Piccole e tenere mani
Tremanti cercan rifugio
Lì dove incertezza dipani
L'amato ritrova agio
Fortezza di giorni vani
Tempra di fuoco e coraggio
Come luce radiosa emani
Tepore che scalda indugio
Sali in quota e plana adagio
Portami nuove di cieli sovrani
Di terre d'aspetto selvaggio
Scruta le acque di laghi e oceani
Ove confuso e inquieto veleggio
Alla ricerca di approdi sani
Pria che alba fugga miraggio
Bramo sorrisi e sapori lontani
Son cosciente, non vaneggio
Cerco lo sguardo di occhi ciani
Seppur d'ogni mal fosse peggio
Sempre e Ovunque, padre, urlerei… rimani!