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Autore: Gaia Bessie    12/02/2014    3 recensioni
Severus Piton, l'amico storico, non riesce a tirarla fuori dal nulla. Forse l'ha presa come una missione, forse ama combattere contro i fantasmi. Forse, semplicemente, la ama del primo amore. Quello dei quindici anni, che ti pungola a tradimento e ti lascia steso a terra in una pozza di disperazione. Non devi arrivare fino a quest'Hogwarts piena di adolescenti disastrati, di incantesimi finiti male, per trovarla. Basta chiedere a qualcuno a caso perché Lily Evans scrive lettere mai impostate e le nasconde sul fondo del baule. Risponderanno con un nome. James Potter.
(...)Severus Piton è riservato, frequenta compagnie indesiderabili e i suoi compagni di Casa amano farsi gli affari propri. Alla fine, la loro posizione è quella più vicina alla realtà.
Perché i Corvonero sono troppo legati a uno schema logico poco calzante, i Grifondoro di psicologia capiscono poco e niente, i Tassorosso sono troppo perbenisti. E i Serpeverde. Ai Serpeverde non potrebbe importare di meno.
[Terza classificata al contest "Il contest dei desideri" indetto da orny sul forum di Efp]
Genere: Commedia, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Nick: Elizabeth Mary Greengrass (Efp); BessieB (forum)
Desiderio scelto: Severus/Lily(come coppia effettiva), what if dove Voldemort non è mai esistito e i due sono alle prese con i problemi quotidiani e adolescenziali di una qualsiasi relazione, happy ending
Titolo: All the same
Personaggi: Lily Evans, Severus Piton, Accenni vaghi di James Potter e i Malandrini

Pairing: Severus/Lily, James/Lily
Genere: Introspettivo, Malinconico, Commedia
Rating: Giallo
Introduzione: Severus Piton, l'amico storico, non riesce a tirarla fuori dal nulla. Forse l'ha presa come una missione, forse ama combattere contro i fantasmi. Forse, semplicemente, la ama del primo amore. Quello dei quindici anni, che ti pungola a tradimento e ti lascia steso a terra in una pozza di disperazione. Non devi arrivare fino a quest'Hogwarts piena di adolescenti disastrati, di incantesimi finiti male, per trovarla. Basta chiedere a qualcuno a caso perché Lily Evans scrive lettere impostate e le nasconde sul fondo del baule. Risponderanno con un nome. James Potter.
(...)
Severus Piton è riservato, frequenta compagnie indesiderabili e i suoi compagni di Casa amano farsi gli affari propri. Alla fine, la loro posizione è quella più vicina alla realtà.
Perché i Corvonero sono troppo legati a uno schema logico poco calzante, i Grifondoro di psicologia capiscono poco e niente, i Tassorosso sono troppo perbenisti. E i Serpeverde. Ai Serpeverde non potrebbe importare di meno.
[Partecipa al contest "Il contest dei desideri" indetto da orny sul forum di Efp]
Nda: Okay, spero di non dimenticare nulla, perché sono patologica in queste cose. Potrei scrivere km di note e dimenticare qualcosa, per cui cerco di andare con ordine.
Quando ho prenotato il desiderio, l'ho fatto seguendo l'istinto, poiché uno dei miei primi Otp è stato il pairing Severus/Lily. A ben rifletterci, probabilmente mi sono tirata la zappa sui piedi: tendo a scatenarmi con le storie drammatiche, perché effettivamente non sono una grande estimatrice del lieto fine e compagnia bella. Ma, come si dice, per migliorare bisogna osare. E forse ho osato un po' troppo ed è venuta fuori questa cosa. È a tratti malinconica, a tratti piena della mia ironia odiosissima e del tutto fuori contesto. Ma il lieto fine, sfortunatamente, c'è. Io non l'avrei messo. Ma c'è, giuro!
Senza contare che ho avuto un po' di difficoltà con il what if. Perché ho aggiunto, oltre all'obbligo di Mitzuki anche un altro elemento che non voglio anticipare.
Detto questo, aggiungo che potrebbe esserci OOC da qualche parte. Non sono in grado di dire dove, ma potrebbe esserci.
Per il resto, buona lettura, spero che vada bene.


 

 

 

 

 

Dicono che Lily Evans sia perseguitata dai ricordi: un giorno si alza e scopre che esiste un mondo di cui prima non sapeva nulla, una nuova dimensione fatta di dolore e sensazioni amplificate. Dicono che sguazzi nel dolore con estremo godimento e autocompiacimento, come quando rimane muta di fronte all'interrogativo silenzioso che le pongono tutti quanti. Perché?
Non erano nemmeno amici, forse si odiavano, forse si amavano. E magari era anche la stessa cosa, solo che non l'hanno mai capito.
Di fatto, una delle studentesse più brillanti di Hogwarts è sprofondata in una depressione paralizzante e incomprensibile: passa ore china sul tavolino della biblioteca, in un angolo che puzza di muffa e polvere, e fissa il vuoto. Scrive delle lettere che non spedisce mai, perché il Prefetto Evans non ha mai affidato una missiva a un singolo gufo, da quando è tornata dopo le vacanze di Natale. Ha smesso di uscire, di rimproverare i Serpeverde dell'ultimo anno che ancora vaneggiano della conclamata superiorità dei Purosangue. Anche se quelli, Lily Evans, nemmeno li ascolta più. E con lei, anche tutto il resto della scuola.
La Hogwarts degli anni '70 è l'insieme vagamente sgangherato di quel che rimane del passato, delle convinzioni crollate e delle guerre prive di leader. È il regno dei giocattoli rotti e delle ribellioni prive di ribelli, l'era dei miti crollati e sepolti. È la pace che calza un po' stretta, poiché di guerra si muore per forza.
Se qualcuno lascia questo mondo in tempo di pace, non è morte giustificabile, non puoi prendertela con l'umanità. Di guerra, si muore. Non di pace.
E adesso Hogwarts sembra quasi vuota, perché uno dei suoi studenti è finito sottoterra. Uno dei migliori, perché i migliori diventano tali soltanto quando muoiono o appena prima. Lily Evans, si dice, ha accusato quell'infelice dipartita come un colpo personale. E ha smesso di ridere, ha smesso di piangere.
Ha quindici anni, è una bambina, le pesa addosso quel qualcosa di inconcluso che la morte le ha tirato addosso. Severus Piton, l'amico storico, non riesce a tirarla fuori dal nulla. Forse l'ha presa come una missione, forse ama combattere contro i fantasmi. Forse, semplicemente, la ama del primo amore. Quello dei quindici anni, che ti pungola a tradimento e ti lascia steso a terra in una pozza di disperazione. Non devi arrivare fino a quest'Hogwarts piena di adolescenti disastrati, di incantesimi finiti male, per trovarla. Basta chiedere a qualcuno a caso perché Lily Evans scrive lettere mai impostate e le nasconde sul fondo del baule. Risponderanno con un nome. James Potter.

 

***

 

Hanno tutti le stesse borse. La prima cosa che Lily pensa o dice, di mattina presto, è proprio questa: hanno tutti le stesse borse. Una tracolla nera e semplice con lo stemma della propria Casa cucito in bella vista. La sua è perfetta, quasi nuova, senza scritte del tipo “Ciucciamandragole” sbiadite sulla tela. C'è una dedica minuscola di Mary, vicino alla cerniera, e basta. Quella di Severus è completamente vuota, perfettamente tenuta, senza una macchia d'inchiostro.
Eppure, all'interno, vi è un messaggio che forse lui nemmeno ha letto. È scritto in una grafia talmente millimetrica che l'autrice stessa non saprebbe decifrarla.
Hanno tutti le stesse borse. Anche Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus. James Potter. La sua era quella con il “Ti amo, Evans” scritto a caratteri cubitali.
Anche se non era vero, anche se lo era troppo, anche se lei era la donna di un altro. Severus andava su tutte le furie, ogni volta che lo vedeva.
Anche a lei dava fastidio, almeno un po'. Solo che adesso non importa, perché James è morto e non è colpa della guerra. Bisogna essere carini con i morti.
Fanno male almeno quanto i vivi. E James Potter è morto come è vissuto: per i suoi amici. È morto perché un lupo mannaro ha aggredito Lupin e Black nella Foresta Proibita1: si è frapposto fra gli artigli e i suoi amici. Quando sono riusciti a tirarlo via dalla bestia, era troppo tardi.
E ora la vita continua nella certezza che nessuno urlerà il suo nome nel corridoio, guadagnandosi un'occhiataccia e un severo “Stt”.
Ci pensa ogni mattina, quando una fila di borse uguali scorrazza per i corridoi. Severus le tiene la mano, arrossisce, balbetta. Ancora non ha imparato a comportarsi da ragazzo, ma forse va bene così: è l'antitesi perfetta di Potter, in un modo che sembra quasi salutare per riempire i vuoti. Le dice qualcosa, sorridendo di un sorriso strano e un po' dolce. Lily annuisce, distante. Stringe la mano di Severus, in cerca di sostegno.
Hanno tutte le stesse borse. La sua prende polvere sul pavimento. Le odia, quelle fottute borse. Le odia tantissimo. Lo dice sottovoce.
«Severus?».
Lo chiama di punto in bianco, a volte, alzando di scatto la testa dai compiti ancora incompleti, dalla contemplazione di una linea invisibile fra le pareti. Lui è sempre lì.
Che le stringe la mano e la chiama “amore”, con la dolcezza della prima cotta. Ha quindici anni, la certezza che la ragazza di quell'età durerà in eterno.
«La sai una cosa, Sev?» sussurra Lily, ancor prima di aver ricevuto risposta. «Forse un po' mi piaceva».
Lui le lascia cadere la mano, come scottato.

 

***

 

I Corvonero sostengono che è affetta da qualche patologia psichiatrica, che sicuramente sconfina nella nevrosi. Qualcuno, mal interpretando Freud2, ha dedotto che Lily Evans non è persona in grado di sublimare le pulsioni. Forse, aveva una componente di Eros troppo influente che l'ha spinta ad amare James Potter in una maniera malsana, e poi Severus Piton in maniera altrettanto insana. Di certo, a quindici anni si può parlare di amore: se non si potesse, Lily Evans sarebbe ancora piena del suo brio, con gli occhi verdi lucenti e i capelli rossi ben pettinati. Ma non lo è.
E, anche se non fosse Eros, dovrebbe essere Thanatos. La pulsione della morte potrebbe averla resa aggressiva, dopo la morte di Potter. Ma non l'ha fatto, perché Lily è sempre meno attiva, sempre meno sveglia, sempre meno. Viva. Sempre meno viva.
Allora deve essere Eros, sarà stato Eros, è stato Eros.
I Grifondoro sostengono che è affetta dalla sindrome del sopravvissuto: era Prefetto insieme a lui, si è pentita di quell'unica ronda non fatta insieme. Forse pensa che avrebbe potuto salvarlo. È coraggiosa come un qualunque altro Grifondoro, ma non avventata, gli avrebbe potuto salvare la vita. Ma avrebbe avuto il coraggio di negargli di correre verso il punto dove provenivano le urla di Remus, Peter e Sirius?
È una ragazza estremamente intelligente, avrebbe intuito il pericolo. Ma avrebbe avuto il coraggio di trascinare James lontano dai suoi amici?
No, non l'avrebbe fatto. E James sarebbe morto comunque.
I Tassorosso sostengono che, semplicemente, a Lily manca James. Ed è verità universalmente nota, poiché Lily non parla né rimprovera più Sirius Black perché nasconde Caccabombe nella borsa di Mary McDonald. La manca il suo nome urlato nei corridoi e il sorriso strafottente. Eppure ha un ragazzo stupendo, se non fisicamente, almeno moralmente: la sostiene nonostante quell'odio che provava per James. Severus Piton ha scritto in fronte quel “un po' mi piaceva”, ma è sempre lì, con gli occhi bagnati di dolore e le mani che tremano. Forse un po' la ama, forse un po' troppo.
I Serpeverde se ne lavano le mani. Severus Piton è riservato, frequenta compagnie indesiderabili e i suoi compagni di Casa amano farsi gli affari propri. Alla fine, la loro posizione è quella più vicina alla realtà.
Perché i Corvonero sono troppo legati a uno schema logico poco calzante, i Grifondoro di psicologia capiscono poco e niente, i Tassorosso sono troppo perbenisti. E i Serpeverde. Ai Serpeverde non potrebbe importare di meno.

 

***

 

San Valentino è la festa degli sfigati. È il giorno degli amori a scadenza settimanale, dei ragazzi messi in tiro per abbordare la bella di turno, delle ragazze che ridono ad alta voce per cercare di attirare attenzione dell'idiota impomatato e col sorriso incastonato sul viso come per sbaglio. Formalmente è il giorno dell'amore, dei cuoricini che svolazzano in giro e altre melensaggini. È anche la festa di quelli che, dell'amore, non hanno capito un cazzo.
Severus Piton le ha regalato una scatola ancora sigillata, poiché lei non ha avuto il coraggio di aprirla. Chissà cosa si aspetta di trovarci dentro. Chissà cosa si aspetta di non trovarci. E il regalo la guarda, impacchettato in rosso e oro, proprio davanti a lei. Il fumo della cioccolata calda, ancora intonsa, sale a spirali: odore di zucchero, odore troppo dolce che è associato a quella dannatissima festa. Lily giocherella con il bordo della tovaglia, evidentemente a disagio.
Severus, di regali, ne ha ricevuto uno solo: un bacio dolcissimo a fiori di labbra, Lily non ha potuto dargli altro. Si è ritratta subito, come se fossero ancora solo amici.
Sarà stato per Sirius Black, Peter Minus e Remus Lupin, che camminavano insieme per farsi scudo a vicenda, chini sul sentiero. Sarà stato per Black, Minus e Lupin, perché come taglia sono quasi simili a lui. Sarà stato per quelle dannate borse tutte uguali. Ma è stato.
E Severus l'ha visto, che la sua ragazza è sobbalzata. Una vampa di capelli rossi, occhi spalancati: credeva di averlo visto. Solo che non c'era.
E adesso ci ripensa, sepolto in una sedia in velluto rosa, con Lily che indugia con quel dannato regalo. Quel dannato regalo che ha cercato ovunque.
«Su, avanti. Aprilo».
Lui sembra più emozionato di lei, il viso pallido acceso di un sano rossore. I capelli gli cadono sul viso, troppo lunghi, sul naso adunco quando lei sembra voler muovere le mani verso il pacchetto. Solo che non lo fa mai, o sono movimenti infinitesimali che non contano niente.
Solo che poi lo fa. Rapida, secca, come si fa quando si strappa un cerotto per sentir meno male. La scatolina le cade in grembo, si tratta solo di sollevare il coperchio.
Lo fa. E il ciondolo le cade in grembo, scontato e pacchiano come può esserlo solo un regalo ideato da un quindicenne. Un cuore, uno stupido e bellissimo cuore argentato, inciso in grafia millimetrica. Ti amo.
Glielo dice ad alta voce, ma lei sembra cogliere solo il movimento essenziale delle labbra. Si ostina a non comprenderlo. Vorrebbe rispondere e non ci riesce.
Ti amo.
Le tremano un po' le mani.

 

***

 

Severus sbuffa, esasperato. Ha sempre pensato di essere esperto conoscitore di ogni sfaccettatura di Lily, dalla smorfia che s'imprimeva sul viso quando prendeva appena O in Pozioni, al sorrisetto che le nasceva quando lui compieva un'azione completamente azzardata come prenderla per mano.
E adesso lei non parla. Lo guarda e sembra non avere una risposta, solo continue domande. Sembra attendere che lui dica qualcosa, quando dovrebbe essere lei a parlare.
Si sono messi insieme per caso, quando ancora James era vivo: era stato il contatto lievissimo delle mani e delle labbra. Era stato automatico, era ovvio.
Severus le piaceva, le piace ancora. Le piaceva talmente tanto da permetterle di prenderla per mano e baciarla timidamente. Un tempo erano anche stati amici.
Ma James è morto. E non si può combattere contro un morto, perché quello vince sempre. Proprio perché è morto: come se l'essere sottoterra fornisse una caterba di punti bonus nel fattore ragazze. Il giorno prima, lei ti chiama “idiota arrogante”. Poi muori e lei piange per te. Davvero utile, come cosa, soprattutto per chi non ama la necrofilia.
«Sev, io...».
Non fa nemmeno in tempo a dirlo. Anche se, effettivamente, non avrebbe saputo cosa dire o fare.
«Io...».
Lui se n'è già andato.

 

***

 

Lily Evans non parla con Severus Piton da una settimana e tre giorni.
Secondo i Corvonero, l'amicizia non può diventare amore. Conseguenzialmente sostengono l'esistenza di un potenziale diverbio fra Lily Evans e Severus Piton, probabilmente causato da James Potter: anche da morto è bravissimo a mettersi in mezzo. E probabilmente Lily Evans l'ha sempre amato, prima che morisse in maniera tanto orribile. Severus Piton è l'evidente ripiego confinato in anni di amicizia.
Secondo i Grifondoro, Lily Evans è ancora perdutamente innamorata di James Potter. È anche incinta, poiché impulsiva come tutti i Grifondoro, gli ha donato il fiore più prezioso di tutti in punto di morte. I Corvonero sostengono anche i Grifondoro siano dei colossali contaballe, ma questo è ininfluente.
Secondo i Tassorosso, semplicemente non va. Se una donna comincia ad avere dubbi si tratta di malattia sintomatica: non va. E non va perché lei non lo ama abbastanza, altrimenti di dubbi non si dovrebbe nemmeno parlarne.
Secondo i Serpeverde, Potter era un potenziale idiota. E di Lily Evans se ne lavano le mani: non puoi amare le persone solo dopo che muoiono. Lei, Potter, non poteva amarlo. Ha quindici anni, non ha idea. Anche se a loro, alla fine, non importa nemmeno tanto.

 

***

 

Severus si è come rinchiuso in una bolla, fatta delle stesse semplici e identiche azioni ripetute fino allo sfinimento. È una vita fatta di silenzi e mutamenti: passa da un contrario all'altro, dalla potenza all'atto. Con Lily non parla. Quando lei si avvicina, per gettargli in grembo un bigliettino appallottolato, lui la trafigge con occhi immobili.
Il bigliettino, però, lo apre sempre. Ha la risposta a tutte le sue domande. Ma è sfuggente, scivola giù dal foglio e Severus ne coglie solo poche parti.
Amore mio. Qui le mani gli si muovono da sole, accartocciano il foglio. Mi dispiace. Hanno quindici anni, non hanno idea. Ti amo.
A volte crede di confondere il suo nome con quello di Potter, ma Lily parla di lui. Lo cerca, è lei a volergli prendere la mano quando lo vede da solo.
Ma James è morto, e i morti hanno il punteggio doppio. Severus è vivo e gli sembrava, per un certo periodo, di aver vinto.
San Valentino è la festa degli sfigati, soprattutto se lasci la fidanzata proprio in quel giorno. È la festa per chi non capisce niente dell'amore se ti assalgono i dubbi, mentre siedi con il tuo ragazzo e pensi a Potter, che nemmeno sopportavi, sbrindellato dalle zanne di un lupo mannaro.
Quindici anni: l'età degli sfigati e delle cazzate. Un morto ti sconvolge, a quindici anni, soprattutto se lo conoscevi. È turbamento, dicono i Corvonero: almeno una cosa l'hanno azzeccata.
Ad Hogwarts hanno tutti le stesse borse. Anche Severus, con una scritta minuscola all'interno.
Ti amo, tua Lily.

 

***

 

Si è ripresa. Non ci crede nessuno, ma è successo: i ragazzi di quindici anni sono come di gomma, col tempo restituiscono tutti gli urti3. E Lily Evans, lentamente, con cambiamenti infinitesimali, si è ripresa. Ha ricominciato a sorridere, a camminare mano nella mano con Piton. A vivere.
Secondo i Corvonero, che ancora si ostinanano a pasticciare con le teorie di Freud, sicuramente Lily ha imparato a sublimare le sue pulsioni. Conseguenzialmente ha cominciato a incanalarle, Eros e Thanatos, nelle relazioni umane.
Secondo i Grifondoro, che capeggiati dagli affranti Black, Lupin e Minus sostengono ancora il partito di Potter, Lily ha trovato un rimpiazzo. Anche se evidentemente non era poi così incinta, cosa che lei aveva concettualmente evidenziato a suon di maledizioni nonostante il suo essere un Prefetto.
Secondo i Tassorosso è giusto così, l'importante è rimanere amici.
I Serpeverde se ne lavano ancora le mani. E sostengono che i Tassorosso abbiano un pessimo spirito critico.







1Ovviamente noi sappiamo che non è così: mi sono inventata una vicenda alternativa per spiegare questa cosa. In pratica, mi sono immaginata Lupin che perde il controllo con James che non si è ancora trasformato e il resto va da sé. Ovviamente mi sembra ovvio che la versione ufficiale sia molto diversa.
2Teoria delle pulsioni di Freud: l'essere umano è generalmente soggetto a due pulsioni, Eros e Thanatos. La prima è la libido e tende a unire, la seconda è la pulsione di morte e tende a distruggere. Se non adeguatamente sublimate portano a psicosi e nevrosi.
3Volevo ringraziare la mia prof di fisica, per queste nozioni ahah Inoltre questa parte psicologica di Lily è basata su mia esperienza personale, non è da prendere come assunto universale: alla fine, io l'urto l'ho restituito. Ho voluto far fare lo stesso a lei.

   
 
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