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Autore: Luna Spenta    13/02/2014    0 recensioni
Laila e Jamie stanno insieme ormai dai sei anni e, lentamente, la loro passione sembra si stia trasformando in abitudine. Laila ha ancora tanta voglia di amare e sarà un ingresso misterioso nella sua vita a farle capire che è ancora possibile. La loro storia si inserisce tra colpi di scena, misteriose lettere, e ritorni da un passato sempre più presente, che rischia di compremettere anche il futuro che i due avevano sempre sognato insieme.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una settimana prima Laila aveva trovato una busta nella cassetta della posta, e da allora non c'era giorno in cui non dedicasse almeno un'ora alla rilettura di quelle parole.
Da un lato cercava di studiare le espressioni e i termini più usati, per capire chi fosse il mittente, dall'altro non riusciva a staccarsi da quel foglio bianco perché dopo tanto tempo, qualcuno la faceva sentire speciale.
Anche quella sera Laila si avvicinò all'ultimo cassetto della sua scrivania, chiuso accuratamente a chiave perché Jamie non scoprisse di quel nuovo misterioso ammiratore, prese la lettera e la lesse ancora una volta.

"Ho visto nei tuoi occhi tutto quello che volevo vedere: ho visto la dolcezza, la determinazione, la forza, la personalità, l'umiltà e l'altruismo. Ho visto poi, guardando più a fondo, qualcosa che invece avrei preferito non ci fosse: ho visto che sei triste. Ho capito che la vita non ti sta dando quello che meriti, e mi sono sentito impotente perché io non posso rallegrarti, né sostenerti. Avrei voluto dirti tante volte quello che provavo, ma non c'è mai occasione, e col tempo mi sono sempre più convinto di quanto fosse inutile. Forse certe vite sono destinate solo ad incrociarsi, e mai a fondersi. Noi non ci siamo fusi, eppure io ti sento dentro come se mi scorressi nelle vene. Penserai che sono un folle, un maniaco o qualcuno che vuole farti uno scherzo, e in fondo ne hai tutto il diritto. Dubita di quello che provo, se vuoi, ma non dubitare di te, mai. Meriti le mie parole, meriti che qualcuno ti ami, ti ami davvero, che te lo dica decine di volte, e che ti renda felice, perché le belle persone sono ancora più belle quando sorridono, e tu, Laila, quanto tempo è che non sorridi più?  Non negarti la possibilità di andare a conquistare la vita che vuoi. Se non posso essere io a stravolgere il tuo mondo, almeno fallo tu. Non passare troppo tempo a chiederti chi sono. Se anche te lo dicessi, non cambierebbe nulla. Forse ti scriverò ancora."

Il mittente si firmava come "Io che ti ho dentro" e aveva utilizzato un computer, quindi nessun indizio, nessuna grafia a cui fare riferimento, solo tante parole, tante belle parole.
Era una settimana che Laila cercava di capire chi poteva conoscerla così bene da aver notato, per quanto lei cercasse di nasconderlo, che le cose con Jamie non andavano, e che questo la faceva stare male.
La ragazza non aveva molti amici. Quelli della scuola, li aveva persi praticamente tutti di vista dopo il diploma. Da allora aveva lavorato come barista e questo le aveva permesso di conoscere parecchia gente, ma non aveva stretto con nessuno un rapporto che andasse oltre il "buongiorno, come va?"
Jamie era geloso, e l'unica libertà che concedeva a Laila era quella di frequentare un corso di fotografia una volta a settimana da circa tre mesi.
Anche lì gli amici si contavano sulle dita di una mano.
Quindi  chi poteva averle scritto quella lettera? Probabilmente non una persona seria, pensò Laila. Qualcuno si era invaghito di lei e per sorprenderla aveva messo in fila frasi a caso, e la fortuna aveva voluto che c'avesse preso.
In fondo, a suo modo, Laila era bella: ricci scuri sempre in disordine le contornavano il viso, la pella ambrata, il corpo sinuoso; non era troppo alta né troppo magra, e aveva due grandi occhi verdi che avrebbero incantato chiunque. Era possibile, quindi, che il suo ammiratore non fosse stato altro che un ragazzino con una cotta, oppure un pazzo, uno stalker, qualcuno di cui avere paura.
Laila prese in considerazione anche quella possibilità, ma quelle parole le erano piaciute così tanto che si rifiutava di credere che fossero frutto di un malato di mente.
"Forse ti scriverò ancora", quindi non c'era che da aspettare, e da sperare nella scomparsa di quel "forse". Però, intanto, c'era da decidere cosa fare con Jamie.
Proprio mentre si tormentava pensandoci, sentì il citofano. Probabilmente era lui.
                                                                                                                             
 
  
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