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Autore: Abraxas    13/02/2014    2 recensioni
Sam impara una nuova danza. Ha quattordici anni e sta correndo insieme a Delilah Rivers sulla spiaggia.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sam Uley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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Sogni


Vieni.

Ha quattordici anni e sta correndo insieme a Delilah Rivers sulla spiaggia. Lei si spoglia sotto al sole, un pezzo alla volta, ridendo con quella risata che non è mai stata per lui. Sono secoli che aspetta questo momento, eppure una sola parola è abbastanza per fermare tutto.

Vieni.

Delilah si blocca a mezz’aria, immobile. Sarebbe quasi divertente, se non fosse rimasta con le dita ferme sul gancetto del reggiseno. E ora c’è quella voce che gli sta parlando a tanto così dall’orecchio, con un sorriso che sente anche senza vederlo, che adesso ha tutta la sua attenzione. Vieni, insiste, ed è come il canto di una sirena. Solare, soave, suadente.  Dove? Dove devo andare?

Il vento gli accarezza la schiena, e mani invisibili lo fanno voltare. Vieni! L’aria sta ridendo, e anche lui si sente partecipe di tutta quella gioia. Una spinta leggera, un invito, e ora corre insieme a qualcosa che non può vedere, mentre Delilah poco a poco scompare nel nulla. La foresta si fa vicina, vicina, sempre più vicina, ma poi tutto finisce così come è cominciato e Sam si ritrova nel suo letto, con la finestra della stanza aperta e il vento che gli agita le lenzuola.

 
* * *

Vieni!

Di anni ora ne ha quindici, ma la spiaggia è sempre la stessa. Lorna Irving è seduta da sola su un tronco, e fissa all’orizzonte il sole che comincia a tramontare nell’oceano. Il vento lo spinge verso di lei, e quando le arriva accanto lei si volta e gli sorride. “Balliamo?”, gli chiede, e Sam vorrebbe dirle di no, che non è capace e che non gli va di fare la figura dell’idiota con una due anni più grande di lui, ma lei gli ha già preso le mani e comincia a trascinarlo in un ritmo che non conosce, canticchiando un motivetto che non riesce a sentire. Lorna non si arrabbia quando le pesta i piedi, ma ride e ricomincia da capo, di nuovo e di nuovo. È paziente quanto il mare, onda dopo onda, passo dopo passo, e alla fine Sam non si vergogna più.

Quando però avvicina la testa per provare a baciarla, una risata riempie l’aria e il vento gli soffia contro mentre Lorna esplode in un turbinio di foglie. Sam resta un attimo interdetto, ma la voce gli sussurra ancora all’orecchio. Vieni! La segue, incerto, fino al limitare della foresta – vicino, sempre di più – e il sorriso che aleggia attorno a sé si trasforma nel trillo stridulo della sveglia.

Porca puttana, il test di matematica.

 
* * *
 
Vieni, balliamo!

Sedici anni, e Leah Clearwater lo prende in contropiede. Non era forse lei che ha fatto tutte quelle storie prima di lasciarsi accompagnare al ballo di fine anno? Eppure adesso è lei a prendere l’iniziativa e a trascinarlo lungo la spiaggia in un lento senza fine. Gli ultimi bagliori del tramonto sono una luce a malapena sufficiente per la loro pista improvvisata, ma il sorriso di Leah è abbastanza luminoso da risplendere nella sera. Perché non hai fatto così anche alla festa, le chiede? Lei ride insieme al vento, e gli fa fare un altro giro. Perché adesso è diverso. Questa è la danza del mondo, risponde assieme al vento.

Balla,
è il cammino della vita


Leah canta, ma non è la sua voce. La sua voce è aspra e decisa, e Sam la ama infinitamente. Questa voce è sottile ed eterea, e Sam scopre di amarla allo stesso modo mentre lo accompagna sempre più vicino alla foresta, giro dopo giro.

Balla,
è l’aiuto nella difficoltà


Leah è bella, bellissima, ma deve lasciarla andare. Il motivo non lo sa, ma c’è un’urgenza disperata nel vento che cerca di allontanarli e nella pioggia che comincia a scrosciare, nascondendola alla sua vista. Leah, dove sei? Leah!

Balla,
scegli la-


Gli ululati coprono il resto. Apre gli occhi di scatto e si rizza a sedere sul letto, il corpo madido di sudore che trascina le lenzuola con sé. Il vento ha spalancato la finestra, e da qualche parte là fuori i lupi han deciso che questa è la notte buona per provare un concerto. Chi ci riesce a riaddormentarsi, adesso, con tutto ‘sto casino?

 
* * *
 
Diciassette anni. Leah Clearwater c’è ancora, ma è tanto più vicina di giorno quanto lontana di notte. È buio, senza sole né stelle. Vieni. Niente affatto, sto benissimo qui così. Vieni, balliamo.

Leah è in piedi sugli scogli, e non importa quanto Sam cammini: lei resta sempre oltre le cime degli alberi. Perché non posso ballare con te, Lee-Lee? Di giorno sei sempre con me, ma di notte non ti raggiungo mai.

Balla, mormora il vento. È il cammino della vita.

No. Io voglio lei.

Balla, mormora il vento. È l’ aiuto nella difficoltà.

Dita sfiorano le sue. Accanto a sé c’è un’altra donna, il volto nascosto dai capelli.

“Balla. Scegli la tua strada.”

No! No! Leah!

La donna si ritrae come se l’avesse colpita, e la mano di Sam è sporca di sangue. Resta a fissarla, orripilato, e si sente sopraffare dal senso di colpa mentre tre lunghe strisce rosse le deturpano il volto. Cosa ha fatto?

“Io…”

La sua voce riecheggia nella foresta silenziosa. Poi Leah è ad un palmo dal suo naso, e gli sta sorridendo. La luce inonda la piccola camera da letto. Sam stava per scattare in piedi, ma le lenzuola l’hanno trattenuto e per poco non capitombolava giù.

“Tu, cosa?”

Leah ride e lo bacia, ma non è abbastanza per cancellare il gelo che gli è rimasto nello stomaco.

 
* * *

Diciotto anni, e la luna è alta nel cielo. O almeno, crede che lo sia; sono giorni che è talmente rincoglionito che quasi non si ricorda da che parte è girato. Si sente un enorme soufflé di carne pronto ad esplodere da un momento all’altro. Mononucleosi di ‘stocazzo.

Forse sta impazzendo. A volte, quando sua madre lo lascia solo, gli sembra che qualcuno lo tenga per mano anche se nella stanza non c’è nessuno. Adesso quel qualcuno lo sta chiamando dalla finestra chiusa.

Vieni.

È solo un’ombra. No?

Vieni, balliamo.

Grugnisce e si rigira nel letto, alla ricerca di quell’angolino un po’ più fresco. L’ombra resta alla finestra, silenziosa e instancabile. È impossibile prendere sonno così.

Si alza in piedi e la testa gli gira come una trottola. Ciònonostante riesce a ballonzolare fino alla finestra e la apre. Solo un momento, si dice, solo per cacciarla via. Poi torno a letto.

Vieni, balliamo.

L’ombra lo accarezza; il vento sorride e resta in disparte. Come fa a ballare? Se prova a fare un altro passo finisce lungo disteso a terra, poco ma sicuro.
L’ombra ride e lo prende per mano. Lo accompagna fuori e comincia ad ondeggiare seguendo i passi che lui ha imparato così tanto tempo fa. Lentamente, all’inizio, poi un poco più veloce. Il motivetto è lo stesso, e stavolta Sam riesce a distinguere le parole.

Balla,
è il cammino della vita


Balla,
è l’aiuto nella difficoltà


Ad ogni giro il suo corpo sembra diventare più sicuro. Il vento lo sostiene, l’ombra lo guida. Più veloce, più veloce, e dopo un po’ Sam scopre che ora è lui a guidare la danza.

Balla,
scegli la tua strada


L’ombra cerca di tenere il passo, ma Sam è troppo rapido anche per lei, e il vento continua ad incoraggiarlo. Non si è mai sentito così rapido e forte e maestoso. Un-due-tre, un-due-tre, ormai è in mezzo ai primi pini. Un-due-tre, un-due-tre, la foresta si chiude su di lui. Avanti, avanti! L’ombra lo guarda e basta, ma lui sa che può fare molto di più. Due gambe non bastano, meglio quattro. Ecco, ora sì! Il mondo esplode in un caleidoscopio di luci rumori odori sapori, e tutti sembrano gioire della sua gioia. Lo accompagnano nella sua danza, insieme alla foresta, e ora non è più solo. L’ombra è rimasta indietro, ma sa che presto la incontrerà di nuovo. È talmente felice che non può fare a meno di ululare alla luna.

Balla,
gli Antichi ti attendono

 
* * *

Quando sua madre entra nella stanza a controllarlo, il letto è vuoto. Le tende ondeggiano al vento, e la finestra spalancata lascia entrare un ululato lontano.






***
Gli esami fanno bene all'ispirazione. Altra maratonetta di scrittura pre-parziale; la canzone è (parecchio) adattata da una strofa che ho pescato dal semisconosciuto Fall from Heaven II, sia per poterla sistemare meglio nella storia sia per incapacità mia di dare una traduzione in rima:
Dance. A walk through life. / Dance. A tool in strife. / Dance. Control your fate. / Dance. The Overlords await.
   
 
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