-Ti ho mai raccontato del mio viaggio in Italia? - Sorride leggermente.

Le parole di Derek continuano a vorticarle nella mente, disturbandole il sonno.

-Ti ho mai raccontato del mio viaggio in Italia?

-Ti ho mai raccontato del mio viaggio in Italia?

-Ti ho mai raccontato del mio viaggio in Italia?

Ancora, ancora e ancora.

************

La musica esce alta fuori dalle casse dello stereo. Alex sta davanti allo specchio, continuando a scartare tutti i vestiti che ha nell'armadio. Poi, stufa, decide di indossarne uno nero con maniche lunghe, dalla trama che richiama il pizzo, che le lascia scoperta gran parte della schiena, liscia e leggermente abbronza, ricordo dell'estate appena passata.

Il cellulare continua a squillare: è il suo ragazzo. Hanno appena litigato per chissà quale motivo e ora, Alex, ha solo voglia di vendicarsi. Quindi, uscirà, ballerà, berrà, e ci proverà con qualcuno.

Quando esce di casa, c'è già la macchina della sua amica che la aspetta.

A mezzanotte e qualcosa arrivano alla nuova discoteca che hanno appena aperto. Ci sarà un sacco di gente, e per gente, si intende ragazzi. Si lascia alle spalle quella strana sensazione di essere seguita e si mette in fila per entrare, la musica si sente fin da fuori. C'è una fila allucinante, ma dopo mezz'ora al freddo riescono ad entrare, flirtando con il butta-fuori.

-Cosa non fanno per un paio di tette – commenta, una delle sue amiche, cercando di sovrastare la musica con la sua voce.

" Such a beautiful crowd, level's on ten. People standing on chairs, with their hands up in the air. Girls gettin' real wild, hair blowin' in the wind. Girls standing on chairs, with their hands up in the air " la voce di Timbaland viene sparata fuori dalle enormi casse che fracassano i timpani di chi ci sta vicino.

Le ragazze non vedono l'ora di ballare e fare un po' di casino. Si dirigono al bancone e ordinano qualcosa di forte, da bere: che la serata abbia inizio.

La sensazione di essere fissata non lascia in pace Alex. Probabilmente è qualcuno con gli ormoni impazziti – si consola mentalmente. L'altra opzione è: un pazzo maniaco mi sta seguendo per poi uccidermi.

Qualcuno approfitta della confusione per palparle il culo, ma è impossibile capire chi sia stato. C'è un sacco di gente, si quasi fatica a muoversi. Intanto la cassa toracica esplode per colpa dei bassi mostruosi delle casse. L'adrenalina è alle stelle, potrebbe ballare per tutta la notte e qualcosa le dice che sarà proprio così.

La canzone finisce e ne inizia una un po' più tranquilla, Alex la conosce bene "Who are you really – Mikky Ekko"

La folla incomincia a muoversi a ritmo, anche se c'è qualcuno che ha già perso il senso del ritmo a causa dell'alchol. I fianchi si muovono a destra e a sinistra, lentamente, in modo sensuale. Qualche ragazzo le se avvicina e inizia a ballare con lei. Senza obbiettare si fa mettere le mani sui fianchi e si avvicina di più al corpo del ragazzo, poi con lo sguardo cerca le sue amiche ma non le trova. Poco le importa, se ne preoccuperà più tardi...poi lo vede, è lì, appoggiato ad una parete. La parete che aveva capito esser "la parete della pomiciata", dal momento che tutti quelli che volevano pomiciare, a quanto pare, andavano lì.

" You are a stranger here, why have you come? "

Lui la guarda, i suoi occhi grigio-verdi, incatenano quelli di Alex. Ormai, l'attenzione della ragazza è rivolta sul ragazzo che la sta guardando, e non sul ragazzo che sta ballando insieme a lei.

La ragazza si stacca all'improvviso da quel ragazzo che sembrava una cozza attaccata ad uno scoglio e si confonde con la folla, non staccando lo sguardo da quel ragazzo misterioso, dagli occhi chiari e i capelli scuri, per quel che si può capire con le luci basse della discoteca.

Il moro sembra averla persa di vista, continua a guardare a destra e a sinistra senza risultato. Sta cercando la sua dolce preda, ma la musica e le luci non aiutano.

" Now you're moving on and you say you're alone " - siamo a metà canzone.

Alex sbuca dalla parte opposta, rispetto a dove era rivolto lo sguardo del ragazzo, lo sguardo di Derek. Alex se lo sente, è lui, è lui che la stava seguendo....e allora perché non scappa, ma anzi, sta mettendo un braccio intorno al suo collo?

" Who, who are you really? " - tempismo perfetto.

Derek sorride, sa che quella è proprio la domanda che vorrebbe porgli, Alex.

La ragazza lo bacia, Dio se lo bacia. Lui risponde, risponde eccome. Un attimo dopo Alex si ritrova attaccata al muro, con le braccia tenute sopra la sua testa, dalla mano del ragazzo. La mano libera scorre sul suo corpo, sulla schiena nuda che richiede un po' d'attenzione. Le libera le braccia e con entrambe le mani le afferra i fianchi, facendo toccare le loro intimità.

" Who are you really? "

Derek sembra deciso. La bacia ancora e...

" See me bare my teeth for you, see me bare my teeth!! "

Quando si stacca dalle morbide labbra della ragazza, al posto dei denti perfetti che avevano fino a poco prima, ha delle enormi zanne...gli occhi non sono più grigio-verdi ma sono illuminati di un bellissimo blu elettrico.

E no, Alex non ha paura. Aveva sempre sospettato dell'esistenza dei lupi mannari, aveva origliato qualche conversazione tra i suoi genitori e ora se lo ritrova lì davanti. Il cuore cede, quel ragazzo toglie il fiato anche se trasformato da lupo mannaro, un fottuto lupo mannaro.

Non resiste, deve baciarlo, a costo di farsi male, deve baciarlo. E lo bacia, ancora e ancora, il ragazzo torna normale e la bacia, introducendo la lingua nella sua bocca. Cavolo, quello si che è un bacio, il migliore mai ricevuto. Il migliore che riceverà in tutta la sua vita.

***************

Alex si sveglia di colpo. Sorride. Lui è lì, coperto dalle leggere lenzuola, mezze distrutte da ciò che avevano fatto poco prima. L'avevano fatto per la prima volta, e Alex, neo licantropa aveva perso il controllo, facendolo perdere anche a lui, anche a Derek, quello stesso ragazzo che aveva baciato in Italia.

Non sa perché se ne fosse dimenticata, tutto ciò che sa è che non c'era momento migliore per ricordarselo.