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Autore: Raynor    14/02/2014    0 recensioni
Alcuni pensieri prima di andare a lavoro, su una ragazza che non riesco a dimenticare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao lettore, sono di nuovo io, allora, che si dice? Felice di questo 14 Febbraio? Spero che tu abbia avuto qualcuno con cui festeggiarlo, qualcuno con cui poter aver scambiato dolci parole, qualcuno che ti ama, che ti pensi.
Nella mia vita ho avuto solo due relazioni importanti, che mi hanno condizionato la vita, cambiata.
Lampi di luce durante anni lunghi e difficili che mi avevano regalato soddisfazioni e felicità altrimenti inimmaginabili.
Avevo detto che non ne volevo parlare, che era troppo dura, troppo difficile, ma almeno per oggi voglio vivere nel ricordo, nel piacere, nell’amore che provavo, che forse ancora provo per una di queste ragazze.
Lei, ricordo ancora come l’avevo conosciuta, puro caso, in una fiera in cui non sarei mai dovuto andare, girovagavo senza una meta, solo la voglia di curiosare in giro.
E poi la vidi, il suo sorriso.
Mi aveva già stregato, stava giocando con una sua amica con dei legnetti per le costruzioni.
Mi unì a loro, le conobbi, girammo un poco assieme, un rapido scambio di numeri, di mail e poi più nulla per un anno intero.
Per carità, con l’amica continuai a sentirmi, una cara ragazza, se mai dovessi leggere questa storia sappi che sei davvero una brava persona, sappilo, ma di lei, ben poco o nulla.
E poi ecco una nuova fiera, un anno dopo, una nuovo possibilità di parlargli, di fare colpo, di conoscerla.
Un insperato successo.
Ma nulla è mai facile, io Torino e lei Milano, ci si vedeva solo nei fine settimana, ogni sabato, ogni domenica, passati per scavarmi uno spazio nel suo cuore, ma poco a poco, ci riuscì.
Un pomeriggio, di Domenica a Milano, il primo bacio, il primo di molti.
Mi sembrava di toccare il cielo con un dito, ma poi i problemi, l’oscurità in quello che sembrava l’alba di una nuova vita, di una vita felice con lei.
I suoi silenzi, le sue lacrime.
Non dirò cosa non andava bene, so solo che mi sarei strappato il cuore dal petto pur di farla felice.
Ogni sua lacrime era come un ustione per me.
Quando la sentivo, la vedevo piangere, volevo solo urlare, avrei fatto di tutto per non perderla, per farla felice.
CI volle poco che tutto ciò andasse ad influenzare la nostra relazione.
Ad ogni incontro c’erano lacrime.
Provammo molte strade,
Psicologi.
Il non sentirci.
Il non vederci.
Ma poi fini tutto, la sofferenza era troppa, le lacrime ormai erano una costante, troppo, troppo dolore.
Ed alla fine la decisione, lasciarci.
Era una mattina di ottobre, a Porta Nuova.
Ho difficoltà ed entrarci da allora.
Ci lasciamo, la vidi per l’ultima volta, la baciai per l’ultima volta, ma le sue lacrime, le sue parole mi perseguitano d’allora.
Lei era la ragazza giusta, la ragazza che amavo.
Il pensare a lei mi tormenta, il sapere che lei mi amava ancora all’epoca non mi fa dormire la notte.
Non so se troverò mai qualcuno che la sostituisca, se troverò un'altra ragazza che mi faccia felice come quando ero con lei, so solo che mi manca e che darei di tutto pur di farla felice, aiutarla.
Darei il mondo intero se lo possedessi.
Un consiglio lettore, se sei fidanzato o fidanzata, tieni chi ami il più vicino possibile a te, goditi i momenti, la felicità e la tristezza, goditi tutto quello che puoi, perché non sai mai quando tutto questo possa finire, non sai mai quando ti sveglierai nel cuore pensando a lei o a lui, con il cuore colmo di tristezza, sapendo che non la rivedrai mai più.
 
TI amo piccola, un buon san Valentino che non festeggeremo mai assieme. 
  
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