Erano sposati da dieci anni, avevano una normale vita coniugale e dei lavori soddisfacenti.
La loro poteva essere considerata una vita noiosa ma ogni anno a san valentino Kurt faceva qualcosa che Blaine avrebbe ritenuto sempre stupefaciente.
Blaine adorava il fatto che tra i due fosse diventato Kurt quello che preparava le sorprese, soprattutto per le ricorrenze annuali all’interno della loro coppia.
Quella mattina si svegliò, si girò dalla parte dove di solito dormiva suo marito e sul suo cuscino trovò un biglietto.
 

Ormai sono dieci anni che ti amo, dieci anni che sei parte della mia vita e dieci anni che sei diventato il mio Valentino.
Ci vediamo stasera
Ti amo
Tuo Kurt

 

Blaine sorrise leggendo quel biglietto, immaginando Kurt che lo preparava emozionato anche nel solo scrivere: il mio Valentino.
Scese dal letto e raggiunse la cucina per fare colazione. Gli bastò dare un’occhiata e sul tavolo sotto al barattolo dello zucchero trovò un altro biglietto.
 
 

Lesse quel biglietto più di una volta, fece colazione e si andò a preparare per la sua lezione.
Quando arrivò a scuola salutò i suoi alunni che notarono subito la sua allegria e gli chiesero il motivo di tanta contentezza.
Blaine guardò la piccola Susan seduta in prima fila e gli regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi

“Beh non sai che giorno è oggi tesoro?”

La bambina portò una mano sotto al mento e iniziò a pensare, ci riflettè un momento e poi le venne alla mente che oggi era il giorno dove il suo papà acquistava sempre un regalo per la sua mamma ma non ne conosceva la ragione.

“Il mio papà stamane ha regalato una rosa alla mia mamma ma non so perché.”

Blaine poggiò la borsa sulla sua cattedra e si avvicinò al banco della piccola Susan poggiandoci una mano sopra, e guardò tutti i suoi alunni.

“Oggi è il giorno degli innamorati bambini, se siete innamorati di qualcuno oggi è il giorno giusto per dirglielo.”

“Come si fa maestro Blaine?” Chiese uno dei bambini in prima fila.

“Si può scrivere un biglietto, o regalare un fiore ma ci sono tanti modi per dire ad una persona che ci piace.”

“E lei cosa farà oggi?” Chiese Thomas seduto in seconda fila.

“Oh beh io oggi aspetto, mio marito mi ha scritto dei biglietti oggi quindi immagino che stasera mi darà il suo messaggio.” Rispose sognante pensando a quanto sarebbe stato bello sentire il suo Kurt dire quanto era innamorato di lui.

“Maestro Blaine è finito nel mondo delle fiabe?” Chiese la compagnetta di banco della piccola Susan, Sophie.

Blaine si destò un momento e rise della sua eterna goffaggine.

“Scusatemi bambini, è che sono felice anche se ... sono felice in ogni giorno dell’anno non solo in questo.”

“Perché sapete è questa l’importanza di San Valentino,  ogni giorno dovrebbe essere celebrato in onore della persona che si ama, non solo oggi…” Continuò.

I bambini annuirono e lui sorrise loro spiegando il compito che avrebbero svolto in quella giornata.

“Il compito di oggi è preparare il biglietto per la persona alla quale volete più bene e poi se sarete coraggiosi glielo darete.”

Andò a sedersi alla sua cattedra e attese che il primo bambino finisse il compito, quando sentì il suo cellulare vibrare, aprì la valigetta e lo estrasse vedendo che gli era arrivato un nuovo messaggio di testo.
Quando lo aprì sul suo viso si dipinse un meraviglioso sorriso da attribuire alla persona che da dieci anni gli faceva battere il suo cuore.
 
 To Blaine from Kurt:

In questo momento sto cucendo uno degli abiti per la nuova collezione e sto pensando a te, un semplice bottone rosso mi ha ricordato che il tuo cuore appartiene a me e così sarà sempre.
A stasera
Mi manchi
Kurt

Questa volta Blaine decise di rispondergli, compose in fretta il messaggio e lo inviò.
 
To Kurt from Blaine:

Ho appena detto a tutta la mia classe che bisogna amare la persona che si ha al proprio fianco ogni giorno, io ti amo ogni giorno di più
So che sei il mio Valentino, lo leggo ogni giorno nei tuoi occhi
Non vedo l’ora che sia stasera
Ti amo
Blaine

La giornata passò velocemente più di quanto lo stesso Blaine si aspettasse, rientrò a casa e la trovò ancora buia, segno che Kurt non era ancora rientrato. Andò verso la camera da letto, aprì la porta, posò la valigetta sul letto e si levò il cappotto  per appenderlo nell’armadio quando lo sguardo cadde su un foglietto attaccato all’anta
Lo prese in mano e lo lesse.