Byakuya ricorda come sono le sue mani quando sono sporche di sangue, quella percezione di bagnato, di viscido, di tepore evanescente e la sgradevolezza che esso insinua nello stomaco; quel colore così acceso che contrasta enormemente sulla sua carnagione e pare impossibile da rimuovere. Il disgusto. La repulsione.

-Taichou?-

Ma ora le sue mani sono sporche di ben altro rosso, un rosso morbido, setoso, caldo e scorrevole che piove tra le sue dita affusolate in mille crini sottili, un rosso intenso e arrogante, impetuoso. Vi intinge le mani e spera di poterne rimanere imbrattato per sempre.

È una bella sensazione.