giudiziario. Aveva anche deciso che aveva trovato, una volta per tutte, la lunghezza adatta ai suoi capelli: poco sopra  le spalle. Questo aveva fatto sì che Dean perdesse una scommessa contro Bobby; era sempre stato, infatti, più che sicuro che se mai ci fosse stata una trasposizione cinematografica di ''Raperonzolo'' i produttori avrebbero ingaggiato senza dubbi e senza provino proprio Sam Winchester come attore protagonista, per i lunghi capelli.
Anche Bobby, d'altro canto, aveva compiuto il grande passo, aprendo il suo cuore ad Ellen. Loro due, però, avevano continuato la loro vita normalmente; era stato quindi difficile per i loro amici scoprire la relazione tra i due. L'unico cambiamento avvenuto era che avevano deciso di vivere insieme ed ora abitavano tutti, nella vecchia ed accogliente casa del meccanico, la quale si era finalmente ripopolata ed era tornata agli antichi splendori, quando c'era ancora qualcuno che ne curava l'aspetto.
La vita sembrava essere cambiata per tutti, tranne che per lui. Continuava ad aiutare Ellen e Jo al bar nelle ore serali, quando il numero di clienti – e di clienti potenzialmente problematici a causa dell'alcol – aumentava esponenzialmente e a fare altre piccole cose in base alle richieste ( nei periodi in cui la città si riempiva di turisti andava al bar anche di pomeriggio; quando Bobby riceveva troppe macchine da riparare, lui era sempre lì, pronto, con un cacciavite in mano; se girando per il centro trovava degli annunci attaccati alle vetrine, si candidava immediatamente ). Non disdegnava nessun lavoro, finché era onesto e gli permetteva di guadagnarsi da vivere. Si sentiva, però, il solito Dean Winchester di sempre, mentre gli altri sembravano realizzare tutti i loro sogni.
In verità, a pensarci bene, anche un suo desiderio si era avverato: aveva il miglior ragazzo al mondo – era ancora un po' strano chiamarlo in quel modo –. Il pensiero di averlo incontrato giusto in tempo per farlo incontrare a lei era l'unico che gli concedeva un po' di serenità. In quel modo lei aveva potuto essere a conoscenza del fatto che lui aveva trovato la persona giusta con cui passare il resto della sua vita, anche se questo, allora, lui non lo sapeva ancora.
Erano ormai passati, comunque, diversi anni, eppure sembrava accaduto tutto solo pochi giorni prima. Ricordava con chiarezza ogni momento di quel giorno.


***


Il teleono squilla, squilla; lo sta già facendo da diversi minuti, ma lui non riesce proprio a trovarlo. Ha messo a soqquadro l'intero salotto. Cuscini, libri, riviste e cartacce, tutto è gettato a terra. Silenzio, giusto un eterno minuto, poi ricomincia e, finalmente, lo trova, tra le pieghe del divano. Come diavolo c'era finito lì?
Il display segna quattro chiamate perse e il nome lampeggiante di Sam Winchester. Il malessere che provava già da qualche ora si fa improvvisamente più acuto. Questo non va bene.
« Pronto? » Chiede esitatnte.
Il silenzio dall'altra parte della cornetta è però assoluto e pesante come se fosse un macigno. Sente il proprio respiro rimbombare nell'orecchio, quindi raddrizza il cellulare.
« Sam? » Silenzio, ancora, sempre più denso.
« D-Dean... Ecco, dovresti... Dovresti venire in ospedale. Il prima possibile. » La voce arriva in un flebile sussurro e non è pienamente convinto di aver compreso bene ciò che gli era stato appena detto.
« Sam? Sam, cosa è successo? È grave? »
« Deab, ecco... Vieni e basta, ti prego. »

Corre, Dean. Corre con l'Impala, corre per i corridoi fino a scorgere l'alta figura del fratello. C'è lui, c'è Jessica, dietro di sé sente le voci preoccupate di Bobby, Ellen e Jo. Sono tutti lì, tutti tranne una sola persona.
« Sam, cosa è successo? Chi sta male? Ti prego, non dirmi che— »
Non riceve risposta, ma quegli occhi sfuggenti rispondono ad ogni sua domanda, e il mondo sembra crollargli addosso. Tutto il resto è silenzio, una confusione che non riesce a sentire, solo a vedere. Forse quello è l'unico momento non chiaro, nei suoi ricordi.

È al bar, ma questa volta si trova davanti al bancone, non dietro. Non è in quello di ellen, non voleva che lo vedessero in quello stato. Beve, si è fatto lasciare l'intera bottiglia di whisky. Sente la porta del piccolo e buio locale aprirsi, ma non si volta per controllare chi sia entrato. Non gli interessa. Nemmeno quando quel qualcuno si siede a fianco a lui e percepisce i suoi occhi su di sé.
« Dean—.»
« Fottiti. »
« Dean, è morta. Dovresti fartene una ragione. »
« Fottiti. »
Un sospiro, Sam si alza ed esce, sapendo quanto quella conversazione non avrebbe portato a nulla. Eppure erano passati mesi da quando Mary Winchester era stata investita da una macchina ed era morta.


***


Chiuse gli occhi, mentre con la mano accarezzava il freddo e liscio marmo della lapide. Mi dispiace, sembrarono sussurrare le sue labbra. Mi dispiace perché non ci sono riuscito.
Una mano tiepida si intrecciò nella sua, quella libera. Si voltò e sorrise a Castiel. Sorrise, perché c'era ancora qualcosa di buono in quel mondo.
   
 
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