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Autore: AlexBoss1997    13/02/2014    7 recensioni
Il matrimonio del Re dei Pirati, tutto deve essere perfetto, o quasi... Le sorprese non finiranno mai in questa storia.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Sole splendeva già alto nel cielo, era una bellissima giornata al Coco Village, il mare era calmo e le rondini volavano nel cielo, con una libertà invidiabile…Ma quella non era una giornata qualsiasi, era un giorno speciale, Rufy e i suoi compagni vi erano tornati dopo il loro incredibile viaggio, dopo aver trovato il One Piece, il tesoro del Re dei Pirati, proclamando Rufy di questo ambito titolo, del suo sogno più grande, ce l’aveva fatta alla fine… Ma finito un sogno, ne compare sempre un altro, questa volta non avrebbe dovuto tribulare fra i mari di tutto il mondo per realizzarlo, era un sogno semplice, ma nel contesto importantissimo: Nami.
Erano al Coco Village solo per un motivo, il sogno di entrambi, il loro tanto atteso matrimonio; è si, Nami aveva dato modo di dimostrare tutto il suo amore verso Rufy proprio nella loro ultima avventura, nella paura che il viaggio fosse finito, e che tutti sarebbero tornati alle proprie vite nelle rispettive isole, le parole le uscirono come un fiume in tempesta, fra pianti e risate, e Rufy ne fu piacevolmente sorpreso, anche lui provava affetto per la sua navigatrice, un affetto ben ricompensato, e questo giorno ne era la prova lampante.
“Rufy, dannato sia il giorno quando ho accettato di farti da testimone, mi sono capitati tutti i preparativi” Era Zoro, che sbraitò contro il suo capitano appena entrato dalla porta: Vestiva con un elegantissimo smoking nero, molto semplice e ordinario, ma adattissimo a quella situazione, probabilmente lo indossava controvoglia, ma le circostanze non ammettevano eccezioni di nessun tipo, almeno era quello che credevano…
“Dai Zoro, chi potevano essere i miei due testimoni se non tu e Sabo?” chiese Rufy, mentre si stringeva il papillon al collo, quanto bastava per non farlo soffocare: Anche lui vestiva con uno smoking, però completamente bianco, mai visto così elegante, era il giorno più importante della sua vita, cioè, insieme a quello del ritrovamento dello One Piece, diciamo che erano due giorni equamente importanti.
“MA SE VOLEVI IL CUOCO COME TUO SECONDO TESTIMONE?!” gli urlò Zoro.
“E’ vero, ma ha rifiutato piangendo come un bambino, chissà perché…” rispose Rufy, nella sua beata ignoranza.
“Immagino…” rispose rassegnato Zoro “Comunque, sono le 11 e mezza, fra 2 ore e mezza sarà il tuo grande momento, come ti senti?”
“Sono felicissimo, un po’ in ansia lo ammetto, ma felicissimo davvero” sorrideva a 32 denti, sprizzava allegria da ogni poro “forse dovrei andare da Nami a vedere come sta” si stava già dirigendo verso la porta…
“Dove diavolo stai andando?!” Urlò Zoro “non lo sai che lo sposo non può vedere la sposa il giorno del matrimonio?!”
“Cosaaaaaaaaaa?? E come facciamo a sposarci se non possiamo vederci?” Beata ignoranza oppure stupidità ai massimi livelli? Questo si chiedeva Zoro, molte molte molte volte al giorno…
“Mamma mia… Intendo fino a quando non sarete entrambi sull’altare, solo li potrai toglierle il velo e mostrare il suo volto” gli spiegò, ancora più rassegnato.
“Ahhhh ecco, mi pareva un po’ strano, ma tu tutte queste cose come le sai, sei sposato per caso?” gli chiese innocente, ma scatenando le ire dello spadaccino.
“MA TI SEMBRA CHE IO SIA SPOSATO?!! VEDI UNA FEDE SUL MIO DITO?!!! Forse… Beh… Non oggi… Ma…” Cadde nei suoi pensieri mentre usciva dalla stanza.
“Bah, che strano” Pensò Rufy, mentre continuava a litigare col papillon.
Appena finì si diresse al luogo tanto atteso, il luogo dove tutto avverrà: Era la scogliera dove si trovava la tomba di Bellmer, potrebbe sembrare un po’ macabro, ma Nami voleva così, voleva che in qualche modo sua madre adottiva fosse con lei, e fu accontentata.
Tutto era quasi pronto, mancava solo qualche sedia per i presenti, anche se ancora mancavano 2 ore, era meglio essere pronti prima, alla fine della lunga strada di sedie, proprio a ridosso della scogliera, pochi metri prima della tomba, un’arcata bianca venne costruita appositamente per quella occasione, era addobbata con fiori e qualche frutto di mandarino, era a dir poco stupenda!
“Rufy, il tuo grande giorno è arrivato” una mano gli si posò sulla spalla, era Sabo, ritrovarlo dopo aver creduto di averlo perso gli riempì il cuore di felicità, doveva per forza essere presente.
“Hai ragione Sabo, sono felice che tu sia qui con me” gli rispose lui.
“Per il mio fratellino questo e altro… E ricorda, anche Ace ti sta guardando, veglia su tutti noi da lassù, non scordarlo” Con queste parole si divincolò verso dei tavoli pieni di ogni ben di Dio. Aveva ragione, Ace li guardava, e probabilmente rideva come un matto, Rufy che si sposava? Incredibile a dir poco.
“Aiuto aiuto aiuto!” una voce ruppe quella calma apparente, era Chopper “Ragazzi, ho avvistato una nave della Marina all’orizzonte” urlò disperato, puntando oltre la scogliera. Effettivamente la nave c’era, e si avvicinava sempre di più, una grossa nave da guerra, come quella che avevano rubato a Impel Down durante la fuga.
“Che cosa vogliono?” pensava Rufy digrignando i denti, non gli avrebbero rovinato quella giornata per nessuna ragione al mondo.
“Ehiiiiiii Rufy, sono arrivato!” Qualcuno dalla nave urlò, era un uomo grosso, con una orribile camicia in stile Hawaiana, che si sbracciava come un dannato per attirare l’attenzione…
“Nonno?” La mascella dei presenti toccò letteralmente il suolo, cosa ci faceva lì, in pochi dovevano sapere del matrimonio, non per egoismo, ma perché la Marina era sempre in agguato, ora più agguerrita che mai. La nave attraccò e con un balzo Garp scese giù, andando incontro al nipote, ancora frastornato.
“Alla fine hai fatto il grande passo ahahah, sono molto felice per te” Lo abbracciò forte, era strano, non era un tipo affettuoso solitamente.
“Nonno, ma cosa ci fai qui?” Rufy si divincolò dalla stretta “Nessuno doveva sapere del matrimonio!”
“Infatti sono arrabbiato con te, potevi avvisare il tuo caro nonno” gli rispose lui secco.
“Ma… E poi cosa ci fai con una nave della Marina, non ti eri dimesso?” chiese lui.
“E’ vero, ma tutto il mondo sa di questo giorno” cominciò a spiegare “e la Marina voleva prepararti una bella sorpresa, quindi abbiamo escogitato una soluzione” terminò. Rufy era sbiancato.
“Tutto il mondo lo sa? E come? E soprattutto che soluzione avete escogitato, tu e chi altro?!” le domande frullavano in testa a Rufy, non ci capiva più nulla.
“Ahahah ora che sei diventato il Re dei Pirati hai molta più notorietà, certe cose si vengono a sapere, tutti ne parlano, comunque io e”
“Io e tuo nonno abbiamo escogitato un piano per evitare che la Marina rovinasse questo giorno”
Una voce lo fermò, stava scendendo piano dalla nave attraverso la comune rampa, un uomo grosso quanto Garp…
“SENGOKU?!! COSA CI FA LUI QUI?!!” Rufy urlava come un disperato, era proprio Sengoku, l’ex Grand’ammiraglio della marina.
“Non essere scortese, io e Sengoku viaggiamo sempre insieme, e poi l’idea è stata sua” gli disse, mentre Rufy lo guardava perplesso e spaventato.
“Quale idea?” chiese sconvolto e con un filo di voce.
“Quella della tua tentata cattura ovviamente, volevano mandare decine di navi per arresterti, ma io e Sengoku, anche se non facciamo più parte della Marina, abbiamo una certa voce in capitolo, e li abbiamo convinti a mandare solo due dei suoi migliori uomini e inscenare la tua cattura” parole complicate, ma Rufy capì, non stava mentendo, dopotutto era sempre suo nonno.
“E i due uomini sareste voi?
“No, non facciamo più parte della Marina” irruppe Sengoku, con voce seria.
“Quindi ci sono altre persone sulla nave?” chiese perplesso.
“Ci siamo io e Tashiji” una voce molto familiare, Rufy spostò il collo per vedere oltre le due enormi figure, e lo vide, uno dei suoi incubi peggiori.
“Non ci posso credere… AVETE DAVVERO PORTATO QUI SMOKER?!” Rufy era distrutto, i suoi compagni erano in posizione di battaglia, ma sembrava tutto tranquillo.
“Si cappello di paglia, ci sono problemi, sono qui per catturarti” Disse l’uomo fatto di fumo, lo stesso dei due sigari che stringeva in bocca.
“Quindi questo è il vostro piano?! E perché non Kizaru già che ci siamo?!” Chiese ironico, non si aspettava la risposta del nonno.
“in verità volevo chiederglielo, ma dati i trascorsi abbiamo preferito optare per una scelta più ovvia” rispose ridendo.
“PIU’ OVVIA?! SCHERZI VERO? STO PER SPOSARMI E TU MI PORTI QUI LUI?!!” Alzò le mani al cielo, come a voler chiedere il perdono divino per ogni suo peccato, doveva essere proprio uno scherzo del destino.
“Stai tranquillo, non ho intenzione di arrestarti” Si intromise Smoker, a malincuore, lo aveva li a portata di mano, ma non poteva fare nulla, aveva promesso, e in cuor suo temeva anche un po’ i suoi due ex compagni.
“Anche perché sarebbe tutto inutile ihihih” Rufy, scaricata la tensione a quelle parole, si beffeggiò del “Nemico”.
“Non tentarmi” Furono le sue ultime parole, andò a sedersi su una delle sedie dell’ultima fila, non si sarebbe spostato, solo per non cedere alla tentazione di arrestare tutti quanti seduta stante. Spostandosi una figura femminile fece la sua comparsa, era Tashiji, non era armata e non vestiva come di consueto: portava un delicato vestito rosa, con uno spacco che arrivava fino a metà coscia, i capelli liberi e i soliti occhiali, si guardava intorno senza parlare, fino a quando non lo vide, lui, l’uomo che tanto cercava, il suo nemico giurato, o forse no?
“Roronoa Zoro” disse, mentre lui la guardava tutto rosso in viso; era veramente l’ultima persona che avrebbe voluto vedere, ma era li “ti terrò il posto di fianco a me, non provare a fuggire” gli disse maliziosa. Zoro dal canto suo stava per morire, forse avrebbe preferito.
 
Passò un’ora, tutto era tornato alla normalità, chi beveva, chi rideva, erano tutti felici, indifferenti dell’assurda situazione  che si era creata, pirati a marina insieme, non ci si poteva credere… Ma il meglio doveva ancora venire.
“Aiuto Aiuto Aiuto!” Chopper tornò a urlare, di nuovo.
“Cosa c’è adesso?!” Sanji gli urlò contro prima di tutti: lui era l’unico a non aver cambiato abbigliamento, il suo era più che adeguato.
“Nave pirata in vista” Urlò Chopper piangendo dalla disperazione.
“Ma non è possibile!!” Sbraitò Zoro guardando Rufy. La nave arrivò, non si vedeva nessuno, nessun movimento, una nave alquanto… Pittoresca: Era decorata con del trucco, cipria, rossetto, mascara… Forse la nave più strana che si sia mai vista…
“Eppuree io l’ho già vista da qualche parte, ma dove?” Sanji pensava, cercando nelle sue memorie, quando il suo viso impallidì, diventò più bianco di un lenzuolo e cadde a terra.
“Non è possibile, non ci credo”
“Che c’è Sanji?” Chiese Rufy.
“Que…Quella nave… E’ di… Di…” non riusciva a parlare, non lo avevano mai visto così impaurito.
“Buongiorno a tutti, Rufy caro, ti sposi!! Augurosi!!!”…
Si, era proprio lei, o lui?
“Ivan?!! Anche tu?” Rufy l’aveva riconosciuta appena scesa dalla nave, capì subito perché Sanji era così spaventato, e trattenne una risata, cosa che Zoro non riuscì a fare.
“Come anche io? Ahhh, capisco, c’è anche Smokeruccio”
“Come diavolo mi hai chiamato?! Io ti ammazzo” la minacciò lui, tutta quella intimità lo disgustava, lo dovettero trattenere a forza.
“Dai non fare così, è da tanto che non ci vediamo”
“Ti ammazzo comunque, tu e la tua banda di rivoluzionari”
“Suvvia Smokuccio, di rivoluzionari siamo solo io e Inazuma oggi” Smoker neanche ascoltò, addirittura due soprannomi? Questo era troppo.
“Cosa sei venuta a fare qui?” Chiese Sanji, ripresosi e quasi schifato.
“Sanji caro, come stai? È da tanto che non vedo neanche te… Comunque siamo qui per Rufy, abbiamo portato qualche amico” rispose Ivankov.
“Qualche amico? Chi?” Rufy prese la parola, curioso, sicuramente era una sorpresa migliore di Smoker… Per ora…
“Guarda coi tuoi occhi” Rispose voltandosi verso la nave… Niente… “Ma cosa diavolo stanno combinando? Crocucciooooo”
“Cosa? Croc… Crocodile?” Rufy stava per svenire, le cose non potevano andare peggio.
Crocodile comparve sotto le sembianze di una folata di sabbia, mentre teneva Mr. 3 con una mano.
“Questo stupido non si sbrigava” disse, con la sua voce inespressiva, sembrava non avere emozioni.
“Lasciami capo, ti ho chiesto scusa” Il povero Galdino si dimenava, fino a quando non cadde sbattendo il muso. Nel frattempo scese dalla nave anche Mr. 1, il suo braccio destro.
“Non è possibile” pensava Rufy, arrivato allo stremo.
“Visto che bella sorpresa? E non è finita, arrivano altre navi”
“Cosaaaaa?” un coro si alzò, arrivavano davvero altre navi, assurdo, si stava trasformando tutto in un assurdo circo, un manicomio oserei dire: In lontananza si distinguevano le figure di alcune imbarcazioni, una aveva la forma di un orsetto molto tenero sulla bandiera, un’altra era tipo la manifestazione dell’ipocrisia, il nome “Bartolomeo” era scritta dovunque, un’altra era una semplice nave, ma aveva del cibo come Jolly Roger, un’altra sembrava essere una nave tipica di Alabasta, l’ultima sembrava più una scialuppa di salvataggio, immersa nella nebbia si vedevano solo 4 fiammelle… Verdi.
Attraccarono tutte, quasi simultaneamente, avevano completamente occupato la costa. Ne scesero rispettivamente Kuma, Bartolomeo, Jewelry Bonney, Bibi e, ciliegina sulla torta, Dracule Mihawk.
“Questo è un incubo vero? Sto sognando? Ti prego Zoro svegliami!!” Sbatteva il compagno di qua e li la, era veramente disperato.
“Non stai sognando stupido” Zoro si liberò dalla presa del suo capitano “anche io sono sconvolto, hai visto che c’è anche occhi di falco” terminò, ora i suoi due incubi peggiori erano li.
“Con te ho un conto in sospeso, Zoro” Pronunciò occhi di falco, passandogli attorno e andandosi a sedere, come se nulla fosse.
“La sconfitta brucia eh?” rispose Zoro ridendo, alla fine lo aveva sconfitto, diventando il miglior spadaccino del mondo.
“Ti massacro” sembrò pronunciare Mihawk sottovoce. Nel frattempo Sanji si era buttato ai piedi di Bonney, estasiato dalla sua bellezza.
“Mia Dea, non ho mai incontrato creatura più meravigliosa di voi, cosa posso fare per te?” Disse, il solito Casanova.
“Portami da mangiare, tanto cibo, tanto tanto” Gli rispose lei, il suo appetito era conosciuto in tutto il mondo, nessuno sa come facesse a mantenere la linea.
“Subito mia Dea” corse via a riempire un piatto di cibo.
“Questo qua capisce al volo, mi piace” sorrise lei maliziosa, forse Sanji era riuscito a fare colpo.
“Rufyyyyyyyy” due voci gli saltarono addosso, erano Bartolomeo e Bibi, entrambi con le lacrime agli occhi “ti sposi, sono così felice” dissero all’unisono; in un certo senso quei due amavano Rufy, in un certo senso, lo rispettavano profondamente.
“Grazie ragazzi, sono felice di vedervi, due facce amiche” Si abbracciarono, era veramente contento di vederli, ma Kuma era proprio li davanti.
“Monkey D. Rufy” pronunciò con voce direttamente dall’oltretomba “tuo padre ti manda i suoi auguri” terminò, Rufy non ci credeva, era la prima volta che suo padre gli mandava un messaggio.
“Cosa? Hai visto mio padre, come sta? Perché non è venuto?” chiese Rufy.
“Ha detto che aveva da fare” terminò, mettendosi a sedere di fianco a Garp, sempre un tipo di poche parole.
“Non me lo sarei aspettato da mio padre” Rufy sorrise, ne era felice. Intanto Garp e Kuma cominciarono a parlare.
“Allora hai visto mio figlio, come sta? Come al solito non si fa vedere.”
“Non preoccuparti” rispose lui, secco, lasciando perplesso il povero Garp.
 
Passò un’altra ora, la situazione era la seguente; Tra Marina, pirati, Supernove, Rivoluzionari e Flotta dei Sette, sembrava di essere tornati a Marineford, solo che nessuno combatteva, anzi, cominciarono discussioni che normalmente non avrebbero potuto aver luogo, un qualcosa di eccezionale.
“Rufy, preparati, è ora” disse Zoro, intimando anche ai presenti di prendere posto. Rufy era li’ in mezzo alla navata, in attesa della sua amata, alla sua sinistra c’erano Zoro e Sabo, mentra alla destra le due damigelle della sposa, Nojiko e Nico Robin, tutto stava andando come doveva, nessun imprevisto causato da tutta quella banda di pazzi, Brook cominciò a suonare la marcia nuziale: Nami stava avvicinandosi sempre più, a braccetto con Genzo, l’unico uomo che più si avvicinasse a una figura paterna per lei, aveva un bellissimo abito bianco, decorato con pizzi finissimi e di alta qualità, sarà costato una fortuna, ma per quell’occasione i soldi non erano un problema, il velo le faceva leggermente intravedere il viso. Arrivò di fianco al suo sposo, che le tolse il velo, mostrando tutta la sua bellezza, la sua infinita bellezza, quei due cuori battevano all’impazzata, entrambi visibilmente imbarazzati.
“Sei bellissima” Pronunciò Rufy con pochissima voce.
“Grazie, anche tu non sei male vestito cosi” Sorrise lei, arrossendo.
Il prete cominciò a parlare, fu un lungo discorso.
“Se qualcuno fra i presenti ha obiezioni, parli ora o taccia per sempre” Disse l’uomo. Silenzio, solo perché Franky aveva tappato la bocca a Sanji.
“Molto bene, ora le fedi” Zoro porse una scatolina a Rufy, e Nojiko una uguale a Nami.
“Vuoi tu Nami, prendere il qui presente Rufy come tuo legittimo sposo, per amarlo e onorarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finchè morte non vi separi?”
“Lo voglio” rispose lei, timida, ma decisa. Molti dei presenti già piangevano.
“E tu Rufy, vuoi prendere la qui prendere la qui presente Nami come tua legittima sposa, per amarla e onorarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finche morte non vi separi?”
“Lo voglio” Rispose, più deciso che mai, Nami piangeva, come tutti, tranne i più temerari alla Kuma e Mihawk.
“Bene, potete scambiarvi le fedi” Nami per prima prese la mano sinistra di Rufy e vi infilò l’anello nell’anulare, Rufy dal canto suo prese la mano destra e vi infil…
“Ma cosa fai?! E’ l’altra mano stupido” Una voce riecheggiò nell’aria, Rufy si girò e lo vide, il suo cappello di paglia affiancato da un uomo incappucciato.
“Allora Rufy, hai capito?”
“Shanks!” Rufy urlò, la sua felicità era alle stelle, non poteva avere una sorpresa migliore di quella, ma l’uomo incappucciato?
“Non ci credo, sei tu Dragon?” Parlò Garp, il silenzio si posò sui presenti. L’uomo passò una mano sul cappuccio, levandolo, aveva un tatuaggio rosso su metà faccia…
“Papà, sei davvero tu?” Rufy era commosso.
“Ciao Rufy, come potevo mancare al tuo matrimonio” Gli rispose lui, sorridendo. Rufy piangeva, era la prima volta che lo vedeva, voleva corrergli incontro, ma non poteva lasciare li Nami, le mise l’anello al dito, quello giusto stavolta.
“Bene, può baciare la sposa”
“Rufy” la voce di Shanks lo fermò “questo è tuo, te lo regalo” gli lanciò il tanto amato cappello di paglia, che venne preso al volo, stava per ringraziarlo, ma una folata di vento lo colpì in pieno volto, erano spariti entrambi.
“Oh papà” pensò Rufy, un po’ deluso “Diavolo, devo baciarti” si ricordò, mise il cappello in testa a Nami e la baciò con tutto l’amore che aveva in corpo.
“Viva gli sposi” un coro collettivo si levò, i festeggiamenti potevano iniziare…
Ora erano entrambi veramente felici.
 
 
Angolo dell’autore:
Ciao a tutti, sono tornato dopo tanto tempo, non odiatemi per questo, comunque questa storia non so da dove mi sia uscita, non mi convince, lo ammetto, ma spero vi piaccia, volevo fare qualcosa di simpatico, spero di esserci riuscito 
 
Grazie e tutti.
  
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