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Autore: Inathia Len    14/02/2014    2 recensioni
*Strisciando i piedi torni al Tardis, lanciando un’ultima occhiata alla spiaggia.
È davvero la fine?
Stringi forte il giubbotto di Rose. Lavanda e timo, ma sta cominciando a sbiadire.
Forse è meglio così, forse è meglio che tutto questo rimanga solo un ricordo, un sogno, una speranza.
E mentre il Tardis riparte, riponi con cura la giacca accanto al tuo cappotto marrone.*
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVERTENZE PRE-STORIA: 
Salve a tutti, vi ammorbo solo qualche istante prima di lasciarvi alla vostra lettura. Solo una piccola nota introduttiva, senza la quale la storia sarebbe priva di senso. Innanzitutto, è ambientata alla fine della seconda stagione (punto in cui sono arrivata io a guardare la serie... si, lo so, sono terribilmente indietro), quando Rose e Ten devono dirsi addio. La storia, per come l'ho immaginata io, è una specie di "finale alternativo" che non comprende la comparsa di Donna nel Tardis (nulla contro di lei, mi serviva solo che non ci fosse). Ecco, direi che è ho detto tutto, ci si vede nelle note in fondo al capitolo.
Baci e grazie.

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Of lavender and thyme





-Io…- ma il contato si interrompe e Rose non c’è più.

Rimani immobile, mentre la spiaggia lascia a poco a poco il posto all’interno del Tardis. Una lacrima scende timida dai tuoi occhi increduli.

Rose era lì davanti a te, reale –per quanto possa esserlo un’immagine- dopo troppo tempo. Puoi ancora sentire la sua voce rotta dalle lacrime e, se chiudi gli occhi, puoi ancora immaginartela nel Tardis annunciare allegra la prossima destinazione.

Ma Rose non c’è più e non tornerà.

Alla prima lacrima ne segue rapida una seconda, ma le scacci con rabbia. Sapevi che non sarebbe durato per sempre, lo sapevi fin dal principio, e di nuovo hai commesso lo stesso errore di sempre.

Dieci vite non ti hanno insegnato nulla?

Ti abbandoni per terra, la testa tra le mani, le lacrime che continuano a scendere. Non ti interessa più di fermarle, che facessero quello che vogliono. Rose non c’è più, al diavolo il resto.

Ti basterebbe rivederla un’ultima volta, rivederla allegra e sorridente com’era lei, sempre.

Ti basterebbero i suoi occhi privi di lacrime, la sua voce senza il tremolio del dolore, la sua mano che non si tende inutilmente verso il vuoto dove, fino a pochi istanti prima, c’eri tu.

Ma non si torna indietro, Rose è al sicuro in un’altra dimensione e tu dovresti essere… bé, se non felice almeno in pace con te stesso.

-Non si scherza con il tempo- mormori a te stesso, cercando di convincerti che non è una buona idea, quella che ti è passata ora per la testa. –Il tempo non è un giocattolo, un qualcosa da piegare al mio volere- ti ripeti, rivedendoti con gli occhi della mente mentre lo spieghi a Rose.

Un’altra vita, un’altra felicità.

Poi ti alzi di scatto e prendi il suo giubbotto tra le mani.

Lo ha dimenticato qui.

Che scema, pensi, sorridendo tra le lacrime.

Lo tieni stretto e ci affondi il viso dentro, perdendoti nel suo profumo. Lavanda e timo ti colpiscono le narici come un pugno, stordendoti. Prendi un grosso respiro, ma così facendo Rose entra ancora più dentro di te.

“Ti amo” la senti sussurrare tra le lacrime, nella tua mente, e prendi una decisione. Non puoi riavere Rose, né la metteresti di nuovo in pericolo, ma hai tanti ricordi legati a lei… Tanti viaggi compiuti insieme, tanti momenti vissuti… Tutti nel passato, ora.

E il Tardis non ci può forse andare, nel passato?

Cominci a premere pulsanti, muovere leve e a impostare coordinate prima che la parte razionale di te prenda di nuovo il sopravvento e il Tardis si mette in viaggio, mentre tu scacci le lacrime una volta per tutte, il suo giubbotto stretto in una mano. È l’ultima cosa di Rose, non puoi perderla.

Quando il Tardis si zittisce, ti arrischi a mettere il naso fuori dalla porta.

New New York è davanti ai tuoi occhi, bella come sempre, bella come quando l’hai visitata con Rose pochi mesi fa. Controlli la data, il giorno è quello giusto.

Aguzzi la vista e lo vedi anzi, vi vedi.

State uscendo dal Tardis, mano nella mano, e Rose sta dicendo qualcosa. Non hai bisogno di sentirglielo dire per saperlo. Il suo sorriso è stampato nei tuoi cuori.

Vi vedi stendervi per terra, sul tuo cappotto marrone, e ti arrischi a farti più vicino.

Non ti devono vedere. Già essere qui è una trasgressione assurda di tutte le regole che esistono in questo mondo e in tutti gli altri… farti scoprire potrebbe causare qualcosa di terribile. E colpire Rose.

Rose.

La stessa Rose che ora sta bene, non piange disperata sulla spiaggia di qualche universo parallelo.

E vedi anche te stesso, che ti sporgi verso di lei sorridente, incosciente della tua fortuna. Ti vedi sfiorarle i capelli, metterglieli dietro l’orecchio e sussurrarle qualcosa che la fa ridere. Ti sorprendi a sorridere a tua volta, mentre le lacrime tornano, più lievi di prima.

-Baciala, cretino- sussurri, -dille che la ami anche tu, prima che sia troppo tardi.-

Ma sai che non è ancora il momento.

Quello che provate l’uno per l’altra è già chiaro da tempo, ma ne deve passare ancora di acqua sotto i ponti, direbbero gli umani.

Torni al Tardis mentre loro due –o meglio, voi due- si dirigono verso la città.

La sirena di partenza della tua navicella si fonde con la risata allegra di Rose e riesci quasi a sentire la sua mano stretta alla tua.

Nuove coordinate, nuova destinazione.

Non ne hai ancora abbastanza. Credi che, se sarai abbastanza furbo da non farti notare, potrai andare avanti così per sempre, viaggiando nei vostri ricordi, rivivendoli. Perché “per sempre” è diventato dannatamente lungo, senza la prospettiva di Rose Tyler insieme a te.

E così riparti e quando esci dal Tardis vi vedi poco più avanti, mano nella mano.

Ricordi bene questo momento, quello più bello di tutti, forse. Al momento non riesci a focalizzare bene come ci siete finiti, su questa spiaggia, da quale missione tornavate o dove eravate diretti. Ti interessa solo il “qui” e l’ “ora”.

Ti avvicini piano, scivolando silenzioso sulla sabbia, e ti nascondi dietro una roccia, abbastanza vicino da poter sentire quello che vi state dicendo. Non perché tu lo abbia già scordato, ma la Rose qui davanti a te è così dannatamente reale, così vicina… e ti sorride, ti guarda con i suoi bellissimi occhi e ti sorride come se tu fossi la cosa più importante per lei.

-Per quanto tempo resterai con me?- senti la tua voce chiedere e ti viene in mente quanto eri nervoso della sua risposta. Era sempre così, con lei. Avevi sempre il terrore che si stancasse, che desiderasse tornare alla vita di tutti i giorni e ti lasciasse.

-Per sempre- risponde Rose, guardandoti di nuovo in quel modo che le veniva tanto bene. Come se l’intero universo non fosse nulla rispetto a te.

E ancora una volta ti dai del cretino per non averla baciata, o almeno averci provato.

Rimani nascosto fino a quando non li senti ripartire, poi ti siedi dove lei è stata fino a pochi secondi fa. Ci sono ancora le impronte delle sue scarpe…

Giochi con la sabbia, sperando in un chissà quale miracolo.

Non c’è modo per voi due di stare insieme. Non c’è mai stato, per quanto tu ti sia illuso, e forse questa storia del viaggiare nel vostro passato non è il massimo, come idea. Potrebbe funzionare per un po’, ma poi finiresti con il perderti in te stesso, e non puoi farlo. Per Rose in primis.

Strisciando i piedi torni al Tardis, lanciando un’ultima occhiata alla spiaggia.

È davvero la fine?

Stringi forte il giubbotto di Rose. Lavanda e timo, ma sta già cominciando a sbiadire.

Forse è meglio così, forse è meglio che tutto questo rimanga solo un ricordo, un sogno, una speranza.

E mentre il Tardis riparte, riponi con cura la giacca accanto al tuo cappotto marrone.






















Inathia's Nook:

salve people, se qualcuno è giunto fin qua. In realtà, non ho molto da dirvi, se non che spero che vi sia piaciuta, essendo il mio esordio in questo fandom (che sono una novellina della serie, già lo sapete, ma diciamo che mi ha preso parecchio... sono capace di guardarmi anche due episodi al giorno ;P).
La separazione tra Rose e Ten mi ha lasciata un po' come il Dottore. Con una lacrima a  metà strada sul viso, gli occhi spalancati e increduli, paralizzata dalla tristezza. Ovviamente mi ero già spoilerata qualcosina, ma vedermelo lì davanti è stato un shock. Così è nata questa cosa abominevole , che è stata scritta più che altro come sfogo dei miei feels repressi.
Spero vogliate lasciarmi un commento. Come ho già detto, è la mia storia in questa sezione e sono un po' emozionata. Spero di non aver fatto un macello e aver reso Ten OOC, cosa che mi devasterebbe ancora di più del finale della seconda stagione.
Bene.
Un bacio e alla prossima (che ho già in cantiere, nel caso vi interessasse).

  
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