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Autore: CHOU    17/06/2008    3 recensioni
cosa succede se una ragazza si mette in mezzo a un discorso dei due artisti sull'arte? e se itachi si stancasse dei continui battibecchi dei due ragazzi?...Ehm il titolo non c'entra molto =__=''
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Akasuna no Sasori , Akatsuki, Deidara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma come fai a non comprendere?! L’arte è un ‘esplosione!”

Deidara si stava sbracciando al fianco del compagno cercando di far ragionare quello spergiurato rossino.

Sasori, del canto suo, camminava con un espressione vuota sul viso cercando di non badare al biondo.

“Come devo fartelo capire?...proviamo così: allora l’arte è BANGH! Hai afferrato adesso?” chiese Deidara guardandolo con occhioni speranzosi.

“Smettila Deidara! Siamo in missione, vedi di fare un po’ di silenzio, maledizione!e poi lo sai l’unica arte che esista è quella eterna.” lo riprese duro il danna.

“Il biondino ha ragione…” una giovane voce di donna raggiunse i due giovani mentre una ragazza dal fisico slanciato e il seno prosperoso si fece avanti.

Sasori la guardò freddo e , tenendo le mani sotto il mantello, iniziò a tessere i suoi fili di chakra.

“Ah visto Sasori danna!!” urlò estasiato Deidara guardando con occhi sbrilluccicosi la ragazza, il compagno gli diede mentalmente dell’idiota.

“…in parte” terminò la frase la ragazza ravvivandosi i lunghi capelli neri.

Deidara si ghiacciò sul posto osservando critico la giovane.

“Intendo…l’arte è un esplosione di sentimenti di colori, di sensi…ti dona qualcosa di unico ma non scompare subito. Perdura nel tempo fino a che non sei tu, dimenticandoti di lei, delle emozioni da essa suscitate, che la fai esplodere…sparire. Si potrebbe dire che l’arte è eterna ma sarebbe anche questo un ‘inesattezza. L’arte è si eterna…fino a che non la lasci alle spalle. Secondo me …ops scusatemi! Mi sono fatta prendere dal discorso! Che stupida, a voi non interesserà di certo l’opinione di una sciocca, perdonatemi…comunque piacere io sono Yuma” sorrise la ragazza inchinandosi leggermente ai due ragazzi.

Sasori la fissava ancora con diffidenza e non aveva ancora ritirato i fili di chakra.

“Io sono-”

“Non è nessuno! Se non ha bisogno d’altro… noi andremmo di fretta”disse atono il rossino bloccando le parole sconvenienti  del compagno.

“Ah, scusate…io mi sono persa volevo solo sapere come si fa per arrivare villaggio Ito”mormorò Yuma mortificata arrossendo di botto.

“Ah non ti preoccupare…non fare caso a lui…Ito hai detto? Vai dritta e poi volta a sinistra alla prima diramazione…non è lontano da qui” rispose affabile Deidara sorridendole apertamente.

Appena la ragazza, dopo aver ringraziato, sparì dalla loro vista Deidara si rivolse al compagno:

“Potevi essere anche più educato.”

“Sei tu che sei solo un deficiente! Cosa ti è saltato in mente di dirle chi sei? Te lo ricordi o no che fai parte di una pericolosa e ricerca organizzazione criminale?” chiese freddo Sasori.

“Non hai la minima fiducia in me…non è vero?” rispose triste il biondo guardando un punto imprecisato della boscaglia nella quale si trovavano.

Sasori lo guardò impassibile aspettando che andasse avanti.

“Credevi sul serio che gli avrei detto il mio vero nome? Mi chiedo perché, se hai una così bassa reputazione di me, siamo ancora in coppia.”

Il danna non rispose limitandosi a superarlo per continuare il camminare con Deidara dietro che lo seguiva a occhi bassi

“Sasori danna? Che ne pensi di quella ragazza, Yuma?” domandò il biondo dopo un po’.

“Non mi piace. È apparsa all’improvviso…è strano.”

“Intendevo , che cosa ne pensi della sua idea di arte.” Continuò Deidara fissando i suoi occhi azzurri in quelli castani del compagno.

“E’una stupidata, non ha senso” disse duro come a voler chiudere in fretta il discorso.

“Io penso invece che non abbia tutti i torti. Per quanto vorresti che un’arte sia eterna ,questo è impossibile poiché niente è eterno. Ma …forse…anche dire che l’arte è un’esplosione e basta è sbagliato…se anche esplode ma tu ne conservi il ricordo di quello che ti ha dato è un po’ come farla vivere dentro di te…”

“Hi finito? Non ho voglia di ascoltarti.”

Deidara guardò Sasori sorridendogli  dolcemente.

“Ti prometto che farò tutto quello che è in mio potere perché tu sia eterno”disse con semplicità.

Sasori si fermò guardando stupito il biondino.

“Che cosa stai dicendo?”

“Non ti dimenticherò …non dimenticherò le emozione, le sensazione che mi dai…così sarai eterno dentro di me!” rispose inchiodando lo sguardo.

“Non ce n’è bisogno.”

“Lo so, ma voglio farlo lo stesso.”

Sasori ricominciò a camminare sentendo uno strano calore al petto…che strano…che qualcosa stesse andando a fuoco dentro di lui? impossibile, il suo corpo era indistruttibile.

Ma allora cos’era quel calore che sentiva nella parte sinistra del petto, istintivamente ci poggiò sopra una mano smaltata. Batteva.

“Cosa stai facendo Sasori danna?” chiese curioso Deidara guardando il compagno che con un cenno del capo liquidò la sua domanda.

Il biondino lo osservò per qualche altro secondo per poi riportare lo sguardo sul sentiero davanti a se.

Era deluso…si sentiva amareggiato per il comportamento del rosso…lui…lui gli aveva appena detto…insomma si era quasi dichiarato e lui cosa faceva? Se ne andava come se nulla fosse.

Non che si fosse aspettato chissà che però…aveva *sperato* che avesse avuto una benché minima reazione.

Deidara sospirò sconsolato procedendo a fianco del compagno…era sempre, *sempre* la sua schiena che vedeva…era costantemente un gradino inferiore al suo.

Eppure il suo più grande desiderio era quello di potergli stare al fianco…di essere accettato da lui.

 

Era passata una settimana dalla riuscita della missione e Sasori si comportava in maniera sempre più strana…ormai aveva ridotto la comunicazione con il biondo compagno al limite. Stava sempre da solo e anche la notte, quando andava a dormire, si metteva sempre sul lato del letto più lontano possibile al giaciglio di Deidara.

Il compagno ne soffriva irrimediabilmente del comportamento del suo danna, ormai non passavano più neanche un ora insieme e a Deidara pareva che gli avessero portato via una parte di se insieme al rossino.

L’unico modo che conosceva per sfogarsi era quello di creare, e così nel giro di pochi giorni il covo dell’Akatsuki si era trasformato in una pericolosa bomba ad orologeria. Per la gioia di tutti i suoi abitanti, ovviamente.

Il biondo artista era impegnato nel creare un’altra splendida opera d’arte quando la porta si spalancò.

Il cuore del ragazzo perse un battito.

“Sasori danna finalm-”

Deidara si bloccò prontamente quando vide la figura di Itachi Uchiha fare il suo ingresso.

Un lampo di delusione passò nei suoi occhi azzurri…solitamente solo Sasori aveva il coraggio di addentrarsi in quella stanza…

“Ah sei tu” disse il biondo cercando di sorridere allegramente.

Itachi fece un passo in avanti per poi prendere un kunai e puntarlo pericolosamente alla gola dell’artista.

“Ma cosa…” disse Deidara ritrovandosi l’Uchiha così vicino e il *suo* kunai puntato sulla *sua* gola.

“Che vergogna! Ucciderti sarebbe troppo facile, non meriti di stare qui”disse Itachi con voce bassa e fremente dal disgusto.

“Che-”

“Guarda come ti sei ridotto –la punta del kunai si fece più pressante- credi che non me ne si a accorto? Da quando quel ragazzino non i guarda più ti sei annullato…non riesci neanche più a reagire. Sei patetico”sibilò a pochi centimetri dalla bocca di Deidara.

In quel momento la porta si spalancò per la seconda volta mostrando la figura snella i Sasori.

Il rossino si bloccò sulla porta alla vista di Itachi. Spostò velocemente lo sguardo sul biondo che divenne lievemente rosso.

“Mi dispiace di avervi disturbato” disse freddo ma con un leggero tremito nella voce, senza aspettare risposte o chiarimenti Sasori se ne andò correndo.

“Ah Sasori…”

“Spostati idiota”

“Ma cosa…”

Le voci del danna e di Tobi li raggiunsero ovattate.

“Mi correggo, *siete* patetici” disse Itachi per poi ritirare il kunai e allontanarsi dal biondo.

“Ma che diavolo stai dicendo?”gridò Deidara posandosi una mano sulla gola.

“Siete solo due ragazzini preda dei vostri sentimenti,presi così tanto da voi stessi da non accorgervi minimamente di quello che vi sta intorno.” Itachi si voltò per uscire fermandosi giusto sulla porta.

“Riporta qua quel ragazzino” disse infine prima di chiudersi la porta alle spalle.

Deidara fissò per alcuni secondi la porta chiusa prima di tirargli contro una sua statuetta che esplose in un boato.

Solo in quel momento l’immagine di Sasori che correva via si rifece viva nei suoi pensieri.

Cosa gli era preso perché era scappato via così…forse…forse gli aveva dato fastidio che Itachi gli fosse andato così vicino? No , non aveva senso. Sasori non era un ragazzino come diceva l’Uchiha aveva già settanta anni…

Si ma la sua vita, come il suo aspetto, si è fermata a quando aveva solo sedici anni.

Scuotendo la testa Deidara corse alla ricerca del compagno. Non gli importava il motivo, voleva solamente trovalo e stare con lui…voleva che le cose tornassero come prima…prima di quel maledettissimo giorno dove si era fatto sfuggire una frase in più del dovuto.

 

Sasori era seduto sotto un grande albero a godersi la luce della luna che gli accarezzava dolcemente la sua pelle. Era stato uno stupido a fuggir via così ma…ma il suo cuore aveva iniziato a far male…era come se il suo cuore piangesse alle vista di Deidara così vicino a Itachi…scappar via era l’unica soluzione per avere un po’ di sollievo. Ma il sollievo tardava arrivare e il danna si rendeva conto che non darebbe bastato fuggir lontano per far smetter quel dolore…l’unico dolore che ormai poteva provare…

Deidara…perchè quello stupido gli stava così vicino…perché non l’aveva respinto?

Lui era una marionetta, non poteva provare dei sentimenti…ma allora perché il suo cuore continuava a piangere, perché soffriva così?

Sei uno stupido Deidara!

“Finalmente ti ho trovato! Ti ho cercato per ore!”esclamò il biondo artista che aveva occupato i pensieri del rosso per tutto il tempo.

“Nessuno te l’ha chiesto, perché non torni dall’Uchiha…”

“Perché voglio stare con te non con lui! si può sapere che ti prende? Perché mi eviti? Cosa ti ho fatto per-”

“Stai zitto!”disse Sasori iniziando ad alzare la voce.

“No, non sto zitto! Perché non mi guardi più negli occhi…perché sei scappato via così?”

“Non volevo disturbarvi”

“Smettila!”gridò Deidara afferrando i polsi del compagno e tenendolo stretti a se.

“Cosa…cosa ho fatto…perché scappi da me?”la voce si era abbassata e il tono del biondo era a un passo dalla disperazione…per quale motivo il suo danna lo faceva soffrire così?

“Perchè MI FA MALE!”gli urlò contro Sasori perdendo quella maschera di ghiaccio che da quando aveva iniziato la sua nuova vita gli apparteneva.

Deidara lo guardò stupito…lui non poteva provare dolore, o no?

“Mi fa male! Ogni volta che ti sono vicino, che mi parli mi fa male il cuore. Da quella maledetta volta in missione … da quel momento mi ha iniziato a far male! E oggi…quando Itachi ti stava baciando…è come se qualcuno me l’avesse pugnalato. Fa male, dannazione! Ho cercato di evitarti il più possibile ma non ha funzionato il dolore c’è sempre…sempre più costante e forte!io…”Sasori si appoggiò al ramo chiudendo gli occhi. Si sentiva uno stupido però…

Deidara era rimasto a fissare il rossino con le lacrime che minacciavano di fuoriuscire da un momento all’altro dai suoi occhi…possibile che Sasori non si rendesse cono si quello che gli stava dicendo?

Il biondo si sporse verso il compagno fino a che le sue labbra calde non si scontrarono con quelle fredde di Sasori. Il marionettista aprì di scattò gli occhi mentre una morsa gli stringeva il cuore…ma non era dolorosa…una sensazione di piacere si sostituì pian piano al dolore lancinante di prima riempiendo u quel buco nero e freddo che era il suo cuore.

Le labbra di Deidara si fecero più esigenti iniziando a muoversi su quelle ancora chiuse del compagno saggiò la consistenza della bocca di Sasori con la lingua umida prima di interrompere con leggerezza il bacio.

Sasori lo stava guardando con due occhi interrogativi e confusi.

“Senti ancora male?”chiese piano Deidara sorridendo maliziosamente.

Il danna scosse lievemente la testa. Ora stava bene. Benissimo.

“Ti amo Sasori danna”

A quelle parole il rossino sentì il cuore stringersi e battere più velocemente.

“Non so cosa vuol dire amare”disse piano.

“Be…vuol dire che desideri passare tutto il tuo tempo con una persona, stare male se lei non ti guarda, essere gelosi e soffrire se lei dedica le sue attenzione a qualcun altro. Vuol dire volerle bene più di qualunque altra cosa, vuol-”il fiume di parole, imbarazzate tra l’altro. Di Deidara vennero interrotte dalle labbra di Sasori.

“Non aspettarti che ti dica ‘ti amo’”disse poi distaccato il danna.

Deidara sbuffò contrariato per poi sorridere divertito...infondo era questo il suo danna!

E poi, inconsapevolmente, gliel’aveva già detto.

 

 

 

“Allora Itachi hai risolto con quel pazzo di Deidara?”chiese Kisame entrando nella stanza del compagno.

“Si.”

“Vuoi dire che non ci saranno più statuette malefiche pronte a esploderti in faccia?”domandò nuovamente esaltato dalla bella prospettiva.

“Esattamente.”

“Vado a dare la bella notizia agli altri!”

Con questo l’uomo pesce uscì dalla stanza a razzo…per poi entrarvi pochi minuti dopo.

“Successo qualcosa?”chiese completamente disinteressato l’Uchiha.

“P-penso che farò gli incubi!”mormorò il povero Kisame.

Itachi alzò un sopraciglio.

“Ho-ho visto…ho appena visto…aah dio mio che schifo! Loro…lui…avev-“Kisame si interruppe di colpo all’occhiata assassina del compagno.

“Ehm…si può sapere cosa c’è?”

“Ti decidi a mettere in ordine due parole?”chiese tagliente il ragazzo moro.

“Ho visto…Hidan e Kakuzu impegnati in strane pratiche!

“ Allora?”

“E allora…per quanto può essere bella la visione di Hidan nudo, ti posso assicurare che quella di Kakuzu non lo è” concluse alzando la voce.

“Povero Kisame…”disse semplicemente Itachi intimamente compassionevole verso il suo compagno.

“Itachi..dimmi…ma per caso c’è una strana epidemia che ha reso gay tutti i membri dell’Akatsuka?”

“Non dire sciocchezze,Kisame, io sono perfettamente normale…ehm Kisame perché mi guardi così? Cosa…non provare ad avvicinarti!KISAME!A-aiutoooo!”

 

fineO.o

 

l’idea per questa fic mi è venuta mentre portavo fuori il mio cane…ma si era fermata solo all’incontro con Yuma e alle sue parole! L’idea originale era quella di fare una fic comica e un  po’ romantica ma come avrete potuto constatare le cose mi sono sfuggite di mano…e la fine è un chiaro segno che la mia povera mente è andata in vacanza^^’’

be buona lettura a tutti^^ spero che vi sia piaciuta.

  
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