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Autore: ciastinsipod    13/02/2014    10 recensioni
Lei Claudia lui Justin lui diciotto anni lei diciassette migliori amici da sempre ma lui all'improvviso scompare non si hanno più tracce di lui...starà a lei ritrovarlo!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Pattie Malette
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Claudia’s Point of  View
Altri tre giorni e poi la scuola sarebbe finita era questo pensiero che mi tornava in mente ogni mattina mentre aspettavo l'arrivo di Justin il mio migliore amico davanti al forno,il posto dove ci incontravamo per andare a scuola,era un posto piccolo ma accogliente era gestito da una signora parecchio anziana che viveva ancora solo e soltanto grazie a quel forno,era come la sua casa passava lì tutto il giorno e poi quando erano le dieci di sera si ritirava e andava a dormire nella sua casetta al centro era sempre molto gentile e simpatica,con tutti i ragazzi che conosceva. Erano circa cinque minuti che aspettavo ma niente, Justin ancora non arrivava,come al solito era sempre in ritardo... Ma del resto  era più presto del solito, non avevo dormito molto bene quella notte  mi svegliavo ogni mezz'ora finché non si erano fatte le sei di mattina e visto che non sono riuscita più a prendere sonno decisi di alzarmi ,verso le sette e mezza ero già pronta e così mi avviai verso il forno.Erano le otto, quando decisi di mandare un messaggio a Justin per vedere a che punto stava e lui dopo in po' mi rispose che stava arrivando. Passarono cinque minuti e poi lo vidi arrivare tutto affannato sul marciapiede con la lingua di fuori  i capelli sempre a posto in un ciuffo biondo cenere e degli occhi nocciola che in questo momento chiedono un disperato aiuto. Mi si avvicinò tutto affaticato e mi disse “ho fatto più presto che potevo, non mi è suonata la sveglia” scoppiai a ridere, capitavano tutte a lui, "vabbè dai ora andiamo a scuola se no si fa tardi!come al solito" lui sorrise e mi abbracciò, ci salutiamo sempre così. Iniziammo a camminare e a parlare del più e del meno ad un certo punto venne fuori il discorso del college estivo è un college a cui io è Justin abbiamo deciso di andare tempo fa ,stavamo pianificando questo viaggio da tantissimo tempo "non vedo l'ora di andarci sarà bellissimo sono sicuro" disse lui con aria felice "ma ti ricordi da quanto tempo stiamo pianificando di andare a questo college? È una vita intera!!" esclamai io,Lui annuì "poi staremo lontano dalla famiglia, dai controlli, dalle regole..."Sospirò e continuò"Si ma tanto mia mamma se combino qualcosa non me la fa mica passare liscia,non mi farà neanche più uscire di casa quindi è meglio che mi comporto bene se voglio avere ancora una vita sociale!"disse lui con aria drammatica, lo afferrai per una guancia "è già Justin Drew Bieber non fare il bad boy" gli dissi io con aria di presa in giro,scoppiammo a ridere e in men che non si dica arrivammo davanti alla scuola. La  Campanella non era ancora suonata strano ma vero, ci fermammo davanti al cancello e ci salutammo dandoci appuntamento  all'uscita della scuola davanti al murales blu.
Iniziai a dirigermi verso il mio plesso che è staccato da quello di Justin che era quello centrale, il suo era più grande e più nuovo aveva le pareti bianche un aula computer e una biblioteca,mentre il mio era piccolissimo e molto vecchio,le porte cigolavano e non si chiudevano bene  le pareti erano tutte gialle o ricoperte di scritte e i banchi tutti rovinati inoltre non c'è ne l'aula computer ne la biblioteca quindi per prendere libri o fare ricerche bisogna andare nell'altro plesso il che quando piove è un problema... Suonò la Campanella con un rumore assordante, uno dei rumori più fastidiosi della mattina,ma anche  uno dei più piacevoli all'ora di pranzo perché segna la fine delle lezioni.


Justin’s Point of View
Salutai Claudia che andò all'altro plesso oggi aveva i capelli sciolti i jeans e una canotta bianca,stavo aspettando che suonasse questa Campanella che odio e mi ricordai che oggi la professoressa avrebbe riportato il compito di matematica cosa che mi preoccupava molto io odio la matematica e sono sicuro di non essere andato bene in quel compito. Si sentì il rumore della campanella che mi distolse dai miei pensieri e vidi una massa che iniziò a correre, la maggior parte delle volte ti travolge,per fortuna arrivai in classe ancora vivo,mi diressi verso il mio banco in fondo alla classe oggi Josh il mio compagno di banco ancora non era arrivato e non è suo solito arrivare in ritardo è un tipo precisissimo,guai se metti una cosa fuori posto,mi da proprio sui nervi... Ecco che la professoressa di matematica entrò in classe quanto vorrei scomparire e non riapparire mai più in quella classe,lì non mi sentivo accettato,non so perché. La prof iniziò a distribuire i compiti il mio cuore iniziò a battere non posso prendere un'altra insufficienza non posso... Continuo a fissare il banco finché davanti non mi trovo un numero che non avrei mai voluto vedere 3 scritto con la penna rossa, come sangue sulla pietra la professoressa inizia a parlare "bene ragazzi i compiti sono andati suppergiù bene sono nella media del sette a parte qualche insufficienza grave che dovrà essere recuperata nell'ultimo compito" eh già quel compito,ma come facevo a recuperare? Non potevo imparare tutto di nuovo,passarono le cinque oro e io intanto pensavo a come avrei detto a mia madre di questo voto non sapevo come fare ne come recuperare mi ritrovai per le scale che aspettavo che la Campanella suonasse.

Claudia Point of View
È anche un'altra giornata era passata uscii dal cancello e vidi che c'era Justin a testa china che fissava nel vuoto mi avvicinai lui "cos'hai Justin?c'è qualcosa che non va?"chiesi "no è tutto apposto,solo un brutto voto in matematica" mi risponde lui con aria sconsolata Poggio la mia mano sulla sua spalla "dai Justin non fare così puoi sempre recuperare" alza la testa e mi guarda "recuperare si certo non ci capisco un bel niente di matematica,sono una frana totale"dice scoraggiato "ti aiuto io!"
" Dici davvero?"
"Certo se no che ci stanno a fare gli amici" mi sorride e mi abbraccia "ho la migliore amica del mondo,non lasciarmi mai ok?" "Ok" sussurro io,ci incamminiamo verso casa "allora oggi pomeriggio vieni da me così mi aiuti con la matematica?" Chiede lui con aria interrogativa, "oh Bieber ha proprio voglia di iniziare è?" Dico con tono sarcastico,lui scoppia a ridere "eh si con un insegnante come te... Dai sul serio vieni a casa mia verso le quattro oggi pomeriggio così studiamo un po'" "va bene"rispondo io, arriviamo al forno e ci dobbiamo salutare,tanto ci saremo rivisti oggi pomeriggio. Il rapporto che avevo con Justin è la cosa più bella del mondo,con lui riuscivo ad essere me stessa. Aprii la porta di casa e mi andai a cambiare visto che i miei non c'erano mi preparai solo un panino da mangiare subito e poi i buttai sul divano a guardare la tv,piano piano la mia mente se ne andò stavo pensando al campo estivo a quanto sarebbe stato bello trascorrere una settimana lì e l'altra in giro per le più famose città,gli occhi mi iniziarono a diventare pesanti e iniziarono a chiudersi lentamente non dovevo dormire,sarei dovuta andare da Justin,ma non ci riuscii e caddi in un sonno profondo.


Sentii il mio cellulare squillare mi alzai velocemente e risposi con aria insonnolita "pronto..." "CLAUDIA SEI SVEGLIA?" "Si si sono sveglia ,ora ..." "Ma quando arrivi sono le quattro e mezza l'appuntamento era alle quattro!!" "Scusami Justin mi sono addormentata... Ora mi preparo e vengo ci metto dieci minuti prometto" va bene a tra poco" "ciao" "ciao" presi dall'armadio un paio di shorts e una canotta azzurra e bianca con le vans azzurre,presi la mia pinko con i libri il cellulare e uscii di casa. Salii la bicicletta,infilai cautamente la mia pinko nel cestino stando attenta che non si rovini perché è un regalo di mia mamma,e poi partii diretta verso casa di Justin non è lontana dalla mia quindi cinque minuti buoni e arrivai parcheggiai la bici sotto il portico e entrai dal cancello principale che porta al giardino è uno dei giardini più curati che io abbia mai visto,davanti a me c'era  un enorme porta marrone con su scritto
-CASA BIEBER- suonai il campanello e Justin mi venne ad aprire dopo dieci secondi, secondo me era appostato dietro alla porta ad aspettarmi. Entrai lui si girò e si diresse verso la cucina, non mi aveva neanche guardata negli occhi CE L'AVEVA CON ME,"Justin scusa non l'ho fatta a posta mi sono addormentata...scusa davvero"dissi con voce mortificata non mi rispose,se l’era presa mi dispiaceva essermi svegliata tardi ma no l’avevo fatta apposta e vedere il mio miglior amico così mi dispiaceva, ci conoscevamo da sempre a volte avevamo litigato discusso ma avevamo sempre fatto pace lui non mi aveva mai smesso di parlare... Aprì la zanzariera e andò nel giardino sul retro lo seguii era il mio posto preferito della sua casa,c'era un Prato verde e rigoglioso e in primavera si vedevano anche dei piccoli fiorellini viola che sbocciavano creando un tappeto poi c'erano due alberi paralleli con una chioma folta verde,questi due alberi sorreggevano un amaca bianca di tela con dei cuscini arancioni sopra,era un ottimo posto per rilassarsi ma la parte più bella era la piscina,era immensa e sempre pulita ci si poteva fare di tutto ,la notte si illuminava e creava un atmosfera fantastica,Justin si andò a sedere sull'amaca mi fermai in piedi davanti a lui con una mano gli alzai la testa e feci in modo che i suoi occhi si incrociassero con i miei mi guardo per tre secondi poi... Scoppiò a ridere iniziai anch'io la sua risata era così contagiosa... "Perché ridi?" La domanda mi uscì spontanea "è così facile prenderti in giro...dovevi vedere la tua faccia quando mi hai chiesto scusa eri terrorizzata,e poi con quella voce <>"iniziò ad imitarmi parlando come una bambina di quattro anni intanto rideva,ma tanto sa che gliela farò pagare molto presto... "Dai ora studiamo"disse lui tornando serio "va bene" risposi io, ci sedemmo sull'amaca e aprimmo i libri.


Justin Point of View
Gliel'avevo fatta c'era cascata in pieno,un po' mi dispiaceva perché l'avevo fatta preoccupare ... ma nah che dico era stato divertentissimo ma ora è ora di studiare,non mi andava ma dovevo, dovevo prendere un bel voto. Eppure tutti quei numeri,quelle formule nella mia testa non ci volevano proprio entrare,ma pian piano qualcosa riuscii a capirla. Si erano fatte le sette e mezza ed era quasi buio fuori il sole era tramontato, "ora io vado si è abbastanza tardi" " ma come sei venuta?" "Con la bici perché?" " dai ti riaccompagno a casa io vado a prendere la bici" non ti preoccupare dai torno da sola""si secondo te ti lascio tornare da sola..." "Perché no?!" Avrei dovuto dirle che se le succedeva qualcosa io sarei morto,ma preferii non rispondere andai a prendere la mia bici e la portai fuori. Uscii dal cancelletto e vidi Claudia che sistemava la sua mi affiancai a lei è partimmo. La strada era molto buia e non si vedeva nulla,dopo un po' arrivammo sotto casa di Claudia,mi fermai davanti a al cancello e lei si affiancò a me poi mi disse "mi dici perché non hai voluto mandarmi da sola!" Cosa le avrei dovuto dire  ora "perché la strada è pericolosa e buia"furono le prime parole che mi uscirono dalla bocca "ok" mi rispose lei,ci salutammo e tornai a casa.
 
  
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